Chi fuma e chi smette. Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemontea cura di Roberto Diecidue, Federica Mathis - Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze Regione Piemonte, ASL TO3, Grugliasco (TO), Alessandro Migliardi – Servizio di Epidemiologia ASL TO3, Grugliasco (TO)Pubblicato il 16 Febbraio 2016Aggiornato il 18 Febbraio 2016RecensioniE’ stato pubblicato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte (OED) il Bollettino 2015 “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte”. Nella pubblicazione vengono presentate elaborazioni dei dati sulla prevalenza dell’abitudine al fumo provenienti da indagini di popolazione (ISTAT, PASSI, ESPAD), sulla mortalità attribuibile al fumo (fonte ISTAT), sui ricoveri per cause correlate al fumo (fonte SDO) e sull’attività dei Centri di Trattamento del Tabagismo (fonte Schede ministeriali tossicodipendenze e SPIDI). Il quadro complessivo evidenzia che in Piemonte le conseguenze sulla salute collegate al fumo permangono tuttora rilevanti, pur in presenza di una diminuzione della proporzione dei fumatori e delle conseguenze del fumo in termini di morbosità e mortalità, diminuzione che però è rallentata negli anni più recenti per tutti e tre gli indicatori. Prevalenza di fumatori In base alle Indagini ISTAT nella popolazione di età superiore a 14 anni, si osserva fino al 2005 una tendenza alla riduzione della proporzione di fumatori che scende dal 36% nel 1980 al 24% nel 2005 e si arresta negli anni successivi: nel 2013 i fumatori sono il 24%. La diminuzione fino al 2005 ha riguardato esclusivamente gli uomini, mentre tra le donne si assiste ad una sostanziale stabilità nel corso dell’intero periodo. Nel 2013, in Piemonte, la proporzione di uomini fumatori (29%) continua ad essere superiore a quella delle donne fumatrici (18%). In relazione al titolo di studio, un buon indicatore di posizione sociale, si nota che la riduzione del tabagismo ha interessato nel tempo tutti i livelli di istruzione, ma con un decremento meno importante al diminuire del titolo di studio. Nel 2013 la prevalenza tra i laureati è il 33% di quella del 1980, il 53% tra i diplomati, il 71% tra i soggetti con licenza di scuola media e l’82% tra coloro che hanno al massimo la licenza elementare. È interessante osservare che la diminuzione è costante nei laureati, mentre nei soggetti con la media superiore, in quelli con la media inferiore e nei soggetti che hanno al massimo la licenza elementare si osserva una diminuzione fino al 2007-2008 e un aumento della prevalenza negli anni successivi. Tentativi di disassuefazione In base ai dati dell’indagine PASSI, nel periodo 2011-2014 il 38% dei fumatori piemontesi di età compresa tra 18 e 69 anni riferiva di aver tentato di smettere nell’ultimo anno, di costoro il 91% dichiarava di avere fatto il tentativo da solo e l’81% di non essere riuscito a smettere. Tra coloro che negli ultimi 12 mesi erano stati dal medico o da un operatore sanitario, il 40% riferiva che in tali occasioni gli erano state poste domande sul proprio comportamento tabagico, percentuale che sale al 63% tra i fumatori. Prevalenza di fumatori tra gli adolescenti il 61% degli studenti della regione Piemonte ha provato, almeno una volta nella vita, a fumare e il 23% ha fumato quotidianamente almeno una sigaretta nell’ultimo anno. Il fumare almeno una sigaretta al giorno, che ha riguardato il 24% della popolazione studentesca maschile ed il 22% di quella femminile, aumenta con l’età, raggiungendo il 37% tra i 19enni e il 36% tra le 19enni. Ricoveri per cause correlate al fumo di tabacco Nel 2013 in Piemonte ci sono stati 19.262 ricoveri ospedalieri attribuibili al fumo di tabacco tra gli adulti di età superiore a 34 anni. Questi rappresentano il 4% di tutti i ricoveri effettuati in Piemonte in questa fascia di popolazione, il 6% se si considerano solo gli uomini. Tra gli uomini il confronto delle proporzioni attribuibili per singole cause di ricovero evidenzia una riduzione tra il 1996 e il 2013 per tutte le cause in studio. A differenza di quanto osservato tra gli uomini, tra le donne si evidenzia un aumento delle proporzioni, con valori tra il 14% e il 47%, per ciascuna delle singole cause di ricovero. La maggior parte dei ricoveri attribuibili al fumo di tabacco (n=13.204) si concentra nella popolazione al di sotto dei 75 anni di età. Decessi per cause correlate al fumo di tabacco Per quanto riguarda la mortalità, a causa del fumo di tabacco nel 2012 in Piemonte sono morte 5.350 persone, di età superiore ai 34 anni, il 16% di tutti i decessi fra gli uomini e il 5% fra le donne. Sono avvenuti prima dei 75 anni (mortalità precoce) 2.120 decessi. In questa fascia di età i decessi dovuti al fumo costituiscono il 20% dei decessi fra gli uomini e il 10% fra le donne. In coerenza con gli andamenti della prevalenza dei fumatori, la frazione della mortalità attribuibile al fumo fra gli uomini tende a ridursi nel tempo mentre tende ad aumentare fra le donne. SerT Nel periodo 2005-2014 sono progressivamente aumentate le ASL che dichiarano di avere trattato soggetti per tabagismo come sostanza primaria e il numero di soggetti trattati presso i Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze è anch’esso aumentato da 624 a 1.269. La pubblicazione completa “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte” – Bollettino 2013 è scaricabile all’indirizzo http://www.oed.piemonte.it/pubblic/4_bollettini/BollFUMO2015.pdf. Una copia cartacea può essere richiesta inviando una e-mail all’indirizzo info@oed.piemonte.it contenente il nome del destinatario e l’indirizzo completo di CAP.TAG ARTICOLOCESSAZIONE FUMO DI TABACCO;