I turni lavorativi che alterano i ritmi circadiani sono stati valutati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.a cura di Pubblicato il 19 Gennaio 2008Aggiornato il RecensioniIl gruppo di esperti, riunitosi a Lione lo scorso ottobre 2007, ha valutato la possibilità che il lavoro organizzato su turni possa aumentare l’incidenza di tumori alla mammella nelle donne. Queste valutazione saranno pubblicate sul volume 98 delle Monografie IARC. Circa il 15- 20% della popolazione lavorativa in Europa e negli Stati Uniti è coinvolta in occupazioni che comportano turni notturni prevalenti (circa 30%) nel settore sanitario, nell’industria manifatturiera, nelle attività minerarie, nei trasporti, nei settori della comunicazione. Il lavoro notturno è quello che altera maggiormente i ritmi circadiani. Sei studi epidemiologici provenienti da diverse aree geografiche ed in particolare due studi di coorte indipendenti che hanno coinvolto personale infermieristico impegnato in turni di notte, hanno rilevato un modesto incremento di rischio per tumore alla mammella. L’incidenza di cancro alla mammella è stata anche riportata nella maggior parte degli studi di coorte realizzati fra le assistenti di volo. Più di 20 studi su animali da esperimento hanno ricercato gli effetti della luce costante, della luce affievolita durante la notte, del jet lag cronico; la maggior parte registra un incremento dell’incidenza di tumori. Altrettanti studi hanno ricercato l’effetto di una ridotta concentrazione di melatonina durante la notte o la rimozione della ghiandola pineale (dove la melatonina viene sintetizzata) sullo sviluppo di tumori. La maggior parte ha evidenziato un incremento nell’incidenza o nella crescita del tumore. L’ esposizione alla luce durante le ore notturne interferisce con il sistema circadiano con l’alterazione dei cicli sonno-veglia, la soppressione di produzione della melatonina e l’alterazione dei geni coinvolti nello sviluppo di tumori. Negli esseri umani la deprivazione di sonno e la conseguente soppressione di produzione di melatonina portano a una deficienza immunitaria. Sulla base di una evidenza limitata nell’uomo e di un evidenza sufficiente negli animali da esperimento, il gruppo di lavoro ha concluso che "il lavoro su turni che alterano il sistema circadiano è probabilmente cancerogeno per l’uomo (gruppo 2A)“. La IARC rende nota la decisone tramite comunicato stampa. TAG ARTICOLO