Azioni regionali e della Città di Torino contro la violenza di generea cura di Grazia Bertiglia, Marina Penasso - Dors, Carlo Mamo, Servizio di Epidemiologia ASL TO3Pubblicato il 21 Marzo 2018Aggiornato il 22 Marzo 2018RecensioniIl Piano Regionale degli interventi contro la violenza di genere per il triennio 2017-19Il Piano Antiviolenza della Città di Torino Il Piano Regionale degli interventi contro la violenza di genere per il triennio 2017-19Come previsto dalla Legge Regionale n. 4 del 24 febbraio 2016, lo scorso 22 dicembre è stato approvato il Piano triennale 2017-19 degli interventi per contrastare la violenza di genere (D.G.R. 22 Dicembre 2017, n. 37-6229, pubblicata il 1 febbraio 2018). Il Piano richiama il contesto storico e giuridico in cui si colloca la lotta contro la violenza di genere, una violazione dei diritti umani fondata su una discriminazione, individuata come tale in sede di Conferenza delle Nazioni Unite nel 1993 e quindi la lotta sancita dalla convenzione UE di Istanbul nel 2011, con un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza, domestica o sociale e perseguire i trasgressori. Il Piemonte è attivo sul piano del sostegno alle donne vittime di violenza fin dal 2008 (legge regionale 11/2008) e nel 2009 ha istituito la rete dei centri antiviolenza e avviato l’apertura delle Case rifugio (legge regionale 16/2009). Il Piano triennale da poco approvato è il frutto di un percorso partecipato con i Centri antiviolenza, le Case rifugio e l’associazionismo piemontese riuniti nel tavolo di coordinamento regionale; in tal modo si può ottenere la maggiore condivisione possibile di obiettivi e strumenti tra tutti i soggetti istituzionali e non, già attivi e coinvolti nella prevenzione e negli interventi/azioni di contrasto al fenomeno e monitorare, prevenire, contrastare la violenza di genere in tutte le sue valenze, su tutto il territorio regionale. Un sostegno concreto per le donne e anche per tutte le altre persone offese da atti di violenza e anche un sostegno per il recupero sociale degli aggressori. Come dichiara l’Assessora alle Pari Opportunità Monica Cerutti “Un aspetto fondamentale è la prevenzione culturale, la diffusione del rispetto reciproco fra i sessi, il superamento degli stereotipi, la promozione di progetti nelle scuole e più in generale nella società. Faremo un passo avanti decisivo se riusciremo a rendere normale la consapevolezza che questo fenomeno riguarda tutte e tutti, e che la strada per un suo superamento è possibile”. Il Piano si declina in otto macro obiettivi da conseguire nel triennio di riferimento; per ciascuno è presentata una descrizione del contesto e sono elencate le singole azioni specifiche per realizzarlo: Consolidamento della rete dei centri e degli sportelli antiviolenza e delle case rifugio nel territorio regionale e potenziamento e appropriatezza delle risposte di accoglienza dall’emergenza, alla casa rifugio, verso i percorsi di autonomia. Sperimentazione di percorsi di sostegno all’inserimento/reinserimento socio-lavorativo. Potenziamento e messa a sistema degli interventi di prevenzione dei fenomeni della tratta e della riduzione in schiavitù e degli interventi per la prevenzione e la diffusione di una corretta informazione sul fenomeno delle mutilazioni genitali femminili e del matrimonio forzato. Sostegno alla formazione delle operatrici e degli operatori del sistema dei servizi antiviolenza Sostegno e promozione di sperimentazioni di interventi per gli autori della violenza Interventi a sostegno dei figli e delle figlie di vittime di femminicidio ed interventi a sostegno di minori vittime di violenza assistita Promozione e diffusione dell’utilizzo del “Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti” Realizzazione del Piano di comunicazione per l’attuazione della legge regionale 4/2016 Le azioni individuate sono fra loro fortemente intersecate e integrabili, nella convinzione che sia fondamentale promuovere la circolarità delle informazioni, l'individuazione e lo scambio di buone pratiche, in modo da colmare le differenze tuttora esistenti fra diverse aree del territorio regionale. Fra le azioni di sistema da realizzare vi sono le azioni di contrasto alla discriminazione dell’immagine femminile in tutte le sue diverse forme; la progressiva integrazione e coordinamento tra i servizi sanitari e i servizi antiviolenza; la diffusione e condivisione in rete di interventi di informazione e prevenzione sviluppati da vari attori; la promozione delle attività di accoglienza, compresa quella abitativa, e di assistenza anche per l’inserimento o il reinserimento lavorativo delle persone offese da violenza e dei loro figli e figlie. Nel sistema di governance sono coinvolti il tavolo di coordinamento regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio, la cabina di regia regionale contro la tratta e lo sfruttamento degli esseri umani, il centro regionale contro le discriminazioni in Piemonte. Oltre alle azioni del piano triennale la Regione Piemonte con la D.G.R. 10 Novembre 2017, n. 39-5909 ha approvato un piano d’azione straordinario, con uno stanziamento complessivo di 933.400 euro per interventi di formazione del personale sanitario e sociale, inserimento lavorativo, interventi di autonomia abitativa e per l’implementazione del sistema informativo. La maggior parte di questi fondi (880 euro) è stata destinata a finanziare associazioni e Enti che hanno presentato proposte progettuali secondo il bando pubblicato a fine anno; La determina del 27 dicembre (allegata) specifica i soggetti ammessi, le quote e le modalità di erogazione del finanziamento. LINK e DOCUMENTI UTILI: Pagine dedicate sul sito della Regione Piemonte Legge regionale n. 4 del 24 febbraio 2016 D.G.R. 22 Dicembre 2017, n. 37-6229- approvazione del piano 2017-19 Piano regionale contro la violenza di genere 2017-19 D.G.R. 10 Novembre 2017, n. 39-5909 criteri di finanziamento straordinario D.D. 27 dicembre 2017, n. 1376 erogazione finanziamenti straordinari Il Piano Antiviolenza della Città di Torino Anche la Città di Torino, quest’anno, intende inserirsi nel più ampio contesto nazionale (Piano Nazionale) e regionale (piano triennale regionale) promuovendo l’attuazione di un Piano antiviolenza. L’assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta ha spiegato che l’intento del progetto è quello di rendere la città libera dalla violenza di genere contro le donne. Per fare questo occorre perseguire la condivisione di pratiche, procedure e modelli di comportamento e proprio in questa direzione si sta muovendo la Città di Torino. Il primo fra gli strumenti importanti, posti in essere dalla Città di Torino è il Coordinamento contro la Violenza sulle Donne (CCVD) che vede fra i partecipanti anche alcuni membri di DoRS e del Servizio di Epidemiologia di Grugliasco. Il CCVD ha lo scopo di tutelare i diritti fondamentali delle donne e offrire loro sostegno, contrastando la violenza e promuovendo una cultura del rispetto, della reciprocità e della parità tra donne e uomini. Il CCVD è stato istituito dalla Città di Torino nel 2000, su sollecitazione delle associazioni di donne e dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e ampliato al territorio metropolitano nel 2010. Il CCVD costituisce quindi una “Rete” di soggetti privati e pubblici (Centri Antiviolenza, Assessorati dei comuni di Torino e provincia, Forze dell’Ordine che si occupano di raccogliere le denunce e di assistere le donne vittime di violenza,… ) che mettono a disposizione esperienze e risorse a partire dai propri ambiti di competenza in campo sanitario, psicologico, legale, giudiziario e di ordine pubblico, culturale, socio-assistenziale ed educativo. Il CCVD, oltre ad attività più generali, si è anche costituito in quattro gruppi di lavoro, di elaborazione e di confronto su tematiche specifiche: Osservatorio Sociale (che elabora annualmente il Report sui dati relativi alle donne assistite dai Centri Antiviolenza aderenti), Gruppo Accoglienza, Gruppo Formazione e Gruppo Comunicazione. Quest’ultimo, in occasione della giornata del 25 novembre contro la violenza di genere, ha elaborato una campagna di sensibilizzazione diffusa attraverso diversi canali. La Città di Torino, oltre al CCVD, può contare su altri tre punti di forza per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere: un Centro Antiviolenza e una Casa Rifugio, il Nucleo di Prossimità (Corpo di Polizia Municipale) e il Servizio di Pari Opportunità che fa capo all’Assessore Giusta. Gli obiettivi specifici del Piano sono: mappare e mettere in rete strumenti di prevenzione e contrasto; promuovere percorsi di formazione; promuovere la raccolta dati; costruire narrazioni; far interagire gli strumenti normativi e non nell’ambito del lavoro legato alla violenza di genere; analizzare le disuguaglianze. Link utili: Città di Torino. Assessorato alle Pari Opportunità. V Report sui dati relativi alle donne che hanno subito violenza che si rivolgono ai Centri aderenti al Coordinamento contro la Violenza sulle donne. Anno 2016 Campagna di comunicazione ideata da CCVD in occasione del 25 novembre 2017, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne Sito del Centro antiviolenza della Città di Torino Opuscolo contro la violenza sulle donne del Corpo di Polizia Municipale di Torino, Nucleo di Prossimità TAG ARTICOLOEDUCAZIONE DI GENERE; PREVENZIONE VIOLENZA; VIOLENZA SESSUALE; VIOLENZA SULLE DONNE;