Com'è profondo il buioUn dramma si è svolto all'interno di un tunnel durante la sua costruzione. Un operaio è rimasto schiacciato da un' escavatrice che ne ha causato la morte immediata.a cura di Luigi Pardi, Servizio P.S.A.L. della ATS InsubriaPubblicato il 13 Febbraio 2019Aggiornato il 25 Marzo 2019Le storieNel cuore di una montagna che sovrasta un paese lombardo, un operaio è rimasto incastrato senza scampo contro la parete della galleria in via di ultimazione morendo sul colpo schiacciato da un mezzo di escavazione mentre era al lavoro all’interno del tunnel. All’interno di una galleria due grossi escavatori cingolati lavoravano abbinati, uno di fronte all’altro. Il primo mediante martellone demolitore frantumava la roccia alla base della futura carreggiata stradale, mentre l’altro con cucchiaio rovescio ammucchiava la roccia frantumata per poi caricarla su camion. Piero, il lavoratore infortunato, doveva accedere alla zona operativa dei due grossi bracci degli escavatori per verificare che la profondità di scavo si mantenesse entro le quote previste e che la pompa ad immersione per il drenaggio delle abbondanti acque sorgive funzionasse regolarmente. Durante la rotazione per scaricare la benna appena caricata all’interno del camion, Piero è rimasto schiacciato tra lo spigolo posteriore sinistro dell’escavatore e la parete della galleria. Una morte che poteva essere evitata con una migliore programmazione dei lavori: l’area di lavoro poteva essere pensata e organizzata in modo che i lavoratori impegnati all’interno di quella galleria potessero disporre di un adeguato livello di illuminamento. Inoltre, la contestuale presenza, nell’area di lavoro, di lavoratori a piedi e mezzi meccanici in movimento poteva essere organizzata prevedendo un’adeguata separazione delle zone di transito da quelle di operatività dei mezzi; in tal senso, di fondamentale importanza, sarebbe stata la scelta di escavatori di dimensioni più piccole. Ciò avrebbe comportato la possibilità di ricavare, fuori dal raggio di azione dei mezzi, un’unica e ben definita zona di transito per i pedoni. Questa storia è la sessantacinquesima aggiunta al repertorio delle storie di infortunio, nel quale sono raccolte le storie scritte dagli operatori dei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro che hanno partecipato al progetto “Dall’inchiesta alla storia: costruzione di un repertorio di storie di infortunio sul lavoro”. Vai al repertorio delle storie di infortunio, leggi direttamente la sintesi della storia o la storia completa “Com’è profondo il buio”.TAG ARTICOLOINFORTUNI MORTALI; INFORTUNI SUL LAVORO; PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI; STORIE DI INFORTUNIO;