Parlamento Europeo: la violenza di genere deve diventare un crimine comunitario
a cura di Marina Penasso

 

Un terzo delle donne nell'UE ha subito violenza fisica e/o sessuale. Circa 50 donne perdono la vita a causa della violenza domestica ogni settimana e il 75% delle donne in ambito professionale ha subito molestie sessuali. Oltre ai molti effetti negativi personali, sociali ed economici della violenza di genere, la situazione è esacerbata a causa della pandemia.

Il Parlamento Europeo chiede che la violenza di genere, online e offline, sia trattata come un crimine particolarmente grave con “una dimensione transnazionale" attraverso una legge e delle politiche mirate per affrontare tutte le forme di violenza e discriminazione basate sul genere (contro donne e ragazze, ma anche contro le persone LGBTIQ+).

Il testo è stato approvato con 427 voti favorevoli, 119 contrari e 140 astensioni (maggioranza assoluta).


Ciò servirebbe da base giuridica per una direttiva UE incentrata sulle vittime, che utilizzi gli standard della Convenzione di Istanbul e altri standard internazionali e dovrebbe includere in particolare:

  • misure di prevenzione, anche attraverso programmi di istruzione sensibili alla dimensione di genere e reattivi agli aspetti intersettoriali
  • servizi di sostegno, protezione e misure di risarcimento per le vittime
  • misure per combattere tutte le forme di violenza di genere, comprese la violenza contro le persone LGBTIQ+;
  • standard minimi di applicazione della legge;
  • disposizioni per garantire che gli episodi di violenza di genere siano presi in considerazione nel determinare la custodia dei bambini e i diritti di visita; e
  • cooperazione tra gli Stati membri e lo scambio di migliori prassi, informazioni e competenze.


Inoltre, i deputati denunciano il femminicidio come forma più estrema di violenza di genere contro le donne e le ragazze e sottolineano che anche negare l'assistenza all'aborto sicuro e legale è una forma di violenza di genere.


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