Le esperienze di deprivazione nei primi anni di vita influenzano la psiche
a cura di Rita Longo

La review sistematica e metanalisi vuole indagare l’associazione tra le esperienze di deprivazione e l’esposizione a esperienze di minaccia/rischio - durante l’infanzia e l’adolescenza - e una riduzione di un buon “funzionamento psicologico”, ossia una organizzazione di personalità sana ed equilibrata (risultante del rapporto tra le pressioni interne, esercitate dai propri bisogni psicologici ed emotivi, e le sollecitazioni che provengono dall'ambiente).

Sono stati considerati 91 studi, da cui è risultato che episodi di deprivazione durante l’infanzia sono fortemente associati a riduzione di alcuni ambiti del “funzionamento psicologico” quali il controllo degli impulsi e la “memoria operativa” (funzione mnemonica che consente di immagazzinare temporaneamente le informazioni e utilizzarle per svolgere compiti cognitivi complessi come la comprensione del linguaggio, la lettura, le abilità matematiche, di apprendimento o ragionamento); tale correlazione è maggiore rispetto all’impatto di esperienze di minaccia/rischio subite in età evolutiva.

Ne deriva perciò che:

-        le avversità affrontate durante periodi precoci della vita sono precursori di funzioni mentali ridotte o deficitarie nei bambini e negli adolescenti;

-        coloro che sono esposti a esperienze di deprivazione hanno un maggior rischio di difficoltà nelle “funzioni esecutive” (abilità mentali corrispondenti a funzioni corticali e sotto corticali superiori deputate al controllo e alla pianificazione del comportamento)  rispetto a coloro esposti a sole situazioni di minaccia/rischio

Johnson D, Policelli J, Li M, et al. Associations of Early-Life Threat and Deprivation With Executive Functioning in Childhood and AdolescenceA Systematic Review and Meta-analysisJAMA Pediatr. 2021;175(11):e212511.


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