“Atlante dei femminicidi” è un progetto finalizzato alla conoscenza, lo studio e la comunicazione del fenomeno del femminicidio in Italia.
L’obiettivo del progetto, nato a ottobre 2021, è quello di promuovere la cooperazione nella lotta politica alla violenza contro le donne e approfondire la conoscenza, lo studio e la comunicazione sul fenomeno del femminicidio.
Sarà sviluppata una piattaforma digitale, su base cartografica, di raccolta e sistematizzazione dei dati riguardanti il femminicidio in Italia, redatti dal gruppo di ricerca di Casa delle donne per non subire violenza di Bologna.
Il progetto è finanziato dalla Regione Emilia Romagna, cofinanziato dal Comune di Bologna, dalla Casa delle donne, dalla Cooperativa Stellaria e dallo Studio Atlantis.
L’Osservatorio regionale sulla violenza di genere verrà coinvolto per approfondimenti sui casi della Regione Emilia-Romagna e nell’attività di disseminazione del progetto, verrà inoltre consultato per un confronto costante sullo svolgimento delle attività.
I partner del progetto sono Città Metropolitana di Bologna, il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna, l‘Istituto Storico Parri, la Rete D.i.Re, in qualità di patrocinio gratuito.
Presentazione Atlante dei Femminicidi - YouTube
La collaborazione interdisciplinare e le strategie di coinvolgimento della comunità sono fondamentali per promuovere il benessere e ottenere risultati positivi a lungo termine basati sulla fiducia, il rispetto e obiettivi condivisi. Non sono una “cosa carina da fare” in caso ci siano abbastanza tempo e risorse, ma fanno parte della preparedness per affrontare le crisi sanitarie e dovrebbero pertanto essere inserite nei piani pandemici.
Che cosa è cambiato in Italia e nel mondo rispetto alla violenza di genere e ai femminicidi durante la pandemia? Quali sono i provvedimenti a contrasto di quella che viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una pandemia nella pandemia? Che cosa si può fare per arginare il fenomeno? DoRS, in occasione del 25 Novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, pubblica un articolo che tenta di rispondere a questi interrogativi.
Obiettivo del documento è delineare un framework di misurazione degli interventi sull’empowerment con un focus particolare sulle donne fuoriuscite da situazioni di violenza.
Il documento ha una doppia valenza, sia interna sia esterna all’organizzazione. I principali target interni sono i colleghi e le colleghe impegnati nell’implementazione dei progetti sul campo ma anche coloro che lavorano per definire il posizionamento strategico e la comunicazione di ActionAid sul tema. All’esterno è rivolto prioritariamente ad associazioni, organizzazioni e gruppi del Terzo Settore o centri di ricerca e accademia impegnati sul tema.
Str.A.Da. cataloga i principali sistemi di accesso, disponibili sul web, per la consultazione, l’estrazione e l’utilizzo di dati e indicatori utili per la costruzione e la produzione di profili e rapporti di salute a diversi livelli territoriali della regione Piemonte.
DoRS ha partecipato al seminario Canc Tum che si è tenuto lo scorso 22 e 23 giugno 2021 con una presentazione dal titolo "Risorse informative on line sul rischio cancerogeno: il sito dell'ECHA e la banca dati Matline.
Il Garante Privacy chiama la comunità scientifica e gli uffici del Sistema Statistico Nazionale a rivedere le regole deontologiche per il trattamento dei dati nel rispetto del Regolamento europeo e alla luce delle attuali potenzialità tecnologiche per il trattamento dei dati. Iscrizioni entro il 2 luglio 2021.
L’indice sull’uguaglianza di genere (gender equality index), è uno strumento che monitora le disparità tra uomo e donna nei paesi dell’Unione europea. È stato sviluppato da Eige, l’istituto europeo per l’uguaglianza di genere, e si basa sull’analisi di numerosi indicatori relativi ad alcune aree specifiche, i cosiddetti domini. Cioè ambiti della vita quotidiana in cui le donne rischiano di trovarsi in condizioni di svantaggio rispetto agli uomini. Sono in tutto sei i domini considerati dall’indice:
A questi si aggiungerà in futuro un settimo dominio, quello relativo alla violenza contro le donne. Per il quale i primi dati saranno disponibili solo nel 2023.
67,9 su 100 il punteggio dell’indice sull’uguaglianza di genere 2020 per l’Unione europea
Con ben 83,8 punti la Svezia è prima tra i paesi Ue, a distanza di circa 30 punti dalla Grecia, ultima in classifica.
La Spagna è l'unico paese del sud a superare l'indice Ue.
Mentre quasi tutti gli stati del nord, tra cui Danimarca (77,4), Finlandia (74,7) e Paesi Bassi (74,1) superano ampiamente il punteggio medio Ue (67,9), lo stesso non si può dire per nessun paese del sud né dell'est Europa, fatta eccezione per la Spagna (72).
In questo senso l'Italia si posiziona al di sotto della media con un punteggio di 63,5 su 100, distante di circa 4 punti dal dato Ue. Chiudono invece la classifica la Grecia, insieme a Ungheria (52), Romania (54,4) e Slovacchia (55,5). (Fonte Openpolis)
L’Università di Verona intende promuovere nella comunicazione istituzionale e nei documenti e atti amministrativi l’uso di un linguaggio non discriminatorio e attento alle differenze di genere (termine coniato negli USA per intendere l’insieme delle caratteristiche socioculturali che si accompagnano all’appartenenza all’uno o all’altro sesso).
Vista l’importanza di conciliare un linguaggio rispettoso dell’identità di genere con la necessità di chiarezza e trasparenza della documentazione amministrativa si è ritenuto necessario sollecitare e condividere un uso corretto e sensibile della lingua, attraverso le presenti Linee guida.Esse sono rivolte alle studentesse e agli studenti, al personale docente e tecnico amministrativo e nascono sia come dovere da parte dell’Ateneo di usare un linguaggio semplice e trasparente sia dalla convinzione che il
linguaggio può essere uno strumento potente per scardinare antiche consuetudini e preconcetti, sostenere il cambiamento e promuovere una cultura che riconosca e valorizzi in misura equa la presenza e i ruoli di uomini e donne nella vita accademica e sociale. Queste “buone pratiche” permettono di realizzare un uso della lingua italiana consapevole e rispettoso di tutte le differenze di genere e rappresentativo di tutte le diverse componenti che concorrono a formare una comunità accademica libera e autonoma.
Creato per la prima volta da ‘Women's Funding Network' (WFN), durante il lockdown 2020, in connessione con la ‘Canadian Women's Foundation', il SignalForHelp si sta diffondendo rapidamente in rete con l’intento di aiutare le donne maggiormente esposte al rischio violenza in quanto recluse in casa con i maltrattanti.
È un segnale che si fa con una mano, rivolgendo il palmo verso la persona che ci sta guardando, sia in collegamento video sia in presenza, si piega poi il pollice verso l’interno e si piegano poi le altre dita per formare un pugno.
Le associazioni che si occupano di violenza sottolineano come sia fondamentale far seguire un percorso di presa in carico specializzata, che ponga in essere risposte concrete da parte di coloro che sono coinvolti a vario titolo nel percorso: forze di polizia, magistratura, centri antiviolenza, case rifugio, etc, altrimenti il semplice segnale potrebbe essere un boomerang contro le donne se non è seguito da una presa in carico e da competenze specifiche.
https://www.youtube.com/watch?v=AFLZEQFIm7k&t=12s