Il documento fornisce le più recenti stime disponibili (2015) sulla prevalenza della depressione e di altri disturbi mentali comuni (in particolare disturbi di tipo ansioso) a livello globale e dei vari Stati, insieme ai dati inerenti le conseguenze di questi disturbi in termini di "salute persa" (Global Burden Disease). Idea di base del documento è che conoscere le stime aggiornate della popolazione generale, affetta da malattie o condizioni di salute non sane, è fondamentale per pianificare e valutare programmi e politiche efficaci. Tra le Regioni Europee, in Italia la prevalenza di persone con disturbi di tipo depressivo è simile alla prevalenza di persone affette da disturbi d'ansia (rispettivamente 5,1 % e 5,0% rispetto al totale della popolazione), con una percentuale di anni vissuti con disabilità (Years Lived with Disability) quasi raddoppiata per le persone affette da disturbo depressivo rispetto alle persone affette da disturbo ansioso.
Il tema "depressione: parliamone" vuole sottolineare che la depressione è una condizione modificabile, anche se nonostante ciò più del 50% dei casi di depressione maggiore non vengano presi in carico o seguiti. L'alto costo personale, sociale ed economico di questa situazione e l'elevato numero di persone prive di alcun supporto terapeutico - nonostante la disponibilità di trattamenti economici ed efficaci - fanno della depressione una delle principali sfide in materia di salute. Un esempio: nel 2008, in Inghilterra è partito il programma "Improving access to psychological therapies", che coinvolgeva i servizi sanitari nazionali e aveva l'obiettivo di aumentare in maniera significativa l'erogazione di terapie di tipo dialogico evidence based per le persone affette da disturbi depressivi e d'ansia. Sino al 2012, grazie al programma erano state seguite più di 1 milione di persone, di cui 680.000 avevano completato il percorso terapeutico, e il tasso di guarigione (recovery) di queste ultime era superiore al 45%.
La campagna "Depression: let's talk" vuole lanciare messaggi chiari sulla depressione: - si può fare prevenzione e terapia - è più facile chiedere aiuto se si è affetti da questo disturbo e non si è stigmatizzati
La campagna prevede una serie di materiali scaricabili gratuitamente (poster e volantini) che affrontano i vari aspetti della vita delle persone affette da disturbo depressivo e/o ansioso e dei loro familiari, e rappresentano una sorta di "vademecum" o "guida" per gli utenti e i familiari in prima persona, per i vari professionisti sanitari e non (es. giornalisti), per i cittadini: http://www.euro.who.int/en/media-centre/events/events/2017/04/world-health-day-2017-depression-lets-talk/download-campaign-material
Video dell'Organizzazione Mondiale della Sanità che racconta la depressione dal punto di vista della persona affetta dal disturbo, utilizzando una metafora.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Ecco le iniziative organizzate dalla Città di Torino.
I risultati del Progetto REVAMP sono stati presentati al convegno "Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d’intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea. REVAMP (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum)".
Il Convegno si svolge a conclusione del progetto CCM 2014 che ha avuto come obiettivo generale l'armonizzazione e valutazione di efficacia dei protocolli di riconoscimento, accoglienza, presa in carico e accompagnamento dei casi di violenza sulla donna, in ambito relazionale, o sul bambino.
Hanno tra i 15 e i 49 anni, più di un terzo sono straniere e l’aggressore prevalente è il compagno. È la fotografia della donna vittima di violenza che emerge dai dati del progetto CCM, supportato dal Ministero della Salute.
L'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (OSCAD) è stato istituito per agevolare le persone che sono vittime di reati a sfondo discriminatorio (hate crimes o crimini d'odio) nel concreto godimento del diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge e alla protezione contro le discriminazioni.
L'Oscad è un organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri).
In particolare:
Il Manifesto, nato per promuovere una informazione corretta a contrasto della violenza di genere, sarà presentato a Venezia il 25 novembrela violenza di genere, in ottemperanza alla Convenzione di IstanbulUna corretta informazione per contrastare la violenza sulle donne, come chiede la Convenzione di Istanbul: la Commissione pari opportunità della Fnsi ha varato oggi il "Manifesto di Venezia", frutto di un'elaborazione che ha coinvolto anche la Cpo Usigrai e GiULiA Giornaliste, su proposta del Sindacato Giornalisti Veneto.Il "Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell'Informazione", con tutte le adesioni raccolte, sarà presentato a Venezia in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre. Così recita il documento: "Noi giornaliste e giornalisti firmatari del Manifesto di Venezia ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali e giuridiche. La descrizione della realtà nel suo complesso, al di fuori di stereotipi e pregiudizi, è il primo passo per un profondo cambiamento culturale della società e per il raggiungimento di una reale parità".Chi vuole aderire deve inviare una mail a cpo.fnsi@gmail.com.
Il percorso rosa presso l'Ospedale San Paolo di Napoli è un percorso di prima accoglienza in pronto soccorso dedicato alle donne che subiscono violenza e che riportano danni alla loro salute. All'interno del Percorso rosa a Napoli dal 2009 è stato introdotto accanto agli strumenti medici di rilevazione dei danni fisici, un nuovo strumento diagnostico: il referto psicologico. Esso è il prodotto di un intervento specifico di ascolto delle donne vittime di violenza, di visualizzazione degli effetti psicologici post-traumatici, con raccolta puntuale del riferito e dei vissuti espressi dalla donna nelle immediatezze dei fatti.
Reale E, et al. Percorso rosa nel Centro integrato per l'assistenza alle donne vittime di violenza di genere (domestica, sessuale e stalking) dell'Ospedale San Paolo di Napoli. La Camera Blu. Rivista di Studi di Genere. 2017 (16).
“Robe da Matti “è giunta quest’anno alla sua quarta edizione, sempre organizzata in concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale, che viene celebrata il 10 ottobre. La kermesse, che vuol porre l’accento sul benessere psichico anziché sulla malattia, si è posta anche quest’anno l’obiettivo di proporre a operatori sanitari e cittadini le più recenti innovazioni in tema di salute mentale.
Torna per il quarto anno la manifestazione “Robe da Matti”ovvero la settimana della salute mentale, organizzata dall’Asl Città di Torino, in collaborazione con enti e associazioni del territorio. Prenderà il via il 9 ottobre con una serie di attività culturali, scientifiche e ludiche e si concluderà il 13 ottobre.
È online il nuovo bando emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, per il finanziamento dei progetti volti a prevenire e contrastare la violenza alle donne.
Il Centro Collaboratore dell’OMS per la Ricerca e la Formazione in Salute Mentale e Valutazione dei Servizi dell’Università di Verona celebra quest’anno i suoi 30 anni dalla fondazione. In occasione del congresso organizzato dal Centro per i suoi trent’anni è stato inaugurato un nuovo centro di ricerca Cochrane dedicato alla psichiatria, il Cochrane Global Mental Health diretto da Corrado Barbui e Marianna Purgato, docenti del dipartimento di neuroscienze. La mission del Centro consisterà nel raccogliere e sintetizzare le migliori evidenze scientifiche sull’efficacia dei trattamenti in psichiatria.
Il questionario PHQ-9, elaborato da esperti e medici della Nami (la National Alliance of Mental Illness), verrà proposto da Google agli utenti, per ora solo negli USA, che digiteranno termini come “depressione” o altri correlati. Il questionario, validato, permetterà un’autovalutazione dei livelli di depressione. Gli esperti lo considerano come un primo aiuto che possa fungere da stimolo per rivolgersi a personale specializzato.
Esperti per esperienza, così sono stati chiamati i volontari dell'associazione "Sentiero Facile" di Reggio Emilia che mettono a disposizione il loro vissuto per aiutare chi sta attraversando lo stesso percorso. Da agosto è attivo uno sportello di ascolto rivolto alle persone che hanno disagi psicofisici e che vogliono combattere solitudine ed emarginazione. "Un'ora per me" (così si chiama il progetto), vedrà allo sportello proprio gli esperti per esperienza che metteranno a disposizione il loro vissuto per aiutare chi, come loro, soffre di disturbi psicosociali.
L'elevata assunzione di zuccheri contenuti in alimenti e bevande, a lungo termine, può influenzare negativamente la salute psicologica.
L'abuso di dolci e bevande zuccherate è correlato, secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports, a sintomi depressivi in diverse popolazioni.
Gli zuccheri, secondo l'OMS, non dovrebbero superare il 10% delle calorie assunte giornalmente. Oltre ad aumentare i disturbi cardiovascolari, il diabete, il sovrappeso e l'obesità, possono incidere sulla depressione. Lo studio è stato condotto su un campione composto da 10.000 impiegati pubblici tra i 35 e i 55 anni. Gli uomini che consumavano oltre 60 grammi di zucchero giornalieri avevano un rischio di sviluppare un disturbo mentale dopo 5 anni superiore del 23% rispetto a coloro che assumevano quantità inferiori a 40 grammi al giorno.
Riferimento bibliografico: Knüppel A, Shipley MJ, Llewellyn CH, Brunner EJ. Sugar intake from sweet food and beverages, common mental disorder and depression: prospective findings from the Whitehall II study. Sci Rep. 2017 Jul 27;7(1):6287
Violenza di genere: bando per il finanziamento di progetti per la prevenzione e il contrasto del fenomeno
Il bando, emanato dal Dipartimento delle Pari Opportunità, finanzierà progetti per 10 milioni di euro e permetterà di supportare attività di sensibilizzazione rispetto a sei aree d’intervento: donne migranti e rifugiate, inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini maltrattanti, supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza “economica” e progetti di sensibilizzazione, prevenzione ed educazione.
Il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL TO1, a partire dal 1997, ha costituito un rete di Gruppi Appartamento (GA) che rappresenta oggi una delle esperienze più significative in Italia, contando 64 alloggi che ospitano circa 260 pazienti. Il Gruppo Appartamento è qui inteso innanzitutto quale luogo dell’abitare, dimensione fondante della vita umana, su cui è possibile articolare un progetto di intervento terapeutico su più livelli: la cura della propria persona, il gruppo, il quartiere e la città, il rapporto con gli altri, la famiglia. A distanza di dieci anni, nel 2007, si è avviata una concreta e attenta valutazione partecipata del GA come strumento terapeutico, coinvolgendo sinergicamente gli utenti, i famigliari e gli operatori nell’istituzione del Gruppo Valutatori dei GA. Successivamente è stato attivato un percorso di formazione continua degli operatori che lavorano nei GA che utilizza il gruppo come strumento principale. Il Gruppo Valutatori e la formazione di gruppo per operatori agiscono in sinergia, costituendo un modello innovativo di partecipazione attiva in psichiatria, che da un lato consente un miglioramento della qualità del lavoro e il superamento di una logica autoreferenziale nella valutazione degli interventi, dall’altro innesca un processo dinamico volto all’empowerment di utenti e famigliari. (Dal sito dell'editore)Tiezzi M. N., Reano L. G., Xocco V. L’esperienza dei Gruppi Appartamento nella realtà torinese dell’ASL TO1. La valutazione partecipata: elementi di forza e sviluppi possibili - Minerva Psichiatrica 2015 March;56(1):39-50 - Minerva Medica - Riviste
Le linee guida, redatte dal Ministero della Salute, hanno come obiettivo principale quello di assicurare un’assistenza sanitaria che tuteli i diritti dei rifugiati, ossia persone che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale. Vengono quindi fornite indicazioni sull’attuazione di interventi appropriati ed uniformi su tutto il territorio nazionale, attraverso percorsi per l’individuazione, la presa in carico ed il trattamento di vittime di violenza intenzionale e di tortura, in continuità tra il sistema di accoglienza per i rifugiati e il sistema di assistenza socio-sanitaria.
In Italia, è stato sviluppato un manuale nella scuola media superiore sulla base dei principi dell'apprendimento cooperativo, delle life skills, dell'autoefficacia e del problem-solving . Gli studi iniziali hanno dimostrato l'efficacia del manuale. Si è ipotizzato che il manuale riveduto potrebbe essere più efficace nelle scuole medie. Il disegno di studio è un "pre- e post-test" che confronta i risultati ottenuti da 91 studenti delle scuole superiori con quelli dei 38 studenti delle scuole medie. La valutazione è stata effettuata attraverso questionari "self-reporting" sulle capacità di apprendimento compreso il problem-solving e la percezione dell'autoefficacia nella gestione delle emozioni, delle credenze disfunzionali e dei comportamenti poco sani (cioè, bere / fumare). Sono stati osservati miglioramenti significativi in entrambi i gruppi con le eccezioni dell'autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni. Il miglioramento delle credenze disfunzionali e l'apprendimento delle abilità di problem-solving erano migliori nelle scuole medie. I risultati confermano l'ipotesi degli autori che l'uso di questo approccio è molto più promettente nella scuola media.
Veltro F, Ialenti V, Morales García MA, Bonanni E, Iannone C, D'Innocenzo M, Gigantesco A. Promoting Mental Health in Italian Middle and High School: A Pilot Study. Biomed Res Int. 2017;2017:2546862. doi: 10.1155/2017/2546862. Epub 2017May 31
Il numero crescente di rifugiati, richiedenti asilo e migranti irregolari costituisce una sfida per i servizi sanitari di salute mentale in Europa. La revisione ha dimostrato che questi gruppi sono esposti a fattori di rischio mentali prima, durante e dopo la migrazione. I disturbi in questi gruppi sono variabili anche se complessivamente sono simili a quelli delle popolazioni ospitanti; ma i tassi del disturbo post-traumatico da stress nei rifugiati e nei richiedenti asilo sono più alti. Le condizioni di povertà socio-economica sono associate a un aumento dei tassi di depressione cinque anni dopo il reinsediamento. Questi gruppi incontrano grandi barriere all'accesso all'assistenza sanitaria per la salute mentale. Le buone pratiche per l'assistenza sanitaria mentale includono la promozione dell'integrazione sociale, lo sviluppo di servizi di sostegno, il coordinamento dell'assistenza sanitaria, la fornitura di informazioni sui diritti e i servizi disponibili, e professionisti della formazione per lavorare con questi gruppi. Queste azioni richiedono risorse e flessibilità organizzativa.
Priebe S, Giacco D, El-Nagib R. Public health aspects of mental health among migrants and refugees: a review of the evidence on mental health care for refugees, asylum seekers and irregular migrants in theWHO European Region. Copenhagen: WHO Regional Office for Europe; 2016 (Health Evidence Network(HEN) Synthesis Report 47).
Presentato a maggio 2017 dalla fondazione Terre de Hommes, il modello, dedicato ai minori migranti, rispecchia in toto le Linee Guida dell’Inter-Agency Standing Committee (IASC) dell’OMS per la salute mentale e il supporto psicosociale nelle situazioni di emergenza. Il modello. multilivello, vuole fornire risposte per l'assistenza ai minori nei vari ambiti in cui si dipana la prima accoglienza, al fine di garantire un'adeguata presa in carico psicologica e psicosociale
La Piattaforma nazionale della salute mentale, nata a Firenze, è composta da un insieme di associazioni che vogliono occuparsi, attraverso il coinvolgimento di malati e famiglie e incontri in tutta Italia, della questione della salute mentale, promuovendo azioni volte a sensibilizzare sul tema.
Le finalità: promuovere la salute mentale come obiettivo primario delle politiche sanitarie nazionali e comunitarie e svolgere attività di promozione presso le istituzioni italiane ed europee. Gli obiettivi: rilanciare un centro nazionale sull’auto aiuto degli utenti gestito dalle associazioni, sviluppare la cultura dell’auto aiuto promuovendo l’autonomia, l’emancipazione sociale e l’integrazione degli utenti attraverso il riconoscimento del diritto alla casa, al lavoro e alle relazioni sociali.
In qualità di organo autonomo, l'EIGE opera nell'ambito delle politiche e delle iniziative dell'Unione europea. Il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione europea hanno definito i motivi degli obiettivi e dei compiti dell'Istituto nel suo regolamento di fondazione e gli hanno assegnato il ruolo centrale di affrontare le sfide e promuovere la parità tra donne e uomini in tutta l'Unione europea.EIGE raccoglie, analizza, elabora e diffonde i dati e le informazioni sulle questioni di uguaglianza di genere, rendendole comparabili, affidabili e pertinenti per gli utenti.
Pagina dell'OMS dedicata alla violenza di genere dove vengono segnalate pubblicazioni, video, programmi e attività, approfondimenti, dati statistici, informazioni tecniche.
Il piano globale d'azione si concentra soprattutto sulla violenza contro le donne e le ragazze e contro i bambini.L'obiettivo è il rafforzamento del ruolo del sistema sanitario, all'interno di una risposta multisettoriale nazionale, per affrontare la violenza interpersonale, in particolare contro le donne e i bambini.
Secondo il rapporto pubblicato dall'OMS, in collaborazione con la London School of Hygiene & Tropical Medicine e la South African Medical Research Council, l’abuso fisico e sessuale è un problema sanitario che colpisce un terzo delle donne nel mondo. Il rapporto, dal titolo “Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti”, è il primo studio che analizza sistematicamente i dati sulla diffusione della violenza femminile a livello globale, inflitta sia da parte del proprio partner, sia da sconosciuti. La violenza comporta un’esperienza traumatica vissuta da oltre il 35% delle donne in tutto il mondo. Lo studio ha riscontrato che la più comune forma di abuso, che colpisce più del 30% delle donne, viene inflitta da un partner intimo.
La Convenzione di Istanbul, redatta l'11 maggio 2011, traccia il percorso per varare provvedimenti efficaci contro la violenza di genere e la violenza domestica, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno.
Trova Norme & Concorsi - Normativa Sanitaria
Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere.
Il progetto CCM, della durata di ventiquattro mesi, si è proposto di armonizzare e valutare l’efficacia dei protocolli di: riconoscimento, accoglienza, presa in carico e accompagnamento dei casi di violenza sulla donna, in ambito relazionale, o sul bambino. Aveva inoltre l'obiettivo di sviluppare strumenti d'informazione e formazione per gli operatori sanitari.
Le regioni coinvolte sono state: Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Basilicata, Sicilia.
Nella sezione "Politiche Sociali" della Città Metropolitana di Torino si possono consultare i lavori dei cinque gruppi del Tavolo Metropolitano per Progetti a Tutela delle Vittime di Violenza tramite Programmi di cambiamento dei maltrattanti. In particolare:
Speciale sezione dell'Osservatorio dedicata al monitoraggio della violenza di genere attraverso la raccolta, l'elaborazione e l'analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza, dai servizi territoriali e dai soggetti aderenti alla rete territoriale. All'interno della sezione sono consultabili i rapporti sulla violenza di genere in Toscana, suddivisi per anno e una mappatura sulle strutture di contrasto.
Un articolo de "L'Espresso" a firma di Giulia Torlone, fornisce alcuni numeri sulla violenza di genere in Italia. Ogni due giorni una donna viene uccisa dal compagno. Lo scorso anno le vittime di femminicidio sono state 120. Sette milioni di donne hanno subito qualche forma di violenza nel corso della loro vita. L'analisi dell'Istat e del Ministero della Giustizia ci mostra i numeri di un massacro che non si arresta nonostante la legge del 2013. E intanto i centri antiviolenza chiudono i battenti.
Le tavole Istat sono il risultato dell'analisi dei dati proveniente dall’indagine sulla Sicurezza delle donne, di cui un primo report è stato pubblicato a giugno 2015 "La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia" e il secondo a novembre 2016 "Stalking sulle donne".
Le tavole analizzano l'andamento della diffusione e della frequenza dei diversi tipi di violenza (fisica, sessuale e psicologica), per abitudini di vita, stato di salute, regione di residenza e tipologia di comune di residenza della vittima.
La dipendenza da gioco d'azzardo in età adulta può emergere da modelli sviluppati nell'infanzia e nell'adolescenza. Individuare, già fin da bambini, i fattori di rischio e i fattori protettivi rispetto al gioco d'azzardo può orientare gli interventi di prevenzione ed indirizzarli verso chi ha un profilo a più alto rischio. Dors propone la sintesi di una revisione sistematica e metanalisi, la prima dedicata all'analisi dei fattori di rischio e protettivi.
La revisione sistematica ha preso in esame quarantuno studi con l’obiettivo di analizzare la correlazione fra l’incremento dei disturbi mentali, comprese le pratiche suicidarie, e la crisi economica che ha attanagliato l’Europa a partire dal 2008. Il vecchio continente, infatti, proprio da quell’anno, è entrato in una fase di grave crisi finanziaria a causa della crisi economica che ha investito l’intero pianeta.
"La scuola può promuovere un profondo rinnovamento culturale, rivolgendosi a intere generazioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e alle loro famiglie. E tuttavia, a fronte di un diffuso bisogno di superamento di modelli dominanti nell’ordine simbolico e nell’organizzazione sociale, evidenziati dalle disarmonie in famiglia, dalle tensioni che sfociano in violenze, dalle vessazioni e dalle iniquità sul lavoro, le politiche di un’istruzione attenta ai generi e di promozione di una cultura non discriminante non ricevono l’attenzione che meritano. Nell’argomentare queste posizioni, l’intervento riepiloga per sommi capi l’orientamento delle politiche italiane e del nord Europa in relazione al binomio educazione scolastica e differenza di genere. Al contempo tenta di problematizzare alcune condizioni imprescindibili perché l’attenzione al genere possa promuovere un percorso di civiltà, di maturità e responsabilizzazione di un PaeseLa scuola può promuovere un profondo rinnovamento culturale, rivolgendosi a intere generazioni di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e alle loro famiglie. E tuttavia, a fronte di un diffuso bisogno di superamento di modelli dominanti nell’ordine simbolico e nell’organizzazione sociale, evidenziati dalle disarmonie in famiglia, dalle tensioni che sfociano in violenze, dalle vessazioni e dalle iniquità sul lavoro, le politiche di un’istruzione attenta ai generi e di promozione di una cultura non discriminante non ricevono l’attenzione che meritano. Nell’argomentare queste posizioni, l’intervento riepiloga per sommi capi l’orientamento delle politiche italiane e del nord Europa in relazione al binomio educazione scolastica e differenza di genere. Al contempo tenta di problematizzare alcune condizioni imprescindibili perché l’attenzione al genere possa promuovere un percorso di civiltà, di maturità e responsabilizzazione di un Paese."
Musi E. A scuola di pari opportunità. Il sistema scolastico: un circuito decisivo - ma trascurato - per educare al rispetto dell’identità e della differenza di genere. Raudem, Revista de Estudios de las Mujeres 2015 (3)
Intervista a Gil Noam, a cura di Davide Antognazzo, sul tema della resilienza e del ruolo della scuola nell’accompagnare le traiettorie di sviluppo degli allievi.
Gil Noam è fondatore e direttore del programma Educazione, doposcuola e resilienza dell’Università di Harvard. Professore associato alla Harvard Medical School e al McLean Hospital , ha focalizzato i propri interessi di ricerca sui programmi di prevenzione e sulla resilienza, principalmente in soggetti in età evolutiva ed in contesti educativi.
Il Rapporto del Ministero della Salute illustra i principali dati sull’utenza, le attività e il personale dei Servizi di Salute Mentale in Italia riferiti all’anno 2015. Nell’introduzione è riportato l'oggetto, la finalità e una sintesi della dimensione del fenomeno e dei principali risultati. Nella prima parte del volume sono delineati i tratti principali dei servizi di salute mentale anche in relazione alle strategie degli organismi internazionali. Inoltre, è riportata una descrizione dell'assetto organizzativo dei servizi di salute mentale in Italia (Capitolo 1). Il Capitolo 2 si apre con una breve presentazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS) e più specificatamente del Sistema Informativo Salute Mentale (SISM). Nella seconda parte si fornisce un approfondimento concernente la completezza e la qualità dei dati rappresentati. Nei capitoli seguenti si offre una panoramica delle strutture che offrono assistenza per la salute mentale, suddivise per setting assistenziale (Capitolo 5), e del personale in servizio nelle strutture psichiatriche pubbliche e private accreditate (Capitolo 6). Successivamente sono presentati i principali dati di attività relativi alla prevalenza ed incidenza dell’utenza trattata dai servizi di salute mentale (Capitolo 7) e all’assistenza erogata nei differenti setting assistenziali (Capitoli 8, 9, 10). La seconda sezione termina con l?approfondimento riguardo il livello di continuità della cura dopo la dimissione dal ricovero (Capitolo 11), sul modello del “Continuity of care after discharge” (WHO, Mental Health Atlas – Questionnaire). La terza parte del Rapporto ha l?obiettivo di completare il quadro delineato tramite la rilevazione del Sistema Informativo Salute Mentale (SISM), offrendo una panoramica delle evidenze emerse da ulteriori fonti informative (Capitolo 12).
Operatori sanitari in campo psichiatrico hanno dato vita a un progetto artistico con valenza educativa e formativa, denominato "psicantria", cioè la psicopatologia quotidiana in forma musicale. Partendo alla musicoterapia (sul sito ci sono esperienze raccontate di gruppi di ascolto e di terapia), sono poi approdati a un obiettivo più ambizioso che consiste nel fare informazione, formazione ed educazione sui temi inerenti le malattie psichiatriche e lo stigma, il disagio psicologico, il ruolo degli operatori, l'espressione delle emozioni, attraverso l’approccio musicale. Gli operatori coinvolti nel progetto promuovono, tra le altre iniziative, concerti di sensibilizzazione, insieme a compagnie teatrali e band (composte in parte da utenti psichiatrici), nelle scuole e nelle strutture sanitarie.
La violenza contro le donne è fenomeno ampio e diffuso. Sei milioni 788mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 31,5 per cento delle donne tra i 16 e i 70 anni. Il 20,2 per cento ha subìto violenza fisica, il 21 per cento violenza sessuale, il 5,4 per cento forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri.
In molti casi le donne che subiscono violenze provengono da famiglie in cui c'è stata una sofferenza di tipo psicologico, ad esempio da parte della figura paterna o fratelli maggiori che le hanno abituate a considerare la violenza domestica come qualcosa di normale, di abituale. Si tratta di quello che viene definito il ciclo della violenza: le donne apprendono che questo è la normalità, la donna subisce violenza come un aspetto della vita quotidiana", spiega Diana De Ronchi, psichiatra e professoressa ordinaria del Dipartimento di scienze biomediche e neuromotorie dell'Università di Bologna. "Le donne spesso quando subiscono lesioni importanti vanno in pronto soccorso ma negano che sia stato il compagno a colpirle. C'è una sorta di negazione con gli operatori sanitari. Bisognerebbe formare gli operatori su come fare il colloquio con le donne perché spesso è proprio l'aguzzino ad accompagnarle in pronto soccorso. Esistono però modalità che devono essere conosciute per fare colloqui tutelati e separati con la donna". Essere vittima di una violenza domestica o sessuale è un'urgenza di tipo psichiatrico, spiega ancora la professoressa. Deve esserci una tutela totale della donna h 24, con la raccolta delle prove medico-legali e segnalazioni alle autorità competenti. E poi c'è l'iter dal punto di vista legale: in alcuni casi la denuncia può essere volontaria, in altri d'ufficio. Ma in ogni caso il medico ha l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria quando le lesioni sono gravi. Secondo Diana De Ronchi il personale sanitario gioca quindi un ruolo importante nel fenomeno della violenza sulle donne.
Laura Melissari. Perché le donne perdonano gli uomini violenti, The Post Internazionale, 12 gennaio 2017
Il tema scelto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per il World Health Day (7 aprile 2017) è la depressione.
Ecco alcuni link utili per approfondire la Campagna condotta sul tema dall'OMS:http://www.who.int/campaigns/world-health-day/2017/campaign-essentials/en/http://www.who.int/campaigns/world-health-day/2017/resources/en/http://www.who.int/campaigns/world-health-day/2017/how-to-get-involved/en/
Preparare la persona all'autonomia a partire dalla tavola. Da gennaio l'associazione “Guarda Lontano Onlus” di Roma insegnerà ai ragazzi con disagio fisico, psichico o socio-ambientale come ideare e realizzare una cena: dalla spesa alle pulizie in cucina. Il progetto si chiama 'Pronto cuoco' e il suo obiettivo sarà quello di consolidare tutte le tecniche culinarie che i giovani potranno apprendere attraverso i cinque laboratori di 'Oggi Cuciniamo Noi'. L'obiettivo è quello di creare un gruppo che, nell'incontro tra le diversità, possa preparare, divertendosi, piatti semplici e gustosi acquisendo nel contempo autonomia individuale.