BUONE PRATICHE - DocumentazioneIn questa sezione sono raccolti i documenti inerenti il tema delle Buone pratiche che costituiscono una base di partenza per approfondimenti sul tema.Chrodis Plus Conference- Budapest 14-15 maggio 2019il 14 e 15 maggio 2019 alla Chrodis Plus Conference a Budapest abbiamo presentato la procedura e i primi risultati della implementazione in due scuole piemontesi del programma irlandese per la promozione dell'attività fisica nella scuola (Active School Flag, ASF) è stata una importante occasione per discutere con colleghi di tutta europa sulle condizioni, limiti e opportunità legate alla trasferibilità delle Buone pratiche ed il nostro lavoro ha suscitato doamnde e interesse anche da parte di altri Paesi. la Joint Action Janpa (Joint Action on Nutrition and Physical Activity) ha identificato una serie di criteri e selezionato Buone Pratiche La Joint Action on Nutrition and Physical Activity (Janpa) con un processo Delphi ha identificato una serie di criteri di Buona Pratica e creato un Repertorio di Buone pratiche e Linee Guida per la raccolta e l'uso delle Buone Pratiche. Tutti questi progetti oltre che sul sito web di Janpa sono pubblicati anche sul Portale Europeo delle Buone Pratiche, insieme a quelle selezionate da altre Joint Action europeeReport della Commissione europea «Identifying best practice in actions on tobacco smoking to reduce health inequalities» il 15 dicembre la DG Salute di Bruxelles ha pubblicato il report «Identifying best practice in actions on tobacco smoking to reduce health inequalities». il documento sottolinea come i «codici» utilizzati negli interventi di prevenzione vadano calibrati sulla base dei contesti culturali che caratterizzano le popolazioni locali e i gruppi socio-demografici che pagano le maggiori conseguenze delle patologie correlate al tabacco. Priorità va data quindi a campagne di marketing anti-fumo mirate soprattutto sui gruppi a basso status socio-economico, puntando sul linguaggio televisivo piuttosto che su materiali stampati, senza temere di utilizzare potenti messaggi emotivi. Più spazio alla ricerca per prevenire l'iniziazione al fumo e le disugualglainaze di salute dovute al fumo. La prevalenza del fumo di tabacco è risultata più alta tra coloro che hanno i redditi più bassi. L'importanza della variabile economica è confermata per i giovani e la fascia di mezza età. E' soprattutto per gli under 45 che la prevalenza del fumo è legata strettamente alla fascia sociale, soprattutto tra i maschi di età compresa tra 35-44 anni. In questo gruppo, il 57% dei maschi con uno status sociale basso (contro il 29% di quelli a status sociale elevato) ha dichiarato di fumare. Interventi dimostratisi efficaci sono:interventi di comunità organizzati sulla base delle specificità culturali, interventi di gruppo (es gruppi di attività fisica in area svantaggiate), interventi multi componente con attività miste (individuali e di gruppo). LA RICERCA E LE POLITICHE SOCIALI E SOCIO-SANITARIE IN EMILIA-ROMAGNA. APPLICAZIONE E APPROCCI PER LA VALUTAZIONE, ASSR Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale, Regione Emilia Romagna. Dossier a cura di Virgilio G. e Leone L.Il Dossier è composto di due parti: la prima tratta del secondo censimento delle ricerche sociali prodotte dai Servizi regionali e si dedica all’analisi di più di un terzo di esse riferite all’area delle politiche della famiglia, infanzia e adolescenza.La seconda parte affronta il tema della valutazione della ricerca e dei programmi di promozione della salute, secondo approcci metodologici “guidati dalla teoria”, finalizzati sia allo sviluppo di programmi complessi sia al supporto dei processi decisionali. Questi approcci hanno aiutato ad aprire la “scatola nera” dei programmi e sono stati sviluppati per trattare interventi complessi; sin dagli anni ‘80 sono stati applicati alla valutazione di iniziative territoriali di promozione della salute caratterizzate dall’utilizzo di una pluralità di metodi di intervento. Infine in appendice vi sono la griglia di lettura/analisi adottata dal gruppo di progetto regionale (finalizzata a rendere omogenei e trasparenti i criteri di interpretazione e di valutazione) e la tabella delle ricerche analizzate, contenente i principali riferimenti bibliografici raccolti nel database per ogni scheda di prodotto di ricerca rilevato.La bibliografia riporta i principali testi di riferimento alla base degli approcci metodologici guidati dalla teoria.Ci sembra interessante l'imortante lavoro di censimento effettuato e la riflessione sui modelli teorici. Linee Guida EMCDDA (seconda edizione, 2012)Seconda edizione delle Linee guida EMCDDA (European Monitoring Centre for Drug and Drug Addiction; Lisbon, luglio 2012) sulla valutazione degli interventi di prevenzione delle dipendenze. Liliana Leone (CEVAS, Roma) ha curato la revisione di questa edizione e la stesura di due nuovi capitoli (il Cap. 2 e il Cap.7) dedicati agli approcci di valutazione basati sulla teoria del programma. Autori della versione originale del 1998 sono: Kroger C, Winter H, Shaw R, IFT Munich. Project Leader è Gregor Burkhart, EMCDDA. Questa seconda edizione è una revisione della versione del 1998 e contiene nuovi metodi, nuovi riferimenti teorici ed esempi recenti di valutazione di interventi di prevenzione nell’area delle dipendenze. Infatti obiettivo principale di questa pubblicazione è incoraggiare e sostenere i referenti di progetto affinchè provino a valutare gli interventi che realizzano e, soprattutto, affinchè pensino e pianifichino le diverse fasi di intervento in modo da porre già dall’inizio le condizioni utili per la valutazione. Interessante e degno di nota il fatto che, in una pubblicazione internazionale, vi siano finalmente dei riferimenti a lavori di valutazione di programmi italiani: Religo (pag 77 e seguenti) e Sperimentazione Prefettura (pag 83). Tale pubblicazione ci sembra aggiornata e ricca di spunti pratici e operativi. L'Agorà di città della salute: "Buone pratiche per guadagnare salute"Il 22 giugno nell'ambito del convegno di Guadagnare Salute "Le sfide della promozione della salute: dalla sorveglianza agli interventi sul territorio" (Venezia- Ca' Foscari, Campus san giobbe) si è svolta la sessione di confronti sul tema delle buone pratiche. Quattro esperienze provenienti da Calabria, Emilia-Romagna, Umbria e Veneto si sono cimentate nella loro progettazione e realizzazione con i criteri della griglia nazionale per l’individuazione e la valorizzazione di Buone Pratiche in Prevenzione e Promozione della Salute. Ecco tutte le diapositive della sessione presentazione e senso dell'Agorà. DoRS Pappa e ciccia. Caterina Azzarito, Regione Calabria e Azienda Sanitaria Provinciale Catanzaro Lavoro più sicuro senza alcol. Ivo Dagazzini, ULSS 4 Alto Vicentino – Regione Veneto Leggere fa bene alla salute. Donatella Giaimo, Regione Umbria Scommettiamo che c’è un altro modo per … Guadagnare salute? L’esperienza dell’Ausl di Piacenza a Podenzano. Manuela Buono, AUSL di Piacenza – Regione Emilia Romagna. "Buone Pratiche Cercasi""Buone pratiche cercasi" è un quaderno dors che presenta e propone uno strumento e racconta la storia della sua costruzione con molti colleghi piemontesi e di altre regioni. In questi anni di lavoro e formazione con operatori e decisori della sanità e della scuola, costanti sono state la necessità e la volontà di individuare e sperimentare sul campo principi e criteri che guidassero il buon progettare, il buon operare e il buon rendicontare nell'ambito dei progetti di prevenzione e promozione della salute. Questo nostro quaderno "Buone pratiche cercasi" descrive quindi il percorso piemontese e presenta lo strumento di lavoro nato, cresciuto e modificatosi nello svolgimento di tale percorso. Negli anni abbiamo portato le nostre riflessioni sul tema delle buone pratiche su tavoli di confronto interregionali e nazionali e ne sono scaturite interessanti riflessioni e "contaminazioni" e il nostro interesse per il tema si è rafforzato anche grazie allo studio della letteratura internazionale sull'argomento. Ci siamo resi conto che individuare criteri e strumenti condivisi, o almeno confrontabili, e applicarli per individuare le azioni esemplari ed esportabili in altre situazioni non è sufficiente; è altrettanto importante disegnare vie efficaci per disseminarne la conoscenza, perché altri le adottino a loro volta, contribuendo a migliorarle. In questo senso una banca dati di Buone Pratiche che sfrutti le possibilità del web e metta in rete il "meglio" è fondamentale: una buona pratica che non trova adeguata diffusione resta confinata là dove è nata e non contribuisce a far crescere il sistema. Per questa ragione, nel 2008 Dors ha creato la banca dati Pro.Sa. per i progetti piemontesi, che è stata poi utilizzata in una "palestra" nazionale per una ricognizione sugli interventi per gli adolescenti finanziata dal CCM e che sostiene oggi la collaborazione avviata con il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) nell'ambito delle attività di Guadagnare Salute, che porterà a sperimentare PPro.Sa. a livello interregionale, attraverso un gruppo di lavoro nazionale, potenziandone le funzionalità, specialmente rispetto al suo utilizzo per le regioni in senso rendicontativo ed alla possibile individuazione di buone pratiche secondo criteri condivisi (la griglia presentata nella nostra pubblicazione può esserne il punto di partenza) e segnalarle con procedure esplicite, favorendone ed accompagnandone la disseminazione.Fact sheet "Buone Pratiche in Prevenzione e Promozione della salute"A seguito della pubblicazione del quaderno "Buone pratiche cercasi", DoRS ha realizzato una fact sheet che, in modo sintetico, descrive le Buone Pratiche in Prevenzione e Promozione della Salute e suggerisce i criteri per individuare i progetti e gli interventi che possono essere considerati tali.