La tecnica World Cafè
a cura di di Alessandro Coppo e Claudio Tortone, DoRS

Lo strumento

Il contenuto di questo articolo è stato aggiornato nella pubblicazione: Lavorare con i gruppi. Una raccolta di tecniche di partecipazione, realizzata da Dors a ottobre 2019.


Il World Café è un metodo semplice ed efficace nel dar vita a conversazioni informali, vivaci e costruttive, su questioni e temi che riguardano la vita di un'organizzazione o di una comunità.

Particolarmente utile per stimolare la creatività e la partecipazione, questa tecnica si aggiunge a quelle già presentate nei mesi scorsi su www.dors.it per promuovere partecipazione ed empowerment sociale.

Gli incontri informali tra le persone (le conversazioni nei bar, nei salotti, dal barbiere, ecc.) sono stati storicamente opportunità di scambio, partecipazione e apprendimento, nonché di preparazione all'azione sociale. L'obiettivo del World Café è mettere a disposizione la forza delle conversazioni informali al fine di mobilitare in modo creativo pensieri e risorse, produrre apprendimento, condividere conoscenze e infine generare cambiamento. Secondo la teorizzazione alla base di questo strumento, l'evoluzione delle idee in un World Cafè si realizza attraverso l'invito che viene fatto a tutti i partecipanti di muoversi in tempi piuttosto ristretti da un gruppo di discussione all'altro.

In pratica viene ricreata l'ambientazione intima e accogliente di un caffè, con tavolini rotondi adatti ad ospitare ognuno dalle 4 alle 6 persone. I tavolini sono disposti in modo libero in una stanza e sono dotati di materiali per annotare, disegnare, scrivere, in altre parole, per fissare le idee.

L'intero processo può durare da un'ora e mezza a 4 ore. I partecipanti, che devono essere come minimo 12 (fino a raggiungere anche un numero di diverse centinaia), discutono i temi in piccoli gruppi, seduti intorno ai diversi tavoli, per sessioni consecutive. Ogni 20-30 min, ad intervalli regolari, i partecipanti ruotano da un tavolo all'altro costituendo così nuovi gruppi.

Presso ogni tavolo rimane un facilitatore, o, per usare la terminologia propria di questa tecnica, un "padrone di casa", i cui compiti sono:

  • sollecitare l'intervento di tutti i partecipanti
  • registrare la discussione
  • sintetizzare la discussione al gruppo successivo in modo da favorire la contaminazione e lo scambio di idee tra un gruppo e l'altro
  • presentare eventualmente quanto emerso dai vari gruppi durante la sessione conclusiva.

Il processo si conclude con una sessione plenaria in cui agli interventi di restituzione dei facilitatori si aggiungono i commenti dei singoli partecipanti a proposito delle scoperte fatte.

In un World Cafè può essere proposta una sola domanda per stimolare la discussione, oppure una serie di stimoli posti in una successione temporale in modo da permettere ai gruppi di compiere un'ampia esplorazione delle tematiche. Risulta dunque cruciale la scelta delle domande. Queste dovrebbero essere quanto più semplici e chiare, in grado di innescare il dibattito, invitare all'approfondimento e alla ricerca, aprire nuove possibilità e focalizzare l'attenzione su ciò che è utile.

Vantaggi della tecnica:

  • E' versatile in quanto può essere proposta da sola, o all'interno di convegni, workshop ed eventi formativi
  • Permette di condividere conoscenze e sviluppare idee innovative
  • Allarga il processo di dialogo a gruppi di persone anche numerosi
  • Oltre allo scambio di idee permette di approfondire le relazioni

Limiti:

  • Necessita di spazi e attrezzature adattate allo scopo
  • Può arrivare a impegnare un elevato numero di facilitatori.

 

Per approfondimenti

Si possono condividere informazioni e quesiti sulla piattaforma web della comunità mondiale del World Cafè: www.theworldcafecommunity.org.

Sono inoltre presenti on line due guide in italiano che illustrano la tecnica:

  • Il World Cafè di Juanita Brown, tradotta in Italiano da Adriano Pianesi, Gisella Geraci e Gerardo de Luzenberger
  • Guida breve al World Cafè il cui adattamento, sviluppo e traduzione sono stati curati da Mario Gastaldi e Carla Galanti.

Infine sul tema della progettazione partecipata si veda il documento Dors: La progettazione partecipata intersettoriale e con la comunità.
Altri strumenti che possono essere utilizzati per permettere ad un gruppo, anche numeroso, di sviluppare apprendimenti creativi e formulare idee innovative, sono: GOPP, brainstorming, nominal group, focus group e metaplan.
Queste tecniche, insieme al world cafè, sono descritte nel documento Dors: Lavorare con i gruppi. Una raccolta di tecniche di partecipazione, realizzata a ottobre 2019.

 


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