Telefoni cellulari: classificati come possibili cancerogeni per l'uomo dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.a cura di Luisella Gilardi, DoRSPubblicato il 19 Giugno 2011Aggiornato il 28 Settembre 2015Sintesi di studi/review Background Nel corso degli ultimi anni, vi è stata una crescente preoccupazione riguardo gli effetti sulla salute causati dall’uso di telefono cellulari. Il numero di contratti telefonici stimato a livello mondiale è di 5 bilioni. Dal 24 al 31 maggio 2011, un gruppo costituito da 31 scienziati provenienti da 14 paesi, si è incontrato a Lione in Francia, per valutare i potenziali pericoli associati all’uso del telefono cellulare. Queste valutazioni saranno pubblicate nel volume 102 delle Monografie IARC, che costituisce il quinto volume interamente dedicato ad agenti fisici, dopo il Volume 55 (radiazione solare), il Volume 75 e il volume 78 sulle radiazioni ionizzanti (raggi X, raggi gamma, neutroni e radionuclidi) e il volume 80 sulle radiazioni non ionizzanti (campi magnetici a frequenza estremamente bassa). Il gruppo di lavoro ha discusso dell’eventualità che queste esposizioni possano indurre effetti sulla salute a lungo termine, in particolare causare un incremento di casi di cancro. Questo dato ha una rilevanza molto alta per la salute pubblica data la grande diffusione dell’uso dei telefoni cellulari, in aumento sia tra i giovani adulti sia tra i bambini. Il gruppo di lavoro ha discusso e valutato la letteratura disponibile sulle seguenti categorie di esposizione che coinvolgono i campi elettromagnetici da radiofrequenze: esposizione professionale a radar e microonde esposizione ambientale associato con la trasmissione di segnali radio, televisivi e telecomunicazioni wireless esposizione personale associata con l’uso di telefoni cellulari Il gruppo di esperti ha dovuto affrontare il difficile compito di valutare i dati di esposizione, gli studi di cancerogenicità nell’uomo e nell’animale da esperimento. La IARC classifica i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibili cancerogeni per l’uomo. Risultati Le prove sono state riviste criticamente e in generale sono state valutate limitate (1) tra gli utilizzatori di telefoni cellulari per l’insorgenza di gliomi e neuromi del nervo acustico e inadeguate (2) rispetto all’insorgenza di altre tipologie di tumori. Le prove per le esposizioni occupazionali e ambientali menzionate sopra sono state, in egual modo, giudicate inadeguate. Il Gruppo di lavoro non ha quantificato il rischio; tuttavia uno studio del 2004 ha mostrato un incremento di rischio del 40% per l’insorgenza di glioma fra i “forti” utilizzatori di telefoni cellulari ( una media di 30 minuti al giorno per un periodo superiore a 10 anni). Conclusioni Il dr Jonathan Samet dell’University of Southern California, USA, che rivestiva il ruolo di Chairman del gruppo di lavoro ha indicato che le prove sono abbastanza forti per supportare la conclusione di inserire questa esposizione nel gruppo 2B. Questa conclusione significa che potrebbero esserci dei rischi ed è quindi necessario seguire con molta attenzione gli esiti degli studi ancora in corso. “ Date le potenziali conseguenze per la salute pubblica di questa classificazione e di questi risultati” afferma il direttore della IARC, Christopher Wild “è importante che siano realizzate ulteriori ricerche per valutare gli effetti a lungo termine e gli effetti di un uso "pesante” del cellulare”. In attesa che siano disponibili queste informazioni, è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l’esposizione come ad esempio l’uso di auricolari o l’invio di messaggi. Il gruppo di lavoro ha considerato centinaia di articoli scientifici; la lista completa sarà pubblicata nella Monografia. E’ importante notare che alcuni articoli molto recenti ancora in fase di pubblicazione che derivano dallo studio Interphone sono stati acquisti subito dal gruppo di lavoro (3). Un report conciso che sintetizza le principali conclusioni del gruppo di lavoro IARC e le valutazioni del pericolo cancerogeno dovuto a campi elettromagnetici a radiofrequenza è stato pubblicato sul numero del 1 luglio 2011 di Lancet Oncology (IARC Monographs Working Group. Carcinogenicity of radiofrequency electromagnetic fields. The Lancet Oncology, Volume 12, Issue 7, Pages 624 - 626, July 2011). (1) Limitata evidenza di cancerogenicità: è stata osservata un’associazione positiva tra l’esposizione all’agente e il tumore per la quale un’interpretazione di causalità è ritenuta credibile dal gruppo di lavoro, ma il caso, i bias o i fattori confondenti non possono essere esclusi con ragionevole confidenza. (2) Inadeguata evidenza di cancerogenicità: gli studi disponibili sono di qualità insufficiente, poco consistenti e con bassa potenza statistica per stabilire la presenza o l’assenza di un’associazione di tipo causale tra l’esposizione e il cancro, oppure non sono disponibili dati relativi all’uomo. (3) Acoustic neuroma risk in relation to mobile telephone use: results of the INTERPHONE international case‐control study' (the Interphone Study Group, in Cancer Epidemiology, in press) Estimation of RF energy absorbed in the brain from mobile phones in the Interphone study' (Cardis et al., Occupational and Environmental Medicine, in press) Risk of brain tumours in relation to estimated RF dose from mobile phones – results from five Interphone countries' (Cardis et al., Occupational and Environmental Medicine, in press) Location of Gliomas in Relation to Mobile Telephone Use: A Case Case and Case Specular Analysis' (American Journal of Epidemiology, May 24, 2011. [Epub ahead of print]. Leggi anche il documento che dors ha già scritto su questo tema.TAG ARTICOLO