Un programma di educazione precoce come risposta all'infanzia povera
a cura di Mariella Di Pilato, Paola Capra - Dors

Il contesto

Aumentare la scolarità ha la potenzialità di migliorare un ampio spettro di fattori socio economici, compreso lo sviluppo cognitivo, i risultati educativi, lo status occupazionale. Questi fattori a loro volta sono determinanti di salute e possono migliorare la salute e la longevità delle persone. I consistenti svantaggi che coinvolgono i bambini provenienti da famiglie povere potrebbero essere mitigati da programmi educativi precoci di alta qualità che prevedono un arricchimento cognitivo. Alcuni di questi programmi potrebbero rappresentare un’efficace ed efficiente sistema per ridurre le disuguaglianze e migliorare la salute della popolazione.

Il Carolina Abecedarian Project (ABC) è un programma intensivo, di piccole dimensioni, che si pone l’obiettivo di migliorare lo sviluppo cognitivo e linguistico fin dalla prima infanzia e che, nel campione di bambini a cui è stato somministrato, ha incrementato il Quoziente Intellettivo entro i 3 anni di età, ha potenziato le competenze nella lettura e nella matematica entro i 15 anni di età, ha abbassato i tassi di gravidanza fra adolescenti e di depressione e ha aumentato la probabilità di iscrizione al College entro i 21 anni. Lo studio longitudinale Muennig 2011 valuta quali sono gli effetti a lungo termine (a 4, 8, 15 e 21 anni) dell’ Abecedarian Project su alcuni comportamenti a rischio per la salute e sulla salute stessa.

 

Il Carolina Abecedarian Project: un progetto di educazione precoce

ABC è uno studio controllato e randomizzato, che è nato con l’obiettivo di arricchire e potenziare lo sviluppo cognitivo e linguistico di bambini nati in famiglie a basso reddito e di dimostrare i benefici di un’educazione iniziata fin dai primi mesi di età.

Il programma ha arruolato tra il 1972 e il 1977 111 neonati con età media di 4,4 mesi, provenienti da famiglie indigenti, identificate con l’aiuto dei servizi sociali locali e di cliniche prenatali. I due criteri fondamentali per essere inclusi nello studio erano 1) essere sani 2) essere individuati, attraverso una scala di valutazione di rischio socio demografico, come soggetti ad alto rischio per quanto riguarda la povertà di stimoli educativo-cognitivo (poor educational outcomes).
I partecipanti venivano distribuiti in modo casuale in 4 coorti o gruppi:

un gruppo (EE) riceveva un intervento educativo intensivo prescolare (per 5 anni dalla nascita all’asilo) e un intervento educativo in età scolare (3 anni) per un totale di 8 anni

  • un gruppo (EC) riceveva un intervento educativo intensivo prescolare (5 anni)
  • un gruppo (CE) ricevevano un intervento educativo in età scolare (3 anni)
  • un gruppo (CC) non riceveva alcun tipo di intervento.
  • Tutti i bambini ricevevano un supplemento nutrizionale per i primi 15 mesi di vita e le famiglie il supporto dei servizi sociali.

ABC prevedeva due tipologie di interventi: a) intervento educativo precoce rivolto a bambini in età prescolare; b) intervento educativo svolto in età scolare.
Il primo tipo di intervento coinvolgeva bambini a partire dai 4 mesi circa e durava un intero anno nel contesto di un asilo nido a tempo pieno. Le attività comprendevano giochi educativi centrati sullo sviluppo di abilità cognitive, abilità verbali e comportamenti adattivi (adaptive behavior). I giochi erano basati sull’appropriata interazione adulto-bambino ed erano del tipo: parlare al bambino, mostrargli giocattoli o immagini e offrire l’opportunità al bambino di rispondere a stimoli visivi o sonori. Le attività erano individualizzate per ciascun bambino. I bambini erano sempre liberi di scegliere l’attività desiderata.
Nel secondo tipo di intervento, svolto in età scolare, veniva assegnato ai bambini un insegnante a domicilio, che quindi li seguiva a casa e svolgeva un compito di collegamento tra scuola e famiglia, questo per i primi 3 anni in cui il bambino frequentava la scuola pubblica. L’obiettivo era di coinvolgere i genitori nelle attività di apprendimento del bambino. L’attenzione e le attività dei genitori venivano focalizzate su specifici bisogni individuati dall’insegnante di classe. Le attività da svolgere a casa erano consegnate ogni settimana e i genitori erano incoraggiati a svolgerle con i bambini almeno per 15 minuti ogni giorno. La maggior parte dei genitori affermava di svolgere regolarmente le attività proposte. L’insegnante assegnato a casa si occupava di fornire consulenze e di supportare i genitori quando si presentavano situazioni che potevano compromettere le capacità dei genitori di concentrarsi sui progressi scolastici dei bambini.

A 21 anni di età dei 111 neonati inizialmente arruolati 105 sono vivi e eligibili per partecipare al follow-up e 104 scelgono di partecipare. Le valutazioni del follow-up riguardano:

  • aspetti cognitivi (QI totale, competenze verbali,
  • competenze matematiche, performance, ecc),
  • apprendimenti scolastici (lettura, scrittura, calcolo, comprensione parole e testo),
  • indici di successo nella vita (anni di scolarizzazione, tipo di occupazione, autosufficienza economica e abitativa, copertura medica, macchina di proprietà ecc), comportamenti a rischio (uso di droghe, abuso di alcol, guida in stato di ebbrezza, fumo ecc…),
  • lo stato di salute (numero di ospedalizzazioni, problemi di salute, depressione).

Risultati

E' stata condotta un’analisi intent-to-treat, che ha messo a confronto la coorte in origine assegnata a ricevere l’intervento e la coorte assegnata al gruppo di controllo, senza tenere in considerazione per quanto tempo ogni partecipante è stato esposto all’intervento (8, 5, 3 anni o nessun anno).

Il programma ABC ha prodotto un notevole miglioramento dei bambini che hanno ricevuto l’intervento rispetto al gruppo di controllo, per quanto riguarda il QI misurato all’età di tre anni, più elevate capacità di lettura e più elevate capacità matematiche all’età di 15 anni. Rispetto ai risultati di salute i dati includevano 3 misure (indicatori) di salute: dichiarazioni self report su eventuali problemi di salute dai 15 anni di età, problemi di depressione (Brief Symptom Inventory) e numero di ospedalizzazioni relativi all’anno precedente. I dati evidenziano una minore percentuale di gravidanze in adolescenza, una minore percentuale di depressioni tra i soggetti trattati ed infine una più alta probabilità di iscrizione al college a 21 anni.
Gli indicatori (11) relativi ai comportamenti rischiosi riguardavano: sicurezza stradale (uso dei dispositivi di sicurezza, alcol e guida, essere trasportati da un guidatore ubriaco), uso di droghe (numero di episodi di binge-drinking in un mese, età in cui si è cominciato a bere alcolici, numero di sigarette fumate per giorno, età in cui si è cominciato a fare uso di cocaina, frequenza di uso di cocaina o marijuana,ecc), accesso a cure primarie. Le analisi evidenziano significative differenze tra il gruppo trattato e il gruppo di controllo e suggeriscono che il programma ABC produce un complessivo aumento di salute (P= .05) e di comportamenti salutari (P= .03) nei soggetti a 21 anni. Ad esempio i soggetti trattati iniziano a fumare molto più tardi rispetto al gruppo di controllo (5,5 anni, P= .02).

Limiti dello studio e conclusioni

Limiti e conclusioni

Il numero del campione era troppo piccolo per poter indicare una significativa ampiezza dell’effetto clinico dell’ ABC per ogni singolo risultato di salute misurato, per questo motivo è stato possibile fare solo una valutazione complessiva.
Un altro limite della ricerca risiede nel fatto che è stato attribuito lo stesso peso a comportamenti di salute rischiosi come ad esempio l’uso di cocaina e il binge drinking sebbene chiaramente alcuni comportamenti siano più rischiosi di altri.

I programmi educativi precoci possono aumentare il reddito, ridurre i crimini e migliorare complessivamente la competitività della forza lavoro americana, l’ipotesi degli autori dell’articolo è quindi che tali programmi possano essere considerati più efficaci (valutazione costo efficacia) rispetto ad altri approcci medici tradizionali o di salute pubblica. La presente ricerca fornisce evidenze causali a supporto dell’ipotesi degli autori, tuttavia altri aspetti rimangono da indagare e comprendere relativi al legame (interconnessione, …) tra educazione e salute e la dimensione degli effetti complessivi che l'educazione ha sulla salute.

Riferimenti Bibliografici

Muennig P, Robertson D, Johnson G, Campbell F, Pungello E, Neidell M. The Effect of an early education program on adult health: The Carolina Abecedarian Project randomized controlled trial. American journal of public health 2011; 101 (3): 512-6.

Campbell FA, Ramey CT, Pungello E, Sparling J, Miller-Johnson S. Early Childhood Education: Young Adult Outcomes From the Abecedarian Projetc. Applied Developmental Science 2002; 6 (1):42-57. University of North Carolina at Chapel Hill. FPG Child Development Institute.

The Carolina Abecedarian Project: A Longitudinal and Multidisciplinary Approach to the Prevention of Developmental Retardation. http://eric.ed.gov/PDFS/ED104548.pdf

 


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