Dixon LB et al. Implementing Coordinated Specialty Care for Early Psychosis: The RAISE Connection Program. Psychiatric Services 66:7, July 2015
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Le ultime ricerche (1, 2, 3) propendono per una visione della schizofrenia come una condizione reversibile, e degli esordi sintomatici come un momento favorevole per un intervento terapeutico. Negli Stati Uniti questa concettualizzazione ha prodotto un nuovo modello per il recupero e la prevenzione della disabilità tra le persone con esordi schizofrenici: il programma RAISE (Recovery After an Initial Schizophrenia Episode) del NIMH (National Institute of Mental Health). Il programma è stato sottoposto a uno studio di valutazione e implementazione.

 Obiettivo dello studio di valutazione e implementazione del programma RAISE (recupero dopo un episodio iniziale di schizofrenia) è stato lo sviluppo degli strumenti necessari per ideare/diffondere un innovativo intervento d’équipe che:

  • promuove la partecipazione e il coinvolgimento attivo della persona nella terapia/cura
  • produce un reale “recupero” (percorso personale di empowerment attraverso il quale una persona affetta da un problema psichiatrico
  • recupera controllo e soddisfazione nella propria vita – cfr. LLGG canadesi).
  • riduce il carico di disabilità nella persona che ha sperimentato un esordio psicotico

 L’articolo descrive il modello di terapia/cura, le prassi attuative dei servizi, e i risultati, tali da far propendere per un miglioramento del funzionamento globale individuale col passare del tempo.

 Alcune note sul metodo dello studio:

  • sono stati reclutati 65 individui provenienti da due città (Baltimora e New York City), range di età compreso tra 15 – 35 anni, che avevano sperimentato un esordio psicotico della durata di almeno una settimana negli ultimi due anni
  • sono stati rilevati alcuni parametri iniziali (es. rete sociale, situazione occupazionale, sintomi descritti, ecc.)
  • i servizi hanno “accompagnato” i soggetti per 2 anni ( box in rosso per la descrizione del programma RAISE)

 Alcuni risultati: nel corso dei due anni

  • le rilevazioni inerenti il “funzionamento” sociale e lo status occupazionale sono migliorate
  • i sintomi si sono ridotti
  • i tassi di “guarigione” sono aumentati

 Alcuni punti di forza:

  • lo studio ha dimostrato la fattibilità del programma basato su un modello inter-professionale e coordinato di erogazione delle cure/terapie
  • sono stati registrati alti tassi di coinvolgimento da parte di individui che generalmente sono difficili da coinvolgere rispetto alla terapia
  • i risultati dei soggetti sperimentali sono davvero promettenti (miglioramenti costanti nel tempo), nonostante una criticità rappresentata dal mancato confronto con un gruppo di controllo
  1. Loebel AD, Lieberman JA, Alvir JM, et al: Duration of psychosis and outcome in first-episode schizophrenia. American Journal of Psychiatry 149:11831188, 1992
  2. Bromet EJ, Fennig S: Epidemiology and natural history of schizophrenia. Biological Psychiatry 46:871881, 1999
  3. Malla AK, Norman RMG, Joober R: First-episode psychosis, early intervention, and outcome: what have we learned? Canadian Journal of Psychiatry 50:881891, 2005


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