Le contraddizioni del glifosato, il diserbante più usato in agricolturaa cura di Luisella Gilardi, DoRSPubblicato il 15 Marzo 2016Aggiornato il 20 Dicembre 2017RecensioniLa decisione della Commissione EuropeaCome viene autorizzato l’uso di un pesticida?Che cos’è il glifosato?Chi è esposto al glifosato?Come è stato classificato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ?Quali studi ha considerato la IARC e su quale organo bersaglio agisce il glifosato?Quale è stato il parere espresso dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA)?Perché questa diversità di giudizi?La decisione della Commissione EuropeaLa Commissione Europea riunitasi agli inizi del mese di marzo non è riuscita a decidere in merito all’autorizzazione all’uso per altri 15 anni del glifosato uno dei principi attivi presenti negli erbicidi più usati al mondo. Il glifosato ha sollevato non pochi dubbi sulle decisioni che riguardano la sanità pubblica. Al momento l’autorizzazione all’uso dura fino alla fine di giugno di quest’anno. La Commissione dovrà dunque prendere una decisione nel giro di pochi mesi. I giudizi sulla sua pericolosità espressi dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e della Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sono in netto contrasto tra loro. La IARC lo ha classificato come probabile cancerogeno per l’uomo lo scorso marzo 2015 e l’EFSA come “probabilmente non cancerogeno” lo scorso novembre.Come viene autorizzato l’uso di un pesticida?I fitofarmaci anche se autorizzati dalla Comunità Europea devono essere periodicamente rivalutati alla luce dei nuovi dati disponibili. Questa prassi ha coinvolto anche il glifosato. La procedura comporta che uno degli stati membri presenti una relazione preliminare, in questo caso la Germania, all’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) la quale indice una prima consultazione con tutti gli esperti degli stati membri e, in un secondo tempo, anche una consultazione pubblica. Al termine viene prodotto un documento conclusivo che è votato dagli stati membri e sottoposto alla Commissione Europea che può autorizzare o meno l’uso della sostanza. Nel caso del glifosato questo processo è durato quattro anni. Vedi il factsheet dell’EFSA “Who assess Pesiticide in the EU”Che cos’è il glifosato?“Il glifosato è una sostanza attiva ampiamente utilizzata nei pesticidi. I pesticidi a base di glifosato (cioè i formulati che contengono glifosato e altre sostanze chimiche) sono utilizzati in agricoltura e orticoltura principalmente per combattere le erbe infestanti che competono con le colture. Vengono applicati in genere prima della semina e come trattamento essiccante pre-raccolta per accelerare e uniformare il processo di maturazione”. (EFSA, 2016) Il glifosato è stato sintetizzato per la prima volta da un chimico svizzero nel 1950, ma commercializzato come diserbante sono negli anni 70. La produzione annua si aggira intorno alle 700.000 tonnellate ed è presente in più di 750 prodotti differenti. Oggi è tra i diserbanti più utilizzati nelle coltivazioni di tutto il mondo, in particolare nei paesi in cui è permessa la coltivazione di piante geneticamente modificate (ogm) come negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina. Tali piante possono assorbire il glifosato senza deperire, questa caratteristica ne permette l’uso anche dopo la semina. La sostanza impedisce la sintesi di un enzima responsabile della produzione di aminoacidi fondamentali per la vita delle piante. Figura 1: Formula di struttura del glifosato (numero CAS 1071-83-6) La sostanza è contenuta nei seguenti prodotti commerciali: Abundit Extra; Credit, Xtreme, Glifonox, Rodeo, Roundup; Touchdown; Tragli; Wipe Out; Yerbimat. Vedi factsheet EFSA “Il glifosato” Chi è esposto al glifosato?Non ci sono molte informazioni a riguardo. La sostanza può essere presente nel suolo, nelle acque superficiali, nelle acque di falda, in atmosfera e nei cibi. E’ stata rilevata nell’urina di agricoltori in due studi effettuati negli Stati Uniti, nella popolazione di centri urbani in Europa e in residenti in zone rurali della Colombia dove è stato usato in grandi quantità per distruggere le piantagioni di coca. L’esposizione della popolazione alla sostanza avviene attraverso la dieta. Oltre alle conseguenze per la salute, il glifosato provoca danni ambientali, è in grado di ridurre la biodiversità e di uccidere insetti e uccelli.Come è stato classificato dalla Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ?Nel marzo del 2015, la IARC ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno per l’uomo (gruppo 2A). Il giudizio si è basato su un’evidenza limitata di provocare il cancro nell’uomo e un’ evidenza sufficiente di provocare il cancro negli animali da esperimento. La IARC conclude inoltre che vi sono prove evidenti che sia il gliofosato puro sia quello presente in formulazioni sia genotossico.Quali studi ha considerato la IARC e su quale organo bersaglio agisce il glifosato?Il giudizio formulato dalla IARC si basa sulla revisione di più di 1000 studi. Alcuni riguardano le persone esposte attraverso il loro lavoro, come per esempio gli agricoltori, altri sono studi sperimentali condotti su animali. Nella maggior parte degli studi epidemiologici le persone sono state esposte al glifosato contenuto in formulazioni commerciali in cui possono essere presenti anche altre sostanze. Ampi studi caso-controllo realizzati negli Stati Uniti, in Canada e in Svezia riportano un eccesso di rischio per linfomi non-Hodgkin (NHL) che permane anche se si considera l’esposizione ad altre sostanze. Uno dei più grandi studi di coorte condotti fino ad ora, l’Agricultural Health Study, realizzato nel North Carolina e in Iowa negli Stati Uniti che ha coinvolto più di 50.000 agricoltori e addetti all’applicazione dei pesticidi non ha rilevato eccessi di rischio per i tumori indagati. L’Agricultural Health Study è uno degli studi più importanti, tuttavia, è stato ritenuto dalla IARC debole a causa di un periodo di follow up troppo breve, fattore che può limitare la capacità di uno studio di individuare i risultati anche se veritieri. Sono stati esaminati anche gli studi sperimentali su animali esposti a glifosato puro e in formulazioni commerciali. Vedi documento Domande risposte della IARC Vedi Monografia IARC Volume 112: Glifosato Quale è stato il parere espresso dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA)?Nel novembre del 2015, l’Efsa esprime il suo parere: “è improbabile che la sostanza sia genotossica o che presenti una minaccia di cancro per l'uomo. Non si propone di classificare il glifosato come cancerogeno nei regolamenti UE in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche. Nello specifico tutti gli esperti degli Stati membri, ad eccezione della Svezia, hanno convenuto che né i dati epidemiologici né le prove da studi su animali abbiano dimostrato nessi causali tra esposizione al glifosato e insorgenza di cancro nell’uomo”. Il parere dell’EFSA arriva al termine di un processo durato quattro anni, iniziato nel maggio 2012. Sebbene la disamina degli studi abbia concluso che la sostanza non sia genotossica ed è improbabile la sua attività cancerogena, l’EFSA ha proposto un limite definito come dose acuta di riferimento* (DAR) di 0.5 mg su kg di peso corporeo. Sono stati fissati anche altri due parametri: il livello ammissibile di esposizione dell’operatore (LAEO) è stato fissato a 0.1mg/kg di peso corporeo al giorno e la dose giornaliera ammissibile (DGA) per i consumatori è stata fissata a 0.5 mg/kg di peso corporeo. *Una dose acuta di riferimento (DAR) è il quantitativo stimato di una sostanza chimica in un alimento, espressa in rapporto al peso corporeo, che può essere ingerito nell’arco di un breve lasso di tempo, di solito un pasto o un giorno, senza comportare rischi per la salute” Glifosato: l'EFSA ne aggiorna il profilo tossicologico Perché questa diversità di giudizi?Secondo quanto afferma la IARC, l’EFSA ha basato i suoi giudizi anche sui dati tossicologici prodotti dalle aziende che non sono stati pubblicati su riviste o risorse accessibili a tutti. La IARC perseguendo le sue finalità di trasparenza basa il suo giudizio unicamente su studi e dati peer-reviewed e disponibili per una revisione il più possibile indipendente. Il giudizio si è basato sull’analisi di più di 1000 studi nell’arco di 12 mesi da parte di 17 scienziati che hanno dichiarato l’assenza di conflitto di interesse. Le valutazioni dell’EFSA si basano sul report realizzato dall’Istituto tedesco per la valutazione del rischio (BfR). Per quanto riguarda gli studi epidemiologici, è stata data un’ importanza notevole allo studio di coorte “Agricultural Health Study” che non ha rilevato alcun eccesso di rischio. I risultati degli studi caso-controllo che, come noto, possono avere più confondenti non sono stati considerati attendibili. Il BfR conclude il suo rapporto scrivendo “non c’e un’evidenza inequivocabile per una chiara e forte associazione tra l’insorgenza del NHL e l’esposizione al glifosato”. Tale affermazione, secondo la IARC è fuorviante. La IARC usa tre livelli di evidenza: sufficiente, limitata e insufficiente. Nel caso del glifosato stabilisce che vi è un’evidenza limitata. Quindi la conclusione del BfR “non c’e un’evidenza inequivocabile per una chiara e forte associazione tra l’insorgenza del NHL e l’esposizione al glifosato” porta l’Efsa a dire che è “improbabile che il glifosato sia cancerogeno”, mentre la conclusione della IARC di limitata evidenza(*) porta a dire che il glifosato sia un probabile cancerogeno per l’uomo. (*) Si osserva un’associazione credibile tra l’esposizione alla sostanza e il glifosato, tuttavia non possono essere esclusi il caso, bias ed altri fattore confondenti. Glifosato: l’EFSA replica alle critiche Istituto Federale tedesco per la valutazione del rischio: Domande e risposte sul glifosato Infine si segnala un articolo interessante scritto dall’epidemiologo Paolo Vineis dal titolo “Usi delle informazioni scientifiche e conflitti di interesse in democrazia” pubblicato questa settimana su “Recenti Progressi in Medicina TAG ARTICOLOAGRICOLTURA; IARC; PESTICIDI;