PinC - Prevenzione in Corso. Pubblicato il fascicolo n.2
a cura di Comitato Editoriale di PinC

In occasione della pubblicazione prevista proprio in questi giorni del secondo numero della rivista open access PinC - Prevenzione in Corso, la redazione si chiede se PinC ha sortito gli effetti attesi.

Ripercorriamo le tappe:

  • lo scorso 20 marzo è stato pubblicato il primo numero
  • l’abbiamo comunicato via mail agli operatori noti alla Redazione che si occupano di prevenzione (piemontesi e non) e alle loro organizzazioni, agli autori, ai revisori, ai membri della rivista stessa, ai diversi Dipartimenti di Prevenzione delle ASL, ai corsi di Laurea TPALL italiani. È stata segnalata a diversi siti di settore ed è stata oggetto di un articolo pubblicato sulla newsletter di DoRS (il Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte)
  • abbiamo monitorato l’andamento delle consultazioni della rivista mediante il plug-in di OJS (Open Journal System – la piattaforma su cui è pubblicata la rivista) e un account Google Analytics.

I dati che questi due strumenti informatici ci forniscono ci aiutano a capire meglio.

Al 15 settembre, trascorsi circa 6 mesi dalla pubblicazione del numero 1, il plug-in OJS ha registrato 1.660 download PDF (in media 166 per ognuno dei 10 contributi pubblicati nel numero 1).

Questo dato risulta prezioso per fornire una stima del numero di lettori e per capire quali articoli e, quindi, quali tematiche risultano di maggiore interesse. Poco ci dice, però, sul profilo degli utenti, sulla loro provenienza e su quanti navigano all’interno delle pagine di PinC anche senza scaricare gli articoli in PDF.

Per monitorare questi aspetti è stato creato un profilo in Google Analytics, attivo dal 5 aprile 2017.

I dati forniti da Google Analytics riferiti al periodo 5 aprile – 15 settembre 2017 ci dicono che a leggere la rivista sono stati 1.057 utenti di cui il 45,8% di donne. Il 61% degli utenti è di età compresa tra 18 e 34 anni.

1.453 sono state le sessioni di lavoro e di queste 396 da parte di utenti che sono ritornati sul sito.

Le visualizzazioni di pagina sono state 5.227 con questi dettagli:

  • sono state visualizzate in media 3,6 pagine per sessione
  • la durata media della sessione è stata di 1 minuto e 53 secondi e il 39,16% è la percentuale dei visitatori che si è limitato a visitare una sola pagina del sito (frequenza di rimbalzo o bounce rate)

Le visite, in base all’indirizzo IP ci hanno permesso di avere qualche prima indicazione sulla distribuzione geografica degli utenti (15,2% da Torino, 9,4% da Milano, 7,1% da Roma, ...).

Queste informazioni statistiche ci permettono di fare alcune considerazioni soprattutto di tipo qualitativo.

Innanzitutto non siamo in grado di dire se il numero di accessi sia alto o basso, possiamo però affermare che, pur non essendo una rivista generalista, registra accessi piuttosto elevati se confrontati con altre riviste open access presenti sulla piattaforma dell’Università di Torino, tenendo anche conto del fatto che si tratta del primo numero pubblicato. Le modalità di diffusione della notizia della pubblicazione è stata poco più di un passaparola e ha raggiunto persone od organizzazioni che in qualche modo hanno avuto rapporti con il gruppo editoriale della rivista. Anche la diffusione territoriale degli utenti avvalora questa ipotesi.

Il numero di sessioni di lavoro di utenti che sono tornati sul sito è poco meno che un terzo del totale delle sessioni e quindi pensiamo che l’interesse per i contenuti della rivista per queste persone sia stato tale da incentivare due o più accessi. Il numero medio di pagine consultate fa pensare o alla lettura di un articolo di particolare interesse o al rapido sfogliare della rivista per rendersi conto dei contenuti.

Non è possibile definire un tasso ottimale di frequenza di rimbalzo in quanto si tratta di un valore soggettivo e che deve essere valutato caso per caso, in base alle caratteristiche del sito web consultato. In linea di assoluta approssimazione, un sito con una frequenza di rimbalzo attorno al 30% può dirsi sicuramente soddisfatto della propria capacità di trattenere gli utenti. Nel nostro caso il valore ottenuto (39,16%) anche se più elevato è da considerare come una buona performance.

La maggioranza dei lettori ha un’età relativamente bassa: se consideriamo che in questa fascia sono compresi tutti gli studenti presumibilmente del corsi di Laurea TPALL e dei laureati nell’ultimo decennio, è ragionevole pensare che chi sta facendo o ha fatto l’università abbia maggior propensione a leggere riviste di carattere scientifico per tenersi al passo con i progressi della sua disciplina.

La distribuzione geografica dei lettori è testimone di una diffusione a livello nazionale della rivista anche se era prevedibile che la maggior parte fosse dal Piemonte, area di primo riferimento della rivista.

In generale i dati segnalano un buon interesse intorno alla nostra iniziativa e ci incoraggiano a proseguire. In conclusione, con un po’ di orgoglio, possiamo considerare l'iniziativa editoriale un successo, pur nella consapevolezza che molto lavoro resta ancora da fare per far sì che PinC diventi uno strumento di riferimento per le tecniche della prevenzione.


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