I padri single corrono più rischi per la loro salute
a cura di P. Capra, Dors

Da sapere

I padri single sono una fascia di popolazione vulnerabile ma sottovalutata, caratterizzata da un alto rischio di mortalità prematura: muoiono tre volte in più non solo dei padri che vivono con una partner ma anche delle madri single, inoltre adottano spesso uno stile di vita poco salutare. Sono un caso di disuguaglianza di genere che non riguarda le femmine ma i maschi

Le famiglie monoparentali guidate da padri sono in crescita nel mondo: nel 2011, oltre 2 milioni e mezzo di famiglie negli USA e 330.000 in Canada hanno a capo un padre single, nel Regno Unito sono 3 milioni le famiglie monoparentali, di cui il 10% circa composte da padri single con figli a carico. Nel 2011 in Italia, secondo i dati Istat, su più di 2 milioni e mezzo di famiglie monoparentali, oltre 460.000 famiglie, pari a circa il 18% sono costituite da uomini soli con figli.

Per genitore single si intende un genitore divorziato, separato, vedovo o mai sposato di età superiore a 15 anni e che viva in casa con uno o più figli naturali o adottati, che non abbiano più di 25 anni. Non è prevista la presenza di altre persone adulte.
Essere genitore single è fattore di tensione e stress per la salute del genitore, ma ad oggi, la ricerca si è principalmente indirizzata alle madri single, il gruppo numericamente più consistente.

Solo uno studio di coorte, condotto in Svezia e pubblicato nel 2004, ha confrontato i rischi di mortalità tra padri single e padri in coppia.
Lo studio canadese di Chiu e colleghi, pubblicato su Lancet public health nel 2018, è il primo studio che ha messo a confronto la mortalità dei padri single con la mortalità delle madri single e di madri e padri che vivono in coppia.

 

Risultati

Lo studio ha coinvolto un vasto campione di popolazione che aveva partecipato ad un'indagine sanitaria canadese (anni 2001-2012): 40490 persone di cui 871 padri single, 4590 madri single, e 16341 padri e 18688 madri in coppia, tutti di una età media compresa  tra i 41 e i 46 anni.
Dopo 11 anni di follow-up  (2001-2012) risultavano decedute 693 persone e i padri single erano la categoria con la mortalità più elevata (35 su 871, quasi 6 su 1000), tre volte superiore alla mortalità delle madri single e dei padri in coppia. I risultati sono in linea con quelli dello studio realizzato in Svezia, in cui i padri single avevano 30% in più di rischio di mortalità rispetto ai padri in coppia.

I padri single erano più anziani, avevano una prevalenza più alta di cancro rispetto alle madri sole e ai genitori in coppia, e più spesso erano affetti da patologie cardiovascolari. Più degli altri erano ricorsi al servizio sanitario, si erano sottoposti a una visita medica di emergenza o erano stati ricoverati in ospedale nel corso dell’anno precedente. Inoltre avevano  uno stile di vita meno salutare: consumavano meno frutta e verdura e avevano maggiore probabilità di bere in modo smodato e di incorrere in episodi di abbuffate alcoliche. Inoltre i padri single avevano redditi più bassi e maggiore probabilità di disoccupazione in confronto ai padri in coppia. Tuttavia anche a prescindere da questi fattori, il rischio di morte dei padri single rimaneva significativamente più elevato, almeno doppio, rispetto alle altre categorie, segno che nei padri single, l'alto numero di decessi è solo in parte spiegato da fattori sociodemografici e inerenti lo stile di vita.

 

Perché i padri single muoiono prima

Le ragioni per cui i padri single muoiono prima restano ignote. E' tuttavia possibile avanzare alcune osservazioni.

I padri single, secondo la letteratura, sembrano essere più isolati, meno propensi ad avere contatti con reti sociali. La solitudine e l’isolamento sociale sono fattori di rischio per una morte prematura, al pari del fumo e dell’obesità.  La solitudine inoltre è stata associata a sonno irregolare, alti livelli degli ormoni dello stress, alterazioni del sistema immunitario, accelerazione nel declino cognitivo e maggiore rischio di malattie cardiache. Ciò che manca e su cui la ricerca dovrà indirizzarsi è dimostrare che esiste un rapporto causa – effetto tra solitudine e morte prematura.

Le madri single sono numericamente superiori ai padri e forse è questa la ragione per cui vari tipi di supporto – assistenza finanziaria, borse di studio per l’istruzione, gruppi di aiuto – sono maggiormente disponibili per le mamme single, mentre le barriere strutturali, reali o percepite, potrebbero ostacolare gli uomini nell’accesso ai servizi che la comunità offre. Inoltre i padri single sottoutilizzano le reti di sostegno per l’assistenza e la gestione dei figli.

Il reddito dei padri single è più elevato del reddito delle madri single, certamente per i più alti tassi di occupazione tra i maschi; tuttavia la doppia responsabilità di lavorare e doversi prendere cura dei figli, aumenta lo stress negli uomini, che per tradizione e cultura non sono troppo a loro agio nel ruolo di genitori single e potrebbero trovare difficoltà nel farvi fronte.

I conflitti tra coniugi dopo la separazione peggiora la salute loro e dei figli. I bambini vengono spesso affidati alla mamma, per cui la custodia paterna potrebbe essere indice di problemi di salute mentale e di difficoltà della madre. Ciò, per il padre single, complicherebbe una questione spesso intricata e sarebbe ulteriore fonte di stress.

Il matrimonio è noto avere un effetto protettivo sulla salute e sui comportamenti degli uomini, in quanto gli uomini sposati hanno minore probabilità di praticare comportamenti rischiosi – guida azzardata, sesso promiscuo, fumo, dieta squilibrata, consumo di alcol e di droghe, ritardo nella ricerca di aiuto.

Differenze nell'accesso alle cure potrebbe spiegare lo svantaggio dei padri rispetto alle madri single. Gli uomini ricorrono poco alle cure primarie e in generale consultano il medico di famiglia con meno frequenza delle donne. La minore consapevolezza dei sintomi, certi paradigmi di comportamento legati al maschile e una riluttanza generale ad accedere ai servizi, potrebbero rendere gli uomini poco predisposti a superare alcune barriere concrete per accedere ai servizi sanitari, dagli imprevedibili tempi di attesa all’assenza di prolungati tempi di apertura di ambulatori e studi medici.

 

In conclusione

Lo studio canadese di Chiu e colleghi dimostra che i padri single hanno un profilo caratterizzato da comportamenti e stili di vita poco salutari e da un' elevata mortalità,  rispetto a chi vive con un partner o alle madri single; tuttavia la più alta mortalità viene solo in parte motivata da fattori socioeconomici e demografici.
La ricerca futura dovrà identificare le condizioni mediche responsabili dell'alta mortalità dei padri single: sarà necessario disporre di un campione di popolazione molto più vasto di quello considerato nello studio Chiu 2018 (871 padri single), perchè solo un'accurata ricerca delle differenti cause di morte dei padri single potrebbe aiutare a comprendere quali sono i principali fattori di rischio.
Emerge chiaro tuttavia che i padri single, una fascia di popolazione in crescita e spesso trascurata, si presentano come un gruppo vulnerabile ad alto rischio di mortalità e soprattutto che essere genitore single è più dannoso per la salute degli uomini che delle donne.

In una prospettiva di salute pubblica i medici dovrebbero essere consapevoli che i padri single sono una fascia di popolazione fragile, controllarne stile di vita e comportamenti poco salutari e intervenire tempestivamente. In futuro sarà necessario comprendere le cause per cui i pdri single muoiono di più mettere in atto politiche che potrebbero indirizzarsi ai principali fattori di rischio, per mitigarli.

 

Bibliografia

Chiu M, Rahman F, Vigod S, Lau C, Cairney J, Kurdyak P. Mortality in single fathers compared with single mothers and partnered parents: a population-based cohort study. Lancet public health 2018; 3: e115-23.

Ringback Weitoft G, Burstrom B, Rosen M. Premature mortality among lone fathers and childless men. Social science and medicine 2004. 59: 2474-88.

Istat. 15° censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011. Approfondimenti su nuclei familiari, migrazioni interne e internazionali, acquisizioni di cittadinanza.
https://www.istat.it/it/archivio/129551

 

 

 

 

 

 


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