Gli amori difficili: ricerca e comunicazione possono andare d’accordoa cura di Luisella Gilardi, DoRSPubblicato il 15 Giugno 2014Aggiornato il 03 Settembre 2015RecensioniL’evento ha raccolto alcuni contributi interessanti: il primo quello sui social media di Davide Bennato, docente all’Università di Catania, il quale ha detto che i social media non sono canali ma piazze virtuali, luoghi di partecipazione. Sono strumenti che il ricercatore può usare ma consapevole che ciò che scrive viene letto da tutti: altri ricercatori, attivisti, giornalisti, associazioni di pazienti. Come ha ribadito più volte, il ricercatore deve cominciare a “sporcarsi le mani”. Un secondo intervento degno di nota è stato quello di James Heilman, del WikiProject Medicine, un giovane medico canadese che si occupa della sezione “medicina” di wikipedia. Dai dati presentati emerge che più del 90% dei giovani medici la usa. Come dimensioni equivale a circa 2000 volumi dell’Enciclopedia Britannica, una risorsa “terziaria” utile per conoscere un determinato argomento. Nigel Hawtin, graphic editor del New Scientist ha raccontato la sua esperienza ed ha sottolineato che l’infografica serve a spiegare e non a rendere più accattivante un dato o un sistema di nessi e relazioni tra concetti. E' uno strumento utile per far sì che i risultati della ricerca superino i confini della comunità scientifica per arrivare a nuovi interlocutori. Interessante anche l’intervento di Annamaria Testa, docente universitaria e scrittrice, che ha risposto alle domande del pubblico presente in sala. Ha ribadito che il miglior modo di comunicare un dato è quello di costruire una storia: per capire i fatti e i dati è necessario che siano collegati tra di loro in modo da ricostruirne i nessi. Alcune domande hanno riguardato anche i social media che possono diventare un terreno di scontro tra posizioni ideologiche anche estreme con cui il ricercatore difficilmente riesce a confrontarsi. Da più voci è emersa la necessità che il ricercatore si confronti anche su queste nuove “piazze virtuali”. Nel pomeriggio sono stati presentati tre progetti di comunicazione selezionati tra quelli inviati e rappresentati come poster. Si tratta di: FAN: una campagna ticinese di marketing sociale per promuovere stili di vita salutari nelle famiglie con bambini in età scolastica tramite nuove tecnologie di comunicazione Museo Laboratorio della Mente Per un’informazione partecipata: “Lo sai mamma?” DoRS e il Servizio di Epidemiologia hanno partecipato con due poster: “Ragionevoli dubbi: il processo alla sigaretta elettronica” e “La salute della popolazione vicina all’inceneritore di Torino”. Per approfondire: L’intervista a Davide Bennato a cura de: il pensiero scientifico. Comunicare la ricerca con i social media Informazioni sulla salute, gratis per tutti con Wikipedia. Traduzione integrale dell’intervista a James Heilman pubblicato sul Bulletin of the World Health Organization sempre a cura de Il pensiero scientifico Intervista a James Heilman a cura di Roberto d’Amico. Wikipedia, un’utile risorsa “terziaria” Intervista a Nigel Hawtin a cura de il pensiero scientifico. Tutto in una infografica Blog di Annamaria Testa http://nuovoeutile.it/ post di Luca de Fiore sul convegno L’amore impossibile tra scienza e comunicazione TAG ARTICOLOCOMUNICAZIONE; MARKETING; PROGETTI; RICERCA; SOCIAL MEDIA;