Acqua sporca. Cosa rischiamo di buttare con il caso stamina.a cura di Luisella Gilardi, DoRSPubblicato il 10 Luglio 2014Aggiornato il DatiQuesto libro è stato scritto da Antonino Michienzi e Roberta Villa dell’Agenzia Zadig e finanziato nei mesi scorsi attraverso il crowdfunding patrocinato da Scienzainrete. Ne consigliamo la lettura non solo per i contenuti, ma anche per lo stile narrativo e la ricchezza di dati e fatti che documentano tutti i passagi e le evoluzioni di un intricato percorso che ha portato al caso "stamina". Dal blog Scienza in rete “ll titolo “Acqua sporca” non evoca solo il fatto che ancora oggi è poco chiaro che cosa si inietta nel circolo sanguigno e nel sistema nervoso centrale dei pazienti che si sottopongono al cosiddetto metodo stamina.Ci si riferisce anche alla mancanza di trasparenza di chi sfrutta la poca lucidità delle famiglie e dei malati accecati da diagnosi senza speranza, alla confusione legislativa in cui ogni giudice può arrivare a conclusioni disparate, fino a imporre quel che un collega vieta, all’intrecciarsi di rapporti personali, politici, professionali che hanno segnato tutta questa vicenda. Insieme a quest’acqua sporca bisogna però stare attenti a non buttar via anche il bambino, cioè le promesse che vengono dalle terapie a base di cellule, e in particolare di cellule staminali. I risultati promettenti ottenuti in questi anni, anche in questo campo, da chi fa ricerca con serietà, scrupolo e senso di responsabilità, dimostrano che le regole non bloccano il progresso. Anzi, proprio gli eventi degli ultimi anni, con tutto il loro costo economico e soprattutto umano, dimostrano che la strada di una regolamentazione severa resta quella giusta”. E’ possibile scaricarlo gratuitamente sul blog Scienza in rete (“il sito è visualizzabile con i maggiori browser (per Internet Explorer utilizzare la versione 9 o superiore)” DOWNLOAD & LINKAcqua sporca. Cosa rischiamo di buttare con il caso staminaTAG ARTICOLOCOMUNICAZIONE; MARKETING; STAMINA;