Il 15 marzo è indetta la “Giornata del fiocchetto lilla” dedicata ai disturbi dell’Alimentazione Nasce una nuova Associazione a Torino a cura di Marina PenassoPubblicato il 15 Marzo 2021Aggiornato il 15 Marzo 2021Esperienze e buoni esempiI disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) sono caratterizzati da un persistente disturbo e alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo, se ne distinguono varie forme anoressia, bulimia, binge eating etc.. e sono classificati tra i disturbi mentali. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza con picco di esordio tra i 15-18 anni, colpiscono soprattutto il genere femminile (95,9%) eccetto il disturbo da binge eating (che è in proporzione uomo/donna 1/2), ma sono in aumento anche nel genere maschile. In Italia la prevalenza è del 5% complessivo tra tutte le forme e sono 3 milioni i giovani che ne soffrono. Questi disturbi causano effetti negativi sia di tipo fisico sia sulla dimensione di relazione e sociale della persona, con gravi penalizzazioni della qualità di vita. Si tratta di un problema ancora poco riconosciuto e il tempo medio tra esordio e prime cure corrette è di circa 2 anni. A Torino il Centro Pilota Regionale Piemontese per la cura e la ricerca sui Disturbi della Nutrizione e Alimentazione ha sede presso l’Azienda Ospedaliera-Universitaria Città della Salute, è diretto dal Prof. Giovanni Abbate Daga, e nel 2020 dei 250 pazienti seguiti (+ 19 familiari di pazienti che rifiutano le cure) più del 50 % era affetto da anoressia, il 15 % da bulimia e il restante da patologie come il disturbo da binge eating e il cosiddetto disturbo atipico. Su 250 pazienti , 170 hanno seguito un percorso di psicoterapia e 165 hanno avuto durante l’arco delle loro vita almeno un episodio di ricovero . Recentemente si è formato un gruppo di familiari di pazienti dell'area torinese ed è ormai prossima alla costituzione l’Associazione “Lo Specchio Ritrovato”, che si propone di offrire ascolto, informazioni e orientamento in materia di DNA, così da assicurare un punto di riferimento e di aiuto per chi si trovi a doverli affrontare, direttamente o indirettamente. L'Associazione si propone inoltre di creare rete con le Altre associazioni già presenti nel territorio piemontese al fine di richiamare l’attenzione sul problema e sollecitare gli Enti pubblici e privati, competenti o interessati (in particolare Stato, Regione, Comune, Enti Locali, ASL, Ospedali, Provveditorati, Istituti Scolastici, Fondazioni, ecc.), a promuovere e sostenere iniziative atte a prevenire i DNA ed a migliorare le condizioni di assistenza e di vita dei malati e dei familiari e conviventi, anche attraverso provvedimenti normativi, promozionali ed assistenziali. Nella nostra Regione le priorità assistenziali secondo gli esperti sono due: rinforzare la rete territoriale e costituire una comunità residenziale che manca sul nostro territorio. Attualmente le giovani e i giovani piemontesi affetti da DNA, se necessitano di un ricovero in una comunità residenziale, sono inviati in strutture di altre regioni (Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia, Valle d'Aosta). A breve il Sito dell’Associazione “lospecchioritrovato.org” sarà attivato e conterrà ulteriori informazioni su prossime iniziative. Per contatti: lospecchioritrovato@gmail.com TAG ARTICOLOANORESSIA; BULIMIA; DISTURBI ALIMENTARI; PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE; SALUTE MENTALE;