Medici di Medicina Generale e Psicologi lavorano insieme
Recensione del libro dedicato ai professionisti delle cure primarie
a cura di Marina Penasso, Dors

Il volume, concepito nel post-pandemia e quindi in una fase di grandissimo cambiamento, è indirizzato ai professionisti delle cure primarie e fornisce strumenti teorici e pratici per fare fronte, in modo paradigmatico, ai bisogni primari di salute.

Il libro prende le mosse dal progetto quinquennale Medico&PsicologoInsieme coordinato dall’Università di Bergamo, in cui si attiva un nuovo dispositivo di promozione della salute che integra, in modo sistemico, sapere medico e psicologico, il paziente con la comunità e corpo-mente-contesto.

Spiegare il progetto è abbastanza semplice: sono stati messi, un giorno alla settimana, psicologo e medico nello stesso studio a visitare insieme i pazienti, con continuità e gratuitamente. I professionisti in questo modo si sentono più coinvolti, cercano di immedesimarsi anche nello sguardo dell’altro professionista e imparano a conoscere più in profondità il paziente. Quest’ultimo, a sua volta, si sente più soddisfatto e meglio accolto. Migliora in tal modo anche l’efficacia delle cure. L’intervento, nella maggior parte dei casi, si conclude con la co-presenza. Solo in specifici casi sono stati attivati percorsi di consulenza e di psicoterapia. In altri, sono stati attivati interventi di medico e psicologo insieme rivolti alla comunità per fare azioni di informazione.

Il libro riporta numerosi esempi pratici della collaborazione tra medico e psicologo, molto utili per capire come la presenza di un altro professionista accanto al medico possa aiutare a prendere in carico in modo più completo il paziente e aprire soluzioni migliori della gestione e della cura.

Lo psicologo, a sua volta, può mettere in pratica una serie di competenze e conoscenze all’interno di un contesto in cui non è abituato a “pensarsi”, accanto al medico con competenze specifiche diverse, con lo scopo di fornire un’integrazione fra i diversi saperi e avendo come obiettivo finale la presa in carico a tutto tondo del paziente.

Nella prima parte del libro si approfondisce il modello teorico ed epistemologico, con esemplificazioni di casi clinici che contengono sia il punto di vista del medico sia quello dello psicologo. Vengono poi riportate le ricerche che si sono svolte all’interno di questa esperienza con i dati raccolti e le riflessioni a partire da questi dati, con interrogativi sull’efficacia del modello e gli esempi degli interventi rivolti alla comunità che possono essere implementati e infine una sintesi degli altri modelli di integrazione “medicina-psicologia” a livello internazionale.

Nel libro si fa riferimento alla PHC (Primary Health Care), un modello sanitario e sociale delle cure primarie già in uso in Portogallo e in Brasile. È un modello che concepisce la salute come un diritto delle persone e non come una merce su cui fare profitto. Il modello PHC nasce nel 1978 dalla Conferenza di Alma Ata. I punti principali: la maggior parte dei problemi di salute devono essere risolti sul territorio coordinando tutti gli interventi della rete e tutte le figure professionali con cui un paziente entra in contatto; ci deve essere una responsabilità organizzativa della salute di un particolare territorio perché la PHC parte proprio dalle comunità e si parla infatti di territorializzazione; infine l’ultimo punto è l’educazione permanente degli operatori. Il libro è un esempio concreto di cosa la PHC possa fare.

La PHC rappresenta lo sforzo di trasferire la tutela della salute nella legislazione, nelle pratiche, nella formazione e nella ricerca.

È necessario superare il paradigma della cura della patologia nel corpo e mettere invece al centro le persone, intese come pazienti con le loro reti di relazioni, gli attori della comunità e i professionisti dei servizi sociali e sanitari.

Grazie al lavoro sinergico è possibile costruire nuove narrazioni. La cura intesa come “to care” si fa in questo modo, come patrimonio collettivo condiviso fra tutti i partecipanti del processo.

Le Case di Comunità, previste dal Pnrr, dovrebbero essere il luogo fisico di prossimità dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. Dovrebbero promuovere un modello organizzativo di approccio integrato e multidisciplinare attraverso équipe territoriali ed essere sede privilegiata per interventi sanitari e di integrazione sociale. La loro costituzione offre la possibilità di avviare da subito collaborazioni e sperimentazioni innovative come quella descritta dagli autori del libro.

 

  • Titolo completo del libro: Attà Negri, Claudia Zamin. Medici di Medicina Generale e Psicologi lavorano insieme. Cultura e Salute Editore Perugia 2022. ISBN 978-88-85595-21-7
  • Prefazione scaricabile in pdf


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