La tecnica "Goal Oriented Project Planning"
a cura di Alessandro Coppo, Dors; Claudio Tortone, DoRS. Si ringrazia per il contributo Alberto Perra, ISS-CNESPS

Il testo di questo articolo è stato aggiornato nella pubblicazione: Lavorare con i gruppi. Una raccolta di tecniche di partecipazione, realizzata da Dors a ottobre 2019.


Il GOPP (Goal Oriented Project Planning) è una tecnica, non soggetta a copyright, che facilita nei gruppi la definizione, la pianificazione e il coordinamento dei progetti utilizzando un processo partecipativo. Si tratta di una tecnica particolarmente indicata per la realizzazione di progetti in cui si chiede ai soggetti di una comunitá di contribuire attivamente portando i propri bisogni e le risorse da mettere a disposizione. Facilita i processi di partecipazione ed empowerment

L'esito del GOPP è una matrice (detta Quadro Logico) che riassume e struttura gli elementi principali di un progetto e mette in relazione i dati di partenza, le attività e i risultati attesi. Approccio o Analisi del Quadro Logico sono altri termini che spesso vengono utilizzati per riferirsi alla stessa metodologia.

Lo strumento si inquadra in un sistema denominato PCM (Project Cycle Management) che descrive il ciclo di vita di un progetto in fasi successive, dall´idea iniziale, attraverso le successive definizioni, fino all´implementazione, al monitoraggio e alla valutazione. Seguendo questo riferimento il GOPP può essere utilizzato durante le diverse fasi del ciclo di vita di un progetto:

  • Nella fase iniziale di identificazione e definizione dei problemi
  • Nella fase di lancio del progetto per chiarire la suddivisione dei compiti tra i soggetti coinvolti
  • Nella fase di valutazione del progetto in corso d'opera
  • Nella fase di valutazione finale, per verificare il raggiungimento degli obiettivi e identificare possibili percorsi di riprogettazione

Il Quadro Logico trova applicazione a partire dagli anni '60 all´interno degli strumenti messi a punto dall´agenzia statunitense per la cooperazione allo sviluppo (USAID) ed é stato ampiamente utilizzato dalle agenzie dell´ONU. La sua sistematizzazione in workshop strutturati, da cui la definizione di GOPP, é stata successivamente realizzata dall´agenzia tedesca per la cooperazione allo sviluppo (GTZ). A partire dal 1993 il GOPP é adottato dalla Commissione Europea come standard di qualità nelle fasi di programmazione, gestione e valutazione di interventi complessi.

Il GOPP si realizza attraverso un workshop che comprende fino a un massimo di 20 partecipanti, individuati tra gli attori che hanno un ruolo cruciale per il successo di un progetto, guidati da un facilitatore esterno. Il facilitatore ha il compito di moderare gli incontri e di permettere ai partecipanti di mettere a disposizione le loro conoscenze, esperienze e competenze fino alla definizione di un progetto condiviso. Il workshop può avere la durata da uno o più giorni, anche se spesso 2 giorni sono sufficienti. Per aumentare la soddisfazione dei partecipanti il workshop é spesso organizzato in un luogo che non si situa nel territorio dove si svolge il progetto. I partecipanti sono selezionati in modo da rappresentare tutti i gruppi di interesse compresi lo staff tecnico del progetto, le autoritá e i leader locali. Una premessa basilare é che i gruppi di interesse provengano da tutti i livelli, e che non sia trascurata la componente dei decisori.

La metodologia adottata fa ampio utilizzo delle tecniche di visualizzazione. Spesso i partecipanti lavorano su cartelloni dove possono applicare dei cartoncini adesivi che contengono le idee, i problemi e i suggerimenti a seconda delle fasi dei lavori. L´uso dei cartoncini permette di spostare e aggregare le idee in una forma grafica che puó essere facilmente seguita da tutto il gruppo. Alla fine delle sessioni i cartoncini vengono fissati in modo permanente e vengono archiviati nel report del workshop.

Il GOPP é generalmente diviso in due fasi: una di analisi e una di programmazione.

La fase di analisi é generalmente divisa in 4 unitá volte all´identificazione dei problemi e di soluzioni realistiche.

  • Analisi degli attori-chiave: si prendono in considerazione le persone, i gruppi e le organizzazioni coinvolte e i loro interessi, motivazioni, idee e implicazioni connesse al progetto.
  • Analisi dei problemi: i principali problemi, sotto forma di relazioni di cause e effetto, sono raggruppati attraverso una rappresentazione grafica detta "albero dei problemi".
  • Analisi degli obiettivi: i problemi sono riformulati sotto forma di obiettivi, che spesso rappresentano i mezzi per risolvere le criticitá individuate. La rappresentazione grafica che ne deriva é detta "albero degli obiettivi", che rappresenta il cambiamento desiderato
  • Analisi delle alternative o Analisi della strategia di intervento: gli obiettivi vengono selezionati dopo aver analizzato le possibili alternative e aver tenuto conto di alcuni fattori quali le risorse, la probabilitá di riuscita, l´appoggio dei gruppi di interesse, il rapporto costo-benefici, i rischi sociali, l´orizzonte temporale, la sostenibilitá e altri fattori identificati dal gruppo. Anche questo lavoro puó essere rappresentato attraverso un grafico che rappresenta le diverse strategie tra le quali compiere la scelta.

La fase di programmazione del progetto ruota intorno alla rappresentazione del Quadro Logico. Si tratta di un riassunto che comprende i motivi del progetto, ció che ci si aspetta da esso, come si intendono raggiungere i risultati, quali fattori risultano cruciali per il suo successo, come si possono misurare gli esiti e quali sono le risorse da impiegare. Queste informazioni vengono organizzate in una matrice 4x4 che comprende nelle righe gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici, i risultati e le attività e nelle colonne gli indicatori, la fonte di verifica e le condizioni esterne che possono influenzare nel bene e nel male il decorso del progetto. Una volta definito il Quadro Logico é possibile preparare le tabelle di attivitá e le schede di spesa. Infine per poter permettere al gruppo di valutare in corso d´opera lo sviluppo del progetto potrá essere predisposto un piano di monitoraggio e valutazione dello stesso.

Svantaggi

  • Il metodo é stato accusato di rigiditá ed eccessivo rigore.
  • Richiede un forte impegno da parte dei partecipanti a prender parte attivamente ai lavori.
  • Ha bisogno di un facilitatore adeguatamente formato e di una situazione altamente strutturata
  • Non puó funzionare se si manifesta scarso interesse da parte dei partner locali

Vantaggi

  • Il GOPP migliora la qualità dell´analisi dei progetti da parte dei gruppi coinvolti
  • Rende il progetto piú coerente e trasparente mettendo in luce le responsabilitá di ogni partner
  • Aumenta la fiducia dei partner nel progetto riducendo i rischi legati al calo di impegno che spesso si riscontra durante l´implementazione del porgetto
  • Permette a un gruppo di lavorare efficacemente intorno ad un progetto in un arco di tempo limitato

 

Per approfondimenti

Sul tema della progettazione partecipata si veda il documento Dors: La progettazione partecipata intersettoriale e con la comunità.

Per una descrizione del Quadro Logico si veda la pagina del Formez dedicata: Il metodo GOPP - Goal Oriented Project Planning e il PCM - Project Cycle Management.

Per una lettura esaustiva sul GOPP si può fare riferimento a Bussi F. (2001), La progettazione integrata con il metodo GOPP, Progetto Gruppo, Roma.

Altri strumenti, che possono essere utilizzati per permettere ad un gruppo di lavorare sulla definizione comune dei problemi, sono: brainstorming, focus group, nominal group, world cafè, metaplan. Queste tecniche, insieme alla GOPP, sono descritte nel documento Dors: Lavorare con i gruppi. Una raccolta di tecniche di partecipazione, realizzato a ottobre 2019.

Infine vi segnaliamo, nell'ambito dei nostri articoli dedicati a Partecipazione&Empowerment, il primo incontro nazionale della rete di laboratori di promozione della cittadinanza attiva Spazio Comune - Costruire partecipazione nel tempo della vulnerabilità (Lucca, 24-25 febbraio 2012). Le nuove criticità che attraversano la vita quotidiana della maggioranza delle persone possono rappresentare un'opportunità per allestire nuove forme di partecipazione in grado di riarticolare la democrazia? La rete dei laboratori di cittadinanza Spazio Comune vuole rifletterne con chi sta pensando e agendo in questa direzione.


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