Il viaggio di Marco Cavallo: per riflettere sulla realtà degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari in Italia e promuoverne il superamentoa cura di Rita Longo, DorsPubblicato il 13 Novembre 2013Aggiornato il 21 Settembre 2016RecensioniGli OPG, Ospedali Psichiatrici Giudiziari italiani sono ancora in funzione, con oltre mille persone internate, rinchiuse in luoghi ormai obsoleti dal punto di vista terapeutico, ma anche dal punto di vista legislativo (il decreto del presidente del consiglio dei ministri - DPCM 1.4.2008 dispone la presa in carico degli internati degli OPG da parte dei Dipartimenti di Salute Mentale, e alcune sentenze della Corte Costituzionale, del 2003 e 2004, hanno sancito la possibilità di trattamenti alternativi all’OPG in ogni fase). Per portare all'attenzione dei cittadini e delle istituzioni italiane questa situazione il comitato stopOPG, con il coinvolgimento delle associazioni che lo compongono e delle associazioni regionali delle città-tappa, ha organizzato un “viaggio” il cui protagonista è Marco Cavallo, il cavallo azzurro che nel 1973 ruppe simbolicamente i muri del manicomio di San Giovanni a Trieste, diventando il simbolo della Legge 180 e dando il via all'inarrestabile conseguente processo di cambiamento culturale e trasformazione dell’istituzione manicomiale e del concetto di malattia mentale. Il comitato promotore è costituito da parecchi enti noti quali il Forum nazionale per la salute mentale, Psichiatria Democratica, il CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Alloggio), il Gruppo Abele, Cittadinanzattiva, l’UNASAM (Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale), ecc. Innumerevoli gli altri enti e singoli professionisti (anche personaggi pubblici) che aderiscono all’iniziativa. Scopo del viaggio di Marco Cavallo è riflettere, insieme alla cittadinanza e ai rappresentanti istituzionali e politici, sulla realtà attuale degli OPG e sulle prospettive di cambiamento, promuovendo il superamento del vecchio concetto di cura della malattia mentale all’interno di strutture “totalizzanti” e “chiuse”, a favore di luoghi terapeutici inseriti all’interno del tessuto sociale, con una integrazione maggiore con la rete territoriale dei servizi. Ciò implica un’attivazione concreta da parte delle singole Regioni attraverso i piani di attuazione del programma nazionale di chiusura degli OPG, nonché da parte dei dipartimenti di salute mentale (identificati come nodo centrale della riorganizzazione; cfr. DM 230/99 e Progetto Tutela Salute Mentale in ambito penitenaziario) e dei professionisti che operano in questo settore, anche del privato sociale. Il viaggio inizierà il 12 novembre a Trieste e terminerà il 25 novembre 2013 a Milano, e toccherà le città sedi di OPG e alcune di quelle che potrebbero diventare sedi dei cosiddetti “mini OPG” (ospedali psichiatrici regionali). La tappa torinese è avvenuta il 14 novembre per la quale è stato organizzato un seminario sul tema dell’attuazione della legge Basaglia, in collaborazione – tra gli altri – col Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino, e il Forum piemontese per il diritto alla salute dei detenuti, e la partecipazione di rappresentanti del mondo sanitario, politico, associazionistico. Per approfondimenti: www.stopopg.it Il sito contiene documentazione normativa; notizie regionali; il manifesto, il programma e le tappe del viaggio; i riferimenti degli enti promotori e aderenti; una rassegna stampa dell'iniziativa.DOWNLOAD & LINKSito web del Comitato stopOPGSito web del Comitato stopOPGTAG ARTICOLOOSPEDALI PSICHIATRICI; PROMOZIONE DELLA SALUTE MENTALE;