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» Tema : Salute mentale

Il suicidio e la pandemia di covid19: quanto impatta la pandemia sul rischio suicidario? E quali strategie per arginare il fenomeno?

Il suicidio rappresenta un problema di sanità pubblica rilevante. Secondo l’IASP - International Association for Suicide Prevention, affiliata all’OMS: “Ogni anno il suicidio è tra le prime 20 principali cause di morte a livello globale per le persone di tutte le età, e la terza causa di morte tra i ragazzi di 15 – 19 anni. È responsabile di oltre 800.000 morti, il che equivale ad un suicidio ogni 40 secondi” .  L’attuale pandemia di covid19 rischia di impattare pesantemente sul fenomeno, e ci obbliga perciò a mantenere sempre alta l’attenzione alle conseguenze in termini di salute pubblica e a cercare strategie di protezione del benessere della comunità tutta.


Le priorità di ricerca per mitigare/contrastare gli effetti della pandemia sulla salute mentale della popolazione: il Position Paper britannico

Gli effetti psicologici, sociali e neuro-scientifici della pandemia di Covid-19, indagati da un gruppo di ricerca e studio britannico, sono la base concreta per individuare le priorità e le strategie immediate e a lungo termine necessarie per orientare la ricerca e l’azione nel campo della salute mentale.


Come la comunità reagisce di fronte alle emergenze

La pandemia di coronavirus e le sue conseguenze hanno acceso i riflettori sulla necessità di proteggere la salute mentale delle persone, con un focus sulle strategie di sviluppo della resilienza come elemento cruciale per la gestione dello stress psico-sociale a livello individuale e sociale.


La salute mentale delle persone durante e dopo la pandemia

Il 30 aprile EuroHealthNet ha organizzato un webinar tra i Paesi aderenti, dal titolo: Le azioni del settore pubblico per rispondere ai bisogni psicologici della popolazione durante la pandemia di covid19, a cui hanno partecipato una sessantina di uditori (Stati partner e affiliati EHN). I relatori prevenivano da 6 differenti Paesi (Australia, Francia, Slovenia, Paesi Bassi, Galles, Finlandia), e hanno condiviso esperienze nazionali attuali e progetti futuri post emergenza.


Sono emerse alcune azioni/piste comuni:



  • la transizione” dell’operatività dei servizi di salute mentale - accelerata dall’emergenza covid19 - dalla modalità tradizionale alla modalità digitale consentirà di valutare se il sistema funziona, soprattutto per le categorie maggiormente vulnerabili, e permetterà la standardizzazione/modellizzazione degli strumenti informatici utilizzati

  • la programmazione di interventi di promozione della salute mentale deve puntare sullo sviluppo della resilienza - che può favorire la gestione della crisi psicosociale ed economica, e su una logica intersettoriale (sanità, sociale, istruzione, lavoro, tecnologia informatica).


Leggi e scarica l’adattamento in italiano del report del webinar (a cura di Dors)
Leggi e scarica il report originale del webinar.


Lo sviluppo della resilienza organizzativa: un approccio evidence-based per favorire la gestione dello stress degli operatori sanitari in situazioni di epidemia

L’articolo prende spunto dalla descrizione di un approccio evidence-based sperimentato e valutato in varie realtà ospedaliere durante l’epidemia di Sars, che mira al contrasto degli effetti stressanti sul personale sanitario impegnato in prima linea, attraverso lo sviluppo/aumento delle abilità di resilienza. Si enfatizza il valore della costruzione di una “resilienza organizzativa” a livello dell’intero sistema sanitario, a partire da alcuni studi e raccomandazioni internazionali.


Quarantena e isolamento: come gestire il loro impatto psicologico

L'attuale diffusione del coronavirus rende necessaria la prescrizione della quarantena di massa, per motivi di sanità pubblica. Diventa necessaria la rapida produzione di sintesi di evidenze per i policy makers, e di indicazioni per gli operatori e la popolazione al fine di adottare la modalità più corretta per arginare l’impatto psicologico negativo.


Prevenire il suicidio: uno sguardo sugli adolescenti

Il 10 settembre 2019, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, si è svolto a Torino il convegno “Uno sguardo sull’adolescenza” organizzato dall’associazione La Tazza Blu, col patrocinio della Città di Torino che aveva come obiettivo di porre l’attenzione sulla prevenzione del suicidio in adolescenza.