Gli europei lo sanno: mangiare frutta e verdura fa bene alla salutea cura di Marina Penasso, Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 20 Maggio 2012Aggiornato il 23 Ottobre 2015DatiI datiI determinantiLe azioniLa realtà italianaLa sitografiaI datiGli studi scientifici hanno evidenziato che l’assunzione di elevate quantità di frutta e verdura è associata a un basso rischio di malattie croniche; in particolare di malattie cardiovascolari, del diabete tipo 2 e di alcuni tipi di cancro come ad esempio quelli della bocca, faringe, laringe, esofago, stomaco e polmone.L’European Food Information Council ha esaminato i dati sul consumo di frutta e verdura nella popolazione europea. I dati sono quelli raccolti dalle indagini dei modelli nazionali di approvvigionamento alimentare, condotte dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite, dai consumi delle famiglie, promossi dalle autorità nazionali, e dalle survey nazionali, raccolti dall’European Food Safety Autority.L’analisi tiene conto dell’eterogeneità della definizione di consumo di frutta e verdura e della quantificazione delle porzioni che caratterizza i sondaggi nazionali e rende difficoltoso il confronto tra gli Stati europei.L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare più di 400 grammi al giorno di frutta e verdura e, in generale, le linee guida suggeriscono gli stessi consumi giornalieri. La maggioranza degli europei non raggiunge i livelli raccomandati.Il consumo fa registrare maggiori consumi nei Paesi del Sud rispetto a quelli del Nord. La raccomandazione di consumare più di 400 grammi di frutta e di verdura al giorno è stata raggiunta solo in Polonia, Germania, Italia e Austria.I determinantiI determinanti del consumo sono da ricercare tra una vasta gamma di fattori.Genere, età e stato socioeconomico. In generale, le ragazze e le donne consumano maggiori quantità di frutta e verdura dei ragazzi e degli uomini. Molti studi supportano una relazione tra il livello di reddito e l’assunzione di frutta e verdura; gruppi a basso reddito tendono a consumare quantità minori di frutta e verdura rispetto a gruppi a reddito più elevato; gli adulti correttamente informati sui benefici mostrano un consumo di verdura maggiore. Accessibilità e disponibilità. La disponibilità di una discreta varietà di frutta e verdura, anche in ambiente domestico, offerta in modo tale da invogliarne il consumo, influenza positivamente la scelta.Fattori familiari e di supporto sociale. I fattori familiari, così come il supporto sociale, entrano in gioco nel determinare l’assunzione di frutta e verdura nei bambini, negli adolescenti e negli adulti. Negli adulti, in particolare negli uomini, il matrimonio influisce positivamente sulla quantità di frutta e verdura consumate. I livelli di consumo di frutta e verdura dei bambini sono influenzati dal livello di consumo dei genitori.Preferenze individuali. Le preferenze alimentari cambiano nel corso del tempo e si possono anche modificare in età adulta. Per quanto riguarda i bambini, i genitori che usano pressioni e ricompense per far mangiare loro frutta e verdura potrebbero non aver successo. Tipicamente tali strategie provocano avversioni anche più forti. Offrire ai bambini una varietà di alimenti, sapori e consistenze, essere pazienti e servire ripetutamente gli alimenti che all’inizio non piacciono, essere un modello e incoraggiare sono tutte strategie certamente migliori.Conoscenza. Tra i fattori psicosociali, la conoscenza nutrizionale e la consapevolezza delle raccomandazioni sono tra i fattori predittivi più forti per il consumo di frutta e verdura. La scarsa capacità di preparare la frutta e le verdure è un altro fattore che potrebbe costituire un ostacolo all’acquisto e al consumo.Fattori psicologici, attitudini, credenze e barriere percepite. Anche l’efficacia personale, l’autostima, la consapevolezza dei limiti di tempo, le valutazioni personali e la percezione della salubrità della propria dieta contribuiscono a determinare il livello dei consumi.Le azioniAlcuni fattori possono concorrere a migliorare i risultati dei programmi di intervento. In particolare, per quanto riguarda bambini e adolescenti, si possono identificare i seguenti elementi di successo da attuare nel contesto della scuola.Per essere efficaci gli interventi scolastici dovrebbero consistere in un certo numero di differenti azioni. Attività tendenti ad aumentare le capacità culinarie, come le lezioni di cucina, sono più efficaci di approcci di apprendimento passivi. La durata è anche molto importante e i programmi dovrebbero durare almeno dodici mesi. Anche distribuire gratuitamente frutta e verdura, così come coinvolgere genitori e insegnanti, migliora i risultati degli interventi nelle scuole. Coinvolgere attivamente i genitori ha infatti grande importanza poiché rinforza i messaggi educativi dati a scuola. Il coinvolgimento attivo da parte del personale di servizio delle mense scolastiche, la formazione e il coinvolgimento di peer leader e l’uso di personaggi dei cartoni animati sono anch’essi elementi positivi da inserire nei programmi di intervento. Può aiutare anche lanciare messaggi sui benefici della frutta e della verdura al di fuori dell’ambiente scolastico. Per quanto riguarda la popolazione adulta le strategie efficaci includono interventi di counselling individuale. Un’altra importante strategia è quella di creare strutture di supporto per sostenere gli sforzi nel lungo termine. I programmi più efficaci, in generale, sono quelli multicomponente. Altri mezzi per ottenere un migliore risultato sono coinvolgere le persone, nei luoghi di lavoro e fra la popolazione in generale, nel progettare e nell’implementare i programmi. Messaggi chiari su frutta e verdura, coinvolgimento della famiglia e uso di un modello teorico come base dell’intervento, si sono dimostrati proficui. Anche in questo caso la durata del programma non deve essere inferiore ai dodici mesi. Si è visto che l’effetto medio, ottenuto dagli interventi indirizzati a incrementare il consumo di frutta e verdure negli adulti, é all’incirca della metà in più del consumo giornaliero.La realtà italianaFa riflettere il quadro ritratto dal Rapporto Osservasalute 2011, i cui dati sono estrapolati dalle principali fonti di dati nazionali. Il Rapporto dichiara che, nel 2009, la percentuale di popolazione dai tre anni in su che raggiunge e/o supera il consumo delle 5 porzioni al giorno di Verdura, Ortaggi e Frutta (VOF) è in calo sia pur limitato: 4,8% contro il 5,7% degli anni precedenti. Questa diminuzione, la prima dal 2005, interrompe il lieve trend in ascesa registrato fino al 2008 e potrebbe essere condizionata, secondo gli autori, dalla crisi economica che grava sulle scelte della spesa delle famiglie italiane. I programmi di promozione del consumo di frutta e verdura nella scuola diventano ancora più importanti per contrastare le pesanti ricadute sulla salute delle fasce deboli come i bambini e i giovani. Queste iniziative sono costruite intorno a interventi multi-componenti, in linea con le indicazioni della letteratura.Si citano di seguito alcuni dei principali progetti nazionali in corso che vedono la partecipazione, come capofila o partner, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, del Ministero della Salute e del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.Fruitness – http://www.fruitness.euIl progetto è finanziato dall’Unione Europea e vi partecipa il Centro Servizi Ortofrutticoli. Oltre all’Italia, si rivolge a cinque paesi: Regno Unito, Svezia, Polonia, Germania e Austria.Le sue finalità sono:- informare sulla qualità nutrizionale e sui benefici della frutta sulla salute dei bambini rispetto alla prevenzione dell’obesità- promuovere il consumo di frutta nei bambini sotto forma di gioco attraverso il supereroe Mr FruitnessIl progetto Fruitness è rivolto agli alunni della scuola primaria, alle loro famiglie, agli operatori del settore ortofrutticolo, della scuola e della sanità.Frutta nelle scuole – http://www.fruttanellescuole.gov.it/Il programma è parzialmente finanziato dalla Commissione Europea. L’obiettivo del progetto è aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini tra i 6 e gli 11 anni di età e viene perseguito principalmente con la distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli freschi durante l’orario scolastico e in aggiunta alla frutta e alla verdura consumata al momento del pranzo. Il sito web del progetto si rivolge anche ai genitori e agli insegnanti segnalando ricette a base di frutta e verdura e proposte didattiche interdisciplinari.Forchetta e scarpetta - http://www.salute.gov.it/stiliVita/forchettaescarpe/start.swfÈ un kit didattico multimediale articolato in cinque unità didattiche per gli alunni della scuola primaria.Capitan KUK - http://www.salute.gov.it/speciali/prSpeciali.jspÈ il paladino della frutta e della verdura, ideato dal Ministero della salute. A questo personaggio è dedicato un cartone animato televisivo destinato ai bambini, in onda sulla rete RAI (RAI YOYO). La sua missione è salvare gli abitanti di Health dal cattivo Golosix sfruttando le proprietà preziose della frutta e della verdura.Frutta snack - http://www.fruttasnack.eu/it/index.htmlÈ un progetto pilota di educazione alimentare e si rivolge agli studenti della scuola secondaria di II grado. Oltre alla presenza nella scuola dei distributori automatici “Frutta Snack”, il progetto prevede la realizzazione di attività formative e di animazione, di una campagna di sensibilizzazione e la produzione di materiale informativo attraverso il coinvolgimento attivo degli insegnanti e degli alunni.Programma Scuola e cibo - L’iniziativa, come le altre già descritte, si propone di introdurre e diffondere l’educazione alimentare nelle scuole secondarie di primo grado e, in particolare, di introdurre nel sistema di istruzione italiano l’educazione alimentare quale materia trasversale e interdisciplinare.“…E vai con la frutta” - http://www.creps-siena.eu/evaiconlafrutta.aspxIl progetto si realizza nelle Regioni Campania, Marche, Puglia, Sicilia e Toscana con l’obiettivo di incrementare il consumo di frutta e verdura nella scuola di primo e di secondo grado (suddivise tra scuole d’intervento e di controllo) e nei luoghi di lavoro attraverso, l’installazione di distributori automatici di frutta, l’attivazione di percorsi formativi, con l’ausilio di materiali promozionali e supporti didattici, e la predisposizione di campagne informative e di sensibilizzazione.La sitografiaRassegne EUFIC 1/2012, Consumo di frutta e verdura in Europa: gli europei ne mangiano abbastanza? In: http://www.eufic.org/article/it/page/RARCHIVE/expid/Consumo-frutta-verdure-Europa/ Rapporto Osservasalute, 2011. In: http://www.osservasalute.it/ (per consultare il Rapporto occorre registrarsi gratuitamente).TAG ARTICOLOCOMPORTAMENTI ALIMENTARI; FRUTTA; VERDURE;