Il capitale umano delle coorti di nuovi nati
a cura di Il Team del Progetto Ninfea, Unità di Epidemiologia, Università degli Studi di Torino

La life-course epidemiology, la branca dell’epidemiologia che studia gli effetti sulla salute dell’individuo di fattori che agiscono nel corso della sua vita, dal periodo gestazionale all’età adulta, in Italia gode di buona salute a giudicare dal numero di nuovi studi avviati dal 2003 ad oggi.

Tra essi c’è il progetto NINFEA, promosso e coordinato dall’Unità di Epidemiologia dell’Università degli Studi di Torino, che ha appena compiuto dieci anni di attività ed è la coorte di nuovi nati in Italia di più ampie dimensioni.

NINFEA è una coorte che usa Internet per coinvolgere donne in gravidanza e seguire, attraverso questionari on-line, i loro bambini nel tempo. Si tratta di una classica coorte di nuovi nati in cui si ottengono informazioni in maniera longitudinale durante il corso della vita e si raccolgono campioni biologici (nel progetto NINFEA si raccolgono campioni di saliva del bambino e della mamma quando il bambino compie 6 mesi). Il sistema di reclutamento, invece, è tutt’altro che classico: le partecipanti entrano a far parte del progetto attraverso Internet e la coorte è quindi composta da donne che durante la gravidanza vengono a conoscenza dello studio e decidono volontariamente di partecipare registrandosi tramite il sito internet del progetto www.progettoninfea.it e compilando il primo questionario online.

Un decennale, quello di NINFEA, che ha visto il raggiungimento di risultati di notevole interesse scientifico. Per esempio, insieme ad altre coorti europee, si è trovato un effetto positivo (seppur modesto) del consumo di pesce in gravidanza nel prevenire il basso peso alla nascita e la nascita prematura. Attualmente si sta valutando l’effetto, sempre del consumo di pesce in gravidanza, sull’obesità del bambino a 4 anni.

Sono stati anche condotti, e altri sono in corso, diversi studi sui fattori di rischio per sintomi asmatici nei bambini. A questo proposito, il team di ricerca di NINFEA ha osservato che l’utilizzo di paracetamolo in gravidanza, al contrario di quanto avevano indicato alcuni studi, non è associato al rischio di sintomi asmatici; lo scenario per l’uso di antibiotici in gravidanza sembrerebbe essere invece più complesso, con una possibile (ma ancora da verificare) relazione tra consumo nel terzo trimestre e sintomi asmatici nel bambino. Inoltre, uno studio europeo che ha coinvolto anche la coorte NINFEA ha trovato un’associazione tra complicanze in gravidanza (ipertensione e diabete) e sintomi asmatici.

E poi ancora: l’équipe di ricerca si sta occupando di studiare la crescita dei bambini, utilizzando modelli che permettono di identificare la velocità di crescita, della statura e del peso, e di studiarne l’associazione con le caratteristiche materne pre-natali e con l’occorrenza di sintomi asmatici in età pre-scolare.

In vista della imminente chiusura dell’arruolamento, essendo ormai prossimo il raggiungimento delle 7500 partecipanti, il progetto NINFEA si appresta a entrare in una nuova fase che prevederà, accanto al normale proseguimento del follow-up dei bambini, la valorizzazione e la condivisione dei dati acquisiti nel corso del decennio (progetto open data) per contribuire a un confronto e a un arricchimento di saperi da parte delle mamme e della cittadinanza in generale.

Vale la pena sottolineare che NINFEA è stata la prima coorte a livello internazionale ad aver utilizzato Internet per reclutare partecipanti dalla popolazione. L’arruolamento tramite Internet, che nel 2005 poteva sembrare quasi un azzardo, si è rivelato un approccio importante, con il grande vantaggio, da una parte, di contenere i costi del progetto e, dall’altra, di facilitare al massimo la partecipazione da parte delle donne.

La complessità degli studi di coorte di nuovi nati è data dall’insieme di diversi fattori: prima di tutto, la difficoltà nel ricordare, individuare e misurare le esposizioni alle quali si è sottoposti; poi c’è l’intreccio tra geni e ambiente; inoltre, può passare anche moltissimo tempo tra quando si verificano le esposizioni e quando si osservano i loro effetti (basti pensare che le coorti di nuovi nati seguiranno i bambini anche quando diventeranno adulti); infine, le esposizioni si verificano durante tutto il corso della vita e raramente sono isolate.

Le esposizioni, dunque, non sono quasi mai isolate. Consideriamo l'esempio del pesce. Il pesce è ricco di nutrienti che passano attraverso la barriera placentare e il suo consumo in gravidanza è consigliato (2/3 volte alla settimana) poiché sappiamo che è ricco di acidi grassi, Omega-3, selenio, vitamina D che possono avere effetti positivi sullo sviluppo del bambino. Tuttavia il pesce può rappresentare anche una fonte di esposizione a metalli pesanti, come il mercurio, e a inquinanti organici persistenti.

Anche se dieci anni dall’avvio di uno studio possono sembrare un periodo lungo, si può dire che il progetto NINFEA sia soltanto all’inizio. Le coorti di nuovi nati hanno una prospettiva temporale di lunga durata e, se adeguatamente sviluppate e sostenute, rappresentano un autentico patrimonio per la ricerca per molti anni a venire.

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