La legge sulla Green Economy: molto di più delle cicche per terra!!!
a cura di Grazia Bertiglia, DoRS

I primi giorni dell’anno 2016 sulla stampa quotidiana è comparso l’annuncio che non si possono più gettare mozziconi di sigaretta per terra, pena multe salate. Ben venga! In altri Paesi da tempo gettare a terra i mozziconi è un gesto riprovevole…

E’stato dato forse un po’ meno risalto ad altri aspetti di questa corposa legge, approvata il 28 dicembre e entrata in vigore il 2 febbraio. Nei 79 articoli che la compongono la legge affronta molti aspetti di ecologia e gestione ambientale in un ottica di salvaguardia, a beneficio di tutti.

Ecco, per intanto, il titolo completo: Legge 28 dicembre 2015, n.221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.”

Si tratta di misure per proteggere la natura e delineare uno sviluppo sostenibile e fra queste ve ne sono alcune particolarmente rivolte a stili di vita più salutari, con incentivi ad azioni che ciascuno può mettere facilmente in atto e che amministrazioni locali, comunità, gruppi di interesse,  esercenti e imprenditori possono concorrere a facilitare senza costi particolari.

Art 5: Disposizioni per la mobilità sostenibile.
Fondi appositi vengono stanziati per i comuni, o le associazioni dei comuni, che incentivano il bike sharing, il piedibus, i percorsi protetti in generale (piste ciclabili) e su percorsi particolari casa-scuola e casa-lavoro, le uscite didattiche a piedi o in bicicletta, i programmi di educazione alla sicurezza stradale, i disincentivi al parcheggio presso scuole e luoghi di lavoro. Ne ha beneficio l’ambiente, con meno inquinamento, ma anche la persona, che recupera uno stile di vita meno sedentario e più sociale.

Altra azione, interessante e già realizzata in altre parti d’Italia, riguarda il riutilizzo di linee ferroviarie dismesse per farne piste ciclabili, a scopo di mobilità e per turismo. Ora tocca alla tratta Bologna Verona, che si inserisce in un percorso ciclabile europeo (Eurovelo 7).


Nelle scuole si istituisce una figura di “mobility manager scolastico” a cui spetta il compito di proporre azioni che incentivino gli spostamenti a piedi, l’uso della bicicletta, la condivisione dell’auto, l’uso dei mezzi pubblici sia per gli insegnanti che per studenti e famiglie. Tali azioni, concordate con gli enti locali e l’ufficio scolastico regionale sono inserite nei piani di offerta formativa.

L’art 9 introduce la “Valutazione di impatto sanitario” (VIS) per gli impianti di combustione, le centrali termiche o le raffinerie. A partire da adesso quindi nei progetti di questo genere (ad esempio per un termovalorizzatore o per una centrale di teleriscaldamento) si dovrà definire anche l’impatto sulla salute della popolazione limitrofa, secondo linee guida che verranno predisposte dell’Istituto Superiore di Sanità. Il medesimo Istituto interverrà poi nella fase di monitoraggio e controllo successiva.
Va detto che finora per tali impianti si prevedeva solamente la valutazione di impatto ambientale e che questa modalità è stata introdotta unicamente nel caso dell’ILVA di Taranto con apposita legge (legge 231 del 24.12.2012).

Riguardo alla disponibilità di informazioni, l’art 11 prevede che gli Enti Locali possano ottenere i dati ambientali raccolti da soggetti pubblici e da imprese private e riusarli per scopi inerenti l’impiego efficiente di risorse ambientali e la green economy.

Vi sono poi azioni di risparmio energetico (es. art 20 sui semafori a LED), di incentivazione del riciclo e riuso dei prodotti (art 23).

Una cospicua parte della legge è dedicata alle politiche sui rifiuti: prevenzione della produzione di rifiuti, incentivo all’allungamento della vita dei prodotti, compostaggio, recupero, raccolta differenziata, e all’art. 40, la questione dei piccoli rifiuti: mozziconi, fazzoletti di carta, chewing gum e scontrini e biglietti del bus…E’ vietato abbandonare a terra questi rifiuti, ma anche gettarli negli scarichi: infatti non sono prodotti facilmente biodegradabili e comportano alti costi per la pulizia dei sistemi fognari.Per questo sono previste azioni di sensibilizzazione, campagne di informazione e multe.  

Un ulteriore sforzo viene fatto per completare gli interventi di bonifica dall’amianto, sia negli edifici privati, specialmente quelli industriali, tramite sgravi fiscali e credito d’imposta, sia negli edifici pubblici, con uno stanziamento è di oltre 17,5 Milioni di euro in tre anni (art. 56).

Altri articoli della legge riguardano poi i bacini idrografici, l’accesso alle risorse idriche, il sostegno e la valorizzazione di territori rurali e montani, sia per il turismo sostenibile sia per l’economia, con un occhio attento alla mobilità sostenibile.

Per chi vuole approfondire, la legge è disponibile in allegato o in versione on line sempre aggiornata, sul portale Normattiva.


DOWNLOAD & LINK


TAG ARTICOLO