Uso della sigaretta elettronica tra gli operatori della salute in Piemonte
a cura di Antonietta De Clemente ASL TO5, Simona Frigerio, Marco Clari AOU Città della Salute e della Scienza di Torino

Da sapere

Nonostante anni di campagne informative sui danni associati al consumo di tabacco 11,5 milioni di italiani continuano a fumare (1). Un dato ancora più sorprendente mette in evidenza come percentualmente i sanitari fumino di più rispetto alla popolazione generale (2). Un recente studio francese ha dimostrato inoltre come, tra i sanitari, l’uso della sigaretta elettronica sia in aumento, contrariamente al trend della popolazione generale (3). La sigaretta elettronica è tuttora al centro di un intenso dibattito scientifico. Sembra infatti offrire alcuni vantaggi quando viene utilizzata al posto della sigaretta tradizionale per smettere o diminuire il consumo del fumo di tabacco, ma al momento non sono documentati eventuali problemi sul lungo periodo (4). Un recente studio ha inoltre messo in evidenza che le persone esposte al fumo passivo di sigaretta elettronica hanno maggiori livelli di cotinina sierica e, quindi, un assorbimento maggiore di nicotina rispetto a quelle esposte al fumo passivo di sigarette tradizionali (5).

Data l’incertezza su vantaggi e svantaggi della sigaretta elettronica, è quindi importante conoscere anche nella popolazione dei professionisti sanitari italiani come e quanto la sigaretta elettronica sia usata e quali siano le conoscenze e le opinioni di una popolazione che dovrebbe essere particolarmente sensibile alla promozione della salute e attenta a non inviare messaggi contradditori ai fumatori. Gli operatori possono infatti fornire messaggi di salute anche grazie al proprio comportamento “in servizio”: per questa ragione è importante considerare in primis gli operatori che operano nell’ambito sanitario come portatori di interesse.

Da alcuni studi emerge inoltre una forte evidenza riguardo il dato che il consiglio breve (generalmente di 3 minuti) per smettere di fumare da parte di un operatore sanitario, fornito a tutti i fumatori, porti a una percentuale di cessazione pari a circa il 2% (6). Tale effetto è indipendente dall’età, dal sesso e dal fatto che il fumatore sia affetto o meno da un disturbo fumo-correlato.

È necessario quindi investire innanzi tutto nella disassuefazione degli operatori sanitari, data l’alta influenza che il loro comportamento esercita su quello degli assistiti.

Risultati dello studio

La popolazione oggetto di studio ha compreso 800 soggetti. I dati presentati nello studio hanno messo in luce l’opinione prevalentemente non favorevole degli operatori sanitari in merito all’uso della sigaretta elettronica in ambito sanitario; il 66,8% degli intervistati ritiene l’e-cigarette potenzialmente dannosa e in grado di avvicinare i giovani al fumo. Inoltre, per la prima volta, è stata riscontata una riduzione della prevalenza del fumo negli operatori sanitari italiani. In particolare la sigaretta elettronica è risultata essere poco fumata nella realtà lavorativa. Il genere maschile è statisticamente associato al fumo di tabacco e di sigaretta elettronica (p=0.034). Tale riduzione potrebbe essere spiegata con una maggiore consapevolezza, da parte dei professionisti della salute, riguardo al ruolo di esempio da essi svolto. Il fenomeno del fumo in generale, e la sigaretta elettronica in particolare, secondo la popolazione in studio, meritano ulteriori approfondimenti nelle realtà sanitarie.

Indicazioni per la pratica

I risultati di questo studio mettono in luce la necessità da parte delle Aziende Sanitarie di fornire raccomandazioni per ridurre l’abitudine al fumo dei lavoratori all’interno delle strutture sanitarie. Inoltre le singole aziende possono integrare con un apposito regolamento antifumo le norme antifumo (D.Lgs 6, 2016). Il fenomeno fumo in generale, e la sigaretta elettronica in particolare, meritano ulteriori approfondimenti in quanto recenti studi porterebbero a considerare quest’ultima come uno strumento utile per il trattamento della dipendenza da nicotina: una maggiore conoscenza di questo dispositivo, pertanto, non può non riguardare gli operatori della salute chiamati quotidianamente ad assumere decisioni relative alla persona assistita.

Lo studio

E’ stato condotto uno studio descrittivo trasversale multicentrico somministrando un questionario online a tutti gli operatori sanitari dipendenti in due Aziende Sanitarie Piemontesi. Il questionario è rimasto disponibile on-line dal 1 agosto al 30 settembre 2013.

Per la rilevazione dei dati è stato costruito un apposito questionario, prendendo in considerazione variabili già in letteratura associate al fumo, diviso in due sezioni principali. La prima sezione consisteva in domande sull’osservazione del fenomeno sigaretta elettronica nella realtà lavorativa, inoltre, una serie di domande vertevano sul livello di conoscenza della sigaretta elettronica e sulle opinioni personali circa la motivazione di utilizzo, la percezione del livello di pericolosità e l’uso all’interno delle aziende sanitarie. La seconda sezione prevedeva domande specifiche sulle abitudini al fumo a seconda del tipo di soggetti rispondenti.

Limiti

Il numero basso si rispondenti al questionario potrebbe aver generato un bias di risposta. Un ulteriore limite dello studio è la mancanza nel questionario di una domanda che facesse riferimento all’uso transitorio, anche occasionale, della sigaretta elettronica: tale informazione avrebbe potuto essere utile per comprendere quanti soggetti l’avevano provata per poi abbandonarla e tornare all’uso della sigaretta tradizionale.

La versione originale dello studio è stata pubblicata su “La Medicina del Lavoro”.

De Clemente A, Frigerio S, Clari M, Bergese I, Lanzarone S, Ponticelli E, Scavino E. The electronic cigarette phenomenon: prevalence, knowledge and opinion of health care professionals in Italy. Med Lav. 2016 May 26;107(3):213-22.

Riferimenti bibliografici

  1. Istituto Superiore Sanità: Il fumo in Italia ISS-DOXA 2016. Disponibile all’indirizzo http://www.iss.it/binary/fumo4/cont/DOXA_Fumo_in_Italia_2016.pdf.
  2. Ficarra MG, Gualano MR, Capizzi S, et al: Tobacco use prevalence, knowledge and attidudes among Italian hospital healthcare professionals. Eur J Public Health 2011; 21: 29-34
  3. Guillet S, Sicard S, Meynard JB, Mayet A: Electronic ci­garette: use and perceptions among French military nur­ses in 2013. 2015 Swiss Med Wkly 2015; 145: w14137
  4. Gualano MR, Passi S, Bert F, et al: Electronic cigarettes: assessing the efficacy and the adverse effects through a systematic review of published studies. J Public Health (Oxf) 2014; 37: 488-497
  5. Ballbè M, Martínez-Sánchez JM, Sureda X, et al: Ciga­rette vs. e-cigarette: Passive exposure at home measured by means of airborne markers and biomarkers. Environ Res 2014; 135: 76-80.
  6. Stead LF, Bergson G, Lancaster T. Physician advice for smoking cessation. Cochrane Database Syst Rev 2008; 16 (2): CD000165.


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