Termovalorizzatore di Torino: pubblicati i risultati sui monitoraggi di salute nei lavoratori dell’impianto a cura di Antonella Bena, Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TO3Pubblicato il 21 Giugno 2016Aggiornato il 21 Luglio 2016Report e manualiProsegue l’attività di monitoraggio biologico condotta dal programma SPoTT, il sistema di sorveglianza nato con lo scopo di valutare gli eventuali effetti sulla salute dei lavoratori e dei residenti nei pressi del termovalorizzatore di Torino. A dicembre 2015 erano stati pubblicati i risultati riguardanti le concentrazioni urinarie di metalli svolte dopo un anno dall’avvio dell’impianto sulla popolazione residente; lo scorso aprile sono stati resi noti i risultati delle analisi sui lavoratori all’interno dell’impianto. Rispetto ai residenti, le analisi biologiche sui lavoratori prevedono rilevazioni aggiuntive all’inizio e alla fine del turno, specificamente finalizzate a valutare le esposizioni presenti in ambiente di lavoro. Sono inoltre stati condotti campionamenti dell’aria in ambiente di lavoro. Com’era già successo per i cittadini residenti in prossimità dell’impianto, la maggior parte dei 18 metalli urinari e il piombo nel sangue dei lavoratori presenta, dopo un anno di attività dell’inceneritore, concentrazioni più basse di quelle rilevate prima dell’avvio. In particolare la diminuzione della concentrazione dei metalli è stata riscontrata sia nei lavoratori direttamente impegnati sulle linee di incenerimento sia nel restante personale tecnico ed amministrativo. Il cromo è l’unico metallo che presenta una tendenza all’aumento, anche se in misura non statisticamente significativa. Tali risultati non sono attribuibili all’ambiente di lavoro: le misurazioni effettuate in aria dentro l’impianto rilevano una concentrazione di metalli in tracce, uguale ai valori di fondo esterni o sotto i limiti di rilevabilità. Lo scenario di esposizione risulta quindi analogo a quello dei residenti e include, tra i possibili determinanti, una diminuzione delle emissioni in aria di PM10, PM2.5 e NO2 e una maggiore attenzione nelle abitudini alimentari e stili di vita (es. fumo). Per quel che riguarda i 10 metaboliti idrossilati degli idrocarburi policiclici aromatici (OH-IPA), dopo un anno di attività le concentrazioni urinarie sono in diminuzione per la maggior parte dei metaboliti in entrambi i gruppi di lavoratori, ma solo nei lavoratori impegnati sulle linee di incenerimento, e limitatamente ad alcuni OH-IPA (2-idrossi-naftalene, 1-idrossi-fenentrene, 4-idrossi-fenantrene, 1-idrossi-pirene), le diminuzioni raggiungono la significatività statistica. Tali diminuzioni non sembrano essere attribuibili all’ambiente di lavoro né sembrano essere correlate a un cambiamento di abitudini al fumo. Le analisi condotte dopo un anno dall’avvio dell’impianto hanno approfondito in particolare i valori riscontrati nei gruisti della fossa rifiuti che operano nelle aree ove i monitoraggi ambientali hanno segnalato concentrazioni di IPA più elevate di quelle di fondo a causa delle emissioni dei veicoli che movimentano i rifiuti; in tale gruppo di lavoratori sono stati evidenziati livelli complessivi (Σ10OH-PAH) più elevati a fine turno rispetto a tutti gli altri lavoratori e in particolare il 2-idrossi-naftalene presenta livelli più alti rispetto agli altri anche tenendo conto dell’abitudine al fumo. Un miglioramento negli impianti di aspirazione potrebbe ridurre l’esposizione e quindi le concentrazioni nelle urine di questi inquinanti e pertanto se ne raccomanda l’attuazione. Sono questi i principali risultati contenuti nel rapporto pubblicato dal programma SPoTT, sistema di sorveglianza coordinato dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3, progettato e condotto con Arpa, ASL TO3, ASL TO1 e Istituto Superiore di Sanità. Il rapporto riporta i risultati delle singole fasi e gli esiti del confronto dopo un anno dall’assunzione (T1) rispetto alle corrispondenti concentrazioni misurate un anno prima (T0) nelle stesse persone. Tutti i risultati riguardano i dipendenti TRM (la ditta incaricata della conduzione dell’impianto) e un gruppo di lavoratori di un’impresa incaricata della fase di avvio, per un totale di 55 soggetti. I risultati sono coerenti con quelli rilevati in altri programmi di biomonitoraggio di lavoratori di impianti di incenerimento reperibili nella letteratura scientifica, ma sarà possibile descrivere un quadro completo e attendibile solo quando saranno disponibili i risultati dei prelievi effettuati nella seconda metà di aprile 2016 nei lavoratori delle imprese in subappalto che operano nelle zone ove i monitoraggi dell’aria interna all’impianto hanno evidenziato concentrazioni di IPA più elevate legate alle emissioni dei veicoli che movimentano i rifiuti. Tutta la documentazione tecnico-scientifica ed altre informazioni di interesse pubblico sul programma SPoTT sono disponibili nell’area dedicata ospitata dal sito DORS: www.dors.it/spott. Foto di trm.to.it DOWNLOAD & LINKSpott - Sintesi del report lavoratori 2016Spott - Report completo lavoratori 2016 (in formato ZIP)TAG ARTICOLOAMBIENTE DI LAVORO; AMBIENTE E SALUTE; TERMOVALORIZZATORE;