Termovalorizzatore di Torino: pubblicati i risultati del terzo rapporto SPOTTa cura di Antonella Bena, Servizio di Epidemiologia ASL TO3Pubblicato il 19 Gennaio 2016Aggiornato il 18 Febbraio 2016Report e manualiI metalli urinari riscontrati nei prelievi effettuati nel secondo anno di attività (2014) presentano concentrazioni significativamente più basse di quelle osservate nei prelievi del 2013. La diminuzione dei metalli è stata riscontrata sia nei soggetti residenti in prossimità dell’impianto, sia nei residenti altrove. Tra i 18 metalli misurati nelle stesse persone a un anno di distanza, soltanto il cromo nelle due popolazioni e il platino nella popolazione di controllo hanno mostrato un risultato di segno opposto; diminuito, anche se in lieve entità, il nichel urinario. Sono questi i risultati principali contenuti nel rapporto pubblicato a dicembre scorso (www.dors.it/spott) dal programma SPoTT (Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino), coordinato dal Servizio di Epidemiologia dell’ASL TO3. Progettato e condotto in modo coordinato dai Servizi di epidemiologia regionali, Arpa, ASL TO3, ASL TO1 e Istituto Superiore di Sanità ha lo scopo di valutare l’eventuale assorbimento di sostanze potenzialmente nocive da parte dei residenti nelle aree circostanti il termovalorizzatore di Torino. L’impianto ha avviato la sua attività in modo continuativo dal mese di settembre 2013. Il rapporto pubblica i risultati riguardanti i prelievi del giugno-luglio 2014 (T1) previsti dal programma di biomonitoraggio che ha coinvolto 198 residenti nell’ASL TO3 (tutti nell’area di ricaduta prevalente delle emissioni), 196 nell’ASL TO1 (tutti fuori dall’area di ricaduta) e 13 allevatori (proprietari di aziende nei pressi dell’impianto). I risultati sono stati confrontati con quelli dei prelievi effettuati a impianto spento nel giugno-luglio 2013 (T0). Complessivamente, dopo un anno di funzionamento, le emissioni dei metalli dell’impianto non hanno influenzato la concentrazione di metalli urinari nella popolazione esposta. La diminuzione osservata nelle due popolazioni non è in relazione con l’inceneritore ma è probabilmente legata a una generale diminuzione delle emissioni in aria di PM10, PM2.5 e NO2 e a una maggiore attenzione nelle abitudini alimentari e stili di vita (es. fumo), forse mediata da una maggiore sensibilizzazione dei partecipanti allo studio. Il modello di studio adottato da SPoTT permette di desumere l’impatto dei metalli emessi dall’impianto attraverso il confronto tra le differenze prima/dopo l’avvio, nei residenti in vicinanza all’impianto e nei residenti altrove. Se le differenze nei primi fossero state minori rispetto ai residenti a distanza dall’inceneritore si sarebbe dovuto ipotizzare un contributo delle emissioni del termovalorizzatore. Questo non è avvenuto ed è da considerare positivamente. I risultati delle analisi sul piccolo gruppo di allevatori sono in linea con quelle ottenute sui residenti. Questi risultati sono da considerarsi solo una prima tappa al fine di verificare la possibile influenza delle emissioni di metalli dell’impianto nella popolazione esposta. Ulteriori valutazioni saranno condotte in occasione del successivo follow-up, programmato a giugno 2016. Una valutazione più completa sull’influenza delle emissioni dell’impianto nella popolazione esposta sarà possibile non appena saranno disponibili i risultati relativi al confronto T1-T0 delle concentrazioni urinarie degli Idrocarburi Policiclici Aromatici. È di prossima pubblicazione un rapporto con i risultati riguardanti le misurazioni ambientali condotte in impianto e le determinazioni biologiche effettuate sui lavoratori. Tutta la documentazione tecnico-scientifica ed altre informazioni di interesse pubblico sul programma SPoTT sono disponibili nell’area dedicata ospitata dal sito DORS: www.dors.it/spott.DOWNLOAD & LINKSintesi del III rapporto di studio SPOTT III rapporto di studio SPOTTTAG ARTICOLOAMBIENTE E SALUTE; INCENERITORE; TERMOVALORIZZATORE;