Gioconda, i Giovani Contano nelle Decisioni su Ambiente e Salutea cura di Luisella Gilardi, DoRSPubblicato il 22 Novembre 2016Aggiornato il 03 Maggio 2018RecensioniGIOCONDA ha coinvolto i giovani come protagonisti di un’azione di democrazia partecipativa. La scelta di dedicare a loro il progetto si fonda su diverse ragioni: i giovani sono i soggetti più vulnerabili alle pressioni ambientali; molte ricerche scientifiche e strumenti di prevenzione riguardano i giovani ma non li coinvolgono; i giovani di oggi avranno un ruolo nel prossimo futuro come decisori, per migliorare lo stato dell’ambiente e la salute; infine la loro percezione dei rischi ambientali ci fa capire meglio le idee, gli atteggiamenti, le paure e le speranze della società tutta. Le aree in cui si è svolto GIOCONDA sono state: Ravenna, il Valdarno Inferiore (Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d’Arno, San Miniato e Santa Croce sull’Arno), Napoli e Taranto. I maggiori problemi ambientali che sono stati presi in considerazione sono l’inquinamento atmosferico e quello acustico, che in ambiente urbano influenzano anche la salute dei cittadini. Abbiamo rivolto alcune domande a Liliana Cori dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, project manager di Gioconda Nel corso del seminario si è parlato di “dialogo inevitabile”, cosa intendete esattamente con questa espressione? Quando i ragazzi si attivano trascinano tutti gli interlocutori in un vortice di idee e movimento: c’è sempre un momento in cui viene fuori qualcosa di sorprendente e coinvolgente. Lo sanno bene gli esperti di monitoraggio ambientale o di epidemiologia, che nelle classi si sono trovati di fronte a curiosi e invadenti e hanno superato le timidezze o le rigidità iniziali con una certa agilità. Lo sanno anche gli amministratori, che si sono trovati di fronte ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che li interrogavano su temi molto concreti: la riorganizzazione del traffico, le piste ciclabili, il rumore nelle classi, le informazioni a disposizione. Hanno chiesto risposte puntuali durante gli engagement event che si sono realizzati a fine 2015 nelle quattro città dove Gioconda è iniziata, a Ravenna, Taranto, San Miniato e Napoli. E li hanno chiesti all’evento di fine progetto, che si è tenuto lo scorso 21 ottobre 2016 da Città della Scienza di Napoli e in collegamento con le altre tre città. Quest’anno il numero degli studenti era molto maggiore, perché si sono uniti quelli che hanno condotto il test della piattaforma: a Montopoli, Ferrara, Calcinaia, Bitonto. Il percorso di GIOCONDA prevede di fare in classe le “mappe mentali” del rischio, di compilare on-line un questionario sulla percezione del rischio, di esplorare il territorio sulla piattaforma web e vedere le misure della qualità dell’aria assieme a tante informazioni puntuali. Si tratta di preziosi strumenti per parlare di ambiente e salute a partire da se stessi, dal proprio territorio per ragionare sul futuro e sulle prospettive. Ebbene, proponiamo GIOCONDA come strumento che può partire dalle scuole e coinvolgere gli amministratori e i responsabili dei monitoraggi ambientali, oppure partire dagli amministratori, che vogliono interrogare gli studenti per coinvolgerli nelle decisioni e sentire il loro parere. In entrambi e casi gli amministratori scoprono cittadini curiosi, motivati e carichi di energie. Possiamo dire dall’esperienza che sono davvero contenti di trovare un terreno così vivace, arrabbiati se scoprono che i loro cittadini non conoscono le iniziative intraprese, ma molto motivati a farle conoscere, e comunque stupiti di trovare proposte concrete su cui confrontarsi. Si aprono strade nuove di dialogo, su questo non abbiamo molti dubbi. Perché consiglieresti ad un direttore scolastico di partecipare al progetto GIOCONDA? Per i motivi che ho detto prima, ma in particolare perché GIOCONDA è un contenitore in cui approfondire varie materie per diversi indirizzi scolastici. Con scienze e materie matematiche si possono esplorare le mappe, il territorio e le pressioni ambientali. I tecnici ambientali approfondiscono il monitoraggio ambientale. Italiano e storia possono approfondire il diritto all’ambiente e alla salute, conoscere le istituzioni responsabili dei controlli, le istituzioni di ricerca e le convenzioni internazionali. Inglese trova documenti interessanti e molte informazioni scientifiche che circolano solo in quella lingua (i ragazzi di Taranto hanno studiato in inglese e fatto le loro presentazioni all’engagement event anche in inglese). In generale la materia è coinvolgente e i ragazzi con problemi di apprendimento o socialità hanno trovato molti spunti di interesse e sono stati protagonisti (ad es. a San Miniato). Inoltre i ragazzi possono imparare a prepararsi per parlare in pubblico, organizzano i propri materiali, fanno foto, interviste, video, trovano slogan e diventano protagonisti: sono loro che chiedono ai “grandi”, prendono impegni e imparano a formulare le loro richieste nell’arena pubblica. In ogni caso l’educazione ambientale è prevista dai nuovi piani governativi, e ci sono iniziative per strutturarla: GIOCONDA si propone come contenitore attivo, in cui la scuola e gli amministratori possono anche conoscere meglio gli studenti, con il questionario sulla percezione del rischio e le mappe mentali che proponiamo. Infine stiamo esplorando con le scuole coinvolte la possibilità di usare le opportunità dell’alternanza scuola-lavoro. Per saperne di più visita il sito dedicato a GIOCONDA TAG ARTICOLOAMBIENTE; GIOVANI; P.R.P. 2014-2018; SCUOLA E SALUTE;