Democrazia e partecipazione fanno bene alla salute
a cura di Maurizio Marino, Servizio di Epidemiologia – ASL TO3

La legge brasiliana

‘Democracia e participação social fazem bem à saúde do corpo, da mente, das ideias de quem acredita numa sociedade ativa, …’ (1).

 ‘Democrazia e partecipazione sociale fanno bene alla salute del corpo, della mente, delle idee di chi crede in una società attiva…’, così si conclude un commento di Selvino Heck, consulente della Segreteria Generale della Presidenza della Repubblica del Brasile, alla recente Legge sulla Politica Nazionale di Partecipazione Sociale, emanata nel maggio del 2014 dal Governo della Dilma Rousseff.

Che l’incremento del capitale sociale, inteso come fiducia reciproca, reti di mutuo aiuto e partecipazione attiva alla vita sociale e politica di una comunità sia un importante fattore di miglioramento della qualità di vita e della salute delle persone e della comunità, è un concetto ormai condiviso dalla letteratura internazionale (2,3,4). Difficile però trovare esempi di politiche nazionali che riconoscano a questa risorsa della comunità un ruolo specifico e istituzionale nei processi decisionali che interessano le scelte politiche, legislative e di pianificazione strategica.

Nel maggio di quest’anno il Governo brasiliano ha istituito con il decreto n. 8.243 la Politica Nazionale di Partecipazione Sociale (PNPS) e il Sistema Nazionale di Partecipazione Sociale (SNPS), con l’obiettivo di ‘rafforzare e articolare i meccanismi e le istanze democratiche del dialogo e dell’azione congiunta fra amministrazione pubblica federale e la società civile’ (Art.1).

Vari contributi di giuristi, intellettuali e rappresentanti delle forze sociali e dei movimenti popolari che operano in Brasile sottolineano come questo decreto, più che un punto di partenza di una nuova politica istituzionale, di una nuova forma di ‘democrazia partecipata’, rappresenti il giusto riconoscimento del ruolo svolto da anni da parte di movimenti popolari e società civile nel processo di democratizzazione della società brasiliana.

Esiste in Brasile una lunga tradizione di partecipazione di consigli della società civile alla gestione della cosa pubblica, frutto anche di anni di azione educativa ispirata al modello di Paulo Freire (5): risale infatti al 1930 l’istituzione dei primi  Consigli Nazionali, quello dell’ Educazione ed il Consiglio Nazionale della Salute.

La Costituzione del 1988 semmai ha dato nuovo impulso a questo tipo di politica.

Oggi sono centinaia di migliaia i brasiliani che nelle comunità locali danno il loro contributo volontario partecipando, ad esempio, ai 5.553 consigli di salute, ai 5.527 consigli di assistenza sociale, ai 5.446 consigli di bambini ed adolescenti. Attualmente sono in attività ben 35 consigli a livello federale, rappresentativi di centinaia di migliaia di cittadini che operano ai diversi livelli istituzionali (municipale, distrettuale e statale), producendo proposte e iniziative che hanno un fortissimo impatto sulla qualità di vita e benessere delle persone (6).

Questo decreto non crea nuovi consiglio, ma organizza le istanze già presenti e, semmai, incentiva l’espansione di queste forme di partecipazione ed il loro consolidamento. Il decreto ‘offre nuovi spazi di partecipazione alle reti sociali e inaugura una nuova era dell’esercizio di cittadinanza’ (1).

Con questo contributo vogliamo offrire una prima documentazione su questa esperienza, offrendo ai lettori:

Bibliografia

  1. Selvino H, Democracia e participação fazem bem à saúde,  maggio 2014 (consultato il 10/9/2014)
  2. Rocco L. Suhrcke M, Il capitale sociale fa bene alla salute, consultato il 10/09/2014.
  3. Kawachi I, Social Capital and Community Effects on Population and Individual Health, Annals of the New York Academy Sciences; 896:120-30, 1999, US.
  4. Cnel – Istat, Benessere Equo Sostenibile: misurare e valutare il progresso della società italiana, (consultato il 10/09/2014).
  5. Freire P, La pedagogia degli oppressi, Milano, Mondadori, 1971; Torino
  6. Carvalho G, Bendita polémica, Folha de S.Paulo, 14 giugno 2014, (consultato il 9/9/2014)


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