Un intervento psicologico raccomandato durante la pandemia da Coronavirus
a cura di Marina Penasso, Dors

Ecco le caratteristiche di un intervento di supporto psicologico in situazioni di epidemie come quella che stiamo vivendo: dinamicità e tempestività, e sviluppo per "fasi" (durante e dopo).

La risposta di tipo psicologico deve prevedere due linee di attività simultanee - oltre che tempestive:
a) contrasto della paura della malattia (realizzata da medici e psicologi)
b) rinforzo per chi ha difficoltà di adattamento (a cura di operatori sociali)

Gli psichiatri entrano in gioco nel caso in ci vengono intercettate situazioni gravi (rischio suicidario, violenza intrafamiliare, ecc.)
Tutte le figure professionali coinvolte devono comunque avere una formazione di tipo psicologico, ed essere seguiti in maniera costante con delle supervisioni.
L'assistenza e il supporto psicologico si realizzano attraverso una linea tel e delle consulenze on line (Wechat platform), che in prima battuta identificano le persone "a rischio" e il tipo di risposta/aiuto da fornire.
L'intervento viene rappresentato graficamente come una sorta di piramide: alla base c'è la comunità/popolazione, e man mano che si sale alla sommità si incontrano le varie èquipe operative (Psychological Rescue Team: individua soluzioni informatiche e sviluppa i programmi formativi; èquipe operativa) fino ad arrivare al gruppo supervisori.
 
Le fasi:
  •  assessment iniziale (uso di questionari per la rilevazione dello stato di salute mentale della popolazione in generale, con particolare attenzione alle situazioni maggiormente a rischio, tra cui gli operatori sanitari.)
  • sulla base dei risultati dell'assessment: intervento ad hoc
  • follow up
Per quanto riguarda "il dopo emergenza, necessaria un'attenzione particolare alle persone che sono state sottoposte  a quarantena e sul personale medico/infermieristico che si è occupato di loro, in termini di specifici interventi di supporto psicosociale.
 
A partire dall'intervento appena descritto, sperimentato con successo in Cina, il West China Hospital ha standardizzato il metodo, chiamandolo "APD" - Anticipated, Plan and Deter Responder Risk and Resilience Model, rivolgendolo in maniera specifica al personale sanitario. La finalità principale è lo sviluppo delle competenze di resilienza per gestire lo stress, ed è articolato in due fasi: primo intervento e riabilitazione post intervento.


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