Buone pratiche cercasi: il programma Workplace Health Promotion di Regione Lombardia ha ottenuto il riconoscimento di Buona Pratica Trasferibile a cura di Rita Longo e Paola RagazzoniPubblicato il 22 Gennaio 2021Aggiornato il 24 Febbraio 2021Buone praticheDescrizione del progettoI principali punti di forzaLe riflessioni dei responsabili del programmaDescrizione del progettoIl Programma "Aziende che Promuovono Salute - Rete WHP Lombardia" si fonda sui principi della Promozione della Salute negli ambienti di lavoro (OMS) e ha quale obiettivo generale promuovere cambiamenti organizzativi dei luoghi di lavoro al fine di renderli ambienti favorevoli alla adozione consapevole ed alla diffusione di stili di vita salutari, concorrendo alla prevenzione delle malattie croniche. E’ noto che il miglioramento dell'ambiente e dell'organizzazione del lavoro possono incidere efficacemente sui "processi di invecchiamento attivo e in buona salute" (AHA – Active Healthy Ageing) creando condizioni di supporto ed inclusione dei lavoratori più anziani e di quelli con malattie croniche o disabilità. L'ambiente di lavoro rappresenta quindi un setting privilegiato per l'attuazione di interventi volti a favorire la salute nella popolazione adulta, sia perché le persone vi trascorrono gran parte della propria giornata sia perché consente di raggiungere la popolazione di adulti "sani" che raramente si rivolgono al medico di medicina generale. Il Programma, avviato da Regione Lombardia nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2010 – 2014 e sistematizzato nell’ambito degli obiettivi del Piano regionale della Prevenzione 2014-2018, ha dato evidenza di una chiara e documentata descrizione del modello di azione in termini di accordi intersettoriali con stakeholder del settore produttivo, degli interventi realizzati nonché di indicatori di valutazione sul piano dei processi e degli impatti. Presentato come esperienza di valore italiana dal Ministero della Salute nell’ambito della Joint Action Europea Chrodis e pubblicato sul portale di Buone Pratiche della Commissione Europea, nel 2019 è stato adattato e l’implementato in Andalusia nell’ambito della Joint Action Chrodis Plus. Nell’ambito del progetto di Health Equity Audit del Ministero della Salute - Centro per la prevenzione e il Controllo della Malattie (CCM), il programma ha sperimentato strumenti specifici per la costruzione di programmi di promozione della salute equi, efficaci e sostenibili. E’ attualmente (2020) in corso un progetto del CCM – Azioni Centrali 2018 “Supporto all’implementazione in realtà regionali italiane della Rete di Promozione della Salute sui Luoghi di Lavoro (Rete WHP – Workplace Health Promotion)”, per analizzare le condizioni di scalabilità e implementazione in tre diverse Regioni italiane (Liguria, Friuli Venezia Giulia e Azienda Sanitaria Provinciale di Catania) e in differenti contesti lavorativi. Obiettivo del Programma è che le aziende aderenti si impegnino a costruire, attraverso un processo partecipativo, un contesto favorevole all’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute. A tal fine attivano un percorso di miglioramento graduale con alcuni passaggi fondamentali: analisi di contesto che permette l'emersione di criticità e la definizione di priorità, scelta di interventi efficaci (raccomandati per tale setting) e sostenibili (cioè strutturali) finalizzati a sostenere scelte salutari (abitudini alimentari, stile di vita attivo) e contrastare fattori di rischio (tabagismo, lo scorretto consumo di alcool), oltre a promuovere azioni inerenti il contrasto delle dipendenza patologiche e promuovere la conciliazione casa – lavoro verifica e monitoraggio periodico attraverso strumenti condivisi Il programma è attivato e coordinato localmente dalle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) lombarde i cui operatori forniscono alle Aziende orientamento metodologico e organizzativo, oltre a rilasciare un attestato di “Luogo di lavoro che promuove salute” ai luoghi di lavoro che hanno messo in atto una o più “pratiche raccomandate”.I principali punti di forza Il programma, stimolando ad assumersi la responsabilità sociale d’impresa, sollecita i luoghi di lavoro partecipanti ad analizzare il proprio contesto di lavoro e a scegliere una serie di azioni concrete, di dimostrata efficacia, per promuovere il benessere dei propri lavoratori In Italia questa è la prima esperienza di Rete WHP regionale, con condivisione di strumenti, metodi e indicatori Molto attenta e curata la parte di costruzione e mantenimento di alleanze con realtà territoriali (es. la Fondazione Sodalitas per la Promozione e sviluppo della sostenibilità e responsabilità sociale d'impresa in Italia) sodalitas.it. Gli obiettivi sono “Smart” (specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e delimitati nel tempo) Il tema dell’equità è particolarmente considerato Il programma, molto ben descritto e articolato, mette a disposizione strumenti metodi e riflessioni critiche per favorire la trasferibilità in altre realtà territoriali Le riflessioni dei responsabili del programmaDors ha chiesto ai responsabili del programma Liliana Coppola (Responsabile Struttura Stili di vita per la prevenzione - Promozione della salute – Screening, UO Prevenzione, DG Welfare Regione Lombardia) e Corrado Celata (UOS Prevenzione specifica, Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria, ATS Città di Milano) di raccontare le ricadute di questa esperienza sul gruppo di lavoro e sul territorio. Ecco le loro riflessioni in merito: - cosa abbiamo imparato nel realizzare questo programma? Dal punto di vista regionale, quindi nella funzione di indirizzo, monitoraggio e valutazione, sì è rafforzata la convinzione della bontà di orientare gli interventi ad un approccio multifattoriale capace di contestualizzare le singole pratiche raccomandate (es. menù salutare della mensa aziendale, disponibilità di pane a basso contenuto di sale, percorso casa – lavoro in bicicletta, ecc.) in una cornice di “programma” che ci ha permesso l’agire concreto di alcuni concetti a noi molto cari che rischiano di essere spesso evocati teoricamente e meno spesso sperimentati “sul campo” (con tutte le difficoltà del caso!), quali advocacy, capacity building, intersettorialità... A livello locale (ATS), operare all’interno della cornice di programma ha infatti posto al centro del processo alcune “fatiche/opportunità”, in particolare: - la valorizzazione del ruolo del “responsabile” di un determinato setting (in questo caso il datore di lavoro) nel processo di analisi di contesto di ciascun ambiente (luogo di lavoro) attraverso lo strumento del profilo di salute e di equità che orienta le priorità di azione. - la condivisione delle motivazioni “sanitarie” alla base del programma (prevenzione della cronicità e benessere) e mediarle con gli interessi del datore di lavoro/lavoratori (responsabilità sociale d’impresa, produttività) - l’accompagnamento al processo partecipato interno al “luogo di lavoro” (datore e figure interne alla organizzazione, parti sociali), rispettando le dinamiche relazionali di contesto e mantenendo solo un ruolo di supporto tecnico scientifico e metodologico nell’allestimento dei “cambiamenti organizzativi” attesi Il Programma ci ha inoltro permesso di strutturare un sistema di monitoraggio dei reali cambiamenti sostenibili attesi, adottati anno dopo anno dalle aziende aderenti, necessario al gruppo di lavoro regionale (Comunità di Pratica Regione – ATS) di individuare criticità di merito (per esempio per le piccole imprese), azioni di miglioramento sia sulle pratiche che sul processo di ingaggio locale e regionale (con protocolli d’intesa, ecc.). - quali sono state le principali sfide da affrontare per diffonderlo su scala regionale? Il ri-orientamento culturale e metodologico delle prassi in essere nei Servizi di Prevenzione: sia rispetto al forte radicamento del “modello esperto” che induce a valorizzare interventi informativo/comunicativo (più facili, apparentemente di maggior impatto in termini di gradimento, ma di inesistente efficacy ed effectiveness se non associati contestualmente a cambiamenti strutturali-organizzativi e culturali interni al setting), sia rispetto al processo di integrazione interna tra Servizi di Prevenzione abituati più a lavorare per “silos di compito/ruolo/identità” che per obiettivi di salute al quale ciascun Servizio può contribuire pur salvaguardando compiti/ruolo/identità... Si tratta di questioni non ancora del tutto risolte ma tutti i professionisti delle ATS lombarde sono “in campo” con impegno e intelligenza professionale e sicuramento il nuovo Piano Regionale di Prevenzione 2020 – 2025 li sosterrà nel miglioramento del Programma. Per leggere la documentazione completa del programma Luoghi di lavoro che Promuovono Salute - Rete WHP Lombardia Coordinamento regionale vai alla banca dati Pro.Sa Le candidature dei progetti alla valutazione come Buona Pratica Trasferibile al momento sono sospese Se il vostro progetto è già caricato nella banca dati Pro.Sa. visitate la sezione buone pratiche dove troverete tutte le informazioni necessarie. Se invece non è in banca dati, per caricarlo consultate la sezione come si usa Pro.Sa. e successivamente la sezione buone pratiche.TAG ARTICOLOALLEANZE; BUONE PRATICHE; COOPERAZIONE INTERSETTORIALE; LUOGHI DI LAVORO; STILI DI VITA;