Frutta, verdura e attività fisica per tuttia cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 20 Settembre 2013Aggiornato il 22 Ottobre 2015Sintesi di studi/reviewUna nuova revisione sistematica ha considerato gli interventi di comunità volti a migliorare le abitudini alimentari e a contrastare l’inattività fisica. La revisione, che ha utilizzato metodi di ricerca quantitativi e qualitativi, descrive i fattori che potrebbero favorire la realizzazione di questi interventi, in particolare, quando sono attuati in aree urbane degradate.Un intervento realizzato con la comunità - e nella comunità - è costruito sui reali bisogni dei destinatari, considera le loro condizioni di vita, realizza un programma di più azioni e ha un approccio inclusivo e partecipato. Queste caratteristiche sono importanti per migliorare comportamenti favoriti da condizioni ambientali, fisiche, sociali ed economiche, come le abitudini alimentari, l’inattività fisica e la sedentarietà.Un intervento di comunità potrebbe, per esempio, attuare: la realizzazione di campagne mediatiche e di azioni di comunicazione di massa: affissione di poster, distribuzione di volantini, creazione di siti internet, ecc. lo svolgimento di attività di counselling da parte di operatori sanitari la collaborazione con le organizzazioni locali la valorizzazione degli spazi del territorio la riqualificazione di alcune zone urbane. La revisione di Everson-Hock et al. ha valutato 35 studi i quali, a loro volta, hanno considerato programmi e progetti realizzati nel Regno Unito negli ultimi dieci anni e rivolti, in particolare, a gruppi di popolazione residenti in aree urbane degradate.I dati dell’analisi quantitativa dicono che i partecipanti a questi programmi hanno acquistato e mangiato, almeno per la durata dell’intervento, più frutta e verdura e hanno fatto più movimento quotidiano. Occorrono tuttavia altre ricerche per confermare questi cambiamenti nel lungo periodo e per valutare, come ipotizzato dagli autori, l’efficacia di questi interventi sulla perdita di peso da parte dei soggetti in sovrappeso.Dall’analisi qualitativa è invece emersa una serie di fattori che potrebbero impedire, o semplificare, il processo di realizzazione, il livello di partecipazione e il raggiungimento degli obiettivi già dichiarati di un intervento di comunità.I fattori Occorrono le risorse: i soldi, gli operatori che vi dedicano la forza-lavoro e il tempo, gli spazi. Gli operatori impegnati sul campo fanno la differenza. È necessario conoscere bene la comunità, è importante esercitare l’empatia nei confronti dei partecipanti. Il programma delle attività non va lasciato al caso. Riscuotono successo le attività riconosciute dalla popolazione come utili, divertenti, in cui si crea un’atmosfera informale e serena. Ecco alcuni esempi: la realizzazione di corsi di cucina “salutare” in cui prevale la pratica, l’organizzazione di gruppi di acquisto di quartiere, l’apertura di spazi rivolti alle sole donne, l’offerta di servizi gratuiti, o a costi contenuti, per l’infanzia e la famiglia, l’organizzazione di corsi di ginnastica e altre discipline sportive accessibili alle famiglie sia per i costi sia per gli orari, ecc. I messaggi di salute, veicolati da parole e immagini, devono essere chiari. Si è visto, per esempio, che l’utilizzo della sola espressione “5–a-day”, per incoraggiare il consumo di frutta e verdura, non era sempre compresa. Meglio puntare sul rinforzo dell’autoefficacia e dell’autostima. Si partecipa più volentieri a un corso di ginnastica, o di cucina, che è adeguato alle iniziali capacità motorie o culinarie dei partecipanti. Gli autori consigliano di prestare attenzione a questi fattori soprattutto quando gli interventi sono destinati agli abitanti di aree urbane degradate, ma il lettore condividerà l’importanza di considerarli sempre. Riferimento bibliografico:Everson-Hock ES et al., Community-based dietary and physical activity interventions in low socioeconomic group in the UK: a mixed systematic review. Preventive Medicine 56 (2013) 265-272.TAG ARTICOLOABITUDINI ALIMENTARI; COMMUNITY; COMUNITA'; EMPOWERMENT; PARTECIPAZIONE;