BUONE PRATICHE - Esempi di buona praticaIn questa sezione vi sono i progetti che sono stati valorizzati attraverso la griglia, con tutti i documenti e i materiali allegati che vi permetteranno di approfondire le attività descritte e trovare indicazioni circa la trasferibilità in altri contesti. Vi sono inoltre evidenziate iniziative e esperienze inerenti le buone pratiche anche in contesti differenti dalla Promozione della Salute.progetto "SAR neutravel" dell'ASL TO4 ha ottenuto il riconoscimento come buona pratica Obiettivo: Il progetto intende rendere pienamente operativo e sistematico l'uso del Sistema di Allerta Regionale sulle droghe, migliorare le strategie di intervento, l'appropriatezza delle chiamate al 118 e le richieste di ricovero, oltre a aumentare le conoscenze degli operatori sugli stili di vita e di consumo dei frequentatori dei contesti ludici giovanili e aumentare gli invio della popolazione a rischio presso i servizi specifici destinatari: operatori sanitari, operatori del privato sociale e dei servizi locali, organizzatori di eventi, adolescenti e giovani, genitori, comunitàattività: Il progetto prevede molteplici attività di tipo organizzativo e di riorganizzazione dei servizi, di tipo informativo formativo per operatori e comunità e di counselling specifico sulle droghe per ragazzi e genitorisi segnala per: Un aspetto particolarmente interessante è la costruzione di un sistema integrato tra servizi sanitari, servizi locali e privato sociale, che mette in luce gli aspetti organizzativi, strategici e il lavoro per la costruzione di alleanze, con importanti riflessioni in tema di sostenibilità e trasferibilità . vedi scheda con la valutazione del progettoprogetto "affy fiutapericolo" dell'ASL ALha ottenuto il riconoscimento come Buona Pratica.Obiettivo: Il progetto rappresenta l'applicazione locale dell'omonimo progetto nazionale già riconosciuto come buona pratica dal CCM e rivolto ai bambini che frequentano la scuola dell’infanzia. destinatari: bambini che frequentano la scuola dell'infanzia (3-6 anni) attività: Il progetto prevede specifiche e molteplici attività con i bambini in aula, con gli insegnanti e con i genitori e momenti di supervisione e raccordo. agisce quindi su tre livelli principali: la collaborazione con i docenti della scuola dell'infanzia per la costruzione di un linguaggio comune sulla prevenzione degli incidenti domestici; la trasmissione efficace di informazioni e raccomandazioni, attraverso materiale appositamente studiato per la prima infanzia ; infine il coinvolgimento dei genitori su argomenti di sicurezza domesticasi segnala per: Un punto di forza del progetto consiste nel coinvolgimento degli insegnanti e dei genitori e la predisposizione di brochure informative in diverse lingue per favorire l’intervento e la diffusione del messaggio anche alle famiglie straniere. L’uso di un kit didattico unitario su scala nazionale e la formazione a cascata dei docenti sono elementi che favoriscono la replicabilità del messaggio e la sostenibilità nel tempo con una ricaduta positiva a lungo termine sulla promozione della salute e della sicurezza dei bambini e delle loro famiglie. vedi scheda con la valutazione del progettoprogetto "modelli di vita non sostenibili" dell'ASL TO5ha ottenuto il riconoscimento come Buona Pratica.Obiettivo: Il progetto prende in considerazione i modelli di vita e di consumo proposti dai media con un approccio olistico alla valorizzazione della salute; attraverso la media education,il progetto intende sviluppare le capacità critiche e creative dei ragazzi per favorire il loro sviluppo individuale e sociale e per favorire una concezione dell’uomo e della donna che non li appiattisca a meri consumatori. destinatari: preadolescenti (11-13 anni) attività: Il progetto utilizza la metodologia della media education nei suoi approcci più efficaci “critical “ e “ production” (Masterman 1994, Buchingam 2003 e 2006, Rivoltella 2001, Parola 2008) e si ispira alle buone pratiche delle attività scientifiche del Med (Associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione). I formati audiovisivi sono utilizzati come oggetti di riflessione e come strumenti di espressione per interrogarsi sul ruolo che la comunicazione assume nell’universo giovanile come promotore di modelli comportamentalisi segnala per:Molto ben descritto e articolato il progetto permette di utilizzare i materiali disponibili e mette in luce tutti i passaggi dalla progettazione alla realizzazione dell’intervento e gli elementi utili per la valutazione di processo, di impatto e di sostenibilità. vedi scheda con la valutazione del progettoAuser presenta un volume sulle buone praticheÈ un vero e proprio viaggio nell’Italia della solidarietà quello realizzato dall’Auser Nazionale alla scoperta della migliori buone pratiche dell’associazione e di un’Italia che non si arrende, che non si chiude in se stessa. Una raccolta di oltre 40 esperienze, progetti, attività e servizi messi in campo dall’Auser e dai suoi volontari che tocca tutte le regioni dello stivale. Il volume “Il saper fare, viaggio nell’Italia della solidarietà, le buone pratiche dell’Auser”, è stato presentato a Roma il 20 gennaio scorso. Tra le tante esperienze raccolte, ci sono i 1500 ragazzi delle scuole superiori che in Piemonte vanno a far visita agli anziani soli a casa o nelle case di riposo; a Crema in una “Officina dell’Aiuto” i volontari raccolgono, riparano e forniscono gratuitamente a chi ne ha bisogno gli ausili ortopedici o medicali offerti da privati cittadini e da case di riposo. buone pratiche europee: 41 esempi la Joint Action europea Chrodis (JAChrodis) ha pubblicato un report con 41 esempi di buona pratica inerenti interventi di promozione della salute e prevenzione primaria delle malattie croniche. Il report, in lingua inglese, è molto interessante e ricco di spunti in quanto illustra interventi (anche politici) che coprono l'intero arco di vita, si focalizzano su differenti tematiche, sono realizzanti in differenti setting e ovviamente esprimono differenti culture e approcci. sicuramente un buon materiale da cui prendere spunti e nuove idee! progetto "camminare sui sentieri del benessere" dell'asl TO4 ha ottenuto il riconoscimento come Buona Pratica.Obiettivo: L'obiettivo del presente progetto è di dare la possibilità a persone di ogni età, con particolare riguardo ai più sedentari ed ai portatori di patologie esercizio sensibili, di incrementare la propria attività fisica attraverso la pratica del nordic walking. destinatari: tutta la comunità, con particolare attenzione agli anziani e ai portori di patologie esercizio sensibiliattività: L'attività fisica scelta, il nordic walking, è riconosciuta efficace, semplice e sicura dalla letteratura scientifica. Si pratica al Parco della Polveriera, in riva al lago San Michele a Ivrea, a cadenza settimanale, gratuitamente per 2 anni con prestito dell'attrezzatura e assistenza degli istruttori qualificati della Associazione sportiva. L'ADOD, l'AISM ed altre Associazioni promuovono la frequenza del Campus tra i propri associati. Pazienti della SC Recupero e rieducazione funzionale vengono indirizzati al Campus dagli operatori del servizio (medici, fisioterapisti, logopedisti). Sulla base di un accordo appositamente sottoscritto, studenti del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche partecipano al Campus nell'ambito di un progetto didattico, proposto dai docenti in collaborazione con l'ASL TO4 e l'Associazione sportiva.si segnala per:Uno dei punti forti di questo progetto è quello di essere inserito in una strategia Aziendale di ampio respiro; ben descritto e articolato il progetto permette di utilizzare i materiali disponibili e di fare riflessioni circa le condizioni per la realizzazione, mette in luce il lavoro di costruzione delle alleanze sul territorio ed evidenzia gli elementi utili per la valutazione di processo, di impatto e di sostenibilità. vedi scheda con la valutazione del progetto Progetto "Peer2peer Prevenzione all'uso e abuso di cannabis tra adolescenti" dellASL AL ha ottenuto il riconoscimento come Buona Pratica Destinatari finali e intermedi: destinatari finali: giovani delle scuole superiori; destinatari intermedi: insegnanti e gruppo di peer educatorObiettivo generale e principali attività: 1. Costituire un gruppo di peer educators che affronti tematiche inerenti la promozione della salute tra gli adolescenti.2. Realizzare incontri gestiti dai peer educators nelle classi I, II e III delle scuole superiori coinvolte finalizzate alla condivisione di una nuova cultura della salute.3. incrementare le conoscenze dei giovani suglie effetti psicologici, fisici e sociali della cannabis e fare acquisire consapevolezza dei rischi e delle conseguenze 4. Produrre materiale da condividere in rete per diffondere informazioni, correggere percezioni errate e sensibilizzare la popolazione giovanile sul tema individuato.5. confrontare due diversi modelli di peer education Si segnala per: il percorso di valutazione molto ben organizzato (processo e impatto), in particolare la valutazione di impatto ha previsto la rilevazione di comportamenti, stili di vita e conoscenze dei ragazzi delle prime tre classi di una Scuola secondaria di secondo grado, con la metodologia dello studio randomizzato caso-controllo (10 classi intervento e 10 classi controllo). Pregevole anche l' attenzione ai processi partecipativi (anche nella costruzione degli strumenti) e alla costruzione di alleanze, collaborazioni e confronto con altri gruppi regionali che utilizzano la peer education. vedi scheda con la valutazione del progettoprogetto "Dalle parole alle AZIONI. La comunicazione a sostegno dell'attività fisica" dell'ASL Torino 4 ha ottenuto il riconoscimento come Buona Pratica Destinatari finali e intermedi: decisori della pubblica amministrazione (sindaci, assessori all’urbanistica, ai trasporti, dirigenti sanitari,…); professionisti della sanità, popolazioneObiettivo generale e principali attività: informare i decisori sugli effetti dell’attività fisica sulla salute e favorire così la costruzione di politiche che promuovano l’attività fisica nella popolazione. Insieme al gruppo di progetto nazionale – Ccm ComunicAzioni – si sono costruiti, applicati e diffusi strumenti di indagine e di comunicazione rivolti a decisori preselezionati. Il gruppo di lavoro piemontese ha inoltre organizzato, nel 2013, a Ivrea il convegno Dalle parole alle azioni. L’evento ha voluto comunicare i benefici dell’attività fisica sulla salute, integrando attività e approcci diversi (teatro, media, esperienze pratiche, progetti,…) a decisori e professionisti della prevenzione e della promozione della salute.Si segnala per: il lavoro “di squadra”, a livello nazionale, con le altre Regioni partner, e, con differenti stakeholders, per integrare le azioni del progetto. Il coinvolgimento, il confronto e la collaborazione intersettoriale. La costruzione di alleanze con ampi settori della comunità locale. L’analisi del contesto e dei determinanti e la conseguente declinazione di obiettivi smart.vedi scheda con la valutazione del progetto CHRODIS-JA: la Joint Action europea sulle malattie croniche che mira a promuovere le buone pratiche tra Paesi europei CHRODIS-JA: la Joint Action europea sulle malattie croniche La “European Joint Action on Chronic Diseases and Promoting Healthy Ageing across the Life Cycle” (CHRODIS-JA) è una azione congiunta europea dedicata alle malattie croniche e alla promozione dell’invecchiamento “in salute” nel corso della vita. CHRODIS-JA mira infatti a promuovere lo scambio di buone pratiche tra Paesi europei e rientra nel programma europeo “Health programme 2008-2013”. L’obiettivo di CHRODIS-JA è quello di promuovere e facilitare un processo di scambio e trasferimento di buone pratiche tra i Paesi per un’azione efficace contro le malattie croniche, con un focus specifico sulla promozione della salute e la prevenzione delle malattie croniche, sulla co-morbosità e il diabete. L'Italia partecipa a questa Joint Action e, all'interno del Work Package 5, dedicato alla promozione della salute e alla prevenzione ha presentato ai colleghi europei la griglia per l'individuazione delle buone pratiche e la banca dati Pro.Sa. Il progetto prevede infatti la realizzazione di una piattaforma web per lo scambio e la diffusione di informazioni con l’obiettivo di offrire a decisori, operatori sanitari, cittadini e ricercatori le informazioni più rilevanti sulle migliori prassi nelle malattie croniche concentrandosi principalmente su malattie cardiovascolari, ictus e diabete. CHRODIS-JA è un progetto innovativo basato su un approccio cooperativo alla prevenzione delle malattie croniche con pochi precedenti in Europa e per questo siamo lieti di poter dare il nostro contributo. Il progetto aprirà la possibilità per regioni e Paesi europei di trarre beneficio dalle esperienze degli altri. progetto "Giovani=strade sicure"il progetto "Giovani = strade sicure", dell’Asl di Alessandria, ha ottenuto il riconoscimento di buona pratica. A tale progetto Dors ha dedicato un articolo nella newsletter n. 94 di dicembre 2012, oggi disponibile nel focus incidenti stradali. Punti qualificanti del progetto sono la presenza di un gruppo di lavoro multidisciplinare, attivo nel territorio dal 2008, composto dai rappresentanti di diversi enti e associazioni del territorio, il lavoro di rete, la continuità e l’integrazione delle attività realizzate sul territorio.Ecco le riflessioni di Daniela Novelli, responsabile del progetto in merito alle ripercussioni del progetto sulla professionalità del gruppo di progettazione e sul territorio: “Il progetto si colloca nel Programma Nazionale e Regionale “Guadagnare salute in adolescenza- Prevenzione Incidenti Stradali “Insieme per la sicurezza”. Il progetto ha permesso di sperimentare, realizzare e acquisire diversi concetti della promozione della salute.La presenza di un gruppo multidisciplinare aziendale, le collaborazioni esterne, la definizione – manualizzazione di unità didattiche e la partecipazione attiva degli insegnanti alla progettazione, hanno permesso la costruzione e la sua applicazione di un percorso nelle Scuole Professionali della Provincia di Alessandria. Nel rispetto dell’impostazione iniziale e mantenendone la struttura, il progetto, è stato proposto e realizzato anche alle Scuole Superiori di secondo grado presenti sul territorio per l’anno scolastico 2013-2014 Il progetto è inserito nel Piano Locale Prevenzione, quindi verrà proposto ogni anno mantenendo e consolidando le alleanze esistenti tra le diverse istituzioni sociali e il privato sociale, cercando di sviluppare ulteriori nuove collaborazioni sul territorio.” vedi scheda con la valutazione del progetto << Pagina precedentePagina successiva >>Contenuti : 26 - Pag. 2 di 3 1 2 3