L’attività fisica nei luoghi di lavoro: buone pratichea cura di Luisa Dettoni, Alessandra Suglia - DorsPubblicato il 22 Gennaio 2014Aggiornato il 16 Maggio 2018Report e manualiCosa c’è di nuovoLa parola ai lettoriBuone pratiche “crescono”Il capitolo 2Cosa c’è di nuovoDors pubblica Buone pratiche: risorse e strumenti.È il secondo capitolo del manuale Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro, un prodotto che la Regione Piemonte – con la Rete Attività fisica Piemonte e Dors – ha realizzato, nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2013.Il manuale vuole essere un supporto pratico per facilitare la gestione e la realizzazione di progetti. Si rivolge principalmente a quanti lavorano nella pubblica amministrazione, in particolare nelle aziende sanitarie e ospedaliere, ai loro operatori socio-sanitari, dirigenti, direttori di struttura, ecc. Il capitolo 1 - L’attività fisica nei luoghi di lavoro: dalle raccomandazioni alla pratica - è stato pubblicato con la newsletter di dicembre 2013 (leggi l’articolo).La parola ai lettoriGentile lettore,se leggerai il capitolo 2 Buone pratiche: risorse e strumenti ci piacerebbe avere un tuo riscontro. Come per il capitolo 1, abbiamo predisposto un breve questionario al quale ti chiediamo di rispondere. Ti ringraziamo per la collaborazione.Buone pratiche “crescono”Nel capitolo 2 del manuale si presentano - evidenziando le specificità e mettendo a disposizione i metodi e/o gli strumenti di lavoro adottati - alcuni programmi e progetti di promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro rispondenti alle raccomandazioni della letteratura.Le esperienze descritte sono considerate buone pratiche o interventi promettenti e sono state realizzate a livello regionale, nazionale e internazionale da strutture/enti pubblici e privati.I progetti messi in atto a livello locale dalle Asl piemontesi, sono illustrati, attraverso una scheda che entra nel merito dell’intervento descrivendo: i destinatari, le alleanze/collaborazioni attivate, gli obiettivi, i metodi e le azioni adottati, i principali risultati raggiunti, i punti di forza e le criticità, i materiali prodotti, la riproducibilità e la sostenibilità del progetto, con quali strumenti il progetto è stato elaborato e/o riletto secondo i criteri di buona pratica, la valorizzazione del progetto. I progetti hanno previsto azioni rivolte agli individui e al contesto organizzativo/ambientale.Gli interventi, sviluppati secondo modalità e metodi adeguati ai contesti specifici e alle esigenze dei destinatari, hanno incrementato, nella maggior parte dei casi, sia le abilità individuali sia le risorse ambientali.Alcuni di questi progetti sono tuttora attivi o hanno contribuito a favorire lo sviluppo di iniziative analoghe sul territorio.I programmi e i progetti attuati in ambito regionale, nazionale e internazionale sono presentati attraverso una breve descrizione corredata di link a documenti, materiali e risorse disponibili. Si segnalano, inoltre, siti specialistici e banche dati di progetti di promozione della salute dove è possibile anche reperire documenti e materiali sulla promozione di uno stile di vita attivo in azienda.Questa ricognizione di programmi e progetti non è, naturalmente, esaustiva ma vuole essere una prima raccolta implementabile di interventi di promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro.Il capitolo 2Nel capitolo 2 del manuale Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro si illustrano: esperienze delle Aziende sanitarie locali piemontesi (paragrafo 2.1), esperienze regionali, nazionali e internazionali (paragrafo 2.2). Scarica il capitolo 2 Buone pratiche: risorse e strumenti (in formato .pdf).TAG ARTICOLOFITWALKING; FORMAZIONE; GRUPPI DI CAMMINO; P.R.P. 2014-2018; POSTER;