Buone pratiche cercasi. ‘Modelli di vita non sostenibili’ ha ottenuto il riconoscimento di qualitàa cura di Paola Ragazzoni ed Eleonora Tosco, DorsPubblicato il 18 Marzo 2016Aggiornato il 16 Maggio 2018Buone praticheIl progetto e i suoi punti fortiLe riflessioni del responsabile del progettoVolete candidare un vostro progetto perché sia valorizzato come buona pratica?Il progetto e i suoi punti fortiModelli di vita non sostenibili prende in considerazione i modelli di vita e di consumo proposti dai media con un approccio olistico alla valorizzazione della salute; attraverso la media education, si propone di sviluppare le capacità critiche e creative dei ragazzi per favorire il loro sviluppo individuale e sociale e per favorire una concezione dell’uomo e della donna che non li appiattisca a meri consumatori. I punti di forza del progetto sono: l’utilizzo degli strumenti e delle metodologie della Media Education per sviluppare “senso critico” nel ragazzo mirando ad ottenere uno spettatore meno passivo e meno ricettivo di fronte agli input che riceve quotidianamente, permettendogli di interagire non solo con le dinamiche dei testi ma anche di individuare gli elementi in un più ampio significato sociale e culturale. l’attenzione all’empowerment e alla partecipazione dei destinatari intermedi (insegnanti) e finali (ragazzi) alle diverse fasi una dettagliata articolazione di obiettivi e attività la valutazione dei risultati e del processo la coerenza logica e la descrizione dei diversi passaggi del progetto che permettono di comprendere cosa è stato fatto e trarre indicazioni utili per la trasferibilità il lavoro intersettoriale e le alleanze con enti associazioni ed istituzione del territorio Le riflessioni del responsabile del progettoDors ha chiesto a Mauraluisa Luchetti, responsabile del progetto ‘modelli di vita non sostenibili’, quali sono state le ricadute di questa esperienza sul gruppo di lavoro e sul territorio. Ecco le sue riflessioni: “La comunità dei professionisti della scuola possiede un proprio linguaggio e ci è voluto tempo per la condivisione di un paradigma comune, pertanto la condivisione dell'ascolto è stato il punto di forza del progetto oltre alla mia disponibilità, come responsabile di progetto, a riflettere in modo (auto)critico sul progetto stesso ed a imparare ad imparare. Temi quali apprendere e lavorare non possono più ormai rimanere distinti e impongono a tutte le organizzazioni di imparare ad imparare nei modi e con i mezzi a loro consoni, in modo che si generi quel processo di acquisizione di tecniche, pratiche, informazioni condivise che ci permetteranno di superare i continui mutamenti tecnologici, organizzativi e comunicativi delle conoscenze e dell'obsolescenza dei saperi."Volete candidare un vostro progetto perché sia valorizzato come buona pratica?Se il vostro progetto è già caricato nella banca dati Pro.Sa visitate la sezione buone pratiche dove troverete tutte le informazioni necessarie. Se, invece, non è in banca dati, per caricarlo, consultate la sezione come si usa Pro.Sa. e successivamente la sezione buone pratiche.DOWNLOAD & LINKModelli di vita non sostenibili in Pro.Sa.Modelli di vita non sostenibili il progettoModelli di vita non sostenibili in buone praticheModelli di vita non sostenibili è una buona praticaTAG ARTICOLOMEDIA EDUCATION; P.R.P. 2014-2018; PROGETTO REGIONALE; SCUOLA MEDIA;