Politiche infanzia. Obiettivo etico, ritorno (anche) economicoa cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 16 Luglio 2014Aggiornato il 22 Settembre 2015Politiche per la saluteÈ on line il rapporto su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”, 2013-2014, a cura del gruppocrc.net, incaricato di monitorare l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti di queste fasce di età.Le politiche nazionali e locali rivolte all’infanzia e all’adolescenza sono da ricostruire, in alcuni casi da ripensare. Le eccellenze ci sono, soprattutto rispetto alla prevenzione e alla promozione della salute, ma occorre 'metterle a sistema'. Questo è il messaggio principale che emerge dalla settima edizione di questo rapporto.Il primo passo è investire in programmi rivolti alla fascia 0-3 anni che rendano la società capace di dare sostegno a tutti i genitori, in particolare a quelli che, per ragioni economiche, sociali o culturali, si trovino in una situazione di svantaggio o difficoltà. Per esempio, i programmi di visite a domicilio sono stati rivalutati e raccomandati per la loro capacità di raggiungere tutti, modularsi rispetto ai bisogni, attuare interventi integrati utilizzando sia le risorse della comunità, che quelle delle famiglie.Il rapporto sottolinea che, oltre che a costituire un imperativo etico, assicurare a ogni bambino il miglior inizio possibile rappresenta una delle più lungimiranti ed efficaci politiche che un Governo o un’amministrazione locale possa adottare. Gli investimenti nella salute e nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale, nei primissimi anni di vita, sembrano garantire, infatti, il più alto ritorno economico per gli individui e per la società.In Europa, nuovi paesi si sono aggiunti a quelli scandinavi nel promuovere servizi e benefits per i genitori. Per esempio, il parlamento britannico si è impegnato recentemente con un ordine del giorno bipartisan su un ambizioso programma di investimento nei “primi 1001 giorni di vita”.Il Ministero tedesco della famiglia, degli anziani, delle donne e dei giovani ha emanato, nel 2013, la legge Schröder che ha garantito un posto all'asilo nido per ogni bambino nato: un'opportunità concreta per le mamme tedesche di conciliare la famiglia con il lavoro.Le raccomandazioni contenute nel rapporto e rivolte al Governo e alle amministrazioni regionali su alcuni temi di salute AllattamentoSi rimarca la necessità di migliorare le prassi dell’allattamento materno esclusivo per i primi sei mesi attraverso: campagne di sensibilizzazione, informazioni e formazione in particolare per il personale che opera nei reparti di maternità e per i genitori istituzione di un monitoraggio nazionale dei tassi di allattamento politiche e azioni concrete, coerenti e coordinate di programmi come Guadagnare Salute e il percorso UNICEF Ospedali & Comunità Amici dei Bambini programmi scolastici e universitari aggiornati sull’allattamento, per tutti i gradi e ordini dell’istruzione, comprese le professioni medico-sanitarie e bio-psico-socio-educative. Salute mentaleDal 2008 al 2013 sono aumentate di molto le richieste alle unità operative di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza e si è osservato un rapido cambiamento nella tipologia di utenti e famiglie. Nella Regione Piemonte, dal 2004 al 2011, il numero di bambini e adolescenti che ha avuto almeno un contatto con i servizi di neuropsichiatria è aumentato mediamente del 6,4% all’anno, mentre il numero di nuovi utenti nello stesso periodo è aumentato mediamente del 4,9% all’anno. Sono fondamentali interventi coordinati di promozione della salute mentale, con particolare attenzione alla sensibilizzazione e formazione dei pediatri di famiglia e degli operatori scolastici, alla prevenzione dei suicidi, dei disturbi del comportamento alimentare e di altri analoghi disturbi a elevato impatto. Attività fisica e sportIn questi anni i bambini italiani dedicano poco tempo al gioco “libero” negli spazi pubblici. Occorrono iniziative legislative e regolatorie che tutelino il diritto al gioco, valorizzando le esperienze delle organizzazioni che sono impegnate in questo ambito. Come, per esempio, il Progetto Forum Scuole aperte che propone una riorganizzazione e riprogettazione degli spazi scolastici con importanti effetti anche sulla promozione del movimento quotidiano. Si raccomanda inoltre che lo sport possa essere uno strumento per la promozione sociale della comunità. Anche in questo settore è necessario un piano programmatico in favore della pratica sportiva tra i minori che integri il piano sociale, sportivo e delle politiche giovanili visto che la fasci di età 11-14 anni continua a rappresentare un momento negativo per quanto riguarda l’attività sportiva praticata. Il settimo rapporto affronta altre questioni importanti, come: i diritti civili, la disponibilità e l’accesso ai servizi educativi, l’inserimento dei minori in comunità di accoglienza, l’affidamento familiare e il diritto all’istruzione.Scarica il rapporto completo (pp, 172).DOWNLOAD & LINKCircolare del Miur su 'forum nazionale scuole aperte'TAG ARTICOLOGENITORI; GENITORIALITA';