La prevenzione dell’obesità inizia nei primi cinque anni di vitaa cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 18 Ottobre 2015Aggiornato il 03 Aprile 2017Sintesi di studi/reviewDa sapereRisultati dello studioIndicazioni per la praticaLo studioDa sapereLa revisione breve Axford et al. 2015 (1) afferma l’importanza di adottare politiche dell’infanzia e per la famiglia a favore anche di uno stile alimentare salutare e dell’essere fisicamente attivi dai primi anni di vita. Solo attraverso l’adozione di queste politiche si può intervenire in modo decisivo sui determinanti del sovrappeso e dell’obesità.Nei primi cinque anni di vita, per prevenire l’eccesso di peso - e per prendersi cura dei bambini che a quest’età hanno già problemi di peso – le politiche sono da declinarsi in programmi con impianto multicomponente e olistico perché si possa agire costruttivamente sui fattori, protettivi e di rischio, ambientali e sociali, ancorati a stili di vita salutari. In questo articolo, si riporta la sintesi delle evidenze scientifiche sulle componenti specifiche di questi programmi.Risultati dello studioAvvio e durata dell’allattamento materno. Un’opportunità da offrire a tutte le madri Cosa si può fare prima della nascita Non vi sono forti prove scientifiche per raccomandare, prima della nascita, interventi educativi. Potrebbe essere tuttavia saggio, se possibile, proporre momenti di counselling tra pari, distribuire materiali illustrativi, proiettare video-tutorial e informare sull’opportunità di ricevere una consulenza sulla lattazione ai tre mesi di vita del futuro bambino. Queste azioni sono da considerarsi strategiche soprattutto per le famiglie che hanno bisogno di maggiore supporto. Cosa si può fare dopo la nascitaVi sono prove scientifiche a supporto dei programmi di promozione dell’allattamento materno, che siano strutturati in azioni chiare e concordate, da realizzarsi in primis nei reparti ospedalieri materno-infantili. Si pensi all’iniziativa Ospedali Amici dei Bambini, promossa da Oms e Unicef con l’obiettivo di creare, nelle strutture sanitarie, un ambiente contraddistinto da un'assistenza "umanizzata" per la donna e il neonato e che sia di sostegno all'allattamento materno. Le prove di efficacia in merito al supporto telefonico sono, a oggi, discrepanti, ma questo non significa non optare comunque per questa modalità di sostegno, per incoraggiare le neomamme che allattano, a continuare. Si possono sperimentare anche forme di sostegno on line, meglio se sono associate a interventi in presenza: gli effetti sono positivi, se pur moderati. Non vi sono infine studi rigorosi che permettano di raccomandare interventi di sostegno all’allattamento materno sul luogo di lavoro, per le donne che rientrano al lavoro dopo la nascita di un bambino. Far sì che genitori e figli adottino uno stile alimentare salutare Molto spesso le famiglie sanno come si potrebbe mangiare meglio, ma la sfida è tradurre le informazioni corrette nella pianificazione dei pasti familiari in modo tale da non rinunciare alla prima colazione, distribuire, per esempio, le portate proteiche in modo equilibrato, prevedere pietanze a base di verdura, fare delle ‘porzioni personalizzate’ per ciascun membro del nucleo familiare. Una famiglia che sceglie di dare una svolta al proprio stile alimentare, va sostenuta - soprattutto se vive in condizioni socioeconomiche sfavorevoli - perché possa consolidare nel tempo le nuove abitudini salutari.Pediatri, professionisti dei consultori materno-infantili, e di altri servizi di prevenzione e promozione della salute, possono svolgere azioni di supporto costante dimostratesi in questo senso più efficaci quali: coerenza nei messaggi e nell’individuare le strategie educative adeguate all’età del bambino e allo stile educativo della famiglia; offrire strumenti semplici che agevolino la gestione dei pasti in famiglia, come, per esempio, liste di ricette veloci ed equilibrate per organizzare il menu della settimana, tabelle-guida per la distribuzione dei cereali piuttosto che delle proteine, ecc. Recenti studi rigorosi, non ancora oggetto di revisioni sistematiche, indicano le home visiting (visite a casa), effettuate dopo la nascita di un bambino, un valido intervento per orientare le scelte legate alla durata dell'allattamento materno, all'avvio dell'alimentazione complementare a richiesta e per incoraggiare alla pratica dell'attività fisica. Gli studi considerati sono rivolti a famiglie con bambini di età compresa tra zero e tre anni e hanno previsto da sei a otto visite a famiglia da parte di personale sanitario precedentemente formato. Muoversi di più, in famiglia e con piacere L’attività fisica quotidiana, in linea con i livelli raccomandati per fascia di età, svolta in famiglia, con il solo obiettivo di divertirsi insieme, è molto raccomandata perché aumenta il consumo di energia, migliora l’umore e l’autostima di tutta la famiglia e, se necessario, può riportare il valore dell'Indice di Massa Corporea sotto la soglia di rischio. Secondo le curve specifiche di riferimento per i bambini, per esempio, un bambino di trenta mesi con indice di massa corporea di 17,3 rientra nella norma. Sarebbe in sovrappeso se il valore dell'IMC è sopra 18,2 e obeso se sopra 19,2.È importante poi limitare i comportamenti sedentari – come il trascorrere troppo tempo davanti a TV, PC, Play Station e affini – creando delle ‘pause attive’ sia a casa sia al nido e alla scuola dell’infanzia.Su questo argomento, segnaliamo il libro “Maestra, facciamo una pausa? Migliorare il clima in classe e favorire l'apprendimento dei bambini" di Raffaela Mulato e Stephan Riegger, edizioni la meridiana partenze, 2014. Una copia è disponibile presso la Biblioteca del Centro di Documentazione.Indicazioni per la praticaAlla luce di queste indicazioni, la formazione dei professionisti della salute e dell’istruzione è fondamentale per la buona riuscita degli interventi. Le conoscenze e le competenze specifiche che queste figure dovrebbero poter acquisire sono molteplici.Le principali sono: come prendersi cura nella quotidianità dei bambini in sovrappeso e obesi: la gestione dei pasti, il ruolo educativo dei genitori e il modello che rimandano, le proposte di attività fisica ottimali, ecc. la comunicazione e la collaborazione efficace con i familiari la gestione di gruppi tra pari l’importanza e l’appropriatezza dei rinforzi da dare per i traguardi raggiunti. Lo studioCon questa revisione breve sono state aggiornate le evidenze scientifiche sulle molte azioni che compongono il programma del ministero della salute inglese - Healthy Child Programme. Attivo dal 2009, questo programma indirizza, con un approccio progressivo, azioni di prevenzione e promozione della salute alle donne in gravidanza, ai neo genitori e ai bambini nei primi cinque anni di vita. Le aree oggetto della ricerca sono state: la promozione della salute mentale nelle donne durante e dopo la gravidanza la promozione di stili di vita salutari (fumo, alcol, droghe) nei componenti il nucleo familiare la prevenzione e l’identificazione tempestiva di casi di violenza domestica l’accompagnamento alla nascita e il supporto genitoriale dopo la nascita l’avvio e il sostegno per instaurare una relazione sicura di ‘attaccamento’ tra madre (generalmente) e bambino la prevenzione degli incidenti domestici la promozione dell’allattamento materno, la prevenzione e il trattamento del sovrappeso e dell’obesità la promozione di una corretta salute orale la promozione dello sviluppo cognitivo e psicosociale del bambino nei primi cinque anni di vita (compresa la promozione di uno sviluppo articolato del linguaggio). Per ogni area, gli autori descrivono le migliori prove di efficacia oggi disponibili per orientare le scelte politiche e gli interventi distinguendo quelli di carattere universale da quelli selettivi, rivolti alle famiglie che vivono in condizioni socioeconomiche di svantaggio.(1) Axford N., et al. Rapid review to update evidence for Healhy Child Programme 0-5, march 2015, Public Health England Foto: www.shutterstock.com DOWNLOAD & LINKObesità e primi anni di vita. Revisione breve Axford et al 2015TAG ARTICOLOAMBIENTE DI VITA; FAMIGLIA; GENITORIALITA'; P.R.P. 2014-2018; PREVENZIONE DELL'OBESITÀ;