Contact Tracing: a che punto siamo con le APP
Da metà ottobre si avvia l’interscambio di dati fra le APP di tracciamento del COVID-19 in Europa. L’adesione dei cittadini è cresciuta, ma resta ancora limitata per avere effetti diretti sul tracciamento dei contatti, non soltanto in Italia. E’ una strategia utile? Sarà efficace per contrastare i contagi?
a cura di Grazia Bertiglia e Lidia Fubini, Dors

L' APP Immuni diventa europea

Dal 15 ottobre il sistema Gateway dell’Unione europea consentirà alle app di tracciamento del Covid-19 di alcuni Paesi di condividere i dati; chi viaggia all’estero avrà quindi automaticamente l’estensione dell’App Immuni anche in Germania e Irlanda e progressivamente anche negli altri Paesi europei dove c’è compatibilità delle App sia sul piano tecnico che su quello del rispetto della privacy.

Quest’ultimo aspetto, dal momento che la norma di riferimento è il Regolamento europeo 2016/679, non sarà un problema per gli stati membri dell’UE.

Per l’Italia l’estensione della funzionalità di Immuni all’estero è stata definita con il decreto legge 7 ottobre 2020 , n. 125 “Misure urgenti connesse con la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e per la continuita' operativa del sistema di allerta COVID, nonche' per l'attuazione della direttiva (UE) 2020/739 del 3 giugno 2020” (Art 2 )

I download in Italia

Dal 1 giugno, data di rilascio, l’APP Immuni è stata scaricata senza grande entusiasmo: dopo tre settimane l’avevano scaricata 3,3 milioni di utenti e a fine agosto soltanto 5,4 milioni di utenti. La riapertura della scuola e la campagna informativa hanno fatto crescere i download e al 21 ottobre siamo quota 9,3 milioni.

E’ vero che è esclusa una parte non piccola della popolazione (chi non ha uno smartphone e i minori di 14 anni) ma poca consapevolezza, diffidenza, informazioni fuorvianti ne hanno limitato la sua diffusione capillare.

Il sito dell’App Immuni ( https://www.immuni.italia.it/dashboard.html) nella pagina “Numeri” riporta quotidianamente i dati aggiornati.

Crescendo il numero di utenti aumenta la diffusione degli avvisi (a metà ottobre erano circa diecimila, il 21 ottobre piu’ di 22mila). L’avviso raggiunge chi è stato a contatto ravvicinato e prolungato (almeno 15 minuti) con una persona risultata positiva (che ha scaricato Immuni e che ha condiviso il suo stato sull’app) e  fornisce indicazioni su cosa fare, per sé e per i propri congiunti. Le FAQ del sito vengono continuamente aggiornate per spiegare le varie situazioni.(vai alle FAQ)

Per rendere piu’ efficace il contact tracing, il DPCM del 18 ottobre 2020 ha stabilito che siano i Dipartimenti di Prevenzione, nel momento in cui verificano un caso di positività al Covid, a caricare direttamente il codice chiave per tracciarlo sulla piattaforma Immuni.

L'adesione alle app negli altri Paesi europei

C’è molta variabilità fra Paese e Paese e l’Italia non è il peggiore dei Paesi europei (le informazioni si riferiscono alla prima metà di ottobre, poco prima della forte crescita autunnale dei casi in tutta l'Europa):

  • la Spagna ha lanciato Radar covid a settembre e per ora la diffidenza è tanta e l’adesione scarsa: l’app è stata scaricata 4,6 milioni di volte. https://radarcovid.gob.es/ Lo slogan scelto dal Governo spagnolo è: Protégete y protege a los tuyos

  • La Francia da giugno ha Stop Covid,  (https://stopcovid.gouv.fr/ ) "Protégeons nos proches, protégeons-nous et protégeons les autres” ma a settembre meno di 2,5 milioni di francesi l’avevano scaricata. Il 22 ottobre è previsto il rilascio di una nuova versione dell’APP.

  • In Germania è andata meglio: l’app Corona Warn “Unterstützt uns im Kampf gegen Corona” È stata scaricata oltre 18 milioni di volte coprendo circa il 22% della popolazione (83 milioni di cittadini) e la campagna per promuoverne la diffusione è assidua. I tedeschi possono ricevere l’esito del tampone direttamente sul proprio smartphone tramite l’app; è successo 1,3 milioni di volte.

  • La Gran Bretagna per lanciare la sua app Nhs-Covid-19 (https://covid19.nhs.uk/) ha scelto lo slogan “Protect your loved ones. download the app.” Ha rilasciato il 24 settembre la seconda versione, dopo aver ritirato a giugno la prima, che aveva evidenziato problemi. Al 9 ottobre l’avevano scaricata già oltre 12,5 milioni di volte.

  • L’Irlanda con COVID Tracker app (“Stay safe. Protect each other”) lanciata a luglio ha il più alto tasso di adesione: l’ha scaricata il 26% degli irlandesi (che sono circa 5 milioni di persone)

Efficacia delle app di contact tracing

E’ troppo presto per avere dati comparabili sugli effetti e sull’efficacia di queste APP per limitare la diffusione del virus Sars cov-19.

I sistemi di allerta, per qualsiasi scopo messi a punto, sono efficaci soltanto in relazione alla loro diffusione e adozione da parte della popolazione e i messaggi scelti dai governi per incentivare il download, hanno proprio questo scopo. A differenza dell’autovelox o dell’incidente stradale evitato per poco grazie a un app, il virus non si vede, la percezione immediata dell’efficacia non c’è.

La revisione sistematica di Braithwaite (Lancet 2020), dimostra che le prove per l'uso di strumenti di tracciamento dei contatti automatizzati o parzialmente automatizzati, per contenere la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2, sono scarse.

È stata effettuata una revisione sistematica del tracciamento dei contatti automatizzato o parzialmente automatizzato che ha incluso articoli pertinenti a COVID-19, ed altre sindromi respiratorie acute gravi. Gli esiti primari erano il numero o la percentuale di contatti (o casi successivi) identificati.  I risultati secondari erano indicatori di controllo dell'epidemia, diffusione, uso delle risorse, rapporto costi-efficacia e lezioni apprese.

Dei 4036 studi identificati, sono stati esaminati 110 studi full-text e 15 studi sono stati inclusi nell'analisi finale e nella valutazione della qualità.  Non è stata identificata alcuna prova empirica dell'efficacia del tracciamento automatico dei contatti (per quanto riguarda i contatti identificati o la riduzione della trasmissione).  La maggioranza degli studi suggerisce che il controllo di COVID-19 richiede un’elevata adesione da parte della popolazione ad app automatizzate per la tracciabilità dei contatti (stime dal 56% al 95%), in genere insieme ad altre misure di controllo.  Gli studi sulla tracciabilità parzialmente automatizzata dei contatti, hanno generalmente riportato un'identificazione e un follow-up del contatto più completi rispetto ai sistemi manuali.  Il tracciamento automatizzato dei contatti potrebbe potenzialmente ridurre la trasmissione, solo con una sufficiente adesione della popolazione.  Sono necessari studi prospettici ben progettati, date le lacune nelle prove di efficacia, per studiare l'integrazione e gli effetti relativi dei sistemi manuali e automatizzati.  La ricerca manuale dei contatti su larga scala è quindi ancora fondamentale nella maggior parte dei contesti. Inoltre vanno garantite la tutela della privacy e l’equità, legata alla disponibilità delle tecnologia e alla conoscenza sulle tecnologie da parte della popolazione. (vai all'articolo)

Mentre la protezione dei dati personali nel contesto europeo è un diritto ben salvaguardato per tutta la popolazione, l’aspetto dell’equità ha a che fare con le azioni messe in atto per la protezione della salute; le APP possono rappresentare uno strumento in più, che si affianca al lavoro quotidiano degli operatori sanitari impegnati nel contact tracing, ma va integrato nei piani generali di prevenzione

Studi successivi dovrebbero valutare il rapporto costi/benefici in modo da orientare le scelte future dei decisori.

A conclusioni simili, ma con un giudizio comunque positivo sulle APP giunge un articolo apparso a settembre su Wired: “Immuni e le altre app di contact tracing: anche con un 15% di adozione potrebbero essere utili” (vai all'articolo)

L’articolo cita un nuovo studio condotto dall’università di Oxford insieme a Google nello stato di Washington che mostra che anche se una piccola fetta dei cittadini utilizza applicazioni e sistemi di notifica potrebbe esserci una riduzione significativa dei contagi e dei decessi associati.  (documento disponibile in inglese)


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