Luci e ombre dei Piani di Ripresa e Resilienza dei Paesi europeiCommentiamo i risultati delle analisi nazionali e dalle interviste ad esperti che hanno consentito di elaborare delle raccomandazioni per i decisori.a cura di Rita Longo, DorsPubblicato il 21 Febbraio 2022Aggiornato il 23 Marzo 2022Report e manualiIntroduzioneLe raccomandazioniIl PRR dell'ItaliaConclusioniBibliografia e sitografiaIntroduzioneIl report: Recovery and Resilience Plans: drivers to promote health and well-being in the European Union? di EuroHealthNet (EHN) si colloca all’interno delle iniziative del Semestre Europeo (ciclo annuale di programmazione coordinata di politiche economiche e sociali). Esso si concentra sul valore fondamentale della salute e su come questa sia distribuita in maniera non equa all’interno della società – situazione che la pandemia di Covid-19 ha fatto emergere in tutta la sua gravità e aggravato. Con questo documento EHN vuole esplorare se e in che modo gli Stati membri EU stanno cogliendo l’opportunità dei Piani di Ripresa e Resilienza (RRP), utilizzando i fondi disponibili finalizzati alla ripresa/recupero (recovery) per “ricostruire” - nel senso di rinforzare/promuovere in maniera sistematica, strutturale e sostenibile - l’equità, la salute e il benessere psico-fisico, in stretta relazione con i fattori ambientali, sociali, economici. Per poter avere accesso ai fondi, ogni Stato membro ha sottoposto all’esame della Commissione EU il proprio Piano nazionale, col dettaglio delle riforme e degli investimenti previsti per i prossimi sei anni. EHN si è occupato degli aspetti biomedici e “terapeutici” dei vari Piani. Il confronto analitico tra i diversi territori (letteralmente: cross-country – analisi trasversali) ha evidenziato 7 aree di inter-relazione su cui far convergere e investire i fondi: salute pubblica, promozione della salute, prevenzione delle malattie medicina di comunità e delle cure primarie salute mentale personale sociale e sanitario sistemi di sorveglianza e monitoraggio inclusione digitale sostegno alle famiglie e opportunità educative eque per i bambini. Le raccomandazioniIl report sintetizza le informazioni su aree/ambiti di investimento, derivanti dalle analisi nazionali, e i risultati delle interviste effettuate con un gruppo di esperti – appartenenti ad organizzazioni membri di EHN - che hanno suggerito alcune Raccomandazioni evidence-based in rapporto con le aree potenziali di azione nel periodo post-pandemico. I decisori politici sono i destinatari delle Raccomandazioni del report - che riprendono le Conclusioni del Consiglio Europeo sul Recovery and Resilience Facility – RFF (in italiano: Dispositivo di finanziamento per la ripresa e la resilienza), adottato a novembre 2021 nel contesto del Semestre EU (BOX). Raccomandazioni per l’utilizzo mirato dei fondi del RRP per promuovere salute nell’ottica dell’ equità e della giustizia sociale creare ambienti più favorevoli a stili di vita salutari, incoraggiando l’adozione di politiche e azioni che siano anche a beneficio di ambienti verdi, sostenibili, salutari (alimentazione, qualità dell’aria, “viaggio attivo”) investire sulla medicina di comunità e sulle cure primarie, inclusa la sanità pubblica (prevenzione delle malattie, promozione della salute) investire su strategie di promozione della salute mentale, anche attraverso il miglioramento dei servizi deputati (ad esempio effettuare screening di salute mentale all’interno delle cure primarie per individuare effetti della pandemia sulla popolazione generale, realizzare interventi di promozione del benessere soprattutto per i ragazzi e i giovani, ….) migliorare i sistemi di monitoraggio e sorveglianza, integrandoli soprattutto a livello locale con un focus sull’equità, e usando le moderne tecnologie rinforzare “la forza lavoro” rappresentata dal personale socio-sanitario, inclusi gli infermieri di comunità e gli operatori dell’assistenza a lungo termine, promuovendo iniziative di formazione e aggiornamento investire sull’inclusione digitale, potenziando le abilità di health literacy digitale supportare/aiutare le famiglie e la fascia di popolazione più giovane, fornendo opportunità eque a livello educativo e inclusive in ambito scolastico Nel report si evidenzia che, secondo il parere degli esperti intervistati, le opportunità del Recovery and Resilience Facility – RFF potrebbero non essere sufficienti o del tutto adeguati per favorire un recupero post crisi riducendo le disuguaglianze, sviluppando resilienza e rinforzando la salute pubblica. E’ fondamentale una maggiore collaborazione e coordinamento tra tutti i settori coinvolti e i vari livelli amministrativi territoriali (europeo, nazionale, locale), in particolare quello finanziario. E’ altresì fondamentale coinvolgere gli attori locali in ragione della loro conoscenza approfondita dei bisogni della comunità e dei luoghi/modi per investire e costruire salute e benessere. A tal fine, sono stati elaborati dei messaggi-chiave per supportare/orientare in maniera mirata gli investimenti del RRF: utilizzare lo strumento dell’Health Impact Assessment (Valutazione di Impatto sulla Salute) al fine di monitorare e garantire l’equità in tutte le attività riguardanti la ripresa migliorare la comunicazione e la cooperazione tra i diversi settori (sanitario, sociale, ambientale, digitale), livelli (europeo – nazionale – locale), stakeholder (enti pubblici, società civile, aziende commerciali) facilitare lo scambio internazionale di buone pratiche ed esperienze che mirano a sviluppare/rinforzare l’apprendimento di competenze utili ai decisori politici, ai professionisti, agli investitori. Il PRR dell'ItaliaIl Piano italiano è articolato in sei “missioni” o aree politiche, focalizzate su 3 priorità orizzontali: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Le aree politiche sono organizzate intorno a: 1) digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; 2) rivoluzione “verde” e transizione ecologica; 3) infrastrutture per la mobilità sostenibile; 4) educazione/formazione e ricerca; 5) inclusione e coesione; 6) salute. Il Report ha selezionato le misure/azioni trasversali a più aree, in grado di promuovere salute e benessere psico-fisico, sociale, ambientale seguendo l’approccio della Salute in tutte le politiche (cfr. FIG. pag. 44 del report) L’area 4 e l’area 5 impattano in maniera diretta sulla salute, riguardando i settori dell’Istruzione e Ricerca e dell’inclusione e coesione, prevedendo rispettivamente azioni quali ampliamento dei posti in asili nido per bambini fra 0 e 6 anni; trasformazione digitale di 100.000 classi (connected learning environments), ecc; e azioni di mirate al sostegno delle persone vulnerabili, non autosufficienti e con disabilità, all’occupabilità dei lavoratori, a sostegno dell'impresa femminile; Per quanto riguarda la “missione” salute del PNRR, sono previste una serie di azioni con l’obiettivo di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure. Il Report di EHN ha inoltre sintetizzato le interviste agli esperti locali, afferenti all’Istituto Superiore di Sanità e all’AReSS - Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale della Puglia. Nel complesso, gli esperti hanno valutato positivamente: l’accento sulla necessità di rinforzare i contesti locali e di investire di più nella sanità pubblica il maggiore coordinamento con gli altri programmi nazionali (Fondo Sviluppo Rurale, Fondo per la Transizione, …) ed europei (REACT-EU, Next Generation EU, Horizon EU), come effetto della costruzione di un Piano a livello nazionale l’enfasi sull’importanza del monitoraggio e della ricerca in affiancamento alla realizzazione del Piano, al fine di identificare e condividere le azioni “di successo” il focus su questioni cruciali per il sistema sanitario italiano, quali la prossimità e l’integrazione tra i sistemi sociali e sanitari, il rinforzo delle cure primarie, e lo sviluppo di infrastrutture digitali. Per quanto riguarda il settore sanità evidenziano anche alcune criticità e proposte di soluzione: dei fondi previsti per il settore sanitario solo una parte limitata sarà investita nella sanità pubblica, di cui la maggior parte andrà alle le cure ospedaliere, dimenticando il ruolo importante rivestito dalle cure territoriali durante la pandemia la prevenzione ha bisogno di maggiori investimenti. Attualmente solo il 5% del budget di salute totale è destinato alla prevenzione, e non essendo obbligatorio, in molti casi le amministrazioni non raggiungeranno mai quel 5%. Inoltre, è necessaria una migliore classificazione delle spese dedicate alla prevenzione, ad esempio la sicurezza nei luoghi di lavoro, il controllo all’interno degli allevamenti intensivi. bisognerebbe introdurre dei programmi di screening a livello di cure primarie, con copertura economica sostenuta dal servizio sanitario nazionale; e dare maggiore attenzione alla salute mentale Per quanto riguarda la digitalizzazione e la telemedicina – elementi cruciali del piano, vengono dati alcuni suggerimenti: il passaggio al digitale dovrebbe essere mediato da un approccio centrato sulla persona, che tenga cioè conto dei diversi contesti di provenienza e differenti abilità dei destinatari la trasformazione digitale è un bisogno che va oltre la cura e l’assistenza, coinvolge anche aspetti organizzativi e logistici che diventano più complessi, si potrebbe promuovere un network centralizzato di bio-banche ci vorrebbero più risorse economiche per introdurre le tecnologie digitali (Intelligenza Artificiale) e gli esperti/analisti digitali all’interno dei servizi sanitari a supporto della salute della popolazione, e per sviluppare competenze negli operatori e nei cittadini con l’accortezza di non aumentare il divario sociale. ConclusioniAlla luce delle informazioni raccolte e delle riflessioni emerse, ne deriva che …“…le opportunità fornite dal RFF non rappresentano un approccio adatto/adeguato a rinforzare la sanità pubblica in termini di ripresa durante/dopo la pandemia, sviluppo resiliente, mitigazione di future crisi” (pag. 40 del Report): i tempi di progettazione dei Piani sono stati molto stretti, con esclusioni importanti e occasioni limitate di confronto e discussione in particolare con gli attori locali. non c’è una chiara indicazione per gli Stati Membri EU a focalizzarsi sulle implicazioni riguardanti l’equità o sull’adozione dell’approccio dell’universalismo proporzionale laddove appropriato (testo originale: taking a ‘proportionate universal’ approach where appropriate) gli investimenti per la sanità sono orientati soprattutto verso un approccio bio-medico e non contemplano azioni di tipo psicosociale che contribuirebbero alla prevenzione delle malattie e all’empowering individuale e comunitario. Come abbiamo visto precedentemente. i suggerimenti espressi dagli esperti sono stati articolati in forma di raccomandazioni, al fine di mettere in evidenza aree interconnesse su cui investire per rinforzare la sanità pubblica e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze di salute. Infine, il Report avverte: “Bisogna andare oltre il concetto di recovery e procedere nella direzione della resilienza”. Accanto all’importante aspetto della “ripresa” (recovery), i fondi prevedono investimenti per sviluppare e promuovere la resilienza, la quale è vitale per assicurare alla nostra società/comunità e a tutti i cittadini le forze, competenze, opportunità per reagire, fronteggiare/gestire e superare le sfide della pandemia di Covid-19 e di altre future emergenze sanitarie, unitamente all’attuale crisi climatica che stiamo vivendo. E’ necessario perciò continuare a: monitorare/seguire in maniera accurata la realizzazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza e il loro impatto sulla salute e il benessere psicofisico, sull’equità sociale, sulla resilienza, e su uno sviluppo economico che sia sostenibile per tutte le persone facilitare lo scambio internazionale di buone pratiche ed esperienze in questo ambito, che a sua volta produce apprendimento, costruisce/rinforza competenze per i decisori politici, i professionisti, gli “investitori” . Bibliografia e sitografiaPagina dedicata al Report sul Portale di EHN Il Report Portale del Pnrr italiano Portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano con focus sul PNRR Sito dell’Agenzia governativa per la Coesione TerritorialeTAG ARTICOLORESILIENZA;