Da Vienna, la nuova Carta Oms per “rendere facili” i comportamenti sania cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 17 Luglio 2013Aggiornato il 21 Settembre 2016Politiche per la saluteIn Europa sono in aumento le morti premature per malattie croniche, correlate a scorretti stili di vita.E' necessario adottare un modello di intervento intersettoriale per contrastarne i fattori di rischio ormai noti: sovrappeso, obesità, alimentazione scorretta, inattività fisica e sedentarietà. Con questo intento si è svolta a Vienna, il 4 e il 5 luglio, la prima conferenza ministeriale dedicata a queste tematiche organizzata dall'Oms Europa, nell’ambito della strategia Health 2020 (leggi la versione breve. Dors tradurrà questo documento per fine 2013).L'evento, ricco di interventi e orientato alla condivisione delle buone pratiche realizzate dal 2006 a oggi, con l’adozione della Carta di Istanbul per il contrasto dell'obesità (leggi la versione in italiano), si è concluso con l'adozione di una nuova Dichiarazione di impegni da mantenere nel "fare politiche" di promozione di comportamenti sani (leggi la Dichiarazione di Vienna in lingua inglese). La Dichiarazione di Vienna in sintesi: rafforzare l'empowerment, fare rete, ridurre le diseguaglianze Con la firma di questa nuova Carta, i 25 Ministri della Salute dei Paesi europei partecipanti rinnovano l'impegno a: rendere facile per le famiglie l’acquisto e il consumo:- di frutta, verdura e di altri alimenti che proteggono dalle malattie croniche- di cibi confezionati e bevande con ridotto apporto calorico, con ridotta presenza di grassi saturi, senza zuccheri e sale aggiunti. Promuovere l’allattamento al seno come raccomandato dall’Oms, offrire sostegno alle mamme in modo che questa esperienza sia per loro “facile”. Promuovere una sana alimentazione e incoraggiare la pratica dell’attività fisica in tutte le fasce di età (life-course approach). In particolare con i gruppi vulnerabili (0-6 anni, donne, anziani). Organizzare gli ambienti di vita (scuola, lavoro, comunità) in modo che favoriscano la scelta di mangiare sano e fare attività fisica quotidiana. Sviluppare piani di azione per la nutrizione e l’educazione alimentare e una strategia dedicata alla promozione dell’attività fisica secondo i livelli raccomandati, che richiamino l’intersettorialità e siano attenti al contrasto delle diseguaglianze. Cooperare tra settori (salute, istruzione, agricoltura, industria alimentare) per rivedere i parametri nutrizionali dei prodotti confezionati ancora "distanti" dalle raccomandazioni per una sana alimentazione; rendere chiare e utili le informazioni scritte in etichetta. Controllare le azioni di marketing rivolte all’infanzia le quali ancora troppo spesso propongono alimenti che favoriscono il sovrappeso. Utilizzare i dati dei sistemi di sorveglianza nazionali e locali per investire le risorse necessarie nella ricerca, nella realizzazione dei programmi di prevenzione e promozione della salute e nella loro valutazione. In particolare, sono importanti i dati su:- sovrappeso e obesità, soprattutto infantile- abitudini alimentari scorrette e scarsi livelli di attività fisica- sedentarietà. “Ad oggi nella regione europea, più del 35% delle persone trascorre più di 7 ore al giorno seduta. La sedentarietà è un fattore di rischio per tutte le cause di mortalità” - riporta Adrian Bauman. Rafforzare il ruolo dei servizi sanitari nel prevenire le malattie croniche e nel promuovere sani comportamenti. Riconoscere e sostenere le alleanze e le reti attivate con gli attori della comunità locale impegnati in azioni di prevenzione e di promozione della salute rivolte alle famiglie, ai bambini e agli anziani. Una curiosità: giovedì 4 luglio, decine di persone si sono date appuntamento nella piazza di fronte alla sede della conferenza per partecipare a un flash mob dedicato allo yoga. Guarda il video. Della Dichiarazione di Vienna hanno scritto anche:- Epicentro (in Politiche sanitarie), http://www.epicentro.iss.it/default.asp- AzioniQuotidiane, http://www.azioniquotidiane.info/TAG ARTICOLODECISORI; EMPOWERMENT; OBESITY; POLICY;