Coronavirus SARS-CoV-2: articoli e documenti letti per voi

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Le più autorevoli riviste scientifiche hanno dedicato una parte dei loro siti al coronavirus. Tutti gli articoli sono di libero accesso: per contrastare la pandemia è fondamentale che tutti gli scienziati del mondo collaborino tra di loro e condividano la conoscenza. Di seguito l’elenco di quanto abbiamo letto e selezionato per voi.

 

28/03/2022

  • Cosa pensano i ricercatori dell'allentamento delle restrizioni anti-covid? Molti Paesi stanno allentando le restrizioni imposte a partire dal 2020 per contenere la diffusione della pandemia di covid-19, tra cui i regolamenti dei viaggi, degli eventi sociali, l'uso della mascherina e il distanziamento. Questi cambiamenti stanno suscitando reazioni diverse negli scienziati. La riduzione dei tassi di infezione e gli studi a conferma della minor gravità della variante Omicron spingono i politici verso un atteggiamento "rilassato" rispetto alle regole anti-covid (Regno Unito, Polonia, Islanda, ecc).

  • COVID-19 AUMENTA DEL 25% I CASI DI ANSIA E DEPRESSIONE: un campanello d’allarme per tutti i paesi per rafforzare i servizi ed il supporto per la salute mentale. Secondo un documento pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel primo anno della pandemia di Covid-19 la prevalenza globale di ansia e depressione è aumentata del 25%.  

  • L'impatto di Covid 19 sulla mortalità generale. ISTAT e ISS hanno pubblicato il settimo rapporto sull’impatto di Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione italiana, che ha stimato un eccesso del 16% nel 2020 e del 10% nel 2021 rispetto ai decessi attesi sulla base dei cinque anni precedenti alla pandemia.
    L’eccesso di mortalità è considerato uno degli indicatori più sintetici dell'impatto della pandemia su un paese. Quantifica non solo le vittime dirette dell’infezione, ma anche tutti coloro che sono morti per le conseguenze indirette dell’infezione, per esempio l’abbassamento del livello di assistenza sanitaria causato dal sovraccarico dei sistemi di cura, in particolare degli ospedali."  

  • COVID-19 e stato emotivo in epoca perinatale: uno studio sulle utenti dei Consultori Familiari cosa vuol dire diventare madre durante la pandemia? Le evidenze scientifiche internazionali riportano più frequenti sintomi di ansia, depressione e disagio psicologico fra le donne in gravidanza e dopo il parto rispetto all’atteso e sottolineano la necessità di rendere disponibili interventi adeguati a supportare questa popolazione. Per questo motivo è stato organizzato lo studio “COVID-19 e salute mentale perinatale: impatto del COVID-19 sul vissuto e lo stato emotivo in epoca perinatale delle donne in contatto con i Consultori Familiari (CF)”, che si è svolto tra il 2020 e il 2021 con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità.    

  • Public mental health: required actions to address implementation failure in the context of COVID-19. In questo documento sulla politica sanitaria, si raccomandano una serie di azioni per migliorare la copertura degli interventi di Public Mental Health (PMH) che si traducono in ampi benefici sanitari, sociali ed economici. Tali azioni sono ancora più importanti durante la crisi del COVID-19, che rappresenta un'opportunità chiave per sfruttare il crescente interesse delle persone e dei governi per la salute mentale della popolazione. I vantaggi economici degli interventi PMH rendono anche la pratica PMH una parte fondamentale dello sviluppo economico sostenibile.

 

15 marzo 2022

  • Conseguenze negative sulla salute e il benessere infantile e scoperta di opportunità durante e dopo la pandemia. Un recente editoriale di JAMA Pediatrics evidenzia l’ “effetto paradosso” della pandemia sulla salute e il benessere di bambini e ragazzi, in termini di impatto avverso e contemporanea leva di opportunità. Anche se l’impatto della pandemia di COVID-19 è stato profondo, le famiglie e le comunità non sono rimaste passive: le famiglie hanno spesso la funzione di “ammortizzatore” rispetto alle minacce esterne che riguardano i bambini, e la pandemia è stata affrontata in maniera notevolmente creativa e resiliente dalle famiglie statunitensi. Una delle scoperte più sorprendenti dell’analisi di Lebrun-Harris e colleghi è stata la mancanza di cambiamenti significativi delle variabili/fattori che ci si aspetta siano più sensibili agli effetti di una pandemia: è importante perciò continuare a registrare gli esiti avversi/negativi, ma è altrettanto importante indagare/rilevare come le famiglie e le comunità hanno sviluppato e adottato strategie resilienti per affrontare le mille sfide alla vita quotidiana poste dalla pandemia, che sono anche collegate a recenti e tempestivi interventi politici adottati dal Governo.

  • I morti "con Covid-19" sono una stima realistica dei morti "per Covid-19". L’ipotesi che una parte consistente dei decessi del sistema informativo ufficiale Covid-19 siano stati causati non dalla epidemia ma da altre patologie pregresse è ancora al centro della discussione. In questo ultimo periodo, la stessa considerazione è stata fatta anche sui ricoveri: si è diffusa l’idea che siano stati conteggiati tra i ricoveri per Covid-19 anche quelli di coloro che non avevano sintomi dovuti all’infezione, ma si trovavano in ospedale per altre ragioni. Un approfondimento a cura di Scienza in Rete

  • La valutazione vocale è un test ad alta precisione per il rilevamento di pazienti COVID -19 positivi e guariti. La valutazione vocale basata sull'apprendimento automatico (MLVA) può discriminare accuratamente tra loro, pazienti COVID-19 positivi, pazienti COVID-19 guariti e individui sani fungendo così potenzialmente da strumento di screening di massa più efficace degli attuali test virologici.

  • Covid-19: la percezione degli italiani nelle indagini Censis 2021. Per indagare impressioni, esperienze e atteggiamenti degli italiani sulla pandemia e la sua gestione, il Censis, in collaborazione con il Settore di Igiene dell'Università di Foggia e Zadig, hanno realizzato Italiani e Covid-19: un’indagine nazionale su aspetti clinici e sociali. Il quadro dettagliato che ne è emerso è frutto di una survey che ha coinvolto 1.200 italiani adulti, nel periodo compreso tra l’11 e il 29 giugno 2021. 

 

28 febbraio 2022

 

14 febbraio 2022

  • COVID-19: call for papers 2. I contributi dell’epidemiologia italiana per la conoscenza e il controllo della malattia nel secondo anno della pandemia
    Epidemiologia e Prevenzione pubblica un nuovo numero speciale su covid-19, a sottolineare che il tema che ha così profondamente condizionato la realtà di tutti è ormai parte rilevante della ricerca epidemiologica. Comprende alcuni editoriali che riflettono sulla relazione tra scienza e scelte politiche, sulla relazione tra scienza e società, sulle difficoltà della sanità territoriale. Vari sono i temi delle ricerche scientifiche pubblicate: un gruppo rilevante di articoli riguarda l’infezione nei bambini e la salute mentale.

  • Covid-19 preparedness and response: Implications for future pandemics. Nel maggio 2021, il gruppo indipendente per la preparazione e la risposta alle pandemie istituito dall’OMS (2021 - The Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response)  ha proposto un pacchetto di riforme necessarie per porre fine all'attuale pandemia e garantire meglio il futuro.
    Il British Medical Journal pubblica una raccolta di nove documenti su cui si basano le raccomandazioni del gruppo. La raccolta mostra come, perché e dove il mondo e i singoli paesi hanno avuto successo o fallito contro il covid-19 e indica soluzioni che possono porre fine alla pandemia e renderla l'ultima di tale gravità.

  • Essere pronti a convivere col COVID19 adottando strategie differenziate di adattamento. Il numero di gennaio della rivista inglese Nature pubblica un Editoriale in cui il 2022 è definito "l'anno in cui il mondo deve iniziare a fare i conti col fatto che SARS-CoV-2 è ancora presente, ... continua a circolare e a mutare, ..e resterà". L'Editoriale vuole ragionare - e far ragionare - riflette sulla necessità di adottare strategie di convivenza e adattamento al COVID19, al posto di progetti di recupero/ritorno alla "vita normale" pre-pandemia. Gli Stati dovranno decidere come convivere col virus - cosa ben diversa dall' "ignorarlo" - con decisioni e azioni che tentino di bilanciare le conseguenze in termini di mortalità, disabilità, disagio e i costi economico-sociali derivanti dalle misure di contenimento (ad es. obbligo di mascherine e chiusure degli esercizi commerciali), continuando ad affidarsi ai comitati scientifici. Questo "equilibrio" sarà diverso per ogni Stato e varierà nel tempo - in base alla maggiore disponibilità di cure e vaccini e all'emergere di nuove varianti.  

 

2 febbraio 2022

  • Italiani e COVID-19: un’indagine nazionale su aspetti clinici e sociali. Alla fine della primavera 2020, quando si prospettava la possibilità di uscire dal primo lockdown, il direttore dell’OMS evidenziava l’importanza che “le comunità siano pienamente consapevoli, coinvolte e preparate ad adeguarsi alla nuova normalità”. Disporre di un quadro dettagliato e sensibile degli atteggiamenti dominanti nelle persone rispetto alla pandemia e al suo governo, è fondamentale per raggiungere questo obiettivo e orientare le scelte dei decisori su aspetti che ancora ne determinano l’evoluzione: il ruolo del servizio sanitario nazionale e le aspettative sui servizi territoriali, l’impatto della comunicazione sulla percezione dell’emergenza e della sua gestione, la fiducia dei cittadini rispetto alle misure adottate. . Una ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con il Settore di Igiene dell'Università di Foggia e gli esperti di comunicazione dell’agenzia di editoria scientifica Zadig, condotta su 1200 italiani adulti, analizza opinioni, atteggiamenti e comportamenti nei confronti della pandemia e delle scelte di gestione e di comunicazione assunte dalle diverse istituzioni a partire dalla prima fase fino all’estate 2021.
  • 10 informazioni importanti sul vaccino anti-COVID-19 per i bambini. I Centers for Disease Control and Prevention hanno dedicato uno spazio sul loro sito al vaccino anti-COVID 19 per i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, dove è possibile trovare un elenco di 10 cose importanti da sapere sulla vaccinazione, oltre a suggerimenti e consigli pratici rivolti a genitori e caregiver.    10 Things About the COVID-19 Vaccine for Children | CDC
  • Covid e teoria della complessità. Le riflessioni di Edgar Morin sulla necessità di abitare la complessità nella nostra epoca, aiutano a vedere nella crisi della pandemia l’occasione della presa di coscienza dei limiti e delle incertezze della nostra conoscenza e dell'idea della scienza come un procedere per tentativi, errori e controversie, cercando di superare l'idea positivista della scienza come oggettiva e infallibile.   
  • Fattori associati a possibili effetti avversi dei vaccini anticovid. Uno studio di coorte pubblicato su JAMA - Journal of American Association ha indagato i possibili fattori associati ad effetti avversi post somministrazione del vaccino anticovid; sono stati coinvolti 19.586 adulti dopo la vaccinazione, e individuati fattori quali: la somministrazione della dose intera, il tipo di vaccino, la giovane età, il genere femminile, l'essersi ammalati precedentemente di covid-19. Reazioni allergiche o shock anafilattici hanno riguardato lo 0,2 % del casi in cui era stata somministrata una dose intera . I risultati perciò indicano che alcuni individui vanno incontro a effetti avversi dopo la somministrazione del vaccino anti-covid, e che gli effetti gravi sono rari.

 

2 dicembre 2021

  • Il mito del virus che diventa buono. L'evoluzione del virus, quali sono le dinamiche tra virus e ospite? E' vero che le varianti di un virus sono meno pericolose del virus originario?

  • Efficacia delle misure di salute pubblica nel ridurre l'incidenza di covid-19, trasmissione di SARS-CoV-2 e mortalità da covid-19: revisione sistematica e meta-analisi. Questa revisione suggerisce che diverse misure protettive e sociali personali, tra cui il lavaggio delle mani, l'uso della mascherina e il distanziamento fisico sono associate a riduzioni dell'incidenza covid-19. Gli sforzi di sanità pubblica per attuare misure di prevenzione dovrebbero considerare le esigenze sanitarie e socioculturali della comunità e sono quindi necessarie ricerche future per comprendere meglio l'efficacia di queste misure nel contesto della vaccinazione covid-19. Talic S, Shah S, Wild H, et al.Effectiveness of public health measures in reducing the incidence of covid-19, SARS-CoV-2 transmission, and covid-19 mortality: systematic review and meta-analysis. BMJ. 2021 Nov 17;375:e068302. doi: 10.1136/bmj-2021-068302. (Systematic review).

  • L'infodemia: una nuova sfida per la salute pubblica. Lo studio discute le questioni irrisolte circa la relazione tra infodemia la gestione delle epidemie e propone alcune direzioni di ricerca per migliorare la preparazione per future crisi sanitarie.

  • Disuguaglianze e Pandemia. Sono passati quasi due anni da quando l’11 marzo 2020 l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato la diffusione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2 nel mondo come una pandemia. In questo periodo, tra le conseguenze più negative e più impattanti che la COVID-19 ha prodotto c’è la recrudescenza delle disuguaglianze economiche e sociali.

 

14 novembre 2021

  • Credere a teorie complottistiche sulla Covid 19 può avere conseguenze negative sulla salute. Uno studio olandese ha dimostrato che credere a fake news sulla Covid 19 può avere conseguenze sulla salute. Alcune credenze, pur del tutto inammissibili alla luce delle conoscenze scientifiche attuali, possono essere egualmente credibili per alcuni soggetti e determinare un notevole impatto sul loro quotidiano, attitudini, comportamenti ed emozioni. Le teorie del complotto possano associarsi a una ridotta osservanza delle misure igieniche e di comportamento oltre alla propensione a non vaccinarsi. Sono state eseguite 2 interviste: all’inizio della pandemia e dopo otto mesi. Nella seconda intervista, i soggetti che maggiormente sostenevano di credere a teorie di cospirazione avevano avuto una minore compliance con le misure igieniche e avevano avuto una maggiore frequenza di tamponi positivi. In questo gruppo si era verificata una maggiore probabilità di perdere il lavoro, di avere problemi economici, rifiuto sociale, minor benessere in generale. Un altro buon motivo per credere soltanto alle prove scientifiche.
  • Cosa sappiamo su Omicron, e cosa possiamo aspettarci. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha designato la variante B.1.1.529 del SARS-CoV-2 come variant of concern, variante preoccupante e gli ha assegnato la lettera greca Omicron. Questo articolo fa il punto della situazione su ciò che si sa al momento di questa nuova variante di Covid-19.   

    I medici curino tutti allo stesso modo, anche i no-vax ideologici. Il coronavirus rischia di distruggere non solo l’apparato respiratorio, ma anche il sistema di valori che fa da connettivo alla vita sociale e, in campo sanitario, di compromettere la professionalità di chi eroga le cure. "Nel rapporto terapeutico il ruolo sociale e la stessa qualità morale della persona che riceve le cure vanno messi sistematicamente tra parentesi: il cittadino importante come quello insignificante, la persona buona come quella spregevole, quella grata come quella egoista, hanno ugualmente diritto alle cure appropriate".   

 

29 novembre 2021

  • Quali sono i motivi della terza dose. L'articolo pubblicato su Valigia Blù si chiede se la terza dose, per ora limitata alla popolazione anziana, ai fragili e agli operatori sanitari, ma nell'imminente futuro estesa a tutta la popolazione, sia una misura necessaria per contrastare l'aumento di contagi. Serve? Non serve? In una prospettiva di equità perchè non destinare la nostra terza dose a quei paesi poveri che il vaccino non lo hanno mai ricevuto?    

  • Quanto dura la protezione offerta dai vaccini contro Covid-19? Un elemento determinante per cercare di capire in quale direzione stia procedendo l’epidemia di Covid-19, soprattutto nei paesi occidentali che hanno vaccinato percentuali elevate della popolazione, è la durata dell'immunità conferita dai vaccini. La domanda è ancora aperta dal punto di vista scientifico e i ricercatori stanno provando a rispondere sulla base dei dati epidemiologici raccolti sul campo da una parte e di quelli immunologici raccolti in laboratorio dall’altra.  

  • Covid 19 e disuguaglianze. In che modo la pandemia di Covid 19 ha amplificato le disuguaglianze tra la popolazione, in particolare quella anziana? Quali gli ambiti più coinvolti sulle questioni relative all'equità?    

 

16 novembre 2021

  • Fake news e Covid 19. In che modo il senso di paura, fattori sociali e cognitivi e abilità di problem solving possono contribuire al proliferare della disinformazione sulla Covid 19. Una ricerca indaga su questi elementi in due paesi particolarmente colpiti dalla pandemia: gli Stati Uniti e l'Italia.  

  • Opinioni e attitudini dei giovani nei confronti del Covid-19: un'indagine Ipsos per Save the chilodren  

  • Covid 19 e questioni di genere. La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l’importanza del genere come determinante di salute e di malattia. L’esigenza di approfondire tale dimensione in un contesto emergenziale era stata accolta dal tavolo IRCCS per la medicina di genere che aveva elaborato il volume delle “Bussole IRCCS” dal titolo “medicina di Genere e COVID-19”, uscito nel mese di luglio 2020. Il volume, scritto nei mesi più bui dell’emergenza sanitaria, è nato per rispondere alla necessità di raccogliere, analizzare secondo criteri di validazione scientifica e organizzare le evidenze scientifiche emerse e emergenti sulla correlazione tra l’infezione da SARS-CoV-2 e il genere.

 

25 ottobre 2021

  • Cosa fare con il richiamo? Scienzainrete ha intervistato l'epidemiologa Stefania Salmaso per parlare dell'opportunità di somministrare un richiamo dei vaccini anti-Covid-19 alla popolazione generale, partendo dal parere espresso il 4 ottobre da EMA e dai primi dati italiani sulla tenuta nel tempo della protezione offerta dai vaccini.   
  • La pandemia diventerà una malattia ordinaria come l'influenza? Il mondo sta guardando la Danimarca in cerca di indizi.
    Con l'avvicinarsi del secondo inverno del coronavirus nell'emisfero settentrionale, la Danimarca e alcuni altri paesi in cui i vaccini ora proteggono un'ampia percentuale della popolazione da malattie gravi stanno entrando in una transizione epocale: dalla pandemia al COVID-19 endemico, quando il virus è ancora lì ma cessa di essere una minaccia primaria per la salute pubblica. I ricercatori stanno osservando da vicino cosa succede dopo, perché potrebbe fornire preziose informazioni su ciò che ci aspetta per il resto del mondo.
  • Misure non farmacologiche contro l'infezione da SARS CoV-2 nelle Residenze sanitarie assistenziali. Le Residenze sanitarie assistenziali per anziani e persone affette da disabilità, note come RSA, sono tra i contesti maggiormente colpiti dalla pandemia, con un altissimo numero di ricoveri e decessi soprattutto tra la popolazione anziana. Tuttavia pochissima letteratura è stata scritta sul tema. Le revisione rapida Cochrane Stratil recentemente pubblicata ha preso in esame le misure non farmacologiche per prevenire o ridurre il rischio di contagi nelle RSA. Restrizioni per le visite, uso di mascherine e distanziamento obbligato, tamponi regolari, confinamento degli infetti e separazione tra infetti e non infetti sono solo alcune e possono prevenire l'infezione da SARS-CoV-2 nei residenti e nello staff di cura. Anche se i risultati devono essere considerati con cautela. Inoltre, per gli effetti inattesi sulla salute mentale e fisica di queste misure, e l'attuale alta copertura vaccinale di chi vi abita e di chi vi lavora, la loro adozione dovrà essere attentamente valutata, soppesando danni e benefici. 
  • Vaccinazione anti COVID-19 in gravidanza e allattamento. L’ISS ha aggiornato le indicazioni sulla vaccinazione contro COVID-19 in gravidanza e allattamento, raccomandando la simministrazione alle donne in gravidanza dal quarto mese e alle donne in allattamento.    https://www.iss.it/web/guest/comunicati-stampa/-/asset_publisher/fjTKmjJgSgdK/content/id/5846610?fbclid=IwAR3lsfFmWcHqU4oUrcNTgNA0wOlFaNv50bJTdGCoVv4eITh6lewp8RTCR48
    Covid-19, vaccinazione pediatrica sotto la lente. Cosa sappiamo dei vaccini contro Covid-19 in età pediatrica, in termini di efficacia e sicurezza? Come si stanno muovendo i diversi Paesi europei e statunitensi? Un approfondimento di Scienza in Rete ripercorre gli studi degli effetti di SARS-CoV-2 nei giovani, quanto sappiamo finora del vaccino contro Covid-19 in età pediatrica, le decisioni dei governi dei diversi Paesi e le questioni ancora da affrontare.

 

11 ottobre 2021

  • I medici di medicina generale e i vaccini anti Covid19. Due medici di medicina generale raccontano il loro impegno per sensibilizzare i propri pazienti sulla campagna di immunizzazione e sottoporli al vaccino contro covid-19;
  • Come convivere con una pandemia ancora in atto? L'articolo riflette sulla situazione attuale relativa alla Covid 19, analizzando sei principi che dovrebbero guidare i nostri comportamenti nei mesi a venire per una convivenza consapevole e accorta con il virus ancora presente, seppur variato;

  • La terza dose ai paesi ricchi non aiuterà a rallentare la pandemia. Ad oggi a livello globale sono state somministrate oltre 5,5 miliardi di dosi di vaccini contro la COVID-19. Ma oltre il 70% di queste dosi sono state effettuate in soli dieci paesi. Nei paesi ad alto reddito quasi il 50% degli adulti è completamente vaccinato, mentre in quelli a basso reddito, la maggior parte dei quali si trova in Africa, gli adulti completamente vaccinati sono meno del 2%. Una situazione che a fine maggio lo stesso direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità aveva definito una «disuguaglianza scandalosa» che sta prolungando la pandemia. In questo contesto, diversi paesi ad alto reddito hanno avviato o stanno programmando la somministrazione di una terza dose di vaccino dopo i primi parziali dati di un calo di efficacia dei vaccini anti COVID-19 dopo diversi mesi dalle prime somministrazioni e la predominanza della variante delta più trasmissibile delle altre. Da tempo però l’Oms chiede di dare priorità alla ridistribuzione dei vaccini nei paesi dove mancano. «Al momento i dati non indicano il bisogno di una terza dose», ha dichiarato recentemente Soumya Swaminathan, chief scientist dell'OMS: «Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate, i booster (ndr, cioè la terza dose di vaccino) favoriranno l'emergere di nuove varianti»;

  • Covid-19: oltre cinquanta gli effetti a lungo termine. Secondo una revisione sistematica e metanalisi pubblicata su Scientific reports, chi si ammala di covid-19, può presentare complicazioni mediche che da poche settimane potrebbero trascinarsi per mesi dopo l’iniziale guarigione. I 15 studi inclusi nella revisione annoverano 55 sintomi e circa l’80% di pazienti contagiati da SARS-CoV-2 ha presentato una o più conseguenze a lungo termine. Fatica, mal di testa, disordini dell’attenzione, perdita di capelli e dispnea sono i 5 sintomi più comuni. Team multidisciplinari sono necessari per sviluppare misure di prevenzione, tecniche riabilitative e la gestione clinica della fase post-covid, definita come sindrome da “long covid”.

 

27 settembre 2021

  • Green Pass: alcune riflessioni. L'efficacia del Green Pass non sta nella certezza dell'assenza di contagiosità bensì nella drastica riduzione della sua probabilità. Con alcuni conti semplificati, in questo articolo l’epidemiologo Cesare Cislaghi mostra come il Green Pass possa contribuire a raggiungere qualcosa di simile all'immunità di gruppo. Sarebbe però pericoloso, osserva, se portasse a delle vere e proprie discriminazioni sociali: è importante che ci si limiti a forme sanzionatorie, che non costituiscano una sostanziale discriminazione di alcuni gruppi basata solo sulle loro opinioni e non sui loro comportamenti.
  • Fiducia nei vaccini: anche i rischi più rari sono studiati a fondo. Uno studio in pre print pubblicato su Lancet ha calcolato l’incidenza degli eventi patologici emocoagulativi post vaccini anti SARS-CoV-2, giungendo alla conclusione che tutti i vaccini hanno pari sicurezza e che gli eventi avversi legati a disordini della coagulazione del sangue sono decisamente più rari nei vaccinati che negli affetti da Covid-19. Lo studio presenta quindi ulteriori prove che vaccinarsi è meglio che fare la malattia da nuovo coronavirus.  
  • I vaccini non danneggiano capacità procreativa e sessualità. Voci che i vaccini Covid-19 avessero effetti negativi sulle funzioni riproduttive e sessuali maschili e femminili, con conseguenze su gravidanza, ciclo mestruale, erezione e qualità dello sperma, si sono diffuse sulle piattaforme social con la stessa forza virale della variante Delta. Tuttavia si sono rivelate assolutamente infondate. La rivista Scientific American ha intervistato alcuni esperti di biologia sessuale e riproduttiva e ne ha tratto alcune conclusioni in merito. Tutti sono unanimamente concordi su un fatto: vaccinarsi non solo non è dannoso ma protegge dai danni che la covid-19 può causare alla salute riproduttiva e sessuale.   
  • Come è cambiata la vita personale e lavorativa dei giovani e delle donne in Europa a seguito della pandemia da COVID-19? Sin dall'inizio della pandemia, Eurofund (European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions) ha condotto una specifica ricerca on line sugli effetti della pandemia sulla popolazione europea, con la finalità di orientare i policymakers verso strategie adatte di recupero e ripresa. In particolare, sono state indagati ambiti quali le condizioni di vita e lavorative, nei periodi di Aprile - luglio 2020 e Marzo 2021, attraverso il racconto dell'esperienza pandemica da parte di 138.000 persone. I risultati - pubblicati sul sito di EUROHEALTHNET - ci dicono che le disuguaglianze stanno aumentando: l'impatto della crsi dovuta al COVID-19 è maggiore per i gruppi vulnerabili, in particolare il peggioramento dei livelli di salute mentale e la perdita del lavoro in Europa gravano soprattutto sulle donne, i giovani, i gruppi a basso reddito, i disoccupati di lunga durata.
  • Perché anche chi ha fatto il vaccino si può ammalare di Covid-19? E perché sono così tanti i casi positivi al Covid-19 nella popolazione vaccinata? Qual è la reale copertura dei vaccini attualmente disponibili per contrastare il SARS-CoV-2? Sono domande che un po’ tutti, tra i meno esperti, si sono posti almeno una volta da quando i vaccini anti-Covid sono stati messi in circolazione. E sono domande legittime, dato che le risposte dipendono da un vero e proprio paradosso. Paradosso che, però, l’Istituto Superiore di Sanità definisce come «atteso e ben conosciuto».

 

13 settembre 2021

  • Per una ecologia dell’informazione: vademecum su vaccini, contagiosità dei vaccinati, effetti e varianti.
    Con la recente introduzione da parte del governo dell'obbligo del Green Pass, alcune persone critiche verso questa misura stanno usando argomenti fuorvianti o del tutto falsi sui vaccini. In un utilissimo approfondimento Valigia Blu ha affrontato le principali argomentazioni che stanno contribuendo a diffondere disinformazione, inquinando il dibattito e la discussione pubblica, cercando di fare chiarezza, ristabilendo i fatti e cosa sappiamo finora. Queste le domande a cui ha cercato di rispondere, rivolgendosi a chiè in cerca di informazioni attendibili su temi così delicati per la salute individuale e collettiva: I vaccinati e non vaccinati sono contagiosi allo stesso modo? Qual è l'efficacia dei vaccini contro infezione, ospedalizzazione, malattia grave e morte? I vaccini sono una "terapia genica" e modificano il DNA? Quali sono gli effetti a lungo termine? I vaccini somministrati sono "sperimentali"? Le attuali varianti sono nate a causa del vaccino?
  • Le infezioni da coronavirus sono tre volte inferiori nelle persone completamente vaccinate.
    Uno studio dell'Imperial College di Londra basato sull’analisi dei tamponi molecolari (PCR) effettuati da quasi 100.000 persone nel Regno Unito tra il 24 giugno e il 12 luglio suggerisce che le persone completamente vaccinate che hanno contratto il virus hanno una minore carica virale rispetto ai non vaccinati e pertanto hanno meno probabilità di contagiare gli altri. Inoltre, le persone con doppia vaccinazione risultano avere meno probabilità di contagiarsi dopo essere entrate in contatto con qualcuno che ha contratto il virus rispetto ai non vaccinati.
  • Che rapporto c'è tra le feste di compleanno e la trasmissione del virus COVID-19?
    Lo studio dell'Università di Harvard ha analizzato la correlazione tra le feste di compleanno "private" (organizzate cioè in ambito domestico), considerate rappresentative di eventi sociali informali, e l'infezione da COVID-19. I risultati evidenziano che gli eventi che comportano raggruppamenti di persone, di piccola entità e informali, come ad esempio le feste di compleanno (in particolare dei bambini), sono una potenziale e importante fonte di trasmissione/contagio di SARS-CoV-2 (i dati sanitari statunitense delle prime 45 settimane del 2020 rileva un aumento relativo - rispetto alla prevalenza regionale - del 31% di diagnosi nei contesti familiari in cui si è svolta una festa di compleanno, rispetto a contesti familiari in cui non si sono svolte feste).

 

30 agosto 2021

  • COVID-19 nei bambini e il ruolo degli ambienti scolastici nella trasmissione - secondo aggiornamento. Rapporto pubblicato dall’ECDC che rivede la nostra attuale comprensione del ruolo che i bambini svolgono nella trasmissione di SARS-CoV-2 e il ruolo delle scuole nella Pandemia di Covid-19. Questo rapporto sottolinea che qualsiasi decisione di chiudere le scuole dovrebbe essere utilizzata come ultima risorsa per controllare la diffusione del COVID-19. I vantaggi di mantenere aperte le scuole superano quelli della chiusura, poiché le interruzioni hanno un impatto negativo sul benessere fisico e mentale e sull'istruzione dei bambini. Tuttavia, è essenziale stabilire strategie di test chiare per garantire il test tempestivo dei casi sintomatici, il rilevamento e l'isolamento dei casi e la tracciabilità e la messa in quarantena dei loro contatti.
  • Fiducia nella scienza? Nella pandemia da Coronavirus, le molte misure adottate per contrastare il virus e che spesso hanno condizionato pesantemente la vita delle persone, sono fondate su evidenze scientifiche. Una ricerca inglese realizzata a novembre 2020, cerca di capire il punto di vista dell’opinione pubblica su scienza e scienziati, il grado di fiducia nell’informazione scientifica e nell’accuratezza dei risultati, la posizione di fronte alla comunicazione dell’incertezza scientifica.
  • I disturbi dell'umore sono associati a un maggiore rischio di contagio, ospedalizzazione e mortalità per COVID-19. Una revisione sistematica e meta-analisi dell'Università di Toronto (Canada) ha coinvolto più di 91 milioni di persone con pregressi disturbi dell'umore (disturbi emotivi caratterizzati da periodi prolungati di eccessiva tristezza, gioia, o entrambe, particolarmente diffusi tra i bambini e gli adolescenti), confrontandoli con persone non affette da questo tipo di disturbi, e rilevando tassi significativamente più alti di ospedalizzazione e mortalità causate dal COVID-19. I risultati suggeriscono che le persone con disturbi dell'umore sono da considerarsi un gruppo a elevato rischio di infezione da COVID-19, da inserire nelle categorie prioritarie per la vaccinazione.

 

3 agosto 2021

  • L'effetto combinato dei diversi tipi di vaccino: una questione da approfondire. La maggiorparte dei vaccini contro la SARS-CoV-2 vengono somministrati in due dosi (ad es. Oxford–AstraZeneca e Pfizer–BioNTech), ma molti studi - svolti nel Regno Unito e in Germania - supportano l'idea che il mix di vaccini  possa provocare una risposta immunitaria simile, o persino più forte, di due dosi dello stesso vaccino.  In base a tali risultati, i ricercatori sono fiduciosi nel fatto che la combinazione/mescolanza di altri tipi di vaccino possa essere altrettanto efficace. Ad oggi almeno 16 vaccini dono stati approvati e autorizzati in uno o più Stati, sono pertanto necessari studi più approfonditi per monitorarne gli effetti a lungo termine.     
  • Anziani e Covid 19. Suggerimenti pratici su come migliorare la salute fisica e mentale degli anziani con condizioni socioeconomiche deprivate in tempo di pandemia   
  • Il COVID-19 diventerà un' infezione giovanile? In molti Paesi in cui  le vaccinazioni per le persone più anziane sono terminate ed è in atto quella per gli adulti, i dati evidenziano una quota sempre maggiore di nuovi contagi da COVID-19  tra i gruppi di popolazione più giovane. Il "cambio di rotta" nell'età media della trasmissione del virus ha dato impulso a nuovi studi per comprendere l'effettivo rischio di contagio per i bambini e gli adolescenti, e orientare le politiche pubbliche: molti Paesi dovrebbero decidere di vaccinare i più giovani, come stanno già facendo gli Stati Uniti e Israele, affinchè essi non diventino un bersaglio sensibile del virus a causa della sopraggiunta immunità vaccinale per gli adulti e gli anziani - come sostiene Bundle, un epidemiologo dell'ECDC di Stoccolma. 

 

19 luglio 2021

  • Con la variante Delta Rt risale, non ripetiamo gli errori della scorsa estate. Da Scienza in Rete un articolo dell’Associazione Italiana di Epidemiologia che analizza la risalita dell’indice Rt a causa della progressiva diffusione della variante Delta del Covid-19 in Italia e, alla luce della informazioni disponibili, raccomanda alcuni interventi.

  • La sindrome Post –COVID-19. I risultati della metanalisi hanno evidenziato che una percentuale degna di nota di pazienti che hanno sofferto di infezione da SARS-CoV-2 presenta una "sindrome post-COVID". La Corte ha riscontrato che il 20,70% dei rapporti sui sintomi a lungo termine del COVID-19 riguardava funzioni polmonari anomale, il 24,13% su disturbi neurologici e disfunzioni olfattive e il 55,17% su sintomi specifici diffusi, principalmente affaticamento cronico e dolore.

  • Long Covid, sintomi e presa in carico dei pazienti: le prime indicazioni dell’ISS. Fatica, astenia, febbre, mialgie sono alcuni dei sintomi del Long-COVID che si manifestano in un numero importante di persone colpite da COVID-19 e che possono prolungarsi precludendo un pieno ritorno al precedente stato di salute. Questa condizione di persistenza di sintomi, che può riguardare soggetti di qualunque età e con varia severità della fase acuta di malattia, è stata riconosciuta come una entità clinica specifica e ha richiesto la creazione di percorsi locali di diagnosi e assistenza basati su un approccio multidisciplinare. Il rapporto dell’ISS “Indicazioni ad interim sui principi di gestione del Long-COVID” sintetizza l’inquadramento attuale di questa nuova condizione e fornisce indicazioni generali per la sua presa in carico, in linea con le raccomandazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.