L’iniziativa Spotlight è una delle principali azioni mirate, per porre fine a tutte le forme di violenza contro donne e ragazze entro il 2030. Attraverso il partenariato tra Unione Europea e Nazioni Unite si cerca di rispondere a tutte le forme di violenza femminile, con un particolare focus sulla violenza domestica e familiare, alla violenza sessuale e di genere e a tutte le pratiche dannose contro le donne: femminicidio, tratta di esseri umani e sfruttamento sessuale e lavorativo delle donne. Nell'ambito dell'iniziativa “Spotlight”, l'UNICEF, insieme ai partner UNFPA, UNDP, UN Women e Unione Europea, si concentra non solo sulla risposta alle forme di violenza, ma anche sul loro sradicamento.
L’UNICEF, con “Spotlight” lavora per creare un ambiente protettivo, affrontando le norme sociali e responsabilizzando i più vulnerabili con strategie di protezione personale.
The Spotlight Initiative - Working together with the European Union to eradicate violence against women and girls
https://www.unicef.org/eu/spotlight-initiative
Prove crescenti suggeriscono che durante la pandemia di COVID-19, l'ansia e la depressione durante il periodo perinatale sono aumentate. Lo scopo dello studio è stimare la prevalenza del rischio di depressione e ansia materna tra le donne che frequentano 18 centri sanitari in Italia durante la pandemia SARS-COV-2 e indagare i rischi psicosociali e i fattori protettivi associati. Si è articolato in una fase retrospettiva (2019, 2020 e primi nove mesi del 2021) e in una fase prospettica (iniziata a novembre 2021 e tuttora in corso), che hanno esaminato rispettivamente 12.479 e 2349 donne, per un totale di 14.828 donne nel periodo perinatale. Per valutare il rischio di ansia e depressione, sono stati utilizzati il General Anxiety Disorder-7 (GAD-7), l'Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) e un modulo ad hoc per raccogliere le variabili sociodemografiche. Nello studio prospettico, l'età media delle donne è di 31 (range 18-52) anni. I risultati hanno mostrato che la percentuale di donne con punteggio EPDS ≥9 è aumentata dall'11,6% nel 2019 al 25,5% nel periodo che va da novembre 2021 ad aprile 2022. Nei modelli di regressione logistica, le variabili associate al rischio di depressione a un livello ≤ 0,01 include avere problemi economici (OR 2,16) e non poter contare sul sostegno di parenti o amici (OR 2,36). Avere lo status professionale di casalinga è un rischio minore (OR 0,52). Quelli associati al rischio di ansia includono l'essere italiani (OR 2.97), avere un'istruzione inferiore a quella della scuola secondaria (OR 0.47), avere alcuni o molti problemi economici (OR 2.87), non poter contare sul sostegno di parenti o amici (OR 2.48), e non aver frequentato un corso prenatale (OR 1.41). I dati di questa indagine potrebbero essere utili per determinare l'impatto della pandemia SARS-COV-2 sulle donne e per stabilire un programma di screening con criteri comuni e uniformemente applicati che siano coerenti con i programmi nazionali e internazionali di salute mentale delle donne.
Camoni, L.; Mirabella, F.; Gigantesco, A.; Brescianini, S.; Ferri, M.; Palumbo, G.; Calamandrei, G.; on behalf of the Perinatal Mental Health Network. The Impact of the COVID-19 Pandemic on Women’s Perinatal Mental Health: Preliminary Data on the Risk of Perinatal Depression/Anxiety from a National Survey in Italy. Int. J. Environ. Res. Public Health 2022, 19, 14822. https://doi.org/10.3390/ijerph192214822
Non esistono, a livello europeo, regole uniche per affrontare la violenza di genere o un’interpretazione e strutture giuridiche universali per trattarla. È condivisa però la nozione per cui i dati sulla portata del fenomeno siano sottostimati e le donne, le ragazze e le bambine sono sproporzionatamente più colpite da atti violenti fisici e/o psicologici. Molto spesso in ambienti domestici.
L’Unione europea lavora da anni per trovare una soluzione comunitaria e offrire un terreno normativo unico. Al momento i 27 sono vincolati dalla direttiva che istituisce norme in materia di diritti e assistenza delle vittime di reato (2012/29/EU) e da quella sull’ordine di protezione europeo (2011/99/EU). I membri che l’hanno ratificata, poi, sono tenuti al rispetto delle richieste della Convenzione di Istanbul, orientata specificamente a trattare la violenza contro le donne, il cui livello di implementazione offre un quadro della situazione attuale degli stati in tema di lotta alla violenza di genere.
La violenza domestica contro le donne sono cresciute durante la pandemia. Quando presenti, ne sono vittima anche i minori, costretti ad assistere e spesso a subirle direttamente. Un quadro drammatico, in cui è importante il ruolo di tutele legali e centri antiviolenza.
Questi i numeri: 16.272 chiamate da vittime al 1522 nel 2021: +3,6% sul 2020 e +88,2% sul 2019.
Le chiamate da vittime sono cresciute nel 94% delle province rispetto a prima della pandemia.
La tendenza alla crescita è segnalata anche da altre fonti, come gli accessi al pronto soccorso.
Le conseguenze più frequenti tra i minori che assistono sono inquietudine e aggressività.
Oltre il 50% delle vittime di violenza hanno figli: il 51% nel 2021 e il 54% nei primi 3 mesi del 2022. A loro volta, circa la metà delle vittime con figli è genitore di un minore di 18 anni.
I dati mostrano chiaramente che i ragazzi nella stragrande maggioranza dei casi assistono alle violenze e in diversi casi ne sono vittima in prima persona.
Intervenire nel contrasto delle violenze di genere e domestiche richiede un complesso coordinato di interventi. Dalla possibilità di segnalazione e consulenza, attraverso il numero verde dedicato, alle strutture rivolte all'accoglienza delle donne che escono da una situazione di violenza, spesso con i propri figli.
Alcune situazioni richiedono un intervento particolare, come previsto dalla legge 4 del 2018 che tutela gli orfani a causa di crimini domestici. Giovani ai quali vengono riconosciute tutele processuali ed economiche, come il diritto al patrocinio gratuito a spese dello Stato, la possibilità di modificare il proprio cognome o quella di accedere alla pensione di reversibilità oltre a borse di studio, finanziamenti per il reinserimento lavorativo e per l'assistenza psicologica e sanitaria.
La prevenzione passa anche da un investimento educativo sulla parità e il rispetto di genere.
È evidente l'urgenza di intervenire e sulla prevenzione facendo un vero e proprio investimento educativo che miri a trasmettere a bambini e ragazzi tutti gli strumenti per essere parte attiva del contrasto alla violenza di genere.
(Fonte: Openpolis. L’impatto delle violenze di genere e familiari sui minori, 22 novembre 2022
Il 74% dei giovani crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. A denunciarlo è l’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group che ha coinvolto più di 10.000 ragazze e ragazzi delle community di ScuolaZoo di cui fanno parte ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni di tutta Italia.
Un vero e proprio atto di accusa al mondo degli adulti visto lo scenario in cui si muovono le nuove generazioni: ben tre giovani su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere. Il 46% a violenza psicologica, il 24% a violenza fisica, il 20% a violenza in rete, il 10% a episodi di violenza sessuale.
Un dato preoccupante emerge anche dalle risposte sul contesto in cui si è assistito a episodi di violenza: al primo posto, con il 44% delle risposte, c’è la scuola, luogo che dovrebbe essere deputato alla crescita e alla sicurezza personale. In seconda battuta seguono i social (28%): gli spazi virtuali continuano a essere luoghi pressocché privi di controllo, pieni di pericoli reali. Al terzo posto ci sono la famiglia o la coppia (22%) e infine lo sport (6%).
Nonostante emerga dal sondaggio che le ragazze e i ragazzi siano circondati da diverse forme di violenza dimostrano comunque una grande sensibilità al tema e una forte volontà di cambiamento. Quasi 9 giovani su 10 ritengono che in Italia ci sia discriminazione di genere. Tra questi il 90% ritiene che il contributo dei maschi nella risoluzione del problema sia fondamentale (57%) o importante (30%).
I dati del Dossier indifesa 2022 di Terre des Hommes:dicono che sono 15 milioni le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni che hanno subìto rapporti sessuali contro la loro volontà da parte del proprio partner o fidanzato.
Nel report emerge il dramma della violenza in rete: “l’80% delle immagini che riguardano casi di abusi sessuali su minori ritraggono ragazzine tra gli 11 e i 13 anni. Il 58% delle giovani donne e adolescenti sono state molestate online subendo diverse forme di violenza come violenza verbale, body shaming, minacce di stupro e violenze fisiche” avverte Unfpa (United Nations Population Fund).
Sebbene queste forme di violenza inizino solitamente tra i 14 e i 16 anni alcune ragazze hanno denunciato i primi episodi di questa forma di violenza già a partire dagli 8 anni: la situazione si aggrava ancora di più per le ragazze che appartengono a minoranze etniche, alla comunità LGBTQIA+, per coloro che hanno una disabilità.
Infine, riguardo all’esistenza di discriminazione di genere nel nostro Paese, secondo i dati del Global Gender Gap Index del World Economic Forum che misura in 146 Paesi il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione, l’Italia risulta quest’anno 63esima, dietro a Paesi come Zambia e Uganda.
(Fonte: Terre de Hommes, Giovani e violenza di genere:: “Gli adulti non ci ascoltano”, 21 novembre 2022
La chiusura delle scuole durante la prima fase della pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto negativo sul benessere psicologico degli studenti. Ma non in che modo ha inciso la chiusura prolungata? Una revisione sistematica affronta il tema.
I fattori di rischio psicosociale possono combinarsi con i fattori di rischio fisico per causare disturbi muscoloscheletrici (DMS). La revisione ha dimostrato che esiste una chiara evidenza che i fattori di rischio psicosociale svolgono un ruolo causale per lo sviluppo dei disturbi muscoloscheletrici sul posto di lavoro.
La violenza sessuale è un problema di salute pubblica che colpisce gli adolescenti a livello globale. Non è stata finora condotta alcuna metanalisi dei programmi di prevenzione della violenza sessuale adolescenziale. Obiettivo dei ricercatori è stato condurre una revisione sistematica e una metanalisi per valutare l'efficacia dei programmi psicosociali per prevenire la violenza sessuale durante l'adolescenza. Gli articoli sottoposti a revisione sono stati ricercati fino a dicembre 2021. Gli studi inclusi erano studi clinici randomizzati che valutavano l'efficacia di un programma di prevenzione psicosociale mirato alla violenza sessuale e somministrato ad adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni. L'evidenza ha suggerito che i programmi di prevenzione erano associati alla riduzione della violenza sessuale adolescenziale, specialmente quando implementati a scuola con gli adolescenti più grandi.
Piolanti A, Jouriles EN, Foran HM. Assessment of Psychosocial Programs to Prevent Sexual Violence During Adolescence: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Netw Open. 2022;5(11):e2240895. doi:10.1001/jamanetworkopen.2022.40895
Ricercatori dell’Università di Groningen (Paesi Bassi), in collaborazione con l’Università di Pavia, hanno messo a punto un algoritmo in grado di predire l’effetto che la scelta delle parole di un articolo può avere su un lettore, determinandone il punto di vista sull’argomento trattato (a titolo esemplificativo, usare il termine “morta” è diverso da usare il termine “uccisa” e questa scelta orienta in modi differenti la percezione del lettore sull’argomento).
Espressioni linguistiche diverse possono concettualizzare lo stesso evento da diversi punti di vista enfatizzando alcune cose rispetto ad altre. Lo studio indaga in che modo le espressioni legate alla violenza di genere influenzano il lettore su chi percepisce come responsabile. Prendendo le mosse da una precedente ricerca psicolinguistica è stata condotta una rilevazione su larga scala sulla percezione delle descrizioni tratte da un corpus di giornali italiani. Nel complesso, viene dimostrato come scelte linguistiche diverse innescano differenti percezioni di responsabilità e che tali concezioni possono essere modellate automaticamente.
I giudizi che i ricercatori hanno raccolto confermano i risultati del lavoro precedente sull'impatto di specifiche costruzioni grammaticali e semantiche e le percezioni che attivano nei lettori.
Gosse Minnema, Sara Gemelli, Chiara Zanchi, Tommaso Caselli, Malvina Nissim. Dead or Murdered? Predicting Responsibility Perception in Femicide News Reports, AACL-IJCNLP 2022
La violenza contro le donne è un problema di salute globale e un fenomeno multifattoriale generalmente attribuito al fatto di vivere in un contesto culturale patriarcale.
È stata condotta una revisione sistematica e una metanalisi nei seguenti database: PubMed, CINAHL, PsycINFO, Scopus, LILACS, MEDES, Web of Science, CUIDEN, ENFISPO, IBECS, Dialnet e Cuidatge. Criteri di inclusione: disegno quantitativo, popolazione spagnola, lingua spagnola, inglese, portoghese e/o francese, nessun limite di tempo e uso dei miti sulla scala dell'amore. I dati sono stati raccolti e analizzati da luglio a ottobre 2020. Sono stati identificati un totale di 146 record, di cui, dopo aver applicato i criteri di ammissibilità, sono stati inclusi 12 studi e 6 hanno soddisfatto i criteri per la metanalisi.
I miti più accettati erano quelli relativi all'idealizzazione dell'amore: la passione eterna, il matrimonio, l'onnipotenza e i miti di corrispondenza perfetta. I miti meno accettati erano quelli della coppia, della gelosia e del legame amore-maltrattamento. Uomini e donne accettavano i miti in modo simile, sebbene i primi mostrassero una maggiore partecipazione verso la gelosia e il maltrattamento amoroso.
Lo studio fornisce una prospettiva attuale sulle credenze riguardanti i miti d'amore che possono essere un fattore condizionante nelle relazioni amorose e un fattore di rischio per la violenza di genere. La scommessa è sull'educazione preventiva e sulla socializzazione a tutti i livelli, nonché sulla decostruzione del concetto di amore romantico e dei suoi miti per favorire una sana ed egualitaria relazione.
Jiménez-Picón, N., Romero-Martín, M., Romero-Castillo, R. et al. Internalization of the Romantic Love Myths as a Risk Factor for Gender Violence: a Systematic Review and Meta-Analysis. Sex Res Soc Policy (2022). https://doi.org/10.1007/s13178-022-00747-2
È stato condotto un case study con un gruppo di donne vittime di violenza di genere (n = 39) con l'obiettivo di valutare un intervento psicoterapeutico misto. I risultati mostrano che le terapie miste con messaggi di testo mobili combinate con le terapie di gruppo faccia a faccia hanno migliorato significativamente la salute di queste donne. Gli stati d'animo e i sintomi della depressione sono stati misurati con un questionario sulla salute personale e si sono evoluti positivamente. La maggior parte delle donne ha affermato che i messaggi hanno aiutato a migliorare il loro umore (91,6%), la propria salute generale (83,3%) e che le ha fatte sentire più connesse al proprio ambiente sociale (80,6%). È stato inoltre osservato che l'aderenza ai farmaci per ogni donna è migliorata. Con terapie miste e telefoni cellulari, i professionisti dei servizi sociali possono incorporare la tecnologia nelle pratiche quotidiane e offrire un'attenzione personalizzata e una consulenza quotidiana alle vittime della violenza di genere.
García Y, Ferrás C. Blended Therapies and Mobile Phones for Improving the Health of Female Victims of Gender Violence. Healthcare. 2022; 10(3):445. https://doi.org/10.3390/healthcare10030445
I social media sono efficaci nel promuovere il cambiamento del comportamento, una revisione della letteratura evidenzia sette vantaggi e alcune importanti sfide derivanti dal loro utilizzo nelle campagne di marketing sociale.
Viene descritto il progetto elaborato da un gruppo di infermieri del Servizio territoriale per la salute mentale di Torino.
Il fitwalking, che tradotto significa “camminare per il benessere” si concretizza come un’attività gestita da tutor specificatamente formati, e come valore aggiunto portatori di competenze cliniche e assistenziali. Qualche anno fa l’ASL Città di Torino ha formato tutor capaci di investire sulla salute.
Le persone affette da disturbi della salute mentale, presentano inevitabilmente un aumentato del tasso di mortalità e una maggiore prevalenza delle patologie fisiche croniche, rispetto alla popolazione generale. Questi fenomeni risultano correlati sia all’assunzione prolungata di farmaci sia alla presenza di altri fattori di rischio quali: stili di vita non salutari (fumo, alcool, dieta, sedentarietà); inadeguata cura di sé; scarsa integrazione sociale e affettiva; difficoltà a riconoscere, cercare ed ottenere aiuto medico; bassa compliance ai trattamenti.
Si è dimostrato infatti, che esiste una stretta correlazione tra disturbi psichiatrici come la schizofrenia e lo sviluppo di una disfunzione metabolica.
Il movimento promuove un migliore funzionamento, dal punto di vista organico, e incide positivamente sulla qualità di vita, sullo stato di salute e sul benessere globale delle persone. Gli studi sottolineano che gli effetti benefici vengono potenziati dallo svolgimento di un’attività fisica costante, regolare e crescente in termini di intensità e durata. Altri dati evidence based dimostrano anche che l’attività fisica nei pazienti con diagnosi di spettro psichiatrico ha impatto positivo sia su stati depressivi o di deflessione dell’umore, sia sui livelli di stress, ansia, frustrazione e relazioni interpersonali. Si rende quindi necessario impostare programmi di prevenzione e cura attraverso un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie o ritardarne le complicanze, secondo la triade terapeutica “farmaco-dieta-esercizio fisico” prevista dalla letteratura scientifica nei casi di molte malattie croniche definite esercizio-sensibili.
L’indagine ha evidenziato un significativo miglioramento dei parametri antopometrici, valori ematochimici e del funzionamento globale e sociale del paziente, in linea con i risultati di molti studi presenti in letteratura. Le persone che hanno smesso di praticare l’attività fisica, come progettata, sono state accompagnate ad un’attività di fitwalking con attività fisica più moderata, con un taglio quasi esclusivamente socializzante e di contatto con la natura.
Roberto Brisichella, Mirella Dalia, Federica Favario, Anna Myszka, Marco Pastore. “Fitwalking, camminata che cura”. Promozione della salute attraverso l’attività fisica nell’ambito del servizio di salute mentale. L’infermiere, 2022;59:4, 8 - 13
In tutto il mondo sono principalmente le donne che si prendono cura della casa e dei figli, senza percepire danaro. Spesso hanno anche un lavoro e il duplice carico di impegni che si devono assumere può incidere sul loro benessere fisico e psicologico. Uno studio per la prima volta valuta gli effetti del lavoro domestico sulla salute mentale di uomini e donne, considerando le differenze di genere.
L'emancipazione economica delle donne è una componente essenziale degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Non solo è fine a se stesso, ma è stato ulteriormente promosso per il suo potenziale di creare esternalità positive, inclusa la riduzione della violenza del partner intimo (IPV).
Tuttavia, il legame tra l'emancipazione economica e il rischio di IPV rimane teoricamente ambiguo.
La teoria della dipendenza coniugale prevede che le donne con maggiori risorse finanziarie detengano un potere contrattuale più elevato e siano in una posizione migliore per lasciare relazioni potenzialmente di abuso. Al contrario, la teoria delle risorse postula che un aumento delle risorse finanziarie delle donne possa entrare in conflitto con i ruoli di genere tradizionali, il che potrebbe spingere il proprio partner a riaffermare il proprio status attraverso mezzi violenti.
Alla luce di questo dibattito, è stata condotta una metanalisi di 19 studi randomizzati e controllati per valutare l'impatto degli interventi di responsabilizzazione economica sull'IPV. Sulla base di una dimensione totale del campione di 44.772 partecipanti e di una solida stima della varianza, la metanalisi mostra che l'emancipazione economica delle donne era associata a una significativa riduzione della misura aggregata dell'IPV emotivo, sessuale e fisico.
Sono state ulteriormente documentate prove provvisorie che suggeriscono che questi effetti possono essere amplificati quando in tali programmi è inclusa una formazione aggiuntiva sulla sensibilizzazione di genere.
Nonostante gli effetti complessivamente positivi, alcuni studi inclusi hanno riportato aumenti dell'IPV, principalmente sotto forma di partner che esercitano il controllo del comportamento e il dominio sulle risorse finanziarie. I risultati sottolineano quindi la necessità di dare priorità alla sicurezza delle donne nel processo di progettazione di programmi di emancipazione economica e di monitorare da vicino il potenziale rischio di conflitto e violenza all'interno delle famiglie dei beneficiari.
Eggers Del Campo I & Steinert JI. (2020). The effect of female economic empowerment interventions on the risk of intimate partner violence: A systematic review and meta-analysis. Trauma, Violence & Abuse.
Obiettivo della revisione sistematica era di indagare i ruoli della salute mobile, o mHealth, nella salute psicosociale delle donne in gravidanza e delle madri. A tale scopo è stata condotta una ricerca sistematica in database e letteratura grigia
Sono state condotte due ricerche per includere articoli di ricerca originali pubblicati in inglese fino al 15 novembre 2021.
La maggior parte degli studi ha riportato risultati contrastanti sui ruoli degli interventi di mHealth nella salute psicosociale delle donne in gravidanza e delle madri; mHealth ha migliorato l'autogestione, l'accettazione della gravidanza/maternità e il supporto sociale, mentre sono stati osservati risultati contrastanti per ansia e sintomi depressivi, stress percepito, benessere mentale, coping e autoefficacia.
Le donne incinte e le madri provenienti da popolazioni vulnerabili hanno beneficiato dell'uso della mHealth per migliorare la propria salute psicosociale.
I risultati suggeriscono che la mHealth ha il potenziale per migliorare l'autogestione, l'accettazione della gravidanza/maternità e il supporto sociale. La mHealth può anche essere uno strumento utile per raggiungere le donne incinte e le madri vulnerabili con ostacoli all'informazione sanitaria e facilitare l'accesso ai servizi sanitari. Tuttavia, l'elevata eterogeneità ha limitato la certezza dell'evidenza di questi risultati. Pertanto, gli studi futuri dovrebbero identificare il contesto in cui la mHealth potrebbe essere più efficace.
Sakamoto JL, Carandang RR, Kharel M, Shibanuma A, Yarotskaya E, Basargina M, et al. (2022). Effects of mHealth on the psychosocial health of pregnant women and mothers: A systematic review. BMJ Open, 12(2), e056807.
Il Report vuole ispirare e orientare l’incontestabile e urgente trasformazione necessaria per garantire a tutti una migliore salute mentale, promuovendo un approccio multisettoriale, e rivolgendosi principalmente ai decision-makers del settore sanità, quali i ministri della salute e altri partner del settore che si occupano dello sviluppo delle politiche inerenti la salute mentale e della programmazione/gestione dei sistemi e servizi di salute mentale.
La depressione postpartum (PPD) è uno dei disturbi più comuni dopo il parto. Questa revisione sistematica e metanalisi mirava a valutare l'efficacia degli interventi psicologici nella prevenzione della PPD nelle donne non depresse. Sono state seguite le linee guida PRISMA. Sono stati selezionati studi randomizzati controllati (RCT) condotti con donne in gravidanza o postpartum (fino a 12 mesi) che non erano depresse al basale. Sono state incluse 4958 partecipanti provenienti da quattro continenti. Gli interventi psicologici hanno pochissima efficacia nel prevenire la PPD nelle donne non depresse, sebbene questa efficacia sia maggiore negli interventi incentrati sulle donne primipare. Sono necessari ulteriori RCT con un basso rischio di bias e interventi più efficaci.
Martin-Gomez C, Moreno-Peral P, Bellon JA, Conejo-Ceron S, Campos-Paino H, Gomez-Gomez I, et al. (2022). Effectiveness of psychological interventions in preventing postpartum depression in non-depressed women: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Psychological Medicine, 1-13
L'Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato un report sugli inquinanti all’origine di oltre il 10% di tutti i casi di cancro in Europa: inquinamento atmosferico, fumo passivo, radon, raggi ultravioletti, amianto. Facciamo il punto sulle misure contro il cancro e l'inquinamento messe in campo dall'Unione europea.
Un’indagine basata sul web ha studiato gli atteggiamenti e comportamenti dei proprietari di animali domestici legati al fumo e al fumo passivo: si evidenzia che un fumatore su tre smetterebbe di fumare sapendo che il fumo passivo danneggia il proprio animale. Questa survey sottolinea anche l’importanza del rapporto tra il veterinario e il proprietario dell’animale e la rilevanza delle campagne informative ad opera dei veterinari per favorire la cessazione dal fumo di tabacco.
L'insonnia è un problema comune nella società moderna. È associata a una ridotta qualità della vita e a menomazioni nella salute fisica e mentale. L'ascolto della musica è ampiamente usato come aiuto per dormire, ma non è chiaro se possa effettivamente migliorare l'insonnia negli adulti. Questa Cochrane Review è un aggiornamento di una revisione pubblicata nel 2015.
Sono stati inclusi 13 studi (otto studi nuovi a questo aggiornamento) che comprendono 1007 partecipanti. Gli studi hanno esaminato l'effetto dell'ascolto quotidiano di musica preregistrata, per 25-60 minuti, per un periodo da tre giorni a tre mesi.
I risultati della metanalisi suggeriscono che l'ascolto della musica può avere un effetto benefico da moderato a grande sulla qualità del sonno in diverse popolazioni che hanno sintomi di insonnia. Le misure soggettive di questi risultati suggeriscono che i partecipanti possono sperimentare miglioramenti nella latenza di insorgenza del sonno, nel tempo di sonno totale e nell'efficienza del sonno con l'intervento musicale con ampi intervalli di confidenza che vanno da piccole a grandi dimensioni di effetto. Poiché gli studi riportano informazioni limitate sulla natura dei problemi di sonno dei partecipanti, non è possibile trarre conclusioni in merito all'effetto sui sottotipi di insonnia come difficoltà con l'inizio del sonno, mantenimento del sonno o sonno non ristoratore.
Jespersen KV, Pando-Naude V, Koenig J, Jennum P, Vuust P. Listening to music for insomnia in adults. Cochrane Database of Systematic Reviews 2022, Issue 8. Art. No.: CD010459.
Il passaggio alla menopausa è spesso accompagnato da sintomi psico-vegetativi, inclusi sintomi di stress e ansia. Identificare lo stress e l'ansia e intervenire tempestivamente può avere un enorme impatto sulla salute pubblica. Gli operatori sanitari come ostetrici-ginecologi o medici di famiglia svolgono un ruolo fondamentale nella diagnosi, prevenzione e trattamento di sintomi o disturbi di stress e ansia, poiché spesso rappresentano il principale contatto medico delle donne durante la transizione alla menopausa. Tuttavia, spesso non si sentono sicuri nell'identificare e curare i problemi di salute mentale. Lo scopo di questa revisione era riassumere le conoscenze attuali (dal 2010) provenienti da studi randomizzati controllati, revisioni sistematiche e meta-analisi sulle opzioni diagnostiche e terapeutiche e fornire algoritmi decisionali clinici. La letteratura recente suggerisce trattamenti farmacologici, cognitivo comportamentali (sono disponibili diversi interventi psicologici per la riduzione dello stress).e complementari. La scelta su quale trattamento utilizzare dovrebbe essere discussa con la paziente.
Stute P, Lozza-Fiacco S. Strategies to cope with stress and anxiety during the menopausal transition. Maturitas. 2022 Aug 3;166:1-13. doi: 10.1016/j.maturitas.2022.07.015. Epub ahead of print. PMID: 35964446.
L'affaticamento da "compassione" è il risultato di fattori di stress unici inerenti al lavoro di cura. La fatica della "compassione" ha evidenti costi emotivi e fisici e un impatto significativo sull'assunzione e sulla fidelizzazione del personale.
La revisione è la prima a valutare la letteratura quantitativa sull'affaticamento da "compassione" negli infermieri di salute mentale. La ricerca sull'affaticamento da "compassione" negli infermieri di salute mentale non ha tenuto conto finora, in modo accurato, del rapporto di cura unico tra infermiere e paziente. L'istruzione basata sulle competenze, una forte leadership dell'infermiere di salute mentale, culture organizzative positive, supervisione clinica e riflessione insieme a strategie individuali di cura di sé possono mitigare l'affaticamento della "compassione".
Sono urgentemente necessarie risorse per l'istruzione e lo sviluppo della forza lavoro che affronti la fatica della "compassione" negli infermieri di salute mentale. Sono necessari interventi che affrontino le esigenze fisiche, cognitive ed emotive del lavoro di cura per garantire che gli infermieri di salute mentale abbiano la capacità di fornire un'assistenza compassionevole sostenibile ai pazienti.
Marshman C, Hansen A, Munro I. Compassion fatigue in mental health nurses: A systematic review. J Psychiatr Ment Health Nurs. 2022 Aug;29(4):529-543. doi: 10.1111/jpm.12812. Epub 2021 Dec 28. PMID: 34874593.
Recentemente è stata pubblicata una serie di studi sugli interventi universali di mindfulness a scuola, come risultato di otto anni di lavoro coordinati da un gruppo di ricerca britannico, nell’ambito del Progetto Myriad (My Resilience in Adolescence – La mia resilienza in adolescenza) rivolto a comprendere come promuovere la salute mentale e il benessere di adolescenti. Il progetto, finanziato da Wellcome Trust, ha coinvolto complessivamente 85 scuole del Regno Unito, con oltre 650 insegnanti e un campione rappresentativo di oltre 8.000 ragazze e ragazzi di età compresa tra 11 e 16 anni.
I risultati del progetto sono stati analizzati e commentati in sette articoli scientifici pubblicati il 12 luglio sulla rivista scientifica British Medical Journal – Evidence Based Mental Health.
Gli studi sono stati articolati in modo da esaminare: a) il confronto tra gli effetti di un intervento di mindfulness in classe e la programmazione usuale comprendente lezioni su temi psicologici; b) l’impatto a un anno dall’intervento sul benessere psicologico, includendo aspetti emotivi e cognitivi; c) gli effetti differenziati nei sottogruppi (insegnanti, adolescenti in buona salute psicologica e adolescenti con difficoltà psicologiche clinicamente rilevanti) e il ruolo di altri mediatori; d) un eventuale beneficio differenziale dell’intervento durante la pandemia.
Applicato alle scuole, il programma di Mindfulness del progetto Myriad è stato rivolto all’insegnamento della consapevolezza, dell’accettazione di sé e della resilienza attraverso una serie di sessioni psicoeducative tenute in classe e di esercizi da praticare a casa. I contenuti sono stati adattati in modo da affrontare l’adolescenza nella sua evoluzione tipica e nella psicopatologia. L’obiettivo era di introdurre ragazze e ragazzi ad abilità di controllo dell’attenzione e di autoregolazione emotiva, cognitiva e comportamentale, attraverso indicazioni da applicare nella vita quotidiana.
Le conclusioni generali che si possono trarre dal complesso dei risultati prodotti dal Progetto Myriad sugli interventi di mindfulness sono che: a) hanno potenzialmente dei benefici per alcune fasce di età adolescenziale ma non per la prima adolescenza; 2) possono portare a benefici cognitivi ed emotivi; 3) hanno un’efficacia di breve durata; 4) hanno un effetto iatrogeno negli adolescenti con disturbi psicopatologici e quindi sono controindicati per questi ragazzi e ragazze.
Metitieri T. Mindulness, gli interventi a scuola sono realmente efficaci? I risultati del Progetto Myriad, Valigia Blu, 26 luglio 2022
Ricerche precedenti allo studio suggerivano che l'allenamento alla consapevolezza (MT) fosse efficace nel migliorare la salute mentale nei giovani. MT si propone di lavorare migliorando il controllo esecutivo in contesti carichi di affettività. Tuttavia, non è chiaro se la MT migliori tale controllo nei giovani. MT sembra mitigare le difficoltà di salute mentale durante i periodi di stress, ma qualsiasi effetto attenuante contro le difficoltà legate al COVID rimane non esaminato. Obiettivo dello studio era valutare se la MT (intervento) rispetto alla psicoeducazione (Psy-Ed; controllo), implementata nelle classi del doposcuola 1.migliora il controllo esecutivo affettivo; 2. mitiga gli impatti negativi sulla salute mentale della pandemia di COVID-19. Lo studio ha visto coinvolti 460 studenti di età compresa tra 11 e 16 anni: MT (N=235), Psy-Ed (N=225). I risultati non hanno fornito prove che la versione di MT utilizzata i abbia migliorato il controllo esecutivo affettivo dopo l'allenamento o mitigato le conseguenze negative sulla salute mentale della pandemia COVID-19 rispetto a Psy-Ed. Non sono stati segnalati eventi avversi. Non ci sono quindi prove che la MT migliori il controllo affettivo o la salute mentale dei giovani durante i periodi di stress.
Un ampio corpus di prove sperimentali nelle scienze empiriche mostra che scrivere di esperienze di vita può essere benefico per la salute mentale e fisica. Mentre i dati empirici riguardanti i benefici per la salute degli interventi di scrittura sono stati raccolti in numerosi studi di psicologia e biomedicina, questa letteratura è rimasta quasi del tutto scollegata dagli studi umanistici e neuropsicologici cognitivi. In questo articol si esamina la letteratura sugli interventi di scrittura psicologici e biomedici e si collegano questi risultati alle opinioni della filosofia, della neuropsicologia cognitiva e della narratologia.Si sostiene, in particolare, che il concetto narratologico di conflitto può essere applicato per risolvere modelli di risultati empirici apparentemente contrastanti negli studi psicologici. Più in generale,si afferma che una prospettiva interdisciplinare possa fornire una base teorica più ampia per comprendere i processi psicologici, alla base dei benefici per la salute della scrittura autobiografica e fornire indicazioni per la ricerca futura in psicologia e biomedicina.
Valtonen J. The Health Benefits of Autobiographical Writing: An Interdisciplinary Perspective. J Med Humanit. 2021 Dec;42(4):1-19.
Le metodologie educative basate sull'arte sono state implementate nell'assistenza infermieristica e in altre discipline sanitarie per promuovere approcci centrati sull'assistenza alla persona. "Readers Theatre" è stato applicato come strumento per promuovere approcci alla cura compassionevoli e olistici. "Readers Theatre" è una forma di dramma che richiede ai partecipanti di leggere ad alta voce una narrazione sceneggiata per il pubblico. Obiettivo della review è di esaminare la letteratura esistente sulle esperienze di studenti adulti ed educatori nell'utilizzo del "Readers Theatre" e la sua potenziale idoneità per la formazione degli infermieri. La domanda era: "Quali sono le esperienze di apprendimento degli studenti adulti e le esperienze di insegnamento degli educatori nell'adozione del Readers Theatre?" Sono stati selezionati 31 studi e sono stati individuati quattro temi all'interno della revisione: 1) principi e caratteristiche; 2) consapevolezza, comprensione, cura ed empatia; 3) collaborazione interdisciplinare, educazione interdisciplinare e diffusione delle conoscenze; e 4) promuovere le competenze degli studenti. Le conclusioni affermano che il "Readers Theatre" ha il potenziale per essere utilizzato all'interno di un curriculum infermieristico, e in particolare in corsi teorici e sostanziali in classe, attraverso l'apprendimento di gruppo attivo, nella fase applicativa dell'acquisizione della conoscenza.
Nazilla Khanlou, Luz Maria Vazquez, Attia Khan, Brenda Orazietti, Grace Ross, Readers Theatre as an arts-based approach to education: A scoping review on experiences of adult learners and educators, Nurse Education Today, Volume 116, 2022, 105440, ISSN 0260-6917
La revisone con metanalisi indaga se gli interventi artistici siano efficaci nel ridurre lo stigma relativo alla salute mentale tra i giovani e, in tal caso, quali forme d'arte specifiche, durata e componenti legati allo stigma abbiano successo. METODI: Cinquantasette studi hanno soddisfatto i criteri di inclusione (n = 41.621). Gli interventi che utilizzano più forme d'arte sono efficaci nel migliorare il comportamento nei confronti delle persone con problemi di salute mentale. Nessuno studio ha riportato esiti negativi o danni non intenzionali. Non sono stati segnalati studi da paesi a basso e medio reddito. Gli autori concordano sul fatto che glii interventi artistici sono efficaci nel ridurre lo stigma relativo alla salute mentale, seppure in piccola misura. Gli interventi che impiegano più forme d'arte insieme rispetto agli studi che impiegano film, teatro o giochi di ruolo sono probabilmente più efficaci nel ridurre lo stigma relativo alla salute mentale.
Gaiha SM, Salisbury TT, Usmani S, Koschorke M, Raman U, & Petticrew M. (2021). Effectiveness of arts interventions to reduce mental-health-related stigma among youth: A systematic review and meta-analysis. BMC Psychiatry, 21(1), 364.
Si tratta di uno studio qualitativo descrittivo condotto secondo la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità con il coinvolgimento delle reti interne: Direzioni, gruppi infermieristici e sanitari e partenariato esterno (antropologi, psicologi, artisti
Cinquecento persone sono state coinvolte in due eventi in cui hanno condiviso storie di operatori sanitari e famiglie dei pazienti.
L'esperienza ha creato le condizioni per l'uso strutturato della metodologia al fine di rafforzare le competenze di vita negli operatori sanitari per la gestione degli eventi, che genera alti livelli di stress lavorativo.
Implicazioni infermieristiche: Riflessione sull'importanza di dare voce e condividere le esperienze nelle comunità multiprofessionali e sociali per dare senso al senso etico e umano del proprio agire nella relazione di cura.
Costamagna G, Fiumano' G, Trentalange A, Laezza A, Dall'Acqua M. Social and community theatre as a response to the stress experienced by nurses, health professionals, and the relatives of those treated during the pandemic: the experience of the Mauriziano Hospital. Prof Inferm. 2021 Oct-Dec;74(4):263.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la violenza domestica contro le donne un grave problema di salute e stima che, a livello globale, più del 30% delle donne l’abbia subita. La prevalenza della violenza domestica nelle diverse aree del mondo varia dal 15% al 75% a seconda della definizione e della percezione della violenza. La violenza domestica è una conseguenza della mancanza di potere, emancipazione e uguaglianza di genere nelle società. I ricercatori, recentemente, hanno proposto vari approcci interventistici che coinvolgono l'empowerment per ridurre la violenza domestica contro le donne. Questa revisione sistematica ha studiato l'impatto degli approcci interventistici sulla prevenzione della violenza domestica contro le donne attraverso l'empowerment.
I risultati hanno indicato che gli interventi economici in combinazione con altri basati sulla comunicazione e i programmi basati sulla comunità sono efficaci nel ridurre il rischio di violenza domestica. Per quanto attiene agli interventi di natura economica, sono risultati efficaci quelli basati sulla responsabilizzazione delle donne rispetto alla loro capacità economica. Promuovere la comunicazione interpersonale, le abilità e il rafforzamento dell'autosufficienza sono efficaci nel ridurre la violenza. L'empowerment si concentra nell'aumentare la sicurezza di una donna, migliorando il suo potere decisionale, i suoi problemi di comunicazione. Ogni donna dovrebbe sapere cosa è meglio per lei e il personale infermieristico può fungere da facilitatore nel processo decisionale. Le strategie di emancipazione delle donne sono più efficaci quando includono politiche e strategie macroeconomiche che riflettano il contesto culturale della società.
Zahra Kiani, Masoumeh Simbar, Farzaneh Rashidi Fakari, Samiyeh Kazemi, Vida Ghasemi, Nasrin Azimi, Tahereh Mokhtariyan, Shahin Bazzazian, A systematic review: Empowerment interventions to reduce domestic violence? Aggression and Violent Behavior, Volume 58, 2021, 101585, ISSN 1359
"You the Man" è un programma teatrale che contribuisce agli sforzi di prevenzione della violenza nell'ambito della comunità. Il programma, che necessita di un singolo attore e oggetti di scena minimi, consiste in uno spettacolo di 30-35 minuti sulla violenza del partner intimo e l'aggressione sessuale, seguita da una tavola rotonda post-esibizione moderata che include il personale delle agenzie di supporto locali.
Lo studio ha valutato che i programmi basati sul teatro possono influenzare positivamente gli atteggiamenti in relazione alla violenza di genere e aumentare la conoscenza dei partecipanti sui modi sicuri per intervenire.
Beth R Crisp, Ann Taket, Using a theatre-based programme to prevent gender-based violence: evidence from Australia, Health Promotion International, 2022, daac025
Un numero senza precedenti di persone in tutto il mondo sta subendo uno sfollamento forzato a causa di eventi naturali o causati dall'uomo. Più del 50% dei rifugiati nel mondo sono bambini o adolescenti. Oltre alle sfide di stabilirsi in un nuovo paese, molti hanno assistito o vissuto eventi traumatici. Pertanto, i bambini e gli adolescenti rifugiati sono a rischio di sviluppare problemi di salute mentale come il disturbo da stress post-traumatico e richiedono un sostegno adeguato ed efficace all'interno delle comunità.
Obietti della revisione: Valutare l'efficacia e l'accettabilità degli interventi comunitari (solo RCT) rispetto ai controlli (nessun trattamento, lista d'attesa, trattamento alternativo) per prevenire e curare i problemi di salute mentale (depressione grave, ansia, disturbo da stress post-traumatico, disagio psicologico) e il miglioramento della salute mentale nei bambini e negli adolescenti rifugiati nei paesi ad alto reddito.
Sebbene gli interventi basati sulla comunità possano essere efficaci per la salute mentale in varie popolazioni, non sono state trovate prove che suggeriscano che tali interventi possano promuovere la salute mentale o prevenire o curare le condizioni di salute mentale tra i bambini e gli adolescenti rifugiati nei paesi ad alto reddito. Alcune delle maggiori lacune nell'evidenza includono l'assenza di RCT statisticamente in grado di rilevare effetti moderati, valutazioni di interventi per il trattamento di condizioni di salute mentale diagnosticate e valutazioni che includano esiti relativi all'accettabilità degli interventi.
Soltan F, Cristofalo D, Marshall D, Purgato M, Taddese H, Vanderbloemen L, Barbui C, Uphoff E. Community‐based interventions for improving mental health in refugee children and adolescents in high‐income countries. Cochrane Database of Systematic Reviews 2022, Issue 5. Art. No.: CD013657. DOI: 10.1002/14651858.CD013657.pub2. Accessed 29 July 2022.
Le tecnologie mobili per la salute (mHealth) sono sempre più utilizzate nella programmazione sanitaria, inclusa la prevenzione della violenza da parte dei partner (IPV) per ottimizzare lo screening, la diffusione dell'istruzione e i collegamenti all'assistenza tramite la telemedicina. Sono stati valutati sistematicamente gli attuali interventi basati sul Web e mHealth, che includono metodi di consegna basati sul Web o su dispositivi mobili per la prevenzione della vittimizzazione IPV primaria, secondaria e terziaria. Le prove di efficacia rispetto agli approcci convenzionali di prevenzione dell'IPV sono limitate. Uno dei principali punti di forza della programmazione della prevenzione dell'IPV mHealth è la capacità di adattare gli interventi alle esigenze delle singole vittime senza ingenti spese di risorse umane da parte dei fornitori.
Anderson EJ, Krause KC, Meyer Krause C, Welter A, McClelland DJ, Garcia DO, Ernst K, Lopez EC, Koss MP. Web-Based and mHealth Interventions for Intimate Partner Violence Victimization Prevention: A Systematic Review. Trauma Violence Abuse. 2021 Oct;22(4):870-884. doi: 10.1177/1524838019888889. Epub 2019 Nov 19. PMID: 31742475.
Seff I, Vahedi L, McNelly S, Kormawa E, Stark L. Remote evaluations of violence against women and girls interventions: a rapid scoping review of tools, ethics and safety. BMJ Glob Health. 2021 Sep;6(9):e006780. doi: 10.1136/bmjgh-2021-006780. PMID: 34489330; PMCID: PMC8422319.
Un recente studio americano ha coinvolto più di 10.000 adolescenti di età compresa tra i 10 e i 13 anni, vittime di esperienze di cyber-bullismo. E' emersa una correlazione con il rischio di suicidio, in particolare quando agli episodi di cyber-bullismo si affiancavano altre situazioni, ad esempio il perpetrarsi anche offline degli atti aggressivi da parte dei pari.Lo studio suggerisce pertanto che identificare le esperienze di cyber-bullismo in maniera tempestiva può aiutare i professionisti sanitari a stratificare il rischio suicidario e impostare in maniera adeguata le strategie di prevenzione del suicidio in adolescenza.
Arnon S, Brunstein Klomek A, Visoki E, et al. Association of Cyberbullying Experiences and Perpetration With Suicidality in Early Adolescence. JAMA Netw Open. 2022;5(6):e2218746.
Uno studio pilota dell'Università di Seattle ha valutato la fattibilità e adeguatezza di un programma basato sul coaching di gruppo, mirato alla riduzione dello stress e all'aumento delle competenze di resilienza, realizzato all'interno di un ospedale durante la pandemia di COVID-19.
Oggetto dello studio è stato il follow up del programma, da settembre 2020 ad aprile 2021, a cui hanno partecipato 153 operatori ospedalieri, sanitari e non, che al termine del programma hanno espresso elevati livelli di soddisfazione, capacità di tenere a mente quanto appreso, motivazione alla frequenza. Inoltre, le misurazioni effettuate attraverso scale validate hanno dato come risultato un aumento di resilienza percepita, e una riduzione di stress, ansia, burn-out.
Pertanto, programmi validati di rinforzo/sviluppo delle competenze di resilienza possono migliorare gli esiti di salute mentale negli operatori che lavorano in ospedale.
Nello specifico si tratta del Promoting Resilience in Stress Management Program (PRISM), un programma standardizzato di coaching di gruppo di 6 settimane, sviluppato orginariamento per adolescenti e giovani adulti con malattie croniche, adattato agli operatori sanitari e allo staff ospedaliero ("PRISM at Work") * e alla situazione pandemica (erogato attraverso video).
Yi-Frazier JP, O’Donnell MB, Adhikari EA, et al. Assessment of Resilience Training for Hospital Employees in the Era of COVID-19. JAMA Netw Open. 2022;5(7):e2220677
Un recente studio della Rete LGBTQ Health and Human Services del Connecticut ha indagato i bisogni di salute della popolazione LGBTQ+, rilevando che circa il 60% di utenti sono preoccupati rispetto all'assistenza sanitaria. Le disuguaglianze riguardanti le persone LGBTQ+ sono ben documentate: la paura di essere discriminati/e, esperienza negative presso gli studi e ambulatori medici, il rifiuto di assistenza/terapia nei confronti di queste persone influenza l'accesso ai servizi, per usufruire di pratiche potenzialmente salvavita, ad esempio gli screening preventivi. Tra le modalità discriminatorie rilevate più frequentemente ci sono il rifiuto palesemente dichiarato di "occuparsi di transgender", e l'intenzionale errore nell'usare il pronome lui/lei parlando del paziente con lo staff medico-infermieristico - azioni che hanno delle conseguenze a livello fisico e psichico per queste persone. Tra le soluzioni proposte, una formazione sulle abilità di comunicazione e ascolto per tutto lo staff sanitario, amministrativi compresi: ..."chiedere al/la paziente informazioni personali, conoscere la sua vita (compreso l'orientamento sessuale), dimostra attenzione verso l'altro/a, aiuta a contrastare i pregiudizi, orienta verso i reali bisogni individuali, anzichè ridurlo solamente a un coacervo di sintomi".
Gli interventi di cessazione del fumo basati sulla consapevolezza (mindfulness) possono aiutare a smettere di fumare insegnando alle persone a prestare attenzione e lavorare con stati emotivi negativi, desiderio di fumare e altri sintomi di astinenza da nicotina. I tipi di interventi basati sulla consapevolezza includono la formazione alla consapevolezza, la meditazione, la terapia di accettazione, l'addestramento alla tolleranza al disagio e lo yoga.
In una recente intervista pubblicata su JAMA, Sterling Ransone Jr, presidente dell' Accademia americana dei medici di famiglia (American Academy of Family Physicians), ha evidenziato la situazione critica in cui si trova la popolazione rispetto ai problemi di salute mentale, a partire da fonti e dati ufficiali.
Secondo quanto riportato su un documento strategico/Statement della Casa Bianca di marzo 2022 incentrato sulla "crisi nazionale nella salute mentale" (https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2022/03/01/fact-sheet-president-biden-to-announce-strategy-to-address-our-national-mental-health-crisis-as-part-of-unity-agenda-in-his-first-state-of-the-union/), negli USA 2 persone su 5 presentano sintomi ansioso-depressivi, e 1 studente di scuola media superiore su 3 riferisce una persistente tristezza o senso di disperazione: i tassi di depressione e ansia erano già elevati prima della pandemia di COVID-19, ma - si legge nello Statement "il trauma, il dolore, i lutti e l'isolamento hanno portato la popolazione a un punto di rottura".
Vari studi hanno infatti documentato che dopo il picco pandemico sono aumentate le visite effettuate nei dipartimenti di salute mentale in situazioni di urgenza, soprattutto per quanto riguarda i giovani e le persone appartenenti a comunità etniche minoritarie, e si è abbassata l'età dei giovani che necessitano di un ricovero in reparto psichiatrico.
Ecco perchè enti autorevoli quali l' American Academy of Pediatrics, l' American Academy of Child & Adolescent Psychiatry, e il Children’s Hospital Association hanno dichiarato la salute mentale una emergenza nazionale.
Tra le cause identificate:
-il divario tra le risorse professionali presenti e la richiesta di assistenza/cure di salute mentale da parte soprattutto dei giovani (negli USA si stima che ci siano 14 psichiatri specializzati nell'età evolutiva per 100.000 adolescenti, e in alcuni Stati neppure uno psichiatra)
- la scarsa integrazione tra settori diversi della medicina e i diversi professionisti
- la scarsa attenzione alla prevenzione in ambito comunitario
Tra le possibili azioni da intraprendere, secondo l'APA - American Psychological Association:
- ampliamento della forza lavoro dei professionisti della salute mentale in termini di numero e di tipologia - telemedicina - migliore integrazione dei professionisti clinici della salute mentale all'interno delle èquipe di cure primarie e dei contesti comunitari quali ad esempio le scuole, secondo il Collaborative Care Model - realizzazione di iniziative rivolte alla popolazione community-based, a scopo preventivo e in risposta ai bisogni locali - modifiche a livello organizzativo per supportare meglio i clinici all'interno del luogo di lavoro
- programmi formativi e tirocini sul campo per gli studenti universitario per aumentare le conoscenze rispetto alle diverse sfaccettature della salute mentale in età evolutiva: viene citato ad es. CAPIE, il programma di eccellenza dell'Università californiana San Diego / cattedra di psichiatria del bambino e dell'adolescente (che prevede tra le varie cose un project work nel setting comunitario e la creazione di una mentorship intergenerazionale) https://psychiatry.ucsd.edu/education-training/medical-student-high-school-programs/child-adolescent-psychiatry-inclusive-excellence/about/index.html)
- sostegno ai medici di famiglia e ai professionisti delle cure primarie nella gestione dei problemi comuni di salute mentale (ad es. ansia generalizzata, depressione, insonnia, problemi comportamentali), che durante la pandemia si sono già trovati ad intensificare del 71% la quantità del tempo dedicato ai loro pazienti per problematiche di salute mentale, spesso correlate a problemi fisici quali ad esempio ridotta attenzione in situazioni di cardiopatie e patologie croniche
- cure integrate di salute mentale, con l'integrazione tra medici di base e psichiatri per le situazioni complesse quali ad esempio la schizofrenia, anche al fine di decongestionare i servizi sanitari
Kuehn BM. Clinician Shortage Exacerbates Pandemic-Fueled “Mental Health Crisis”. JAMA. 2022;327(22):2179–2181. doi:10.1001/jama.2022.8661
Un'indagine ha coinvolto 866 medici afferenti alla salute mentale, alle cure primarie e agli ambulatori specialistici a cui è stato chiesto di valutare la qualità dell'assistenza/cura realizzata attraverso la tele-medicina; gli interventi video in remoto sono stati percepiti come validi, e utilizzati in maniera preferenziale rispetto alle telefonate, soprattutto con utenti con problemi di salute mentale.
Gli autori concludono con l'invito a realizzare maggiori ricerche sull'impatto e l'efficacia della modalità di intervento tele-medica e sulle possibilità di miglioramento.
Connolly SL, Miller CJ, Gifford AL, Charness ME. Perceptions and Use of Telehealth Among Mental Health, Primary, and Specialty Care Clinicians During the COVID-19 Pandemic. JAMA Netw Open. 2022;5(6):e2216401.
Nadkarni A, Biswas J. Gender Disparity in Cognitive Load and Emotional Labor—Threats to Women Physician Burnout. JAMA Psychiatry. Published online June 08, 2022.
Il conflitto Russia Ucraina ripropone un tema noto: l'alto rischio di conseguenze sulla salute mentale dei tanti uomini, donne e bambini coinvolti e la necessità di garantire cure e supporto adeguati da parte dei paesi che li ospitano. Dati aggiornati e alcuni spunti di rilessione li offre una revisione sistematica del 2022.
Più della metà delle donne vittime di femminicidio è uccisa dal proprio partner, che in quasi 8 casi su 10 abitava con la donna. Sono dati della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, che ha provato ad analizzare il fenomeno in Italia soffermandosi anche sul ruolo del medico, in particolare su quello dei medici di famiglia: dall’indagine è emerso infatti che molte donne avevano confidato solo a loro gli atteggiamenti vessatori subiti.
Nel percorso sanitario delle vittime di violenza un ruolo centrale e decisivo dovrebbe essere assunto dai medici di famiglia, in particolare nei piccoli centri, ai fini di individuare i segnali di rischio per la vita delle donne.
Le sigarette elettroniche e il tabacco da riscaldare sono prodotti su cui le ditte di tabacco puntano per recuperare le fette di mercato perse e per conquistarne di nuove. Questi prodotti sono presentati come alternative meno dannose o addirittura non dannose rispetto alle sigarette tradizionali. Ma che cosa sappiamo veramente?
La revisione indaga l’associazione – in specifico il legame causa-effetto - tra l’attività fisica e il rischio di depressione in età adulta.
Sono stati inclusi 15 studi prospettici (o di coorte) che hanno coinvolto più di 2 milioni di persone, che hanno evidenziato un’associazione “curvilinea” inversa tra l’attività fisica e l’insorgenza della depressione, con un aumento del rischio nei casi di livelli di attività più bassi: gli adulti che seguivano le raccomandazioni inerenti l’attività fisica avevano un più basso rischio di depressione rispetto agli adulti che non svolgevano alcun tipo di movimento fisico, e il rischio si riduceva in maniera significativa anche con dosi di attività fisica relativamente basse.
Inoltre, una stima sulla prevalenza dell’ esposizione tra le coorti considerate ha consentito di dire che: se gli adulti meno attivi avessero adottato le raccomandazioni inerenti i livelli ottimali di attività fisica, si sarebbe potuto prevenire/evitare l’11,5% di casi di depressione.
La review e meta-analisi sistematica conclude evidenziando i benefici significativi a livello di salute mentale derivanti dall’essere fisicamente attivi, anche con livelli di attività un po' ridotti rispetto alle raccomandazioni di sanità pubblica, ed esortando gli operatori a promuovere l’attività fisica per migliorare il benessere mentale.
Pearce M, Garcia L, Abbas A, et al. Association Between Physical Activity and Risk of Depression: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Psychiatry. Published online April 13, 2022.
Obiettivo dello studio è stato verificare se l'efficacia del vaccino COVID-19 diminuisce nel tempo, questione fondamentale per informare la politica sui vaccini e la tempistica delle dosi di richiamo. L'efficacia del vaccino contro la malattia grave è rimasta elevata dopo 6 mesi, mentre è diminuita di circa 20-30 punti percentuali contro l'infezione e la malattia sintomatica.
La violenza intima del partner (IPV) ha un impatto ampio e duraturo sulla salute mentale delle donne, quindi una prevenzione efficace è fondamentale.
Una revisione di 96 valutazioni rigorose degli interventi per il loro impatto sulla violenza contro donne e ragazze (per lo più IPV) ha rilevato che diversi approcci di intervento erano efficaci.
Tuttavia, non tutte le valutazioni di un "approccio di successo" hanno mostrato successo nella riduzione dell'IPV.
Per capire cos'altro influisce sul successo, sono stati analizzati i resoconti dei professionisti e la documentazione della progettazione e dell'attuazione di diciassette interventi valutati nell'ambito di What Works to Prevent Violence against Women and Girls (VAWG). Sono state identificate alcune caratteristiche di tutti gli interventi di successo tra cui:
un intervento rigorosamente pianificato con una solida teoria del cambiamento (ToC), in sintonia con il contesto locale;
sostegno alle sopravvissute;
lavorare con donne e uomini;
disporre di personale e volontari sufficienti, ben selezionati, formati e supportati.
Quattro caratteristiche erano necessarie per il successo per l'approccio di intervento:
attività di gruppo di genere e responsabilizzazione sociale e promozione di relazioni interpersonali positive;
metodi di apprendimento partecipativo, sottolineando l'empowerment, la riflessione critica e le capacità comunicative;
manuali di facile utilizzo attentamente progettati e seguiti sistematicamente;
quando si lavora con i bambini, avere un design adatto all'età con tempo per l'apprendimento e una pedagogia coinvolgente.
Questa analisi fornisce al campo della prevenzione dell'IPV informazioni critiche per migliorare l'impatto degli interventi di gruppo e di comunità nella prevenzione dell'IPV e, attraverso questo, rafforzare la salute mentale delle donne.
Jewkes R, Willan S, Heise L, Washington L, Shai N, Kerr-Wilson A, Gibbs A, Stern E, Christofides N. Elements of the Design and Implementation of Interventions to Prevent Violence against Women and Girls Associated with Success: Reflections from the What Works to Prevent Violence against Women and Girls? Global Programme. Int J Environ Res Public Health. 2021 Nov 19;18(22):12129.
Il ruolo delle arti nella guarigione ha una lunga storia. Dai primi segni rupestri e dai rituali di performance di guarigione, le arti sono state utilizzate per rappresentare, comunicare ed elevare l'esperienza umana. In riconoscimento del potere delle arti di migliorare il benessere, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un rapporto sulle prove per le arti nel miglioramento della salute e del benessere (Fancourt e Finn, 2019). Inoltre, l'OMS ha lanciato ufficialmente il proprio programma artistico e sanitario, organizzando eventi, sostenendo la ricerca e sensibilizzando (Arti e Salute).
Nell’editoriale, gli studi sono stati organizzati con un'enfasi sui benefici della pratica artistica per gli individui e i gruppi in contesti specifici come scuole, musei, ospedali, strutture per l'assistenza agli anziani e centri comunitari. Sono presenti anche studi che combinano diverse forme di pratiche artistiche . La raccolta di studi afferma il valore delle arti nell'affrontare e comunicare i problemi di salute e nel migliorare la qualità della vita, rafforzando ulteriormente così la necessità di quadri nazionali, come quelli sviluppati nel Regno Unito (Arts for Health and Wellbeing) e in Australia (National Arts and Wellbeing, Health Framework), per migliorare il profilo delle arti e della salute e promuovere una migliore integrazione della pratica artistica tra strutture e agenzie. Data la gamma di metodi utilizzati, la raccolta offre anche importanti tabelle di marcia su come misurare l'impatto delle arti sul benessere e rafforza la necessità di dedicare fondi a ulteriori ricerche in questo settore.
Karkou V, Sajnani N, Orkibi H, Groarke JM, Czamanski-Cohen J, Panero ME, Drake J, Jola C, Baker FA. Editorial: The Psychological and Physiological Benefits of the Arts. Front Psychol. 2022 Mar 8
Gli infermieri in burnout continuano ad aumentare con conseguenti impatti negativi sull'ambiente di lavoro infermieristico, sui risultati sui pazienti e sul mantenimento di infermieri qualificati. I leader infermieristici sono essenziali nello sviluppo e nella promozione di ambienti di lavoro positivi che mantengano una forza lavoro autorizzata e motivata. La ricerca indica che gli stili di leadership positivi e relazionali possono migliorare la soddisfazione sul lavoro, l'impegno organizzativo e la fidelizzazione degli infermieri riducendo contemporaneamente l'esaurimento emotivo e il burnout.
Hall VP, White KM, Morrison J. The Influence of Leadership Style and Nurse Empowerment on Burnout. Nurs Clin North Am. 2022 Mar;57(1):131-141.
Una pubblicazione WHO contenente la descrizione e sintesi di due recenti review sistematiche che indagano quali caratteristiche e tipologie di spazi verdi e spazi blu urbani siano maggiormente efficaci nel promuovere/migliorare la salute mentale della popolazione.
La prima review sistematica ha incluso 134 studi (55 studi trasversali/longitudinali, 67 studi sperimentali, 12 studi qualitativi, con vari tipi di target ad es. bambini, anziani, studenti, impiegati, popolazione generale, campioni clinici, studenti) e conferma in generale la correlazione positiva in termini di beneficio tra spazi verdi - progettati ad hoc e informali/spontanei - urbani e periferici e la salute mentale, a breve e a lungo termine, in particolare per quel che riguarda la dimensione affettivo-emotiva, lo stress fisiologico, la percezione di benessere soggettivo. Questo risultato vale per qualsiasi tipo di verde (parchi, boschi, giardini, orti urbani, viali alberati, prati, ecc.): i confronti effettuati non permettono di individuare se un particolare tipo di spazio verde o specifiche caratteristiche degli spazi sono migliori di altri/e. Alcuni studi evidenziano che fattori quali l'accessibilità e l'esposizione/luminosità, le differenze geografiche/contestuali e individuali/gruppali potrebbero giustificare i risultati così eterogenei. D'altro canto, segnalano comunque che gli spazi verdi, di qualsiasi tipo essi siano, possono contribuire a migliorare la qualità di vita e il benessere psico-fisico delle comunità cittadine, in particolare dei gruppi vulnerabili, contrastando contemporaneamente l'urbanizzazione crescente e i cambiamenti climatici. Gli autori incoraggiano a effettuare nuove ricerche per individuare e incrociare tipologie di bisogni e di target, e tipologia di spazio verde, per poter formulare della Raccomandazioni che orientino i programmi politici (una progettazione evidence-based) e le prassi operative (specifici esiti di salute per specifici target).
La seconda review review ha incluso 25 studi (7 studi trasversali/longitudinali, 12 studi sperimentali e 6 studi qualitativi), di cui il più "vecchio" risale al 2013. Le categorie di spazi blu urbani studiati: l'ambiente costiero (sabbioso e roccioso), le acque interne (fiumi, laghi, stagni, canali, ma anche le lagune e i bacini di acque salmastre), l'ambiente marino (ad esempio la barriera corallina). Gli studi hanno rilevato effetti benefici degli spazi blu urbani, sia a livello di benessere generale, sia in particolare - come per gli spazi verdi urbani - a livello di stress fisiologico e stato affettivo-emotivo, anche a livello terapeutico. Per quanto riguarda le tipologie, è meno facile individuare delle evidenti associazioni positive tra salute mentale e acque interne, rispetto all'ambiente costiero. Tra le caratteristiche individuate: la prospettiva visiva "aperta", la fluidità dell'acqua, la percezione di sicurezza.
Il contatto con la natura può avere degli effetti positivi enormi sulla salute mentale delle persone, secondo un numero sempre maggiore di studi e ricerche. Di contro, il degrado ambientale, inclusi il cambiamento climatico e l'inquinamento, rappresentano una grave minaccia al nostro benessere e al nostro equilibrio emotivo. A partire da un documento preliminare dell'Institute for European Environmental Policy - IEEP (Istituto europeo di politica ambientale) e dell' Institute for Global Health - ISGlobal (Istituto per la Salute Mondiale) di Barcellona, questo Policy Brief fornisce Raccomandazioni di decision-makers che spingono a riflettere sui legami tra la salute mentale e la regolamentazione dello stato dell'ambiente naturale da parte dei programmi politici, in particolare nel contesto della crisi pandemica di COVID-19.
Pubblicazione, a cura della Divisione Violenza contro le Donne del Consiglio d’ Europa, sul ruolo dell'istruzione formale e informale nella prevenzione della violenza contro le donne e della violenza domestica. Fa parte di una serie di approfondimenti di articoli della Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Offre una guida sull'attuazione dell'articolo 14 della Convenzione di Istanbul, che richiede agli Stati di includere - nei programmi di studio e per i gruppi di età che ritengono appropriati - materiale didattico su questioni quali la parità tra donne e uomini, ruoli di genere non stereotipati, rispetto reciproco, risoluzione non violenta dei conflitti nelle relazioni interpersonali, violenza di genere contro le donne e diritto all'integrità personale. Sulla base di promettenti pratiche educative nazionali, offre idee a responsabili politici, professionisti dell'istruzione, operatori giovanili e altri professionisti su come incoraggiare le generazioni più giovani a difendere l'uguaglianza di genere e aiutare a contrastare la violenza contro le donne.
Esamina le iniziative intraprese dalle strutture educative informali (sportive, culturali e ricreative) per promuovere tali principi e discute argomenti chiave come il coinvolgimento di ragazzi e uomini come partner nella lotta alla violenza contro donne e ragazze, l'importanza dell'alfabetizzazione digitale e delle iniziative educative guidate da ONG.
Il documento si conclude con un elenco di controllo che dovrebbe aiutare nella progettazione e nell'attuazione di misure legislative, politiche e pratiche per attuare l'articolo 14.
Pubblicazione che spiega come garantire l'attuazione non discriminatoria delle misure contro la violenza contro le donne e la violenza domestica, sulla base della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul). Offre una guida sull'attuazione dell'articolo 4, paragrafo 3, che richiede che tutte le misure, in particolare quelle a tutela dei diritti delle vittime, siano garantite senza discriminazioni per nessun motivo. Questa disposizione si basa sulla comprensione che le donne che sono o potrebbero essere a rischio di discriminazione intersezionale come le donne con disabilità, le donne anziane, le donne appartenenti a minoranze nazionali o etniche, o le donne lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali (LBTI) possono affrontare ulteriori ostacoli all'accesso alla protezione, al sostegno e alla giustizia.
Sulla base di promettenti legislazioni, politiche e pratiche nazionali, offre idee ai responsabili politici e ai professionisti della giustizia, delle forze dell'ordine, dei settori psicosociali, medici e di altri settori pertinenti su come rispondere in modo adeguato alla violenza di genere contro le donne al fine di ridurre le barriere nella ricerca di aiuto, sostegno e giustizia. Il documento mette al centro la partecipazione delle donne alla progettazione e all'attuazione di tali misure, al fine di catturare le loro esperienze e contribuire alla loro responsabilizzazione.
Il documento si conclude con un elenco di controllo che dovrebbe aiutare nella progettazione e nell'attuazione delle misure legislative, politiche e pratiche per attuare l'articolo 4, paragrafo 3.
Gli autori si chiedono se gli interventi musicali (ascolto e produzione musica) producono dei cambiamenti positivi a livello di qualità di vita associata allo stato di salute.
La review e metanalisi sistematica di 26 studi ha coinvolto 779 persone, per le quali gli interventi che utilizzavano la musica erano associati a cambiamenti statisticamente e clinicamente significativi attraverso rilevazioni pre e post intervento, sia quando gli interventi musicali affiancavano il trattamento principale sia quando rappresentavano la terapia principale.
Questi risultati confermano le conclusioni di precedenti review.
McCrary JM, Altenmüller E, Kretschmer C, Scholz DS. Association of Music Interventions With Health-Related Quality of Life: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Netw Open. 2022;5(3)
Gli autori si chiedono quali siano gli esiti e i fattori moderatori a livello di depressione che possono essere associati a interventi psicologici denominati "task-shared", cioè effettuati da operatori non professionisti, nei Paesi a medio e basso reddito. I risultati evidenziano che questo tipo di interventi è associato in maniera significativa a una ampia riduzione - anche a livello di gravità - della sintomatologia depressiva, e a un aumento della capacità reattiva e della possibilità di remissione. Viene perciò consigliato l'utilizzo di questo tipo di interventi, con l'accortezza dell'adattamento in base alle caratteristiche individuali.
Karyotaki E, Araya R, Kessler RC, et al. Association of Task-Shared Psychological Interventions With Depression Outcomes in Low- and Middle-Income Countries: A Systematic Review and Individual Patient Data Meta-analysis. JAMA Psychiatry. Published online March 23, 2022.
Lo smart working è una strategia di lavoro flessibile che può essere efficace sul benessere dei lavoratori quanto più i responsabili delle risorse umane si impegnano a coinvolgere e supportare i dipendenti proteggendoli dai periodi di criticità dovuti al cambiamento organizzativo.
I fattori socio-economici sono associati a un aumento della prevalenza della depressione, ma poco si sa della loro associazione con la prognosi - legame che potrebbe aiutare a migliorare la gestione clinica di questo disturbo.
Perciò, la Review sistematica indaga l'esistenza di una associazione/correlazione tra i fattori socio-economici e gli esiti degli interventi terapeutici per la depressione.
Sono stati inclusi 9 studi che hanno coinvolto 4.864 partecipanti con svantaggio socio-economico per condizione lavorativa e abitativa, rilevando una prognosi peggiore - a prescindere dal tipo di trattamento e nonostante gli adeguamenti/aggiustamenti terapeutici in base ai fattori prognostici. Poco significativa, invece, la correlazione con il livello di istruzione e le difficoltà economiche.
Ne deriva che le informazioni sullo stato occupazionale e sulla situazione abitativa delle persone affette da depressione può orientare il trattamento e facilitare il ricorso a un supporto di tipo professionale; inoltre, approcciare i bisogni legati alla casa e al lavoro può aiutare i pazienti a impegnarsi maggiormente all'interno di un percorso terapeutico e a raggiungere risultati migliori in termini di recovery.
Buckman JEJ, Saunders R, Stott J, et al. Socioeconomic Indicators of Treatment Prognosis for Adults With Depression: A Systematic Review and Individual Patient Data Meta-analysis. JAMA Psychiatry. Published online March 09, 2022. doi:10.1001/jamapsychiatry.2022.0100
Durante la pandemia di COVID-19 lo stress psicologico del periodo perinatale è aumentato. Una revisione sistematica (81 studi, 132.917 partecipanti comprendenti donne incinte o che avevano appena partorito) ha evidenziato l'aumento della prevalenza del disturbo ansioso-depressivo dal 20 al 64% durante la pandemia (Iyengar U, Jaiprakash B, Haitsuka H, Kim S, 2021). Uno studio statunitense trasversale su larga scala ha confermato questi risultati, rilevando livelli clinici di depressione al 36% nelle donne nel periodo perinatale (in gravidanza o con un bimbo fino a 6 mesi: fonte ISS-Epidentro), più elevati rispetto alla prevalenza stimata pre-pandemia dall'11 al 17%. I cambiamenti inerenti la cura/assistenza pre e perinatale, conclusa la mancanza di supporto durante il parto e nella successiva fase di recupero, possono aver contribuito ad aumentare la percezione dello stress. Le donne che hanno partorito durante la pandemia hanno reagito al parto/nascita con una risposta elevata ad uno stress acuto, correlata all'aumento di sintomi da disturbo post traumatico da stress e problemi riguardanti l'allattamento e l'attaccamento (sviluppo del legame, emotivamente significativo, con la figura principale di accudimento: teoria di Bowlby, 1983).
L'articolo esamina le possibili conseguenze sulla salute mentale delle donne e lo sviluppo del bebè durante il periodo perinatale, ed evidenzia le disuguaglianze provocate da "barriere strutturali" (quali, ad esempio, la ridotta accessibilità ai servizi da parte di donne con status socio-economico svantaggiato o appartenenti a minoranze etniche e linguistiche) da eliminare per ridurre lo stress psicologico delle neo mamme e migliorare la salute mentale materno-infantile.
Shuffrey LC, Thomason ME, Brito NH. Improving Perinatal Maternal Mental Health Starts With Addressing Structural Inequities. JAMA Psychiatry. Published online March 09, 2022. doi:10.1001/jamapsychiatry.2022.0097
Sebbene siano riconosciuti gli impatti negativi del COVID-19 sulla salute mentale globale dei giovani e dei giovani adulti, è stata prestata meno attenzione ai giovani LGBTQ, una popolazione storicamente trascurata nell'assistenza sanitaria, nelle politiche e nella ricerca, nonostante l'evidenza di elevati bisogni di salute mentale insoddisfatti. Sfortunatamente, è probabile che la pandemia abbia effetti negativi di vasta portata sulla salute e sul benessere delle persone LGBTQ.
Prima del COVID-19, i giovani LGBTQ sopportavano un carico sproporzionato di problemi di salute mentale, con la loro identità sessuale e di genere come fattori di rischio per vittimizzazione, traumi, discriminazione e abusi. Inoltre, i giovani LGBTQ, in particolare i giovani non binari e transgender, sono a rischio più elevato di depressione, suicidio, uso di sostanze e ansia. Le misure di controllo del COVID-19, come blocchi, lavoro da casa, chiusura delle scuole e apprendimento a distanza, potrebbero aver esacerbato questi disturbi mentali. Sebbene le conoscenze sull'impatto a lungo termine del COVID-19 sulla salute mentale dei giovani LGBTQ siano ancora in evoluzione, la ricerca preliminare suggerisce che i giovani LGBTQ siano colpiti in modo sproporzionato dalla pandemia. Inoltre, i giovani LGBTQ che vivono in case senza supporto sono vulnerabili agli abusi, non si sentono sicuri di esprimersi o sono tagliati fuori dai coetanei. Dall'inizio della pandemia di COVID-19, oltre il 50% dei giovani delle minoranze sessuali e di genere negli Stati Uniti ha segnalato un aumento di ansia o sintomi depressivi. I fattori che possono determinare tali risultati sono l'isolamento dai sistemi di supporto, l'assenza di supporto familiare e le interruzioni dei servizi sanitari. La mancanza di sostegno familiare è particolarmente allarmante dato che i giovani LGBTQ che subiscono il rifiuto dei genitori sono a maggior rischio di suicidio e depressione. Sebbene si sappia meno sui giovani transgender, la ricerca prima di COVID-19 suggerisce che i giovani transgender sperimentino tassi più elevati di rifiuto dei genitori rispetto ai giovani cisgender.
Inoltre, i giovani con identità intersezionali, come i neri, gli indigeni e le persone di colore (BIPOC), le persone con uno status socioeconomico basso e i giovani LGBTQ senza fissa dimora, sono particolarmente vulnerabili durante la pandemia. Anche i giovani LGBTQ BIPOC e con uno status socioeconomico basso possono avere accesso ridotto ai servizi a causa delle barriere risultanti dalla combinazione della loro identità sessuale e di genere, etnia e status socioeconomico. È quindi urgente affrontare il bilancio sproporzionato di COVID-19 sui giovani LGBTQ.
Fondamentalmente, la pandemia ha interrotto i servizi di salute mentale in un momento in cui la necessità di tali servizi è aumentata, con i giovani e i servizi scolastici particolarmente colpiti.
Operatori sanitari, ricercatori, insegnanti, responsabili politici e membri della comunità hanno tutti un ruolo nel sostenere la salute mentale dei giovani LGBTQ. In primo luogo, gli operatori sanitari hanno bisogno di una formazione sulle cure e sui problemi unici che i giovani LGBTQ potrebbero dover affrontare a causa dell'impatto della pandemia di COVID-19. La formazione dovrebbe essere intersezionale e includere argomenti come lo sviluppo dell'identità, un linguaggio non stigmatizzante e le preoccupazioni e le esigenze specifiche dei giovani LGBTQ. Gli operatori sanitari dovrebbero continuare a fornire servizi di telemedicina riservati ai giovani che non hanno accesso ai servizi di persona pur riconoscendo i potenziali problemi di privacy per i giovani che vivono in ambienti non sicuri o scomodi. In secondo luogo, i dirigenti scolastici e gli amministratori devono fornire e promuovere spazi sicuri e inclusivi per i giovani LGBTQ quando tornano a scuola, inclusa la fornitura di salute mentale di persona e di servizi online. In terzo luogo, le politiche e gli interventi basati sull'evidenza dovrebbero includere il linguaggio e le questioni specifiche per LGBTQ e aumentare l'accesso ai servizi convenienti e affermativi. È anche essenziale affrontare le barriere strutturali, comprese le istituzioni e le politiche prevenute e discriminatorie.
Infine, nella ricerca sanitaria continua a persistere un divario di conoscenze sulle questioni relative ai giovani LGBTQ. Gli studi dovrebbero essere progettati in modo migliore per catturare in modo accurato e completo la salute e il benessere dei giovani LGBTQ. La salute mentale dei giovani LGBTQ è una questione globale e la ricerca dovrebbe riflettere e indagare sulle esperienze dei giovani LGBTQ nei paesi a basso e medio reddito. I ricercatori dovrebbe collaborare con le popolazioni LGBTQ e gli esperti di salute LGBTQ e fornire opzioni per rivelare l'orientamento sessuale e di genere durante la raccolta di dati sociodemografici. Gli studi dovrebbero mirare a comprendere in modo completo le esigenze diverse e in evoluzione dei giovani LGBTQ mentre affrontano la pandemia; una migliore ricerca informa meglio le politiche per migliorare la salute e il benessere dei giovani LGBTQ. Bisogna creare spazi che promuovano la resilienza e l'azione per i giovani LGBTQ nelle comunità e istituzioni.
Ormiston CK, Williams F. LGBTQ youth mental health during COVID-19: unmet needs in public health and policy. Lancet (London, England). 2022 Feb;399(10324):501-503.
La transfobia e lo stigma continuano a minare la salute mentale di adolescenti con diversi orientamenti sessuali (lett. GENDER DIVERSE).
Uno studio clinico randomizzato ha esaminato l’utilità di interventi video volti alla riduzione della transfobia e dello stigma associato alla depressione e al rinforzo della motivazione trattamentale nei giovani: i brevi video “a contenuto sociale”, di 110 secondi circa, sono interpretati da un protagonista transgender che racconta la propria storia di gestione della depressione e “superamento” attraverso la ricerca di aiuto.
Lo studio ha coinvolto 1.098 adolescenti, rilevando nel solo gruppo sperimentale (oggetto dell’intervento) un cambiamento significativo nell’ atteggiamento verso i giovani transgender. In entrambi i gruppi, inoltre, si è verificata una riduzione significativa dello stigma associato alla depressione. Sembra perciò che i video brevi di contenuto sociale siano efficaci nel ridurre gli atteggiamenti transfobici e lo stigma della depressione tra gli adolescenti, nonché nell’aumentare la motivazione alla ricerca di aiuto professionale. Personificare, individuare e e dare un volto/una voce all’esperienza di giovani transgender fa sì che gli altri adolescenti – soprattutto di orientamento cisgender od eterosessuale – possano sviluppare capacità empatiche verso le vite dei giovani pari spesso marginalizzati e stigmatizzati.
Transgender: aggettivo "che descrive una persona il cui senso di identità personale e di genere non corrisponde al proprio sesso di nascita, o che non è conforme alle nozioni convenzionali di sesso e genere (dizionario Oxford Language)
Cisgender: persona che si sente a proprio agio con il sesso e il genere che gli sono stati attribuiti alla nascita
Amsalem D, Halloran J, Penque B, Celentano J, Martin A. Effect of a Brief Social Contact Video on Transphobia and Depression-Related Stigma Among Adolescents: A Randomized Clinical Trial. JAMA Netw Open. 2022;5(2):e220376. doi:10.1001/jamanetworkopen.2022.0376
L'empowerment correlato alla salute dei genitori è definito come il processo attraverso il quale i genitori realizzano il controllo sulla loro situazione di vita e agiscono per promuovere uno stile di vita più sano. Per decenni, i ricercatori hanno descritto il potenziale teorico dell'empowerment negli sforzi di promozione della salute, sebbene pochi abbiano esaminato empiricamente questa relazione ipotizzata. Lo studio è uno dei primi a esaminare la relazione tra l'empowerment dei genitori e le pratiche genitoriali con un peso sano (cioè cibo, attività fisica, sonno e genitorialità mediatica), come meccanismo per la promozione della salute della prima infanzia negli ambienti della comunità.
Metodi: i genitori a basso reddito di bambini in età prescolare che frequentavano Head Start nella Greater Boston tra l'autunno 2017 e la primavera 2019 sono stati invitati a completare un sondaggio nell'autunno e nella primavera di ogni anno scolastico (n = 578 con due sondaggi e n = 45 con quattro). L'empowerment dei genitori e le pratiche genitoriali con un peso sano sono state valutate utilizzando sondaggi convalidati. È stato utilizzato un approccio multilivello per stimare i cambiamenti nel punteggio delle pratiche genitoriali con peso sano in base ai cambiamenti nel punteggio dell'empowerment genitoriale.
Un aumento dell'empowerment genitoriale è stato associato a un aumento delle pratiche genitoriali più sane.
L’empowerment dei genitori può essere un obiettivo importante negli interventi per prevenire l'obesità nei bambini provenienti da famiglie a basso reddito.
Gago CM, Jurkowski J, Beckerman-Hsu JP, Aftosmes-Tobio A, Figueroa R, Oddleifson C, Mattei J, Kenney EL, Haneuse S, Davison KK. Exploring a theory of change: Are increases in parental empowerment associated with healthier weight-related parenting practices? Soc Sci Med. 2022 Jan 31;296:114761.
La salutogenesi è un orientamento che promuove la salute e il senso di coerenza (SOC) ed è un fattore di coping vitale associato alla qualità della vita (QOL) e all'autoefficacia. Sebbene gli interventi salutogenici abbiano mostrato il potenziale per migliorare i risultati sulla salute, l'applicazione dei concetti salutogenici e l'efficacia su SOC, QOL e autoefficacia tra gli anziani che vivono in comunità sono poco chiare. La revisione mirava a consolidare le prove sugli approcci salutogenici e valutare l'efficacia degli interventi salutogenici su SOC, QOL e autoefficacia negli anziani che vivono in comunità.
Laddove la metanalisi non era possibile, si è ricorsi alla sintesi narrativa. Nella revisione sono stati inclusi otto studi che hanno coinvolto 1201 anziani. L'analisi dei sottogruppi su SOC ha mostrato effetti significativi a favore di interventi salutogenici utilizzando il modello di autogestione potenziante o approcci basati su punti di forza/risorse. Tuttavia, i risultati sono stati contrastanti per l'approccio basato sulla riflessione. Non sono stati trovati effetti significativi a favore degli interventi salutogenici sugli esiti della QOL. È stata osservata un'elevata eterogeneità per il risultato sull'autoefficacia. Si è scoperto che due processi di rafforzamento del SOC, responsabilizzazione e riflessione, sono potenzialmente alla base dei meccanismi di intervento su base salutogenica. I futuri interventi salutogenici dovrebbero impiegare progetti longitudinali e standardizzazione sull'erogazione dell'intervento, utilizzando un duplice percorso attraverso l'empowerment e la riflessione.
Edmund Kit Mun Chow, Betsy Seah, Janice Jia Ying Chan, Wenru Wang, Salutogenic-based interventions among community-dwelling older adults: a systematic review and meta-analysis, Health Promotion International, 2022;, daac007
La tesi si propone di indagare le modalità di interazione, presenti e passate, all’interno del contesto teatrale, al fine di produrre soluzioni progettuali nel campo dell’interaction design. Queste ambiranno a garantire la salute dei sog - getti coinvolti durante la performance e a per - mettere loro di conservare, se non addirittura amplificare, le proprie modalità di interazione e comunicazione. L’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare un’arte come il teatro che, già prima della pan - demia, soffriva di grandi difficoltà economiche e di partecipazione del pubblico e che, con il lockdown, ha dovuto affrontare enormi proble - matiche a causa della sua essenziale natura sociale. La tesi si concluderà quindi con l’individuazio - ne di nuovi scenari di interazione, rappresen - tazione e interpretazione che siano in grado di accogliere elementi della tradizione declinati in modo innovativo e sicuro.
Tesi di laurea magistrale 2020-2021. Gianantonio Vecelli. Teatro e Covid-19. La pandemia come impulso per la progettazione di una nuova esperienza di interazione. Politecnico di Torino, Corso di laurea magistrale in Design sistemico
Il lavoro notturno altera l'esposizione al fotoperiodo (alternanza luce/oscurità), interferisce sui ritmi circadiani, perturba il ciclo naturale del sonno e della veglia e modifica i modelli di attività e riposo (es. ora dei pasti, vita sociale). Stare svegli di notte e cercare di dormire durante il giorno non è una condizione fisiologica per creature “diurne” come gli umani. La IARC ha selezionato un gran numero di studi effettuati in tutto il mondo che hanno valutato gli effetti cancerogeni dei turni di lavoro notturni sull’uomo e sull’animale.
La recente riapertura delle scuole apre interrogativi sull'efficacia delle misure già attuate per garantire sicurezza ad alunni e personale scolastico, famiglie e comunità. Una revisione rapida offre risposte.
La rivista Horizon – The EU Research & Innovation Magazine ha pubblicato un articolo in cui si evidenzia che numerosi studi hanno osservato un forte aumento dei tassi di depressione, ansia, solitudine e tentativi di suicidi tra i giovani europei, a causa di coprifuoco e chiusure dovute alla pandemia di Covid-19.
Nell’articolo, inoltre, vengono illustrati brevemente alcuni progetti finanziati dall’UE che si occupano di tale emergenza.
La prevalenza in costante aumento dei disturbi mentali nei bambini e negli adolescenti si presenta come una sfida per la salute pubblica, soprattutto in considerazione del peso sanitario, sociale ed economico dei disturbi mentali. Gli interventi scolastici volti a migliorare l'alfabetizzazione sulla salute mentale e a ridurre lo stigma hanno il potenziale per prevenire i disturbi mentali e promuovere il benessere mentale, riducendo così il carico dei disturbi mentali. La revisione ha identificato e sintetizzato prove sull'efficacia degli interventi scolastici progettati per migliorare l'alfabetizzazione sulla salute mentale e ridurre lo stigma. Sono stati inclusi studi randomizzati controllati (RCT) che hanno valutato l'efficacia o il rapporto costo-efficacia dell'intervento scolastico volto a migliorare l'alfabetizzazione sulla salute mentale e ridurre lo stigma per bambini e giovani di età compresa tra 4 e 18 anni. Sono stati identificati 21 studi che descrivono 20 interventi di salute mentale unici a livello scolastico. Nel complesso, ci sono prove moderate che suggeriscono che gli interventi di salute mentale a scuola possono essere efficaci nel migliorare l'alfabetizzazione sulla salute mentale e ridurre lo stigma definito come atteggiamenti e convinzioni riguardo ai disturbi mentali. Tuttavia, ci sono meno prove della loro efficacia a lungo termine, poiché la maggior parte degli studi non includeva follow-up.
Ma KKY, Anderson JK, Burn AM. Review: School-based interventions to improve mental health literacy and reduce mental health stigma - a systematic review. Child Adolesc Ment Health. 2022 Jan 10.
Le revisioni della letteratura su come l'uso dei social media influenzi la salute mentale degli adolescenti si sono accumulate a un ritmo senza precedenti negli ultimi tempi. Tuttavia, manca ancora un'integrazione di livello superiore delle prove. La revisione degli studi pubblicati tra il 2019 e la metà del 2021 vuole colmare questa lacuna. La ricerca ha prodotto venticinque recensioni: sette metanalisi, nove revisioni sistematiche e nove narrative. I risultati hanno mostrato che la maggior parte degli studi ha interpretato le associazioni tra l'uso dei social media e la salute mentale come "deboli" o "incoerenti", mentre alcune hanno qualificato le stesse associazioni come "sostanziali" e "dannose". Vengono riassunte le lacune identificate negli studi, fornendo una spiegazione per le interpretazioni divergenti e suggerendo diverse strade per la ricerca futura.
Patti M. Valkenburg, Adrian Meier, Ine Beyens, Social media use and its impact on adolescent mental health: An umbrella review of the evidence, Current Opinion in Psychology, Volume 44, 2022,Pages 58-68,
Dal 2020 non è stato attuato alcun intervento sistematico di prevenzione interno alle scuole rispetto alla salute mentale, che erano e rimangono un luogo di esacerbazione del rischio di disturbi mentali e condotte suicidarie per studenti e studentesse più vulnerabili.
Quella che vediamo ripetuta in questi giorni è una vera e propria ridefinizione del tema, successiva alla sua semplificazione, che sta producendo una narrazione irresponsabile sui suicidi nei più giovani non priva di conseguenze.
Gli errori nella copertura mediatica in tema di suicidio ne determinano l’incremento, inducendo emulazione (quando ne vengono forniti tutti i dettagli) e normalizzazione (quando viene presentato come una via accettabile di risoluzione dei problemi).
Fonte: Metitieri T. La salute mentale dei giovani e i danni del sensazionalismo mediatico.“valigia blu” 18 gennaio 2022
La revisione ha indagato sugli effetti degli interventi abitativi sul benessere fisico, psicosociale ed economico delle donne vittime di violenza da parte del partner attraverso 34 studi.
La maggior parte degli studi ha valutato i risultati degli interventi sui rifugi (18 studi [53%]) o sui rifugi più qualche altra programmazione (otto [24%]). I restanti otto studi hanno valutato soluzioni abitative a lungo termine. Non vi era alcuna evidenza di svantaggi a seguito di qualsiasi intervento sugli alloggi. L'evidenza dei benefici è stata più forte per i risultati di salute mentale, l'intenzione di lasciare il partner, la sicurezza percepita e lo stress correlato al partner.
Esistono prove promettenti sul continuum dei servizi di alloggio IPV per le donne, soprattutto in termini di esiti prossimali, come salute mentale, intenzione di lasciare il partner, sicurezza e stress abitativo. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche di qualità superiore, in particolare su soluzioni abitative a lungo termine e al di fuori degli Stati Uniti.
Yakubovich, Alexa R et al. Housing interventions for women experiencing intimate partner violence: a systematic review. The Lancet Public Health, Volume 7, Issue 1, e23 - e35
La violenza intima del partner e la violenza sessuale sono diffuse e spesso si verificano all'inizio della vita. La revisione sistematica esamina l'efficacia degli interventi per la prevenzione primaria della violenza del partner intimo e della violenza sessuale tra i giovani.
Gli studi sono stati identificati da 2 precedenti revisioni sistematiche e da una ricerca aggiornata (gennaio 2012-giugno 2016). Sono stati implementati studi inclusi tra i giovani, condotti in paesi ad alto reddito e mirati a prevenire o ridurre la perpetrazione di violenze da parte del partner intimo o violenze sessuali. Nel 2016-2017 sono stati utilizzati i metodi della Guida ai servizi preventivi comunitari (Community Guide).
Un totale di 28 studi ha soddisfatto i criteri di inclusione e qualità dell'esecuzione. Gli interventi hanno utilizzato combinazioni di insegnamento di abilità relazionali sane, promozione di norme sociali per la protezione dalla violenza o creazione di ambienti protettivi. Complessivamente, 18 studi hanno riportato risultati favorevoli.
In conclusione gli interventi per la prevenzione primaria della violenza del partner intimo e della violenza sessuale si sono rilevati efficaci. I risultati possono aiutare i ricercatori, il personale scolastico, la sanità pubblica e altri decisori sulle strategie efficaci per prevenire la violenza del partner intimo e la violenza sessuale tra i giovani.
Il Ministero della Salute danese ha sviluppato delle linee guida nazionali per una vasta serie di condizioni psichiatriche, le quali si basano su revisioni sistematiche e meta-analisi: l’attività dei servizi è perciò orientata dall’Evidence-based Medicine (EBM).
Nelle linee guida nazionali vengono raccomandati alcuni trattamenti, descritti in maniera dettagliata, e articolati in programmi per specifici gruppi di popolazione (bambini, adolescenti, ….)
Attualmente ci sono 15 programmi riguardanti la schizofrenia, il disturbo bipolare, sintomi ansiosi, depressione, disturbi del comportamento alimentare, il disturbo post traumatico da stress, il disturbo ossessivo-compulsivo, il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività (ADHD), raccomandati per adulti, adolescenti e bambini con problematiche psichiatriche, e organizzati in cosiddetti “pacchetti” a livello delle singole regioni, con caratteristiche e durata specifiche.
Questi interventi sono erogati dal settore salute mentale del servizio sanitario pubblico, che decide le metodologie organizzative in base alla situazione locale (ad esempio setting di gruppo o individuale, collaborazione con il settore privato, attivazione del servizio di cure primarie e/o del medico di base per i casi di depressione lieve, ecc), e si occupa del monitoraggio e della valutazione inserendo i dati – prettamente qualitativi - su una piattaforma nazionale. Tra il 2010 e il 2020 il numero di pazienti in trattamento presso i servizi è aumentato del 28% grazie all’accesso facilitato dalle indicazioni delle linee guida.
Nordentoft M, Krantz MF, Hageman I. Right-Based Mental Health Care—Advantages of Tax-Financed Universal Mental Health Care: Lessons From Denmark. JAMA Psychiatry. 2022;79(1):7–8. doi:10.1001/jamapsychiatry.2021.3167