Piano Regionale della Prevenzione: un percorso di valutazione partecipato della Regione Piemontea cura di Elena Coffano, Alessandro Migliardi - DorsPubblicato il 22 Gennaio 2015Aggiornato il 16 Maggio 2018Modelli e strumentiIl Coordinamento regionale della Prevenzione (CO.R.P) - Regione Piemonte - ha realizzato insieme a Dors una serie di azioni per valutare criticità e punti di forza del piano regionale di prevenzione 2010-2013, in vista dell’avvio della programmazione 2014-2018. In particolare sono state realizzate: un'indagine esplorativa tra gli operatori piemontesi i cui risultati vi proponiamo in questo articolo, una giornata di riflessione con il metodo del world café e la raccolta di una serie di storie di successo particolarmente significative per le diverse aziende, di cui si darà conto nelle prossime newsletter. Il report (disponibile in allegato in formato pdf) sintetizza i risultati dell’indagine esplorativa realizzata da DoRS nel corso della primavera del 2014 e che ha visto il coinvolgimento di tutti gli operatori della sanità pubblica piemontese che hanno avuto a vario titolo un ruolo attivo nel piano di prevenzione 2010-13. L’obiettivo dell’indagine è stato raccogliere l’opinione di questi soggetti circa i suoi punti di forza e le sue criticità (rispetto all’organizzazione ed all’impatto sulla salute), in modo da trarne insegnamento per orientare le scelte del prossimo piano. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario standardizzato e semi-strutturato somministrato in modalità CAWI a 257 soggetti (tasso di risposta: 63,1%), suddivisi in quattro gruppi rispetto al ruolo ricoperto all’interno del Piano di Prevenzione: gruppo di coordinamento, referenti tecnici delle linee progettuali, coordinatori dei piani locali di prevenzione e operatori sul campo. L’indagine ha esplorato quattro aree tematiche principali, focalizzando l’attenzione su elementi di coerenza (tra le linee del piano e la percezione dei problemi di salute del territorio e tra la progettazione degli interventi e i principi ispiratori del piano), elementi di processo, ricadute sul lavoro e percezione dell’impatto del piano sulla salute della popolazione. Tra i risultati più interessanti emergono alcune criticità rispetto all’unitarietà della programmazione delle attività e alla sovrapposizione con altri strumenti di programmazione. Alcune lacune sono emerse rispetto ad aree che si ritengono rilevanti per la salute e che non hanno trovato sufficiente sviluppo nel piano, come, ad esempio, la salute mentale, le patologie legate all’immigrazione e la promozione di stili alimentari corretti. Alcune criticità sono anche emerse, rispetto ad aspetti di processo, nell’attribuzione formale dei ruoli e nel supporto alla realizzazione delle linee di attività progettuale, nel coinvolgimento nella progettazione delle attività, nella gestione condivisa degli interventi e nell’ottimizzazione delle risorse. Sono state espresse ancora opinioni negative sul tema dell’organizzazione del lavoro rispetto all’identificazione chiara della leadership e all’attivazione di reti formali tra i diversi servizi delle ASL e rilevate criticità rispetto alla sostenibilità delle attività in termini di risorse economiche, umane e di tempo. Rispetto alle ricadute sul lavoro, il PRP ha consentito di estendere modalità lavorative innovative quali l’interdisciplinarietà, il lavoro per obiettivi e la valutazione come elemento di progettazione. Ha favorito poco, però, l’allocazione corretta delle risorse. Per la maggioranza assoluta dei rispondenti, nel complesso il PRP ha contribuito al miglioramento dello stato di salute della popolazione piemontese.DOWNLOAD & LINKLa valutazione del Piano Regionale di Prevenzione 2010-2013La valutazione del Piano Regionale di Prevenzione 2010-2013Report valutazione PRP - allegato 1Report valutazione PRP - allegato 2Report valutazione PRP - allegato 3 TAG ARTICOLOP.R.P. 2014-2018; VALUTAZIONE;