Quando i Comuni promuovono l’attività fisicaa cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 20 Gennaio 2018Aggiornato il 18 Dicembre 2018RecensioniLa Rete Attività fisica Piemonte presenta le linee guida: Quando i Comuni promuovono l’attività fisica. I progetti realizzati e i vantaggi ottenuti, raccontati dalle Amministrazioni che hanno aderito alla Carta di Toronto per l’attività fisica.Le linee guida - a cura di Dors - si rivolgono in primo luogo ai decisori locali, sia politici sia tecnici. Sono indirizzate anche a tavoli di lavoro, presenti in molti territori, formati da professionisti sanitari, dello sport, dell’istruzione,… e impegnati a definire e attuare proposte intersettoriali per migliorare gli stili di vita dei cittadini.Il documento è stato realizzato nell’ambito del Programma 2 “Guadagnare Salute Piemonte. Comunità e ambienti di vita” del Piano di Prevenzione della Regione Piemonte 2014-2018. Che cosa offrono le linee guida i vantaggi, emersi da esperienze sul campo, che un’Amministrazione pubblica può ottenere se sottoscrive la Carta di Toronto. La raccolta dei vantaggi è il risultato dell’intervista a sindaci, assessori e dirigenti, di Comuni di piccola e media dimensione, che hanno già fatto questa scelta i progetti realizzati dai Comuni intervistati. Le linee guida danno spazio ai seguenti aspetti: quali azioni sono state realizzate a favore della promozione dell’attività fisica? Come sono state promosse nei territori? Quali alleanze sono state costruite o rafforzate? Quali risultati sono stati raggiunti? la rassegna dei principali documenti internazionali di orientamento delle policy in tema di salute, attività fisica ed equità una panoramica dei progetti nazionali e piemontesi, promossi dalla Sanità Pubblica negli ultimi anni, che hanno creduto nel valore e nelle potenzialità del fattore intersettorialità per vincere la sfida della promozione dell’attività fisica. Dove trovare le linee guidaNei prossimi mesi, la versione completa delle linee guida sarà on line su Dors.it e su altri canali istituzionali della sanità piemontese.Per aggiornamenti, seguiteci anche su twitter @dorpiemonte. Che cos’è la Carta di Toronto per l’attività fisicaA decisori e professionisti di settori diversi - impegnati a livello nazionale, regionale e locale - la Carta di Toronto indica un modello intersettoriale e di messa a sistema di azioni, perché possano impegnarsi concretamente nell’avvio e nello sviluppo di programmi e progetti di popolazione per la promozione dell’attività fisica e della salute.Le aree d’azione che compongono il modello sono: realizzare una politica e un piano d’azione a livello nazionale introdurre politiche che sostengono l’attività fisica riorientare i servizi e i finanziamenti per dare priorità all’attività fisica sviluppare partnership per l’azione. Perché aderire alla Carta di Toronto per l’attività fisicaLa Carta di Toronto per l’attività fisica è stata scritta il 20 maggio del 2010 da un gruppo di ricercatori della Society for Physical Activity and Health (ISPAH).Il suo punto di forza, ancora attuale, è l’aver indicato a diversi settori della società - Istruzione, Pianificazione urbanistica, Ambiente, Istruzione, Lavoro e Sanità - i rispettivi ruoli da giocare e le azioni che possono realizzare in sinergia tra loro per sostenere l’importanza dell’attività fisica e creare più opportunità per tutti di essere attivi.Le Amministrazioni locali, intervistate per la scrittura delle linee guida, hanno utilizzato la Carta di Toronto sia per mettere a sistema e valorizzare i progetti già attuati sia per avviarne di nuovi, ancorandoli ai principi della Carta e al suo modello di azione partecipata e integrata.La Carta di Toronto si completa di altri due documenti d’indirizzo: I sette migliori investimenti che funzionano per la promozione dell’attività fisica (febbraio, 2011) e La Dichiarazione di Bangkok sull’attività fisica per la salute globale e lo sviluppo sostenibile (novembre, 2016).E La Dichiarazione di Bangkok, nello specifico, ai governi nazionali e locali, presenta l’attività fisica come investimento ‘sicuro’, per raggiungere almeno 8 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibili, assegnati dalle Nazioni Unite a tutti i Paesi con l’Agenda 2030.Gli 8 obiettivi sono:1. tutelare la salute e il benessere per tutti e a tutte le età2. offrire un’istruzione di qualità3. realizzare l’uguaglianza di genere4. ridurre le disuguaglianze5. rendere le città e le comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili6. agire per combattere il cambiamento climatico7. proteggere la vita sulla terra8. promuovere società eque, pacifiche e inclusive. In Italia, il 37% della popolazione risiede nelle Città Metropolitane e la salute dei cittadini è una priorità amministrativa per i Sindaci, una priorità che s’intreccia con i traguardi indicati dall’Agenda 2030, come evidenziano La Dichiarazione di Shangai per la promozione della salute (2016) e il Consenso di Shangai per le Città sane (2016). Foto di Maxi Corrado da Unsplash.comTAG ARTICOLOADVOCACY; CITTA' SANE; DECISORI; P.R.P. 2014-2018; POLITICHE PER LA SALUTE;