Buone pratiche cercasi: Liberi di muoversi ha ottenuto il riconoscimento di qualitàa cura di Paola Ragazzoni, DorsPubblicato il 22 Febbraio 2019Aggiornato il 08 Aprile 2020Buone pratiche Il progettoLiberi di muoversi è un progetto per la promozione della mobilità attiva che non si esaurisce in una azione circoscritta nel tempo, ma ha il respiro dell’intero ciclo scolastico della scuola Primaria; gli insegnanti hanno la possibilità di declinarlo, nel contesto didattico, in attività e obiettivi da raggiungere anno per anno.Rappresenta una esperienza di progettazione condivisa tra Comune AUSL e Ufficio Scolastico Territoriale di Piacenza, esemplificativa di come una collaborazione trasversale, intersettoriale e interistituzionale possa portare benessere e crescita della comunità in cui si realizza.Attraverso l’uso di una “cassetta degli attrezzi” - costruita dalle insegnanti e basata sui principi della didattica per competenze - i bambini e le loro famiglie sono accompagnati ad osservare se stessi, il contesto e l’ambiente in cui vivono con occhi più attenti, a comprendere come anche le piccole scelte della vita quotidiana possano avere una importante ricaduta su di sé e sull’ambiente che ci circonda, per un vero processo di empowerment di comunità. I principali punti di forzaQuesto progetto mira a sviluppare l’empowerment dei destinatari intermedi e finali attraverso un percorso di ricerca azione e una importante azione di advocacy per la salute: attraverso la costruzione, la crescita e il consolidamento di alleanze e collaborazioni - con la formalizzazione in un protocollo di intesa - si è potuto lavorare per la mobilità sostenibile nel Comune e si sono create solide basi per il lavoro futuro nella comunità anche su altri temi.Quindi la peculiarità e la forza dell’esperienza risiedono: nella metodologia utilizzata nella autentica partecipazione dei destinatari intermedi e finali che diventano veri attori dell’azione di promozione della salute nella costruzione e messa a disposizione degli strumenti di lavoro per favorire la trasferibilità nella attenzione alla sostenibilità e alla diffusione/ampliamento delle azioni realizzate che diventano punto di partenza e stimolo per future azioni di promozione del benessere e della salute dell’intera comunità. Le riflessioni dei responsabili del progettoDors ha chiesto ai responsabili del progetto Liberi di Muoversi di raccontare le ricadute di questa esperienza sul gruppo di lavoro e sul territorio. Ecco le loro riflessioni in merito, con le diverse angolature rappresentative della pluralità dei punti di vista: Cosa ci ha insegnato realizzare questo intervento?Giorgio Chiaranda (Medico di promozione della Salute, AUSL di Piacenza, responsabile del progetto)Professionalmente, è stato il primo progetto in cui abbiamo cercato di muoverci seguendo esplicitamente un modello di progettazione deciso a priori, il precede-proceed: questo da solo basterebbe. Mentre lo realizzavamo non ne eravamo del tutto consapevoli, ma attraverso questo progetto ho capito cosa significa, in pratica, dispiegare un’azione di advocacy a livello locale. Abbiamo adottato una modalità partecipativa, costruito relazioni oltre i confini degli Enti, tentato di educare i bambini a essere cittadini (invece che ad adottare uno stile di vita). Tutto ciò ci ha portato ad aprire canali di comunicazione, sulla mobilità attiva sostenibile, con la cittadinanza e con i decisori. Il dialogo tra noi ha messo in luce le interconnessioni tra salute e sostenibilità, riaffermate in seguito anche dall’OMS, con la Dichiarazione di Shangai. Ma, soprattutto, ho imparato tantissimo dalle insegnanti e dal loro modo di lavorare: mi sono convinto che le metodologie legate alla didattica per competenze, e al compito in situazione, che ho scoperto lavorando con loro, siano la chiave per promuovere la salute nelle scuole di ogni ordine e grado.Vanessa Fummi, Antonella Pasquali (insegnanti della Scuola Primaria “2 Giugno” – referenti del progetto per la scuola)Per noi insegnanti è stato davvero entusiasmante il fatto di poter lavorare in un team allargato composto non solo da personale docente ma da specialisti di Ausl e di Ceas Infoambiente, che con la loro professionalità e competenza ci hanno supportate e appoggiate in ogni nostra esigenza progettuale.Il progetto ci ha permesso di riflettere meglio sulle nostre pratiche educative quotidiane, condividendo esperienze didattiche, metodologie e stili di insegnamento diversi. Ciò ha permesso di crescere a livello professionale mettendo in atto nuove modalità di lavoro, progettando in verticale e graduando le competenze da acquisire attraverso compiti di realtà. Questo modo di lavorare ha portato anche alla condivisione degli strumenti di valutazione e di verifica. Alessandra Bonomini (architetto del Centro per l’Educazione alla Sostenibilità “CEAS Infoambiente” del Comune di Piacenza)Credo di continuare ad imparare dalle insegnanti e dagli stessi bambini a declinare il mio linguaggio e il mio approccio - sia disciplinare che di interrelazioni personali e con i gruppi classe - in ottica didattica ed educativa adeguata all'età degli studenti. Ci sono ancora sul territorio attività riconducibili a questo progetto? Chiaranda: Potremmo dire che con questo progetto abbiamo piantato un piccolo giardino, che poi, con un po’ di cura, ha continuato a far sbocciare nuovi fiori! Si è concluso con la stipula di un rinnovato protocollo di intesa tra Ausl, Comune, Ufficio Scolastico e FIMP a sostegno della mobilità attiva. Il Comune, poi, ha finanziato, anno per anno, la prosecuzione delle attività, che sono state quindi proposte ad altre scuole, e abbiamo potuto svilupparne di nuove. Infine, dal 2018, Liberi di Muoversi è stato inserito nella programmazione sociale e sanitaria 2018-2020: grazie a ciò, le 21 linee Pedibus di Piacenza potranno contare su un finanziamento stabile e il materiale progettuale potrà essere utilizzato, anche nei prossimi anni, per la formazione dei “mobility manager” scolastici. Senza contare quanto abbiamo continuato a fare insieme…Vanessa Fummi, Antonella Pasquali: Noi non ci siamo più fermate! E grazie al supporto di Ceas Infoambiente e dell'Ausl abbiamo potuto continuare il progetto Liberi di muoversi con i bambini lavorando, sempre in verticale, sul contesto urbano e scolastico progettando in modo partecipato un ambiente sicuro che permetta loro di muoversi in modo attivo e sicuro. A questo proposito è stata utilizzata un’applicazione web per la georeferenziazione dei dati ed è stata realizzata una pubblicazione di come gli alunni vorrebbero il giardino della scuola. Quest'anno cercheremo proprio di realizzare le idee emerse dal lavoro dello scorso anno, con uno sguardo sempre attento alla mobilità sostenibile.Alessandra Bonomini: Stiamo continuando ad operare come vero un gruppo di lavoro, e lo staff delle insegnanti continua a crescere, garantendo e promuovendo la verticalità della programmazione su 5 anni. Per esempio, dopo un’esperienza pilota alla Scuola 2 Giugno, con un software di georeferenziazione abbiamo utilizzato i dati raccolti dagli insegnanti sugli spostamenti reali casa-scuola di circa 3200 bambini di 10 scuole di Piacenza, li abbiamo riportati sulla mappa della città, e spiegato cosa hanno fatto i bambini di quelle scuole che vengono a piedi: quante calorie hanno consumato mentre “facevano il lavoro” di 1.151 alberi”, evitando la produzione di circa 34.500 kg di CO2. Le insegnanti hanno potuto usare le elaborazioni come materiale didattico. Adesso stiamo collaborando con la Scuola 2 Giugno sulla trasformazione dell'ampio giardino in aula all'aperto, anche nell'ottica di compensare, almeno parzialmente, l'impronta ecologica della Scuola. In parallelo, 6 classi lavorano sulla corretta postura in aula, in giardino e nella pratica quotidiana del camminare. Inoltre, la documentazione del lavoro è stata e verrà presentata in più occasioni pubbliche, e nei gruppi di lavoro della rete dei Centri per l’Educazione alla Sostenibilità della Regione Emilia Romagna. L'attenzione che il progetto ha sempre ricevuto credo ne dimostri la qualità e l'efficacia. Segnalo la sola difficoltà di dare trasversalità e stabilità del progetto in altri contesti didattici, in cui non è consolidato il metodo di lavoro per gruppi "verticali". Tanti singoli insegnanti ne sono affascinati, ma non trovano le condizioni per formare staff di progettazione condivisa con i colleghi dello stesso plesso. Volete candidare un vostro progetto perché sia valorizzato come buona pratica?Se il vostro progetto è già caricato nella banca dati Pro.Sa. visitate la sezione buone pratiche (http://www.retepromozionesalute.it/buonepratiche.php) dove troverete tutte le informazioni necessarie.Se, invece, non è in banca dati, per caricarlo, consultate la sezione come si usa Pro.Sa. (http://www.retepromozionesalute.it/comesiusa.php) e successivamente la sezione buone pratiche.Volete utilizzare Pro.Sa. Scuola? Progetti di promozione della salute costruiti sulla base di solide alleanze e di abitudine alla coprogettazione con le scuole del proprio territorio hanno solide basi per diventare buone pratiche, come per il progetto Liberi di muoversi presentato in questo articolo. La valorizzazione e la disseminazione dei materiali di formazione per gli insegnanti, al fine di rendere fattibile e sostenibile la formazione a cascata, e strumenti per unità didattiche da utilizzare direttamente con i ragazzi, sono fondamentali per ampliare e sostenere i messaggi di promozione della salute. La banca dati Pro.Sa. si è dotata di una interfaccia specifica per renderla maggiormente fruibile ad insegnanti e dirigenti scolastici. Il contesto più ampio nel quale si inscrive il lavoro di valorizzazione dei progetti nel setting scolastico attraverso la nuova interfaccia è dato dalla consapevolezza che la scuola è un contesto cruciale, in quanto crea cultura: è un luogo per far vivere e coniugare la relazione tra benessere, apprendimento e salute.Invitiamo i progettisti e i referenti alla salute delle ASL a inserire e valorizzare la documentazione prodotta dalle scuole nell’ambito dei singoli progetti e invitiamo gli insegnanti a tenere traccia di quanto utilizzato nelle unità didattiche per renderlo disponibile attraverso la banca dati.L’occasione per costruire o rinforzare le alleanze a livello territoriale per la promozione della salute attraverso la valorizzazione delle buone pratiche nel setting scuola. Vai a Pro.Sa. Scuola - https://www.retepromozionesalute.it/scuola_index.phpDOWNLOAD & LINKIl progetto Liberi di muoversi in Pro.Sa.Liberi di muoversi in Buone PraticheIl progetto Liberi di muoversi è una buona pratica (sintesi dei punteggi)TAG ARTICOLOADVOCACY; AMBIENTE; DIDATTICA; MOBILITÀ ATTIVA;