Viva la pappa col pomodoro!a cura di Alessandra Suglia, DorsPubblicato il 10 Maggio 2014Aggiornato il 22 Ottobre 2015Esperienze e buoni esempiLa dieta mediterranea è patrimonio immateriale dell’umanitàA Nairobi, nel 2010, la dieta mediterranea (DM) è inserita nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO, Organizzazione delle nazioni unite per la cultura e l’educazione.Italia, Spagna, Marocco e Grecia - con l'Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari - avevano proposto la candidatura della dieta mediterranea a questo importante riconoscimento, dato che, come riportato nella proposta stessa, la DM è: cultura stile di vita valore nutrizionale e salutistico condivisione (famiglia, comunità,...) forte collegamento delle comunità locali con il territorio simbolo dell’universo religioso e delle tradizioni locali. Il riconoscimento di Nairobi fa parte del percorso di ricerca e cooperazione internazionale sulla dieta mediterranea e sul suo valore di risorsa culturale per lo sviluppo sostenibile, ed economico, del Mediterraneo. L'Italia, con l'Istituto agronimo mediterraneo di Bari, è parte attiva di questo lavoro.Le diete sostenibili sono diete a basso impatto ambientale che contribuiscono alla sicurezza alimentare e nutrizionale, nonché a una vita sana per le generazioni presenti e future. Concorrono alla protezione e al rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, sono accettabili culturalmente, economicamente eque e accessibili, adeguate, sicure e sane sotto il profilo nutrizionale e, contemporaneamente, ottimizzano le risorse naturali e umane (Simposio scientifico internazionale su biodiversità e diete sostenibili - Roma, 2010, in Ciheam-Iam Bari, Dieta Mediterranea, 2013). La nuova piramide alimentare, approccio multidisciplinare per un’alimentazione sostenibile A Bari, nel 2011, oltre cinquanta esperti euro-mediterranei hanno individuato strategie per promuovere la sostenibilità della dieta mediterranea, anche a livello regionale. I risultati di questo lavoro sono in linea con la proposta del parlamento europeo del 18 febbraio 2014, Report on the European gastronomic heritage: cultural and educational aspects, in cui si dichiara che: occorrono politiche a sostegno dell’educazione alimentare e delle tradizioni gastronomiche che promuovono abitudini alimentari salutari (perché basate sulla dieta mediterranea). È necessario valorizzare l’educazione alimentare nel sistema scolastico, come materia di apprendimento, con una didattica di tipo teorico, storico-culturale e pratico. Le tradizioni culinarie sono un’espressione artistico-culturale sempre più forte, da riconoscere e valorizzare; sono alla base delle relazioni familiari e fonte di soddisfazione individuale e collettiva; le tradizioni culinarie sono un richiamo per il turismo e quindi fonte di economia. Lecce è capitale della cultura del buon cibo, sede del festival della dieta Med-ItalianaIl progetto Dieta Med-Italiana – contrazione di Dieta Mediterranea Italiana - è un esempio concreto di sviluppo economico che favorisce l’alimentazione salutare, senza rinunciare al gusto, valorizza i prodotti agroalimentari autoctoni, la cucina tradizionale locale e promuove il turismo.L’idea di questo nuovo brand è nata dagli studenti della classe 4B dell’Istituto tecnico “Galilei - Costa” di Lecce, i quali hanno realizzato una vera e propria campagna di marketing territoriale, insieme ai loro docenti e a numerosi promotori e partner della realtà pugliese.La Città di Lecce quest’anno ha organizzato la 3° edizione del Festival della Dieta Med-Italiana, uno dei principali strumenti del progetto.Il festival è un evento nato espressamente per far conoscere, degustare e apprezzare i prodotti tipici del territorio alle migliaia di turisti e visitatori che scelgono Lecce e il Salento come meta per i “ponti” tra fine aprile e inizio maggio.Gli organizzatori hanno anche agevolato il turismo low cost nel periodo del festival con la rinomata Formula 30-20-10: dormi con 30, mangi con 20 e acquisti con 10 euro.Come è nato il Festival? Il primo grande lavoro è stato svolto sul web. Gli studenti leccesi hanno ideato, realizzato e diffuso, già da alcuni mesi prima dell’evento, l’originale formula turistica “vado, l’assaggio e torno” con cui oltre cento strutture ricettive potevano offrire nel periodo del Festival ospitalità in modalità low cost. Hanno inviato complessivamente settecentomila e-mail, di cui un quarto all’estero (principalmente verso abitanti di Stati e capitali ben collegati con gli aeroporti di Brindisi e Bari) invitando i destinatari a raggiungere il Salento a fine aprile.Parallelamente hanno ideato il MenuTipico Salentino e l’Aperitipico Salentino, composti esclusivamente da prodotti locali, con cui i ristoranti e i bar della città hanno accolto i visitatori. Infine hanno individuato e invitato oltre sessanta piccole aziende agroalimentari del territorio a esporre, presentare e principalmente raccontare i loro prodotti e il loro lavoro. Si organizzano anche corsi culinari e incontri formativi che hanno per tema la buona e sana cucina di tradizione della Dieta Mediterranea Italiana, con un occhio particolare ai prodotti di stagione del territorio salentino.Visita www.dietameditaliana.itTAG ARTICOLOAMBIENTE; DIETA MEDITERRANEA; ECONOMIA; progettazione partecipata; PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE;