Cultura, salute e benessere: la International Culture Health & Wellbeing Conference di Bristol dice sì all’arte nella promozione della salutea cura di Alessandra Rossi Ghiglione, Direttrice del Social and Community Theatre Centre – Università di TorinoPubblicato il 30 Ottobre 2017Aggiornato il 26 Aprile 2018Recensioni“Art deals with what matters to people and gives people a reason to get up in the morning”(Duncan Selbie, Chief Executive Public Health England, “Arts and Minds – A Creative Alliance” Opening Adress at 2017 CHW International Conference Bristol) In un mondo dove si vive più a lungo (almeno in Occidente) e dove le disuguaglianze socioeconomiche si accentuano (dappertutto), una delle preoccupazioni maggiori di chi si occupa di salute pubblica è garantire una buona salute per tutti. Può l’arte contribuire alla qualità di vita e promuovere salute? La conferenza internazionale di Bristol Culture, Health and Wellbeing (19-21 Giugno 2017, www.culturehealthwellbeing.org.uk) risponde un deciso sì presentando quasi un centinaio di best practice a livello mondiale - dall’Inghilterra alla Norvegia, dall’Australia all’India, dal Rwanda al Canada, dagli Usa a Singapore - e discutendo con studiosi, politici, operatori e artisti le implicazioni dell’arte nella promozione della salute, nella cura e l’innovazione che il binomio arte e salute può produrre nella programmazione culturale stessa (dai musei alle performing arts).La ‘social connectivness’ come fattore protettivo e di promozione della saluteUn universo ricco di passione morale, rigore sperimentale, creatività e resilienza che, partendo dalla Carta di Ottawa e forte dei risultati dell’inchiesta disponibile online e avviata dal All-Party Parliamentary Group of Arts, Health and Wellbeing in collaborazione con National Alliance for Arts, Health and Wellbeing e il King’s College di Londra, punta sulla ‘social connectivness’ come fattore protettivo e di promozione della salute individuale e di comunità. “Politiche di reciprocità (mutuality) e di comunità richiedono empatia, senso di vicinanza e responsabilità l’uno per l’altro”, sostiene Lord Howarth of Newport, co-direttore del gruppo interparlamentare del Regno Unito su Arti, Salute e Benessere, e “fare arte sviluppa modalità di pensiero innovative e diverse contrastando fra l’altro la malattia mentale e il malessere sociale che nascono nelle società multiculturali dall’incomprensione culturale.” L’attività creativa e culturale, sia come consumers che soprattutto come users, quando cioè coinvolge i destinatari come partecipanti attivi al processo creativo, impatta sul benessere mentale, sulla motivazione a vivere, sulle capacità di coping e sull’alleanza terapeutica e costruisce ambienti favorevoli al mutuo aiuto stimolando comportamenti salutogenici. Interventi con una forte dimensione transdisciplinare, multiprofessionale e community-basedIl numero di esperienze internazionali presentate a Bristol include progetti di intervento e di ricerca-azione che utilizzano arti differenti -dalla musica al canto, dal teatro alla danza, dal craftwork alla narrazione-, che si rivolgono a destinatari differenti – dagli anziani ai giovani, da malati in fine vita a persone con comportamenti a rischio, da cittadini di aree urbane a popolazioni afflitte dalla guerra, dagli studenti di medicina ai veterani di guerra- e che coinvolgono istituzioni differenti -organizzazioni sanitarie, musei, università, compagnie, singoli artisti, fondazioni private, etc. I modelli di sfondo vanno dalle artiterapie, all’animazione creativa, alla complementarietà terapeutica tra artisti e organizzazioni sanitarie fino ad alcune esperienze molto innovative che, superando la funzionalità tecnica dell’arte alla cura o alla promozione della salute, immaginano concepiscono e realizzano interventi ibridi con una forte dimensione transdisciplinare, multiprofessionale e community based. Tra questi The Dharavi biennale a Mumbai (www.dharavibiennale.com): un progetto creato dalla dottoressa Nayreen Daruwalla, responsabile del programma di prevenzione della violenza contro donne e bambini SNEHA, che lavora su 4 parole chiave (salute, arte, comunità, riciclo) e che tratta 20 diversi problemi di salute locali (dal cancro al seno all’inquinamento dell’aria, dall’alcolismo alla nutrizione, dalla violenza all’accesso alla sanità) con il coinvolgimento di fotografi, stilisti e moltissimi artisti e studiosi di salute pubblica che lavorano direttamente con la comunità locale. L’efficacia delle artiDall’Europa anglosassone invece arrivano stimolanti esempi, anche con valutazione quali-quantitative soddisfacenti, su progetti che grandi musei, come il Van Gogh Museum di Amsterdam, o piccoli, come il Fitzwilliam Museum di Cambridge o il Pitt Rivers Museum di Oxford, stanno sviluppando per persone anziane - anche affette da demenza - o per persone adulte fragili. In molti casi si tratta di persone che fruiscono dell’offerta culturale come parte della cura prevista per loro: il fenomeno prende il nome di social prescribing - ovvero l’indicazione di attività sociale come parte della terapia di recovery per un paziente. Le proposte che i settori educativi dei musei o i responsabili del cultural heritage stanno immaginando si situano a fianco della visione di una mostra o della visita di un sito rilevante del patrimonio culturale locale e si strutturano in workshop con periodicità settimanale in collaborazione con operatori sanitari, sociali e talora antropologi con particolare attenzione al lavoro sulla connessione tra esperienza di vita personale e identità storica locale, tra immaginazione e memoria. Il benessere degli anziani ne risulta aumentato sia per la socializzazione promossa sia per la sollecitazione cognitiva attivata, ma anche per la ritrovata appartenenza a un’identità comunitaria e culturale. Se la danza hiph-op e la danza contemporanea risultano interessanti in modo particolare nella prevenzione e nella riabilitazione delle cadute delle persone anziane, come testimoniano le ricerche condotte da Astill dell’Università di Leeds e da Philip del Barts Health NHS Trust, molti progetti di teatro - dalla Norvegia al Sud Africa - risultano efficaci con ragazzi e giovani nella prevenzione di comportamenti a rischio - dalla depressione al suicidio al consumo di sostanze- o nella risocializzazione dei pazienti affetti da diabete, come ha mostrato a Bristol il brillante spettacolo teatrale di Blood Sugar fondato su storie di vita e nato da una collaborazione tra Università di Witwatersrand di Johannesburg e l’ospedale universitario di Chris Hani Baragwanath a Soweto.Una best practice europea con il contributo di Torino: Caravan NextL’ultima giornata della Conferenza è stata dedicata alle grandi questioni trasversali: dalle questioni etiche alla sostenibilità, dalla metodologia della ricerca all’accessibilità sino ai temi della misurazione e valutazione. In questo quadro è stato presentato, quale best practice europea, il progetto Caravan Next. Feed The Future (Creative Europe 2016-2019, www.caravanext.eu) realizzato da Odin Teatret (lead partner) e SCT Centre (responsabile metodologico) insieme a 11 partner internazionali. Il progetto introdotto da Alberto Pagliarino - co-ideatore, coordinatore artistico e membro del SCT Centre dell’Università di Torino (www.socialcommunitytheatre.com) - si fonda sulla metodologia di Teatro Sociale e di Comunità™ nata in Piemonte e sviluppata con una particolare attenzione all’ottica di promozione della salute insieme a DoRS Regione Piemonte Centro di Documentazione Regionale per la Promozione della Salute e alla Scuola di Medicina dell’Università di Torino. La varietà di destinatari coinvolti -dalle donne rifugiate ai bambini ospedalizzati, dai giovani delle comunità minorili agli anziani, etc. - e l’ampiezza del campione europeo (il progetto triennale coinvolge 11 paesi diversi dalla Grecia alla Danimarca, dalla Polonia alla Spagna e decine di migliaia di cittadini) hanno suscitato molto interesse nel pubblico, che ha apprezzato in modo particolare la capacità del progetto di coniugare sviluppo di comunità, promozione della salute e qualità artistica.Un ponte tra Bristol e Torino: La Scuola di Formazione di Teatro Sociale e di Comunità™Le suggestioni e le evidenze raccolte nella Conferenza di Bristol trovano un contesto favorevole di riflessione, apprendimento e sperimentazione nella Scuola di Formazione di Teatro Sociale e di Comunità™ promossa per il secondo anno dal Social Community Theatre SCT Centre | Unito in collaborazione con DoRS Regione Piemonte.La Scuola 2017-2018 (allegare doc) propone due percorsi, la Scuola di Base, prettamente esperienziale, e la Scuola Avanzata, che coniuga aspetti teorici e pratici legati alla conduzione di un laboratorio di TSC. La conduzione di attività di laboratorio o l’utilizzo di tecniche teatrali in contesti di lavoro di gruppo orientati al benessere delle persone richiede alcune competenze basilari che riguardano il gruppo, la pedagogia, il linguaggio corporeo e quello verbale. Queste competenze si sviluppano in modo specifico e progressivo in entrambe i percorsi nell’ottica propria delle life-skill (OMS, 1993).La consolidata collaborazione con DoRS Regione Piemonte - Centro di Documentazione Regionale per la Promozione della Salute - promuove una rilettura costante delle sessioni formative alla luce di quelli che sono i principi e valori, i fondamenti e le strategie legate alla promozione della salute (Carta di Ottawa, OMS 1986; Dichiarazione di Shangai, OMS 2016). Le conoscenze e competenze professionali fornite sono riconosciute dal modello CompHP, previste dal Sistema di Accreditamento Europeo promosso dall’International Union for Health Promotion and Education (IUHPE) e dall’Unione Europea e dall’OMS nell’ambito delle life-skill e delle Life Long Learning Skill. In particolare si sviluppano: Soft-skill personali, quali consapevolezza di sé, comunicazione interpersonale, problem solving, capacità di lavorare in équipe; Tecniche teatrali e psicosociali relative alla conduzione del laboratorio teatrale; Progettazione e conduzione di format di laboratorio teatrale in area educativa, sociale, sanitaria e culturale; Valorizzazione degli aspetti di cura, benessere e salute delle attività teatrali; Modelli teorici di riferimento del Teatro Sociale e di Comunità e della Promozione della Salute. In continuità con l’esperienza formativa di SCT Centre, che si è caratterizzata per una forte connessione con i progetti sul campo e con il mondo del lavoro favorendo l’inserimento e l’aggiornamento professionale di decine di operatori, SCT Centre propone per il 2017/2018 uno stretto rapporto tra i due percorsi di formazione e il progetto Destini Nuovi che SCT Centre realizza a Torino per le rinnovate OGR Officine Grandi Riparazioni, il nuovo centro di innovazione culturale e tecnologica di Torino. Il progetto di Teatro Sociale e di Comunità coinvolge cittadini di tre quartieri di Torino in un processo di comunità e di costruzione di un evento teatrale ispirato al romanzo giovanile di Kafka America.Per chi non ha frequentato la Scuola di Formazione di Base 2016/2017, il primo appuntamento della Scuola di Formazione Avanzata è il workshop propedeutico (Torino, 11-12 novembre 2017): Teatro sociale e di comunità™, life skill e capitale sociale. La metodologia TSC™ e i contesti di intervento per la promozione del benessere e della salute. ll Teatro Sociale e di Comunità™ è un approccio metodologico specifico del Social Community Theatre SCT Centre | UniTo che in contesti sociali differenti propone, secondo modalità strutturate, un doppio livello di intervento con i gruppi e con la comunità. Orientato allo sviluppo di life-skill e capitale sociale nell’ambito dei valori, dei fondamenti e delle strategie di Promozione della Salute (Ottawa OMS 1986, Shangai OMS 2016), il Teatro Sociale e di Comunità™ promuove il benessere della persona e delle comunità, contrasta le disuguaglianze, sviluppa partecipazione culturale, crea arte e lo fa sia in contesti di fragilità e di emergenza sia in contesti di quotidiana convivenza civile e professionale. Foto: Mariantonìa Oliver, Las MuchasDOWNLOAD & LINKScuola di Formazione Avanzata in Teatro Sociale e di Comunità: worksho propedeutico (Torino, 11 - 12 novembre 2017)Scuola di Formazione Avanzata in Teatro Sociale e di Comunità: Programma di formazione 2017 - 2018TAG ARTICOLOFORMAZIONE; P.R.P. 2014-2018; TEATRO; TEATRO DI COMUNITÀ;