Covid -19: consideriamo (anche) l'Health Literacya cura di Eleonora Tosco; DorsPubblicato il 23 Aprile 2020Aggiornato il 18 Maggio 2020RecensioniCovid 19 e Health Literacy: quale relazione?Prospettive Il contributo di Dors al temaSelezione bibliografica sul temaCovid 19 e Health Literacy: quale relazione?"L’alfabetizzazione alla salute implica il raggiungimento di un livello di conoscenze, abilità personali e fiducia in se stessi tale da poter agire nel miglioramento della salute individuale e della comunità, attraverso la modifica degli stili di vita individuali e delle condizioni di vita."[Glossario OMS della Promozione della Salute, 1998] La comparsa e la rapida evoluzione dell'epidemia di Covid- 19 ha messo al centro delle nostre vite, come forse mai prima d'ora, la comunicazione in tema di salute e prevenzione del rischio. Da un paio di mesi a questa parte viviamo giornalmente circondati da un sovraccarico informativo, sempre accessibile e proveniente da più fonti (istituzionali, giornalistiche, scientifiche, social) e veicolato attraverso più canali (web, radio, tv, stampa). Dai bollettini epidemiologici giornalieri, alle news 24 ore su 24, dalle indicazioni del Ministero della Salute, ai tweet dell'OMS, dallo scambio di opinioni tra scienziati, alle conferenze stampa, la mole di messaggi e informazioni e la rapidità con la quale vengono trasmessi è tale da disorientare, rendendo più complesso che mai il già storicamente difficile processo comunicativo tra emittenti istituzionali e destinatari della popolazione. Ogni giorno, dal momento in cui l'OMS ha dichiarato lo stato di pandemia, ci viene, implicitamente, chiesto di ascoltare, comprendere, valutare e mettere in pratica una serie di informazioni per gestire la nostra quotidianità ai fini di tutelare la nostra salute e quella degli altri; di fatto ci vengono richieste competenze di health literacy (alfabetizzazione alla salute). Le più semplici indicazioni di comportamento come il lavarsi spesso le mani, rispettare il distanziamento fisico, rimanere a casa si affiancano alle decisamente più complesse informazioni tecniche, cliniche e epidemiologiche (l'andamento della curva del contagio, il funzionamento dei test immunologici, il tracciamento dei dati, il tasso di mortalità,..) inserite in un più ampio quadro valoriale in cui si chiede alle persone di considerare il concetto di salute come un bene pubblico da preservare e tutelare attraverso scelte e azioni preventive individuali. La riflessione che è naturale ed etico porsi è se la popolazione tutta è preparata a fronteggiare questa improvvisa e a tratti "violenta" ondata comunicativa, senza correre il rischio di farsi travolgere, ovvero se possiede le skills necessarie per rintracciare, apprendere e applicare indicazioni comportamentali nuove e a tratti contraddittorie e incerte (l'utilizzo delle mascherine protettive ne è un chiaro esempio). I risultati delle indagini svolte a livello nazionale e europeo non sono purtroppo incoraggianti: in Europa la metà della popolazione adulta ha competenze di health literacy scarse o addirittura critiche (1), manca, quindi, delle abilità necessarie per informarsi in modo adeguato e gestire la propria salute in maniera attiva e consapevole, soprattutto i gruppi più vulnerabili e più a rischio di scarsa health literacy quali gli anziani, le minoranze etniche, i soggetti in condizioni socio culturali svantaggiate. Come è stato evidenziato da un recente articolo pubblicato su The Lancet (2), la Fase 1 di questa epidemia non ha reso possibile riservare uno spazio di tempo e di risorse per lavorare allo sviluppo delle competenze necessarie di health literacy utili a fronteggiare la situazione attuale, sia da parte delle Istituzioni e degli operatori della salute (rispetto alle modalità di comunicare e interagire con i cittadini), che dalla popolazione stessa per facilitarla nell' accedere a fonti credibili e accurate evitando di diffondere notizie false e approssimative, accettando un clima di incertezza comunicativa generale. L'improvvisa venuta del virus e la velocità con cui si è diffuso hanno infatti obbligato la comunicazione ad essere tempestiva e quindi scarsamente progettata e validata, nel chiedere alle persone di assumere rapidi cambiamenti di comportamento e modifiche significative nella gestione della propria quotidianità. E' sempre più chiaro, quindi, come suggerisce K. Sorensen, una delle massime esperte del tema nel panorama internazionale, come siano fondamentali, soprattutto per il prossimo futuro e per far fronte alla cosiddetta Fase 2, interventi e azioni coordinate non solo tra Enti Governativi, Sanità e Organizzazioni scientifiche, ma anche nei confronti dei cittadini non trascurando né soprattutto sottovalutando il ruolo dell'Health Literacy, un elemento chiave, così come dichiarato dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (3), per la prevenzione e la promozione della salute a livello globale e per l'empowerment degli individui e delle comunità. Prospettive L'health literacy non consiste nell'educare le persone a ciò che è giusto fare per tutelare la propria salute, ma nell'abilitarle a fare la scelta migliore tenendo conto dei contesti di vita in cui si muovono, del momento che stanno vivendo e delle proprie competenze personali. E' chiaro come l'health literacy rappresenti un area di investimento da non trascurare e da monitorare all'interno del sistema di preparedness che si sta delineando e in cui ci si muoverà nel futuro. L'epidemia Covid - 19 ha messo in luce come non mai come l'health literacy sia a tutti gli effetti un problema di salute pubblica. E' fondamentale che nella cosiddetta Fase 2 della gestione dell'epidemia, il mondo della prevenzione e della promozione della salute (anche e soprattutto a livello territoriale) si riservi uno spazio per sviluppare interventi e azioni volte a sostenere le persone nell'assunzione dei nuovi comportamenti richiesti attraverso una comunicazione che le aiuti a comprendere nel modo più semplice, accessibile e chiaro possibile, le ragioni che sottendono a determinate scelte e in che misura le azioni del singolo possano contribuire alla salute globale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel documento aggiornato sulla strategia globale per rispondere alla pandemia da COVID-19 indica tra le sei condizioni essenziali per la preparedness il coinvolgimento delle persone per renderle in grado di comprendere che la fase 2 comporterà grandi cambiamenti: le persone dovranno capire cosa significa passare dal rilevamento e dal trattamento dei casi gravi al rilevamento e isolamento di tutti i casi, che le misure di prevenzione devono essere mantenute e che tutti gli individui della comunità hanno un ruolo importante nel realizzare e facilitare l’attuazione della nuova fase. L'health literacy è a tutti gli effetti un "pezzo del puzzle" (5) che si sta costruendo giorno dopo giorno, per sostenere e incoraggiare le persone a contribuire attraverso le proprie scelte e azioni a far fronte, in modo attivo, informato e consapevole, alla situazione critica dovuta all'epidemia di Covid-19. Il contributo di Dors al temaDors si occupa del tema dell' health literacy da diversi anni, in modo particolare attraverso: - una sezione tematica dedicata sul sito in cui mette a disposizione sintesi di letteratura, esempi di buone pratiche, progetti e strumenti - la redazione di documenti originali dedicati al tema - la traduzione di manuali e linee guida di Enti Internazionali - la formazione degli operatori della promozione della salute - la partecipazione e lo scambio di documentazione e aggiornamenti sul tema con il Global Working Group on Health Literacy dello IUHPE di cui è membro. Per quanto concerne la relazione tra epidemia di Covid-19 e health literacy, il Centro ha attivato recentemente alcune azioni specifiche: l'apertura dei canali social Facebook e Youtube dedicati alla popolazione generale in cui in modo costante sono veicolate informazioni, articoli, strumenti e video divulgativi, accessibili e comprensibili un'attenzione continua al tema dell'infodemia e delle fake news legate all'epidemia, attraverso la pubblicazione di articoli e la segnalazione di fonti accreditate e autorevoli in cui reperire le informazioni In linea con queste attività, dalla prossima settimana pubblicheremo sul nostro sito, con cadenza bisettimanale, il Vocabolario dell'Epidemia, ovvero una selezione dei termini più utilizzati in questo periodo (e più ricercati dagli utenti) corredati da un esempio pratico di utilizzo degli stessi nel contesto dell'epidemia di Covid- 19. Selezione bibliografica sul tema1. Sørensen K Pelikan JM Röthlin F et al. Health literacy in Europe: comparative results of the European Health Literacy Survey (HLS-EU), European Journal of Public Health, 2015; 2. Paakari L., Okan O., COVID-19: health literacy is an underestimated problem, The Lancet, 2020; 3. Sorensen K., Messer M, Okan O., COVID-19: a guide to good practice on keeping people well informed, The Conversation, 2020; 4. Glossario OMS della Promozione della salute, 1998 (traduzione a cura di Dors); 5. Abel T., McQueen D., Critical health literacy and the COVID-19 crisis, Health Promotion International; 6. Covid -19, Health Literacy Project, un progetto nato dall'idea di uno studente dell'Harvard Medical School. Sono scaricabili guide informative sul Covid 19 in 30 lingue differenti; 7. L' Health Research Board-Trials Methodology Research Network (HRB-TMRN), Evidence Synthesis Ireland e Cochrane Ireland mettono a disposizione il motore di ricerca I-Health Facts in cui le persone posso verificare in modo semplice e veloce la veridicità e l'attendibiltà delle indicazioni sulla salute; DOWNLOAD & LINKIstantanea Dors n.4: health Literacy e Promozione della saluteTAG ARTICOLOCOMUNICAZIONE; COVID19; HEALTH LITERACY;